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Autore: Nemesis96    26/07/2014    0 recensioni
"La terra delle Arie. Alcune leggende la collocano al di là della Foresta del Suono. Alcune leggende però citano anche una strega. Marvia. E' lei che permette ai viaggiatori di passare." sorrisi. Marvia e la sua leggenda. Sciocchezze.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Prologo.



 
-Oh padre! La prego!- disse Lya con gli occhi pieni di aspettative, -Ci racconta la storia della strega dello strapiombo?-. Mio padre sospirò e con pazienza iniziò a raccontare. Era bravissimo a spaventarci. –C’era una volta, nella Foresta del Suono, una bambina di nome Marvia. I suoi genitori l’avevano abbandonata quando ancora era in fasce, ma le buone fate del bosco la crebbero. All’età di quattordici anni, come tutte le creature magiche, le furono rivelati i suoi poteri. Che poteri aveva Marvia, Lya?-. Lya sorridendo disse –Aveva con sé la magia delle piume bianche!-, mio padre annuì e proseguì –Ma presto diventò invidiosa della loro magia e decise di ucciderle.  Quando le ebbe uccise tutte e venti divenne la regina assoluta della foresta e decise di mettersi a fare la guardia allo Strapiombo. Ancora oggi, nella Foresta del suono, si possono sentire riecheggiare le urla delle fate e il loro avvertimento…- -Che dice:  mangia tante verdure o Marvia verrà a prenderti!- intervenne scherzosa mia madre, prendendo Lya in braccio. La leggenda della Strega Marvia mi aveva sempre affascinato.



Era il giorno del mio compleanno. Quattordici anni finalmente! Li aspettavo da tutta la vita, chissà a che tipo di magia sarei stato incline, chissà se  avevo con me la benedizione delle piume bianche come Marvia. Mi sentii arrossire. Ero l’unico a credere a quella favola.
Seyla mi sorrise stanca, i suoi occhi rosa erano arrossati, la sua pelle chiara aveva un tono verdastro. Sospirò. –‘Giorno, allora? Agitato?- io sorrisi stiracchiandomi –Io sarà agitato, ma tu… tu direi che ti stai stressando un po’ troppo!- lei annuì. –E poi, voi elfi siete sempre inclini alla magia delle radici, cosa ti preoccupi a fare?- Seyla mi fece una smorfia. La trovavo veramente carina, benché fosse l’unico elfo in tutto l’universo ad avere anche le orecchie a sventola. –Senti, smettila di tirartela troppo tu! Voi senzarazza siete proprio degli indelicati!- sbottò e se ne andò lasciandomi solo in corridoio. Iniziò la cerimonia. Era molto semplice. Un vecchio essere fatato prendeva le mani e si concentrava. Dopo di che un segno, sempre diverso per ogni anima, ti mostrava chi eri.  Io e Seyla ci sedemmo vicini nella stanza. Ero troppo felice per notare il suo innaturale pallore, i suoi occhi spenti e le sue mani tremanti. Presto toccò a me. Mi avvicinai al vecchio e feci un inchino. Lui mi sorrise e sibilò –Ragazzo, tua sorella lo fece con più convinzione.- sorrisi. Parlava di Darori la mia sorella maggiore. Aveva 10 anni più di me, non la vedevo da un sacco di tempo. La nostalgia mi strinse il cuore. Diedi le mani al vecchio. Erano fredde e ossute. Rabbrividii. Quando ebbe finito mi sorrise. Aspettai un segno. Mi alzai in volo, leggero come una piuma. Il vecchio sorrise e annunciò –Hai con te la magia dell’aria. Molto raro! Ora scendi da li.- Sorrisi ed atterrai. Lanciai un occhiata soddisfatta a Seyla. Il suo sorriso era debole. Mi andai a sedere e guardai la sua figura sottile avvicinarsi al vecchio. Le prese le mani poi gliele lasciò. Fu breve. I capelli chiari di Seyla si tinsero di nero. –Magia dell’oblio, strano per un elfo.- poi le sorrise. Lei si venne a risedere al mio fianco. –Cosa dicevi a proposito degli elfi?- disse con tono trionfante. Arrivò la sera.  L’ultima sera, dopo di che non l’avrei più vista fino al compimento dei nostri 18 anni. Partivamo per imparare a controllare i nostri doni,  per capire quale fosse il nostro posto nell’universo. Ci incontrammo davanti alle porte della scuola. Era avvolta in uno straccio di lana, doveva sentire freddo. –Ehi…- lei sorrise –Ciao…- fu imbarazzante. –Bhè, stai bene di questo colore. Il nero fa risaltare i tuoi occhi.- lei arrossì e disse –Grazie. Chissà se tra 4 anni la penserai nello stesso modo.- le presi una mano tra le mie e disse –Chissà , ma una cosa è certa. Non vedo l’ora di scoprirlo.-. Ci baciammo. Era il mio primo bacio. La notte sembro fermarsi. Quando le mie labbra si staccarono dalle sue, Seyla mi rivolse uno sguardo dolce e sussurrò –Spero che mi aspetterai.-. Annuii stringendola a me per l’ultima volta.
Angolo scrittrice

Ciao a tutti, mi presento! Mi chiamo Nemesis! Spero vi piaccia questo prologo!
   
 
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