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Autore: Ammie    26/07/2014    4 recensioni
Rebecca, una diciassettenne che vive da sola, ha paura di essere ferita dalle persone e perciò si isola dal resto del mondo. Non fa amicizia con nessuno, non vuole rischiare di essere abbandonata di nuovo.
All'improvviso però, arriva qualcuno che entra impetuosamente nella sua vita.
E che forse sarà in grado di farle cambiare idea.
La vita di due adolescenti fatta di amore, lacrime, risate e dolore raccontata con un pizzico d'ironia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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LA SCOMMESSA.
 
E tu? Che vuoi fare?
 
 
 
Nei giorni seguenti io e Narciso non facemmo altro che incontrarci e baciarci. Nemmeno le parole erano più necessarie, perché quando incontravo i suoi occhi profondi tutto attorno a me cessava di esistere. Era davvero un mistero come riusciva a farmi dimenticare tutto: la mia vita, i miei drammi familiari, i compiti... I nostri incontri a luci rosse avevano luogo ovunque. Nei corridoi o nei bagni della scuola, quando ci incontravamo per caso -come sosteneva lui- e soprattutto a casa mia. Più tempo passavamo insieme e più mi rendevo conto che quando lui non c'era mi sentivo sola e giù di morale. Era passato appena un mese da quando lo vidi per la prima volta, in quel supermercato dal quale il gestore mi aveva cacciato. Un mese da quando per la prima volta capii che non sempre un ragazzo sbava dietro alle sciacquette della serie Alice. Un mese da quando per la prima volta sentii dei brividi scorrermi lungo la schiena per la roca risata di qualcuno.
Un mese dall'arrivo dell'autunno, e insieme a esso di molti cambiamenti.
Ora sono qui, a letto, che fisso il soffitto, aspettando la solita visita pomeridiana. Sento un fremito di eccitazione quando realizzo che sono impaziente di vederlo, in tutta la sua bellezza. Mi rigiro tra le coperte ancora sfatte, mentre un tuono rimbomba minaccioso. Dopo qualche minuto ricco di pensieri impuri -ormai mi sono abituata anche a quelli- il campanello suona, e rischio persino di inciampare che cadere a terra tanta la mia voglia di vederlo.
Apro la porta, pronta al nostro rituale. "Narciso." Sorrido maliziosa.
"Ehi, Becca... Mi spiace."
"Per cosa?"
"Rebecca. Bel top." dice Gregorio, che entra in casa come se nulla fosse. "Allora, che programmi avevate in mente?" Chiede una volta seduto sulla poltrona.
Mi giro verso Alessandro con sguardo eloquente pretendendo delle spiegazioni, mentre lui fa semplicemente spallucce. "Non ho potuto evitarlo."
"Mi avete lasciato aspettare per più di venti minuti fuori al freddo mentre voi ve la stavate spassando qui dentro..." spiega.
Chiudo la porta sbuffando. "Ancora con quella storia! Pensavo fossimo oltre."
"Io sono Greg il Magnifico. Non potete trattarmi così, a meno che non vogliate subire l'ira delle ragazze della scuola."
"Greg l'Idiota vorrai dire." lo correggo, vedendo poi Narciso e sorridere per la mia battuta. "Ti sei divertito con Annalisa, quindi non ti è andata troppo male."
Si copre il viso con la mano, con fare plateale. "Cazzo, che ragazza."
"Ehi." dice improvvisamente Narciso, con una strana e possessiva luce nei suoi occhi. Si siede nel divano proprio di fronte al biondo. "È di mia sorella che stai parlando. Vacci piano."
Mi siedo accanto al mio compagno di divertimenti, mentre Gregorio alza le mani in segno di resa. "Lo so, lo so. Non ti preoccupare."
"Sarà meglio."
Ride. "Diamine, che oppressivo! Che le è successo, che non la lasci avvicinare a un maschio neanche per scherzo?"
A quella domanda il silenzio regna sovrano, mentre Gregorio capisce che aveva parlato più del dovuto. "Uhm, va bene, sto zitto." inarca le sopracciglia pensieroso. "Niente di brutto però, vero?"
"Non sono affari tuoi." Dice, sorridendo come se gli avesse appena fatto un complimento.
"Mmh... D'accordo. Comunque-" il cellulare del biondo prende a farsi sentire, mentre io scuoto la testa per la pessima scelta di suoneria: Hot Stuff. Non pensavo potesse esistere al mondo qualcuno più vanitoso di Narciso, ma evidentemente mi sbagliavo.
Forse è la vanità che li rende amici.
"Pronto. No, dica pure..." guarda l'orologio e strabuzza gli occhi. "Adesso? Proprio adesso?" Sospira. "Va bene. Arrivo." Ci guarda per un lungo attimo mentre io e Narciso rimaniamo in silenzio.
"Sei un bastardo fortunato, Alex."
L'imputato mi guarda confuso. "Dove stai andando?" Chiede poi, rivolto a Gregorio.
Prima di uscire dalla porta ci guarda e con fare molto galante alza il dito medio, sorridendo. "Non sono affari tuoi."
Con il rumore della porta che si chiude capisco che siamo rimasti solo io e Narciso. In un attimo i suoi occhi si posano su di me e mi guarda con quello sguardo famelico che mi fa vedere le stelle.
"Ma tua nonna non si farà delle domande sul fatto che vieni sempre qui...?"
Mette un braccio attorno a me. "Non credo. Vivendo con lei ho scoperto che per essere una nonna ha moltissimi impegni." Si avvicina lentamente.
"Ma ora-"
"Non è a casa." Finisce la frase al posto mio. "Che c'è, Becca? Sembra che tu stia cercando un pretesto per non divertirti con me..." mormora malizioso.
Alzo un sopracciglio, divertita. "Ah sì? Vediamo di rimediare..."
 
Dopo una fantastica ora di baci, coccole, carezze e sottili tocchi in posti nascosti, io e Narciso ci rivestiamo. Certo, non abbiamo fatto niente. Non gli avrei permesso di raggiungere la meta che tutti ragazzi sognano solo ora. Se la vuole, se la deve sudare!
Sono stata io a fermarlo prima che la situazione diventasse -forse di più per me- pericolosa, e stranamente lui non ha opposto resistenza, anzi: non appena ho avuto dei dubbi lui si è subito tirato indietro. Mi ha guardato con quegli occhi che mi fanno impazzire e poi mi ha dato un piccolo bacio sulla punta del naso, facendomi quasi sorridere. Da un po' di tempo a questa parte questi suoi piccoli gesti mi facevano sentire meglio. Voluta, desiderata. Cose che non avevo mai provato con Daniele.
"A che pensi?"
Lo guardo. Mi ero scordata che fosse ancora qui! "Uhm, matematica."
Si rimette la maglietta e la felpa, facendo scomparire quei meravigliosi muscoli alla mia vista.
Rebecca, stai forse sbavando?
"Quindi dopo un'ora del genere ti metti a pensare a matematica? Sei proprio strana." Ride, avvicinandosi per mettermi a posto la frangetta.
Temporeggio, ma fortunatamente trovo un appiglio. "Gli esercizi sono per domani, e non ho idea di come si facciano." Sbuffo. Mi alzo in punta di piedi e gli schiocco un bacio sulle labbra, nascondendo poi il viso nel suo forte torace. Non appena lui prende ad accarezzarmi capelli, arrossisco ripensando a ciò che ho appena fatto. Queste cose le fanno solo le coppiette felici!
"Vuoi che ti dia una mano a farli? Propone, baciandomi la testa con tenerezza.
Alzo lo sguardo, preoccupata. "Lo faresti gratuitamente? Lo so che sei furbo."
E ride di nuovo, facendomi fremere di piacere. "Beh, l'intelligenza non ti manca... Tutto ha un prezzo." Mi guarda ammiccante.
Mi allontano, sentendomi però persa senza quel contatto. "Cosa vuoi?" Dico, andando a bere qualcosa. "Un'altra ora come quella di poco fa?"
"Greg mi ha detto che tieni molto alla media scolastica, quindi probabilmente non potrai rifiutare..." mi guarda intensamente, passandosi una mano tra i capelli già arruffati da me. "Voglio un appuntamento, Becca. Uno vero." Si avvicina per prendermi il viso tra le mani. "Voglio chiederti di uscire e voglio che tu mi sorrida dicendo sì. Voglio che ti metta un bel vestito e della biancheria sexy." Mi bacia con passione, togliendomi il respiro per quanto bello è. Lo sento premere la sua bocca alla mia, con avidità e fame. Le nostre lingue subito s’intrecciano e inizia un languido duello, mentre le mie braccia gli circondano il collo per sentirlo più vicino a me.
Alessandro mi solleva e mi poggia sul bancone della cucina, portando le mani ovunque ma allo stesso tempo non nei posti più salienti. "Avvolgi le gambe attorno a me, Becca." Per tutta risposta obbedisco e lui inizia a sfregare l'ancora evidente erezione tra le mie gambe.
"Ahh..." gemo. Come vorrei avere di più.
"Allora..." sussurra, staccando si da me di qualche centimetro. "Ci stai?"

 
 
 
Mi dispiace veramente per il ritardo, davvero. Adesso che ho iniziato a lavorare avrò meno tempo per voi, ma in vacanza scriverò tutto a mano, in modo da aggiornare appena torno.
Vi è piaciuto il capitolo? A me no. O non troppo.
Ho la testa piena di pensieri: il lavoro estivo, il mio futuro, un ragazzo… O due…
BOH.
Spero apprezziate nonostante il capitolo non sia molto lungo, ma ho preferito farvi leggere qualcosina subito.
A presto,
Ma Maddie.
 
P.S. Questo capitolo è stato cancellato e riscritto ben SEI volte. Io non ho parole, voi?
  
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