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Autore: AymlerShaunCampbell    26/07/2014    4 recensioni
Crackfic ambientata nella terza stagione dopo il ritorno da Neverland.
Allarmati dal repentino cambio di comportamento di Hook, i Charmings decidono di rivolgersi alle figure magiche più potenti della città. Una nuova, bizzarra maledizione si sta abbattendo su Storybrooke, trascinandone gli abitanti in una spirale di assurdi eventi...
Disclaimer: Non possiedo né il telefilm, né i personaggi, ecc.. Elementi femslash (principalmente SwanQueen) e non solo, siete avvisat*!
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Il sole stava sorgendo da qualche minuto quando Regina notò con fastidio l'apparizione dell'ennesimo orco a pochi metri dal proprio giardino. La bruna lo guardò con astio sorseggiando il suo caffè bollente, mentre la bestiaccia si girava verso di lei ringhiando.
Giuro che se un'altra di quelle creature immonde mi calpesta le azalee..
Prima ancora che l'orco si schiantasse contro la barriera a protezione di casa Mills, una freccia gli trafisse un occhio, facendolo cadere di lato. La freccia venne prontamente seguita da Mulan in divisa che, dopo essersi assicurata dell'effettiva morte della bestia, aveva estratto la freccia, chiamato i nani per la rimozione della carcassa, salutato Regina con un rispettoso cenno del capo ed era sparita ad arco sguainato alla ricerca di altre cose da uccidere.
Regina si massaggiò le tempie e buttò distrattamente un'aspirina nel bicchiere d'acqua appoggiato a fianco del lavandino.
Ancora poche ore.. pensò sospirando. Da quando Baelfire era tornato insieme in città insieme a quell'insulso Filippo, il suo umore era andato peggiorando. Fortunatamente per lei, sia Henry che Emma non avevano reagito molto bene alla fuga temporanea del giovane, concedendogli solo qualche breve telefonata e rifugiandosi entrambi tra le braccia di Regina. La mora sorrise dolcemente, ma una volta posato nuovamente lo sguardo sulla strada il sorriso sparì.
E ci sono ancora queste stupide cose in giro.. pensò guardando la carcassa d'orco che giaceva per strada.
Era passata più di una settimana dall'acquisizione dell'incantesimo per chiudere temporaneamente i portali ed ancora non si era riuscito a far nulla. Molti degli ingredienti che si pensava sarebbero stati necessari erano stati raccolti, ma il libro era in una lingua sconosciuta e Gold aveva proibito a Belle di dedicare più di due ore al giorno per la traduzione del faticoso incantesimo. Inoltre Blue aveva insistito che l'enorme tomo rimanesse sotto la custodia delle fate, rallentando ulteriormente i lavori.
Stupida libellula malfidata! Pensò stringendo la tazza tra le mani. Poi la mente volò ai giorni precedenti ed alla lunga discesa che aveva fatto il suo umore.
L'ultima riunione del concilio era stata disastrosa, con il bollettino delle gravidanze che si allargava a dismisura, rischiando di mettere in ginocchio gli uffici pubblici e le attività commerciali della cittadina. La nuova ondata di abitanti, umani, catapultati in città insieme alle bestie, aveva si fornito nuova forza lavoro, ma anche nuove bocche da sfamare.
La notizia di Cora in libertà era stato un brutto colpo per tutti. Purtroppo o per fortuna, della strega non si avevano ancora notizie, anche se tutto questo silenzio non era per nulla confortante.
Mi domando dove tu sia.. La barriera sulla casa terrà lontana anche te ma non possiamo evitarci per sempre. Come mai sei di nuovo qui? Regina buttò giù un sorso di acqua aspirinata storcendo il naso. Le bollicine le avevano sempre dato fastidio.
In cima a tutto questo disastro, il fatto che non si fosse ancora riusciti a chiudere i portali non aveva fatto altro che inasprire ulteriormente gli animi dei cittadini e a nulla erano valsi le confortanti parole di Blue o gli articoli rassicuranti di Sidney. Era stato allora che Snow, la timida e spenta Snow degli ultimi giorni, aveva preso in pugno la situazione, con grande stupore di tutti.
Ora ascoltatemi bene!” aveva detto sbattendo le mani sul tavolo. La folla si era girata verso di lei.
Stanno tutti facendo il possibile, e se volete che questa storia finisca alla svelta dovete smetterla di criticare e darvi da fare anche voi!” aveva continuato imperterrita la mora, zittendo tutti.
In settimana verrà risolto temporaneamente il problema dei portali e stiamo continuando le ricerche per Cora e la maledizione delle gravidanze. Ora, per quanto Cora sia pericolosa questa maledizione ha dato modo a molti cittadini di trovare una felicità altrimenti irraggiungibile.” aveva detto guardando l'ex sovrano Re Giorgio ed il compagno, per poi spostarsi su una coppia che da anni risultava sterile e che invece ora era composta da ben due gestanti, sia mamma che papà.
I quattro avevano sorriso timidamente, in effetti era stata una gran bella sorpresa.
La mora, sorridendo di rimando, aveva continuato “Quindi continueremo a fare tutti il nostro lavoro e a supportare chi si sta occupando di risolvere le maledizioni: la stazione di polizia, il call center delle fate, il team dei nani, l'ospedale e.. Gold e Regina. Tutti uniti ce la faremo!” aveva concluso, sorridendo all'ex matrigna. Dopo qualche secondo di indecisione, la folla era esplosa in un boato di applausi.
Regina sorrise senza accorgersene. Nonostante l'odio maturato negli anni, si riteneva comunque fiera della figliastra, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Un grugnito ormai familiare alle sue spalle riportò il sorriso sulle sue labbra e la fece girare.
“Buongiorno Emma!” sorrise raggiante la mora, allungando una tazza di caffè fumante in direzione della longilinea figura stiracchiante, che l'accettò con un sorriso e caracollò verso il bancone della cucina, dove già l'attendevano dei pancakes fumanti.
Ti prego, non ricordarti mai di indossare un pigiama! Pensò Regina mordendosi un labbro, gli occhi che scivolavano sulle forme seminude della Swan.
Come ogni mattina, la bionda si era presentata in cucina vestita solo di canotta e slip, con buona pace degli ormoni di Regina.
“Orco?” bofonchiò Emma con un cenno del capo verso la finestra.
“Uh? Oh si, Mulan l'ha abbattuto poco fa, a breve dovrebbero passare a buttarlo via.” rispose Regina, girandosi nuovamente verso il lavello per sciacquare tazza e bicchiere.
Le sue mani si allungarono verso spugna e detersivo poi si bloccarono a mezz'aria.
Un corpo bollente e poco vestito le si era appiccicato alla schiena, bloccandola contro il lavello.
Una mano le si era appoggiata sulla vita, mentre l'altra aveva aperto uno sportello in alto e stava frugando tra le scaffalature.
“Lo sai che di sciroppo d'acero ne prendo il doppio.” sussurrò una voce profonda e mezza addormentata a pochi millimetri dall'orecchio della bruna, scagliando brividi in ogni direzione.
Regina cercò invano una risposta, ma tutto quello a cui riusciva a pensare era la Swan, premuta a mo' di adesivo contro di lei. Annaspò.
Emma chiuse lo sportello ed appoggiò il contenitore dello sciroppo a bordo del lavello, rendendosi conto solo in quel momento della situazione.
Si allontanò leggermente dalla bruna e le appoggiò anche l'altra mano sulla vita, il respiro che si faceva più rado. Quando Regina si girò tra le sue braccia le sembrò che il tempo si fosse fermato.
Occhi bassi, guance arrossate e respiro affannoso, nessuna delle due aveva il coraggio di sollevare lo sguardo e dare risposta alle mille domande che da mesi e mesi affollavano la mente di entrambe.
Troppa la paura, troppe le scottature passate, troppo il tempo vissuto da sole.
Troppi i trascorsi, l'astio tra le famiglie, troppo di tutto.
Troppa forse anche la speranza che non fosse ancora tardi.
D'improvviso, due giade verdissime si sciolsero dentro due pozze di cioccolato, perdendocisi dentro. Un silenzio quasi infinito, le palpebre che lentamente, all'unisono, si chiudono. Le labbra che si avvicinano pericolosamente..
“Mammeeeee! Dov'è il mio zaino?” strillò una voce dal corridoio, distogliendole dalla momentanea trance. Le due si staccarono l'una dall'altra a disagio, poi si girarono verso la porta.
“Henry, non urlare!” risposero due voci in coro.

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L'epicentro del gossip di Storybrooke si trovava attualmente al supermercato, tra gli sguardi curiosi dei concittadini.
“David! David fermati!” annaspò Hook, le braccia colme di buste di gelatine.
Il principe si fermò stizzito e osservò il compagno riversare i dolciumi nel carrello già pieno. Il pirata gli rivolse uno sguardo cuccioloso.
“Suvvia David, non puoi essere ancora arrabbiato, è stato un incidente! Cosa ne sapevo che l'uncino si sarebbe incastrato nella lavatrice rompendola?” si lagnò il pirata.
“Ti avevo detto di stare lontano dalle apparecchiature elettroniche! Ma tu mi hai forse ascoltato? Noooo, Killian sa tutto! Killian che ha rotto la lavatrice e la lavastoviglie lavandoci l'uncino, usato la piastra di Emma per stirare le camice, il phon di Snow per asciugarsi i piedi..” borbottò il principe, sbattendo cose a caso nel carrello.
Killian fece finta di non sentirlo e sparì dietro alcuni scaffali.
“Killian, dove stai andando?” chiese preoccupato David.
“Tranquillo, controllavo solo che.. SI! Ti troverò, ti troverò sempre!” sorrise il pirata, riemergendo da uno scaffale con un enorme barattolo di nutella. David affondò il viso tra le mani. Senza la moglie che lo guidava nei delicati compiti domestici e totalmente alla mercé dell'esuberante pirata, David si sentiva perso.
I due continuarono per un po' il loro zigzagare confuso tra i reparti, facendo piangere bambini e tamponando anziani. Il carrello era ormai al limite delle proprie capacità e scricchiolava in modo sinistro. Finalmente, dopo ore passate a riempire e svuotare il carrello, erano giunti alle casse con una pseudo spesa ed attendevano pazienti il loro turno nella lunga fila.
“Ah, per le faccende domestiche non preoccuparti, ci penserà Spugna.” esordì il pirata dal nulla.
“E con che soldi lo paghiamo? Tu sei disoccupato e lo stipendio da vice sceriffo me lo sto bruciando con le ferie..” chiese preoccupato David.
“Non ho detto che l'ho assunto caro, diciamo che è in debito con me e per ripagarmi si occuperà della Jolly Rodger per tutta la durata della gravidanza.. GRATIS! Non è geniale?” sorrise Hook.
“Che genere di debito?” chiese David, sospettoso.
“Debito di gioco. Diciamo che dopo averlo ammorbidito con del Rum l'ho sfidato a carte per qualche partita e ovviamente ha perso” il sorriso del pirata divenne ancora più smagliante.
“Killian! Hai barato!” rispose sgomento David.
“Certo che ho barato, ma l'ho fatto per il nostro bene e quello del bambino! Sono un pirata David, non una suora!” sbottò Hook.
“Hey!” li riprese offesa una fata, che era in fila davanti a loro.
Ci scusi..” risposero imbarazzati i due, guardandosi i piedi.

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Quella stessa mattina, nell'ufficio del Dr. Whale, tre persone molto agitate attendevano tremanti l'esito degli esami. Nova e Leroy, del tutto ignari, si tenevano per mano. Quale pericolosa malattia aveva colpito la dolce Nova? Tutti i rimedi della nonna usati si erano rivelati inutili.
Blue aveva una mezza idea di cosa si potesse trattare e, dopo aver scoperto i due a confabulare, aveva insistito per accompagnarli da Whale. La fatina pasticciona aveva smesso di fare la suora, ma era pur sempre una di loro.
Il dottore tornò in ufficio seguito da Doc, e Leroy li guardò confusi.
Prima che potesse scusarsi col fratello, questo lo zittì “Leroy, so perché l'hai fatto, sappi che non sono offeso. Ma non aver paura di rivolgerti a me quando hai bisogno, ok? Vogliamo tutti bene a te e Nova.” sorrise, poi lasciò che il collega desse la notizia alla nuora.
“Dunque, sono stati fatti tutti gli esami del caso..” attaccò Whale, subito zittito dalla madre superiora “Avanti Whale, taglia corto e dacci il responso!”
Viktor la ignorò e si appoggiò alla scrivania sorridendo alla fatina ed al nano.
“Congratulazioni Nova, sei incinta!” sorrise, Doc dietro di lui era raggiante.
Nova e Leroy si guardarono adoranti e si tuffarono l'una nelle braccia dell'altro, piangendo di gioia.
Un tonfo alla loro sinistra li fece staccare: Blue era svenuta.
Whale e Doc si avventarono su di lei di malagrazia, schiaffeggiandola per rianimarla.
“Spostati nano, ci penso io!”
“Spostati tu, ciarlatano!”
“A chi hai dato del ciarlatano? Hai avuto la tua laurea da un piccone!”
“E allora? Tu trafugavi cadaveri!”
“Smettetela di colpirmi, idioti! Sono sveglia!” strillò Blue, massaggiandosi le guance e rimettendosi a sedere, mentre i due dottori si posizionavano il più possibile a distanza l'uno dall'altro.
“Abbiamo una sola domanda..” iniziò timidamente Nova, le mani strette a quelle del compagno “Come ho fatto a rimanere incinta?”
Whale alzò un sopracciglio.
“Beh, immagino che avendo una relazione stabile e monogama e vivendo assieme non abbiate utilizzato protezioni, prima di fare sesso. Entrambi siete in salute ed in età fertile, è logico aspettarsi che prima o poi sarebbe capitato un bambino.” sorrise gentilmente Whale, una strana sensazione di disagio che gli serpeggiava lungo la spina dorsale. Blue e Doc guardavano la coppia senza fiatare, pervasi dalla stessa sensazione di disagio. C'era qualcosa di sbagliato, una grave inesattezza in tutto ciò.
“Cosa vuol dire fare sesso?” chiesero Nova e Leroy in coro.
La stanza sprofondò nel silenzio.
“Beh.. il modo in cui.. si fanno.. i bambini?” balbettò Doc, sorpreso dall'ingenuità del fratello e della compagna.
Mi state dicendo che in tutte queste settimane non vi siete mai nemmeno sfiorati? Se non fosse che parliamo di una delle mie ragazze griderei al miracolo, ma Nova.. pensò Blue terrorizzata.
“Ma i bambini non nascono solo dal vero amore, come con questa maledizione che fa fare bambini anche ai maschi?” chiese ingenuamente Nova.
“E poi i nani nascono dalle uova..” aggiunse dubbioso Leroy.
“Beh, ora siamo tutti umani e poi no.. Il vero amore da solo non porta bambini, e il sesso si usa anche per divertirsi, per cementare un rapporto di coppia..” balbettò Doc, sempre più bordeaux “Se non l'avete mai fatto allora questo bimbo è un dono della maledizione.” concluse con un fil di voce.
Questa maledizione delle gravidanze va fermata subito! pensò Blue, sull'orlo di una crisi isterica.
Whale pescò il telefonino dalla tasca del camice e iniziò a comporre un numero.
“Non temete, io e Doc risponderemo ad ogni domanda sulla gravidanza e per il resto.. conosco la persona perfetta per spiegarvi tutto ciò che dovete sapere sull'argomento.” sorrise Whale, attendendo che l'interlocutore rispondesse. A Blue quel sorrisino odioso non piaceva per niente.
“Beh, io insisto per accompagnarli! Non posso abbandonare una delle mie ragazze, specie in queste condizioni!” disse Blue, autoritaria.
“Ottimo..” il sorriso di Whale si allargò a dismisura.
Dall'altro capo del telefono una voce rispose, Whale salutò e, senza staccare gli occhi da Blue, parlò con l'interlocutore misterioso.
“Ruby tesoro, a che ora finisci stasera? Ho un grosso favore da chiederti..” sorrise Whale.
Un secondo tonfo fece girare i neo genitori ed il nano dottore: Blue era svenuta di nuovo.

  
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