Due mesi prima...
Ben
Jager inciampò
distrattamente su un tronco d’albero posizionato per lungo
sul terreno.
Stava per ritrovarsi disteso con la faccia a terra quando
sentì una mano
afferrarlo per la manica della maglietta e tenerlo in piedi.
«Veda di non ammazzarsi ispettore, mi serve vivo.»
scherzò Semir mollando la
maglietta.
«Sa essere decisamente opportunista a volte, ispettore
Gerkhan.».
Entrambi risero, continuando a camminare nell’intricato
sentiero in mezzo al
bosco.
«Ben, quando potrò sapere dove stiamo
andando?» domandò Semir dopo qualche
minuto di cammino in perfetto silenzio.
«Te l’ho già detto, devo mostrarti una
cosa.» rispose il più giovane con un
sorriso.
«Questo l’avevo capito... ma per quanto dobbiamo
camminare ancora in questa
boscaglia?».
«Non sarai mica stanco, Semir?».
«Chi, io? Ma figurati! Infondo sono solo due ore che
camminiamo.» ironizzò il
turco «E pensare che Aida voleva andare
all’acquario e io le ho detto di no
perché “lo zio Ben” doveva farmi vedere
una cosa importante.».
Ben scoppiò a ridere «Povera la mia
principessina!».
«La tua principessina,
nota bene.»
sottolineò Semir.
«Eh certo, di chi se no? Lei è la principessa e io
sono il re.» affermò Ben
cercando di mantenere un tono serio e ufficiale, almeno fino a quando
non
ricevette uno spintone da parte del collega ed entrambi scoppiarono di
nuovo a
ridere.
«Forse dovresti cercartene una un po’
più grande, di principessa.».
«In effetti ho conosciuto una ragazza...».
«Davvero?» quasi gridò Semir, entusiasta
«Quando me la fai conoscere?».
«Calma socio, non conosco nemmeno il suo nome!»
spiegò Ben con un sorriso «L’ho
vista l’altra sera ad un mio, chiamiamolo così,
“concerto” in un locale, quando
ho finito abbiamo cominciato a parlare e... non lo so, è
allegra, simpatica, sa
sempre quando e cosa dire.».
«E non le hai chiesto il nome.» costatò
il turco con una smorfia di disapprovazione.
«No, ma la rivedrò, ne sono sicuro.».
«Sarà!».
«Comunque socio, siamo arrivati.»
annunciò il più giovane fermandosi in mezzo
ad una piccola radura davanti ad una casetta di legno antico.
Semir lo guardò con fare interrogativo.
«Ta taaan!» fece invece l’altro
indicandogli l’abitazione con un sorriso a
trentadue denti «Mi sono fatto un piccolo regalo, ti piace?
Almeno avrò un
posto tranquillo e isolato dove passare i pomeriggi in cui sono fuori
servizio
ed allenarmi a suonare indisturbato.».
«E magari dove portare la tua amica senza nome in caso
voleste...».
«Semir!» lo interruppe il collega lanciandogli
un’occhiata fulminante.
«Era solo un’ipotesi.» rise il turco
avvicinandosi piano alla casa.
«È interamente costruita con legno di faggio,
è stata terminata giusto ieri.
Guarda, non ha nemmeno un graffio e poi guarda le pareti esterne come
sono
lucide! E poi i vetri delle finestre, guarda, sono di ultima
generazione, da
fuori non si può guardare all’interno, mi sono
costati un capitale. E poi il
contesto è meraviglioso, qui non mi disturberà
mai nessuno, non prendono
nemmeno i cellulari! E, un’altra cosa, le assi
di...».
Ben non riuscì a terminare la frase, il suono di uno sparo
lo interruppe.
Si voltò verso Semir senza capire ma il collega si era
già accucciato dietro ad
un cespuglio.
«Ben, che fai? Sta giù!».
Il ragazzo fece come gli aveva detto l’altro ispettore e i
due aspettarono per
qualche istante.
«Da dove veniva?» chiese il più giovane
in un sussurro, dimenticandosi
totalmente dell’accurata descrizione che stava imbastendo
riguardo la sua nuova
dimora.
«Non lo so... da sinistra credo.» rispose
l’altro dando un’occhiata in giro «E
questa non è certo stagione di caccia.».
«Assolutamente no. Andiamo a vedere...» ma di nuovo
Ben non ebbe modo di finire
la frase che due ragazzi passarono di corsa davanti a loro,
attraversando la
radura senza nemmeno vederli. Correvano a più non posso e
poco dopo i due
poliziotti ne compresero il motivo: tre uomini armati fino ai denti li
seguivano correndo altrettanto velocemente e sparando non appena
pensavano di
avere uno dei due sottotiro.
«Mapporca! Fermi, polizia!» urlò Semir
uscendo improvvisamente allo scoperto
con la pistola puntata davanti a sé.
I tre uomini si fermarono mentre i due inseguiti si nascondevano sul
retro
della casa. Uno dei tre bisbigliò qualcosa e gli altri
cominciarono a sparare
in direzione del poliziotto, che si vide un proiettile passare a
qualche
millimetro dalla spalla e venne scaraventato a terra dal collega.
«Ma dico, ti vuoi far ammazzare?» gridò
Ben, terrorizzato.
Semir non rispose ed entrambi si rialzarono velocemente.
Iniziò un vero e proprio conflitto a fuoco, i criminali
sparavano con il solo
scopo di far fuori gli ispettori per avere campo libero con i ragazzi
inseguiti, che stavano fermi immobili a guardare, senza più
avere la forza di
scappare.
«Cosa dicevi riguardo al posto tranquillo dove suonare
indisturbati, Ben?»
gridò Semir tentando con la voce di sovrastare il rumore
degli spari.
Ben gli lanciò un’occhiata fulminante continuando
a difendersi dai colpi degli
sconosciuti.
«E non prende nemmeno il telefono!».
Un proiettile frantumò il vetro di una delle piccole
finestre della baita.
«No, non ci credo, il vetro no!» esclamò
Ben ricevendo questa volta lui stesso
l’occhiataccia da parte del socio.
I tre criminali stavano velocemente guadagnando terreno, avvicinandosi
al retro
della casa dove si nascondevano le loro due vittime.
«Semir, aiuta a far scappare i ragazzi mentre io trattengo
qua questi tre.»
propose Ben avvicinandosi pericolosamente ai tre uomini.
Semir gli fece un rapido cenno d’assenso prima di correre
verso i ragazzi e farli
alzare bruscamente. Avranno avuto una ventina d’anni e
sembravano totalmente
terrorizzati.
«Forza, correte, dai!».
Cominciarono a correre a perdifiato in mezzo al bosco, scavalcando
massi e
grosse radici sporgenti, sfruttando gli alberi per proteggersi dai
proiettili.
Ben non riuscì a trattenere i criminali per molto e dovette
anche lui
cominciare a fuggire.
Corsero, corsero per un tempo che a loro parve infinito, fino a che uno
sparo
più vicino alle loro orecchie non li fece sobbalzare.
I quattro inseguiti si guardarono a vicenda fermandosi per un istante,
ed uno
di loro cadde a terra.
Chi
è caduto a terra?
Si accettano scommesse!
Grazie a chi mi segue e in particolare a Furia, Chiara, Maty e Marti
per le
recensioni.
Un bacio
Sophie :D