"Lou noi non..." 
"Oh andiamo... È solo un abbraccio fraterno, in fondo! Dai vieni qui..."
Io e Louis siamo fratelli. Fratellastri, a dirla tutta...  Lo siamo da 3 anni circa, ed è stato sempre molto protettivo con me. Gli ho sempre detto tutto a parte bhe...
"Abbieeeeeeee" questa è Ashley, la mia migliore amica. Mi stacco dalle braccia di Louis e, dopo aver preso i libri, corro verso la scuola. Per l'ennesima volta in ritardo... Dopo sei estenuanti ore di spiegazioni e interrogazioni mi dirigo verso l'armadietto di Ash, ma non c'è. 
"È andata a casa..."  Josh si appoggia dietro di me. "Ora chi ti difende?" 
"I-io... " quel ragazzo è dell'anno di Louis, potete solo immaginarvi quante volte è stato bocciato, ma forse per le sue origini ricche, continua imperterrito a frequentare la mia scuola. Penso che se potessero i professori lo caccerebbero a calci in culo. E anche io... Mi tormenta da sempre, e ho seriamente paura di lui.
"Bene, piccola. Allora tu vieni con me... "
"Ti prego, lasciami andare!"
"Neanche morto!" Inizia ad avvicinarsi sempre di più. Sono bloccata con la schiena agli armadietti, e le sue braccia mi bloccavano entrambi i fianchi.
"Ti scongiuro,no..." Troppo tardi.e sue labbra sono sulle mie, e la sua lingua esplora la mia bocca, in uno squallido bacio. Una lacrima iniziò a scendere dall'occhio destro,seguita da una marea di altre lacrime che mi bagnano il volto. 
"Bene" dice staccandosi "ora devi fare capire a tutti che sei mia."
"N-non sono tua, e non lo sarò mai.." Cerco di scappare alla sua presa, cosa che mi risulta impossibile.
"Oh, non farmi usare le maniere forti, piccola."
Su avvicina al mio collo e inizia a leccare, mordere e succhiare. Fa male, e dopo un po' se ne va, sorridendomi e facendomi l'occhiolino. Corro in bagno, mentre i corridoi iniziano a svuotarsi: rimangono solo pochi ragazzi dopo le lezioni, per attività extra varie, per mia fortuna. Chiudo a chiave la porta e mi guardo allo specchio. Ho gli occhi rossi, e una chiazza blu sul collo. Continuo a piangere, mentre nella mia borsa cerco il fondotinta. Cerco di coprire il livido, poi torno a casa. Non c'è nessuno, fortunatamente, così mi faccio una doccia e mi chiudo in camera mia.
"Sono a casaaa!" È arrivato Louis, cavolo... E ora che faccio? Se lo sa si caccerà di certo in qualche guaio.... Gli voglio troppo bene e non permetterò che accada...
"Abbie? Ci sei?"
"Emh... Si sono in camera mia!"
La maniglia si abbassa, e quando si accorge che ho chiuso a chiave inizia a bussare.
"Posso entrare?"
"N-no"
"Abbie. Cosa c'è?"
"È meglio cosí, credimi.." Ormai sono in lacrime "vattene ti prego.."
"No io non me ne vado, adesso me lo dici. Non obbligarmi a entrare dalla finestra!" Mi alzo di scatto e chiudo le griglie, tiro le tende lasciando la stanza nel buio.
"Lo faccio per te Louis... Davvero.."
"Mi sto irritando. Butto giù la porta?"
Non rispondo più. Mi appoggio alla porta e mi ci siedo davanti.
"Ci sono io" sussurro "appoggiata alla porta. Ora puoi benissimo tirarla giù. Grazie."
All'inizio non risponde. Sono comunque più che sicura che mi ha sentito.
"Abbie... È arrivato tuo padre..."
"Vattene!"
"Ma non ci penso neanche!"
"Ci sgriderà, ti prego... Mi porterà via da me... Vattene.." Lo sento alzarsi e spostarsi in camera sua, che si trova in parte alla mia. 
"Ci siete ragazzi?"
"Io sono in bagno,Louis non so!"
"Sono in camera mia"
"Okay... Quando torna dite a Johannah che passo a riprenderla alle otto, per una cena di lavoro! Torneremo verso l'una di notte, pretendo che non bruciate la casa voi due! E mi raccomando... Voglio fidarmi di voi..."
 Non appena mio padre esce di casa Louis torna ancora più arrabbiato da me.
"Adesso basta. Fammi entrare. Subito o tiro giù la porta."
"Prego..."
"Abbie"
"Sì?"
"Togliti, però."
"No, se sto qui creerò molti  problemi in meno."
Passano minuti di silenzio, poi si alza e scende le scale. Io tolgo la chiave, la passo sotto la porta e mi butto sul letto a piangere. Dopo un quarto d'ora la porta si apre. 
"Cosa hai?"
"Niente.." Sono ancora sotto le coperte. "Non scoprirmi, indosso solo il pigiama."
"Oh andiamo, come se non ti avessi mai vista in pigiama! Esci."
Abbasso le lenzuola,liberandomi gli occhi, e incontrando subito i suoi.
"Ci hanno visto abbracciati?"
"..no"
"Allora perchè stare lontano da te dovrebbe farmi bene?"
"Ho paura che tu ti possa cacciare nei guai per me... "
"Aspetta cosa hai qui..?" Il suo dito passa delicatamente sul collo.
"Chi cazzo te l'ha fatto?"
"Non ti preoccupare nessuno..."
"Ho chiesto. Chi cazzo te l'ha fatto. Dimmelo."
"Promettimi che non ti arrabbierai..."
"Non ti prometto niente di questo tipo. Guarda cosa ti ha fatto! Chi cazzo è stato?"
"Josh... Non urlare ti prego..."
Louis fa per alzarsi, ma lo fermo per il braccio. "Non andatene ti prego."
"Cosa altro ti ha fatto?"
"Mi ha.. Baciata"
"Ti ha cosa?"
"Mi ha baciata Louis... Mi ha tolto la possibilità di dare il mio primo bacio a chi amo..." 
"Io quello lo ammazzo!"
"Louis! Ti prego! Stammi vicino, non andare da lui..."
Passiamo la serata a guardare un film, e  alle undici andiamo entrambi a letto. Verso l'una, in nostri genitori entrano a casa cercando di fare meno rumore possibile, invano. Quando sento che si sono addormentati esco e entro da Louis. Mi siedo sul materasso, ma sotto le coperte non c'è. In camera sua non c'è. In bagno, in cucina, nel salotto ,non c'è.  Torno di corsa in camera e, incastrato nella cornice della nostra foto di famiglia sul comodino, c'è un biglietto. *non ti preoccupare per me. Non dire niente a mia madre, e ancor meno a tuo padre. Ti voglio bene.  A domani.    Louis*
Torno sotto le coperte, e stringo a me il foglietto azzurro, che profuma tremendamente di lui. Ho paura, perchè so cosa è andato a fare.