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Autore: Ottachan    26/07/2014    2 recensioni
Raccolta dei miei fill della quarta Notte Bianca organizzata dalla pagina 'No ma Free lo guardo per la trama, eh!'.
Il rating è vario, così come il genere (andrò più nel dettaglio per ogni one shot) e, salvo imprevisti, ogni capitolo uscirà ogni sabato.
Questa raccolta comprenderà:
1) Imprevedibili incidenti in cucina (verde, divertente, FutureFish!AU, Cuoco!Haru x Pompiere!Mako);
2) Il Cavaliere e il suo principe (arancione, angst-lime, Medieval!AU, Cavaliere!Rin x Principe!Mako);
3) A un palmo di distanza (verde/giallo, angst, MakoHaru);
4) The Final Cut (songfic, rosso, angst-lemon, MakoRin);
5) La filosofia delle lontre (verde, fluff, SouMomo);
6) Gli occhiali di Sousuke (la fantasia nel titolo...) (rosso, pwp, SouRin);
7) Titolo da definire, sorry (verde/giallo, divertente, shoujo-ai, Gou x MikoshibaSister).
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le prime Notti Bianche'
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E anche la quarta Notte Bianca, organizzata dalla pagina No ma free lo guardo per la trama, eh! è finita (sob). 
Primo fill che segue il prompt di Tak10 Chef!Haru che MOLTO CASUALMENTE e RIPETUTAMENTE fa partire l'allarme antincedio del suo ristorante per poter vedere anche solo di sfuggita pompiere!Makoto (cioè, come potevo non resistere xD???)
Ringrazio in anticipo chi leggerà >w< <3

 
Imprevedibili incidenti in cucina

RATING: verde;
GENERE: divertente;
PERSONAGGI: Cuoco!Haruka, Pompiere!Makoto;
COPPIE: accenno di shounen-ai MakoHaru;
AVVERTIMENTI: FutureFish!AU

Era una mattina estiva come tutte le altre: Haruka si era alzato molto presto, aveva nuotato per un paio d’ore nel mare della baia di Iwatobi e si stava preparando per andare al lavoro. Era già passato un anno da quando era entrato come semplice aiuto cuoco nel più famoso ristorante di pesce della cittadina; aveva imparato tantissimo soprattutto dal punto di vista organizzativo e tutto lo staff del luogo poneva molta fiducia in lui. Il ragazzo si sentiva veramente realizzato: la sua vita era praticamente perfetta visto che era riuscito a coniugare una delle sue più grandi passioni con il mondo professionale. Cosa c’era di meglio nel cucinare il proprio cibo preferito in tutte le salse (letteralmente parlando)? Era fermamente convinto che nulla al mondo sarebbe riuscito a sconvolgere la propria routine. Non avrebbe mai creduto che, quel giorno, il karma si fosse svegliato anch’esso con una voglia di fare degna di uno stakanovista.
Passando davanti alla sua vecchia scuola elementare, che si trovava precisamente a metà percorso tra la propria abitazione ed il ristorante, Haruka notò che, di fronte alla struttura, una stazione di vigili del fuoco aveva aperto di recente. Cos’era, una nuova trovata fatta apposta per insegnare ai bambini a non giocare con oggetti facilmente infiammabili vicino a fonti di calore? Oppure i progetti artigianali di fine anno erano diventati talmente pericolosi da necessitare una sorveglianza più ‘specializzata’? Mentre il moro si convinceva di avere oramai visto tutto nella propria vita, il suo sguardo ricadde su una persona di spalle: indossava solo i pantaloni della divisa da pompiere e la t-shirt blu scuro, leggermente attillata, metteva in evidenza una schiena ampia e muscolosa. Haru rimase immobile con gli occhi fissi sul ragazzo misterioso; ricominciò a camminare solo quando quest’ultimo si voltò di profilo mettendo in mostra un sorriso gentile e due occhi verdi come le foglie del ciliegio della scuola.
Lungo tutto il tragitto per il ristorante e  mentre era impegnato con i preparativi per il pranzo, Haruka non riuscì a smettere di pensare al giovane vigile del fuoco: chissà se anche lui amava l’acqua e nuotare, se amava lo sgombro tanto quanto lui… insomma, le guance del moro avevano iniziato ad andare a fuoco e il giovane si era convinto che solo quel pompiere sarebbe stato in grado di spegnere quell’incendio appena nato.
‘Nanase-kun, attento! Abbassa quel fuoco o rischierai di far partire l’allarme antifumo!!’ gridò il capocuoco estremamente sorpreso.
A causa della distrazione, Haruka stava per bruciare un appetitoso filetto di tonno; nemmeno l’odore acre proveniente dalla griglia sotto il suo naso l’aveva distolto dalle sue sempre più dettagliate fantasie. E poi fece due più due: fornelli, cibo bruciato, fumo, allarme antincendio, le braccia forti del pompiere occupate a spegnere il fuoco… Per la prima volta Haru agì d’impulso, si avventò sulla padella più vicina (che conteneva una delicata ricetta a base di gamberi) e sfumò il suo contenuto con una dose più abbondante del solito di vino bianco. Diciamo pure che le sue sopracciglia ne uscirono miracolosamente intonse: la fiamma che era divampata all’improvviso proprio sotto ai suoi occhi era praticamente esplosa priva di controllo e non aveva avuto remore nell’espandersi anche sulla padella adiacente. L’allarme risuonò rumoroso per tutta la cucina, meno male che era ancora presto e la sala era ancora vuota! Il panico che si sarebbe creato sennò!
Tempo cinque minuti per evacuare ed ecco che anche la sirena del camion dei pompieri si univa al coro a dir poco disturbante del ristorante. Il primo a scendere e ad abbracciare il tubo dell’acqua, per la gioia di Haru, fu proprio il ragazzotto dalle spalle larghe; il suo sorriso aveva lasciato spazio ad un’espressione seria e i suoi occhi verdi lasciavano trasparire tutto il suo coraggio. Una visione mozzafiato. Il cuoco quasi iniziò a dispiacersi di essere uscito indenne da quel piccolo incendio: visto che il giovane pompiere era così invitante in modalità supereroe avrebbe dovuto approfittarne di più. E così, poche ore più tardi, avvicinò, per puro errore, una presina ai fornelli. Questa volta riuscì a procurarsi una piccola scottatura alla mano e, con immensa gioia, il ben piazzato vigile del fuoco si offrì gentilmente di medicargliela (dopo aver evitato che tutto il vicinato andasse a fuoco, sia ben chiaro).
‘Primo giorno di lavoro?’ disse mentre estraeva dalla scatola del pronto soccorso una crema anti bruciature e un rotolo di benda. Haruka scosse la testa incapace in quel momento di proferir parola.
‘No? Sai, il mio primo giorno è stato un disastro! Sono inciampato sul tubo dell’acqua e ho innaffiato una signora innocente’ disse il castano sorridendo al ricordo di quella disavventura. Il cuoco emise uno sbuffo divertito immaginandosi la scena per filo e per segno. Saranno state le mani calde e forti del pompiere oppure quello sguardo limpido e fiero allo stesso tempo, fatto sta che Haru aveva iniziato a sentire un incendio divampargli all’altezza dello stomaco e si convinse che solo il suo giovane interlocutore sarebbe stato in grado di dargli un po’ di sollievo. Sorprendendo prima di tutto se stesso, disse con intraprendenza: ‘Mi chiamo Haruka Nanase e credo dovrai abituarti a vedere questo ristorante per molto tempo ancora’.
Dopo qualche secondo di silenzio, il ragazzo con i capelli castani rise leggermente imbarazzato e poi si presentò anch’egli tendendo la mano sinistra: ‘Io sono Makoto Tachibana. Scusa la sinistra ma ho paura a stringere la tua mano ferita…’
E questo fu solo l’inizio. Durante tutta la settimana il povero cuoco si ritrovò inspiegabilmente vittima di altri incidenti ai fornelli, e i suoi incontri con Tachibana divennero praticamente giornalieri. Il ristorante, all’ennesima cena offerta ai vigili del fuoco come risarcimento, fece ovviamente ricadere tutta la responsabilità su Haruka il quale, purtroppo, venne licenziato seduta stante senza preavviso.
Dopo aver appreso la notizia, Makoto andò a cercare il domicilio di Nanase e si presentò sotto casa sua quel week end stesso.
‘Ho una proposta per te!’ disse il pompiere non appena il moro se lo ritrovò davanti alla porta di casa così, come se nulla fosse. Inutile dire che Haruka prese a farsi innumerevoli film mentali tutte riguardanti le varie zozzate che di lì a poco avrebbe sperato di mettere in pratica con il baldo giovane.
‘In caserma manca proprio un cuoco. Se prometti di impegnarti a non aumentare il nostro carico di lavoro, potresti iniziare già da lunedì. Che ne dici’
Un po’ deluso Haru decise di fare il prezioso semplicemente promettendo al ragazzo di pensare a quella proposta.
Ovviamente, la settimana successiva, fu il primo a presentarsi al suo nuovo posto di lavoro.

 
   
 
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