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Autore: Leaves of Autumn    26/07/2014    2 recensioni
“Sono Jennifer Sarah Collins, originaria della East End di Londra, trasferitami all'età di 5 anni a Chicago. dai miei zii. Figlia unica, ho avuto una vita piena e felice, in contrasto con quelle che, nei miei primi 5 anni di vita, quelli che erano i miei coetanei e concittadini, e dei miei stessi genitori hanno avuto, seppur breve e ingiusta. Quella amara decisione di farmi trasferire a Chicago dai miei zii... lo hanno fatto perché mi amavano, non volevano affrontassi quelle che una volta erano molto più che difficoltà di vita. Gli devo tutto: le decisioni che ho preso fino ad ora giuste o sbagliate che siano, una vita normale, quella che sono e che sarò. Senza togliere merito ad i miei zii, che non potendo avere figli propri, mi hanno accolta come fossi la loro figlia, amandomi ogni giorno.
Il mio sogno è di diventare una scrittrice, nonché una degna poetessa, così da poter dedicare a quelli che erano e quelli che sono i miei genitori ogni mia parola, ogni specifica lettera colme delle mie emozioni”.
… Sedevo all'aeroporto, pensavo a quella che era la mia vita una volta. Prima di lui. Prima della fine.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La bambina scalciava, scalciava più del solito. “Vista la situazione”, mi lasciai sfuggire un pensiero ironico. Cercai di coprirla, di proteggerla, accarezzavo la mia pancia continuamente per cercare di calmarla, quando sembrava funzionasse lei ricominciava a scalciare. Sentiva quello che provavo io stessa e lo condivideva: rabbia, tristezza, solitudine, provocato dal mio cuore infranto, tutto velato da un ormai totale senso di smarrimento fisico ma soprattutto mentale.

Era metà dicembre ed il freddo era pungente, di quello che ti entra nelle ossa. La neve cadeva copiosa anche adesso, quella stessa neve intrisa dalla felicità delle famiglie finalmente riunite in quel periodo di festa e della speranza dei genitori di regalare ai figli attimi che mai dimenticheranno nel resto della loro vita. Lo so bene, aveva lo stesso valore anche per me, il Natale.



Ripenso al quel signore della biglietteria ed a quanto fosse stato garbato.

<< Salve, buon Natale! >> mi disse.

<< Buon Natale anche a lei! >> risposi. << Può darmi gentilmente un biglietto per il primo volo per Chicago? >>.

<< Certo, aspetti che controlli. Elisabeth, puoi inviarmi gli orari delle partenze che hanno come destinazione Chicago? >> rivolgendosi alla collega.

<< Lo faccio subito >> fu la sua replica.

<< Mentre aspetta, ha già deciso il nome del bambino o della bambina con suo marito? Non si allarmi e mi scusi se sono inopportuno, ma dopo aver avuto 4 figli diciamo che ho l'occhio allenato >> finì la frase con un sorriso.

<< Non si scusi è comprensibile, ma no non abbiamo ancora deciso, è... complicato >> abbozzai un sorriso come replica.

<< Capisco! >> il viso dell'uomo si velò di compassione. << Ah ecco la lista degli orari, allora... il prossimo volo è tra circa un'ora alle 17:30, nel frattempo se si vuole accomodare... >> mi porse il biglietto ed indicò con un ampio gesto della mano la fila di posti vuoti nell'ampia area d'attesa.

<< La ringrazio, e di nuovo buon Natale! >> accompagnai la frase con il pagamento del biglietto aereo.

<< A lei e al bambino, e felice anno nuovo! >> con voce roca, poi si compose di nuovo.



Il volo era in ritardo già da 20 minuti, e man mano che avanzava il crepuscolo il freddo aumentava, allo stesso modo le mie paure.

Il cellulare squillava in continuazione, “troppo tardi” pensai, “non ce la farei comunque a tornare indietro”.

Il pannello luminoso si illuminò, segno che l'aeroplano era pronto per la partenza. Mi voltai verso il bigliettaio, che mi confermò la mia intuizione indicandomi appena l'ingresso.

Le lacrime non attardarono ad arrivare, copiose, calde e ricche della consapevolezza che tutto quello che un tempo avevo, stavo per lasciarmelo alle spalle. Si fecero avanti l'angoscia, l'ansia, la paura, il disagio, la malinconia. Niente. Ero già diretta all'ingresso...





***



 


Uno Spiraglio di Nuova Vita

 



<< ...38, 39, 40! Vengo a cercarti Penny >> dissi a voce alta, in modo che mi sentisse.

<< Non mi ...verai! >> le sentì bisbigliare a qualche metro da me dietro un albero.

Per rendere il gioco più divertente e duraturo possibile, mi misi a cercarla nella zona opposta a dove si era nascosta, stando bene attenta a scattare verso la tana nel caso fosse uscita per liberarsi.

<< Peeeenny, mia mamma ha fatto la merenda. Non hai fame? >> la intimavo ad uscire con sprezzante divertimento. La vidi fare capolino dal suo nascondiglio per accertarsi dell'inganno.

<< Non sono sciocca! >> disse mentre usciva dal nascondiglio in direzione della tana.

<< Non vincerai! >> sorrisi e corsi a mia volta.

D'improvviso, come un temporale in piena estate, io e Penny ci fermammo. I nostri sguardi in direzione della casa dei miei zii.

Con un fragoroso rumore, la porta d'ingresso fu aperta. Vidi quella che ormai erano i miei genitori, all'epoca non sapevo che fossero i miei zii.

<< Non di nuovo, Jason. Non di nuovo, perché? >> mamma stava urlando ora. Aveva la parte bassa della veste intinta di sangue, non osai immaginare.

<< Hey, Emily. Hey! Andrà tutto bene, ti porto subito al pronto soccorso. Non accadrà di nuovo >> la rassicurò papà, che corse in casa di Penny perché sua mamma ci desse un'occhiata. Poi partì. Restammo a bocca aperta.



3 giorni dopo salutammo Elena, “Un altro angelo che sale in cielo”. Papà piangeva.


 
***



<< Signora Collins, il feto è in ottima salute. Tutto va per il verso giusto. Signora Collins, mi sente? Si sente bene? >> mi cinse il braccio destro e mi diede dei leggeri buffetti sul viso.

<< Si, mi sento bene grazie. Ero solo... sovrappensiero, tutto qua. Grazie, è un'ottima notizia >> le dissi non ancora completamente desta da quel ricordo ancora così chiaro nella mia mente.

<< Non c'è di che! Le ricordo che l'appuntamento per la prossima ecografia, quella morfologica, si terrà quando avrà raggiunto la 19a settimana e non oltre la 21a tenga bene a mente, è molto importante >> si fece d'un tratto seria. “Comprensibile visto il suo lavoro, non è da prendere a cuor leggero” pensai.

<< Lo annoterò, non si preoccupi. Ah, la ringrazio! Ci vediamo tra 10 settimane allora, arrivederla! >> la salutai entusiasta, ormai alla porta d'ingresso.



Arrivata a casa, infilai le chiavi nella serratura e aprì la porta. Un tonfo sordo si propagò in tutta la casa. Mark non era in casa. Lo si deduceva dalle scartoffie lasciate qua e la sopra la scrivania e dagli indumenti sparsi ovunque per la casa. Mi tolsi il cappotto e mi misi ad ordinare la casa, prima che si facesse ora di pranzo.

Mi diressi in camera nostra e aprì l'armadio, dove adagiai i suoi vestiti appena lavati nella pila superiore. Sulla destra mi accorsi di un elegante abito da sera blu scuro, avvicinandomi ad esso lo toccai, poi inspirai l'aria tutt'intorno. Mi balenò subito in mente l'occasione in cui glielo vidi per la prima volta indosso: era il nostro secondo appuntamento, una serata al teatro all'insegna del “Cyrano de Bergerac”... al terzo atto, mi prese il viso fra le mani... “Un'altra volta” mi dissi.

Finì di mettere a posto casa e mi apprestai a cucinare, vista l'ora.

Feci per chiamare Mark, ormai in ritardo per il pranzo ma al cellulare non rispose. Decisi così di richiamarlo, ma niente.

Dopo poco, sentì il suo cellulare squillare, il rumore proveniva dalla camera. Mi affaccio alla porta e lo vedo li, sul comò. “Che stupida, lo ha dimenticato qui” mi rimproverai. Poi mi accorsi che non ero io a chiamarlo in quel preciso istante. La gioia che mi trasportava quella mattina svanì, facendo spazio all'ansia di quel momento. Metto sempre meno distanza tra me ed il suo cellulare. L'ansia cresce. Lo prendo, sul display compare un nome: Bonnie.




*****







Salve a tutti :).. Sono Ax e sono nuovo su efp. Mi presento a voi con una nuova storia per inaugurare la mia prima scritta per Efp. Questa storia parteciperà al "Constest dei Cliché" di Exoticue sul forum di Efp. Presto ho intenzione di postare delle edite scritte non molto tempo fa, quindi non mi lasciate da subito xD... Quindi, concludo con l'invito a leggerla e, se per caso dovesse piacervi, di aggiungerla alle preferite e recensirla, ve ne sarei immensamente grato :).

Un saluto, a presto :)
   
 
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