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Autore: moira78    27/07/2014    2 recensioni
"Ti dico che questo non ha la faccia da guardia del corpo!".
"E io ti dico che è il migliore sulla piazza!".
"Scusate? Avete ragione entrambe!", s'intromise con un sorriso. Le due si interruppero di colpo per guardarla. "Piacere, sono Kaori Makimura, l'altra... metà di City Hunter".
Una strana coppia è arrivata apposta da Nerima per chiedere la protezione del più famoso sweeper del Giappone: cosa dovranno aspettarsi questa volta Ryo e Kaori?
Crossover City Hunter-Ranma.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ryo pensava che aver avuto due belle ragazze come clienti, pur giovani e per quanto una delle due non fosse propriamente una donna, lo avesse davvero rafforzato nella mente e nello spirito. Le uniche cose veramente serie da gestire erano state un gruppo di Yakuza neanche troppo organizzato e la furia di Falcon dopo la distruzione del Cat's Eye: se non avesse avuto tante persone da ospitare a casa, avrebbe volentieri dato asilo a Miki finché non avessero risistemato il locale; Lucciolone poteva dormire tranquillamente nel seminterrato.
Anche il vecchio non era male, aveva il suo stesso hobby ed era certo che potessero fare grandi cose insieme: quella sera stessa gli aveva promesso di mostrargli il bottino della notte precedente e non vedeva l'ora!

Ma c'erano anche le note dolenti.

Non aveva mai dovuto proteggere tanta gente tutta insieme in vita sua: finché erano come Shampoo, poteva dirsi ben felice. Anzi, doveva ancora prendere bene le misure di seno, fianchi e girovita...

La vecchia mummia invece era una signora fuori da ogni schema, non era sicuro né che andasse protetta, né che i suoi strani poteri fossero legali: stimolava punti di pressione che facevano venire l'avversione all'acqua calda, svenire e chissà che altro; quelle pillole poi... Happosai gli aveva confessato che da giovane era stata bella e formosa ma stentava a crederlo, sinceramente.

Il ragazzo con il bokken non aveva tutte le rotelle a posto, nonostante maneggiasse bene la sua arma. Aveva convinzioni che andavano oltre la logica comune e sospettava che il ninja fosse molto più intelligente di lui e tentasse di riportarlo spesso sulla retta via.

Mousse, il cinese, era abbastanza sulle sue e non era per nulla di peso... se non fosse che era orbo come una talpa, aveva una maledizione che lo trasformava in papera e venerava la bella concittadina al punto da farsi trattare come uno zerbino pur di starle accanto.

Ah già, non doveva dimenticare lo strano maialino nero che stava sempre in braccio ad Akane...

Alla stazione di Shinjuku, Ryo provò sentimenti contrastanti: vide un uomo con lunghi capelli neri e grossi baffi, vestito come se si trovasse in un dojo. Ben quattro ragazze e una signora in kimono, il che lo mandò in brodo di giuggiole, sulle prime; peccato che una ragazza fosse vestita in maniera molto castigata e sembrasse una specie di santa, nonostante dovesse avere qualche anno in più delle altre; la seconda aveva un'espressione fin troppo sveglia per un suo eventuale approccio, senza contare la giovane età; una terza girava abbigliata da maschio e aveva una specie di gigantesca pala da okonomiyaki sulla schiena; l'ultima... beh, l'ultima andava in giro in body e con un nastro da ginnastica ritmica al seguito: era una gioia per gli occhi, ma avvertiva provenire da lei un'aura di pazzia che lo metteva seriamente in guardia. In quanto alla signora gli ricordava molto Ranma in versione femminile, ma stringeva in mano quella che aveva tutta l'aria di essere una spada.

La presenza del panda fu il colpo di grazia: che cavolo ci faceva un animale del genere alla stazione di Shinjuku?! Persino le solite cornacchie e libellule si rifiutarono di farsi vedere...

"Ma voi che ci fate tutti qui?!", esclamò Ranma. "Non dovevate essere alle terme? E anche voi, Ukyo e Kodachi!".

"Beh, il fatto è che il tempo si è guastato e abbiamo pensato di anticipare il ritorno", rispose l'uomo in tenuta da dojo portandosi la mano alla nuca come se fosse in imbarazzo, "ma non credevamo di trovarvi così lontani da casa".

"Bobò", fece il panda tirando fuori un cartello con su scritto: 'vero, vero' e annuendo vigorosamente.

Il panda sa anche scrivere?!

"Ranma, figliolo, come mai non sei rimasto a casa con la tua fidanzata? Non è molto virile da parte tua andartene in giro quando potevate stare un po' da soli...", commentò la signora in kimono cominciando a sfoderare la spada, prontamente bloccata dall'agitato panda. Pensava di aver capito dove volesse andare a parare: Ranma e Akane non avevano forse detto che se n'erano andati via tutti con l'intenzione di farli avvicinare? Stentava a credere che il ragazzo si fosse lasciato sfuggire un'occasione simile: aveva davvero bisogno di essere rimesso sulla retta via. O di vedere un bravo strizzacervelli.

"Non si preoccupi, signora, ci penserò io a insegnare a Ranma come si comporta un vero uomo. Mi chiamo Ryo Saeba e sono un esperto nel settore", disse stringendole le mani per rassicurarla. Lei lo guardò e sorrise ringraziandolo, ma il grosso panda non sembrava contento del suo approccio, perché emise un ringhio basso e pericoloso.

"Ranma, mio caro, sapevo che saresti venuto da me!".

"Ranchan!".

La ragazza in body e quella con la spatola si lanciarono su Ranma, distraendolo e attirandosi le furie di Shampoo e Akane, che cominciarono a litigare. Ryo s'incurvò lasciando ciondolare le braccia, in preda allo sconforto: "Oh, che darei per avere io tutte queste ragazze che mi saltano addosso", piagnucolò.

"Ah-ehm", si schiarì la voce Kaori guardandolo in tralice e battendo il piede per terra, evidentemente nervosa. "Prima ci provi con la madre di Ranma e poi sei invidioso di un ragazzino?".

Ryo alzò le mani come se si trovasse in arresto e fece una risata sbilenca per rabbonirla: ne aveva abbastanza di martellate per quella settimana.

"Quindi tu saresti il famoso Saeba del volantino, giusto?". La domanda lo riscosse e si ritrovò a fissare gli occhi color nocciola della ragazza con i capelli a caschetto.

Ryo cercò di trovare un modo per darsi un tono, senza disdegnare un'occhiata alle sue forme: doveva dire che era davvero ben messa e soprattutto non usava magliette troppo larghe come facevano Akane e la ragazza più grande. "Esatto, sono io. Al suo servizio, signorina...?".

"Nabiki Tendo. Come mai ho l'impressione che lei, signor Saeba, stia guardando le mie tette?". Ci aveva visto giusto, quella ragazza era più pericolosa di Kaori, aveva un 'maniac-detector' incorporato! Che dipendesse dal fatto che conosceva Happosai?

"Ah, quindi tu sei la sorella di Akane, giusto?", s'intromise Kaori. "Mi presento, io sono Kaori Makimura, la socia di Ryo, molto piacere".

"Piacere mio, lei è la nostra sorella maggiore, Kasumi", rispose evidentemente più a suo agio con la donna. Indicò l'uomo con i baffi. "Lui è nostro padre, mentre il panda... è il papà di Ranma. Credo che abbiate avuto modo di sapere delle maledizioni di Jusenkyo".

Ah, ecco...

"Sì, Ranma e Akane ci hanno raccontato". Kaori fece parecchi inchini di saluto prima di chiederle chi fossero le due ragazze che si erano avventate su Ranma.

"La ragazza con il body è la sorella di Kuno". Confermò i sospetti di Ryo roteando un dito vicino alla tempia in un gesto eloquente. Già, quei due non potevano che essere fratelli... "L'altra ragazza invece è Ukyo, amica d'infanzia di Ranma; suo padre li ha fatti fidanzare da ragazzini in cambio di un carretto di okonomiyaki", terminò senza nascondere il suo disappunto.

"Ma, scusa, non è Akane la fidanzata di Ranma?", domandò Kaori.

Nabiki sospirò. "Beh, in effetti la situazione sentimentale del nostro Ranma è piuttosto complicata".

"Direi che ce ne siamo accorti", rispose Ryo fissando il ragazzo: attorniato da quattro coetanee bellissime che si guardavano in cagnesco, aveva tutta l'aria di volersi trovare ovunque tranne che lì.

Avesse avuto lui tante donne ai suoi piedi, avrebbe saputo fin troppo bene come gestirle...

***



Il sole stava tramontando e i due contendenti avevano un ampio pubblico. Kaori era molto preoccupata, ma vedendo gli amici, la madre e il padre di Ranma, tornato umano, fare il tifo per lui, si domandò se non si stesse facendo troppe paranoie. Certo, loro non conoscevano Ryo; durante la strada di casa avevano raccontato a grandi linee quello che era accaduto con la Yakuza e, nonostante avessero parlato di armi e mafia, nessuno di loro si era mostrato preoccupato più di tanto. Il signor Saotome aveva addirittura dato una pacca sulla spalla del figlio, complimentandosi, e la madre era rimasta estasiata dal suo comportamento che definì 'veramente molto virile'.

Era un gruppo strambo ma molto unito, le ricordava il legame che avevano lei e Ryo con Miki e Falcon.

"Accidenti, non trovo più P-chan, chissà dove si è cacciato!", commentò preoccupata Akane guardandosi intorno.

"Stai tranquilla", la rabbonì il fidanzato, "vedrai che ritroverà la strada di casa come tutte le altre volte, prima o poi".

"Ma qui siamo lontani, potrebbe perdersi!".

"Non sarà molto diverso da quando si ritrova a Hokkaido e poi ce lo ritroviamo al dojo: il fatto che non abbia alcun senso dell'orientamento non gli impedirà di ritornare da te". Ranma sembrò quasi infastidito e Kaori si domandò se per caso non fosse geloso dell'animaletto.

"Perché parli di lui come se fosse Ryoga?", domandò Akane improvvisamente.

"Ah, beh, perché... sono molto simili in effetti, eh, eh". Ranma sembrava in difficoltà e Kaori capì che c'era qualcosa sotto. Che l'impressione che aveva avuto al Cat's Eye fosse corretta? "Ora basta con le ciance. Ryo, io sono pronto". Con un salto mortale, il ragazzo si portò al centro della terrazza, di fronte al socio, mentre loro si tenevano a debita distanza.

"Metticela tutta, Ranma", bisbigliò Akane, in contrasto con le urla da oche giulive di Shampoo e delle altre ammiratrici. Kaori la guardò di sottecchi e lesse nel suo volto tutto l'amore che provava per il suo fidanzato; si domandò se lei guardava Ryo allo stesso modo quando combatteva contro qualcuno.

Razza di stupido idiota, quando capirai...

"Non ti azzardare ad avere riguardo, voglio che usi tutte le tue forze, chiaro?", stava dicendo Ranma mettendosi in posizione di guardia.

Ryo sorrise: "Sarai accontentato, ragazzino". Caricò un destro e Kaori fu tentata di distogliere lo sguardo, prevedendo un naso rotto. Ma Ranma si limitò a spostarsi senza alcuna difficoltà, guardando il pugno di Ryo come se fosse una mosca fastidiosa.

"Mi stai prendendo in giro, stallone dei miei stivali?", si lamentò il ragazzo guardandolo in cagnesco.

Ryo grugnì e tentò di colpirlo più volte con calci e pugni ma Ranma si limitò a sorridere, saltellando da un lato all'altro con le mani in tasca senza essere sfiorato. Con un balzo, si ritrovò sulla testa del socio.

Non lo sto vedendo davvero...

"Ehi, scendi subito!". Ryo tentò di afferrarlo, ma il codinato saltò via con una capriola a mezz'aria.

"Mi sto annoiando, speravo che avremmo combattuto!".

Per l'ennesima volta, Ryo si scagliò contro Ranma, ma lui era talmente veloce a schivare gli attacchi del socio che stentava a carpirne i movimenti: sembrava di vedere un film al quale avessero accelerato le scene. Il fidanzato di Akane alzò una mano ad accogliere uno dei pugni e obiettò che gli sembrava di essere picchiato dalla fidanzata.

"Sei un duro, lo sai mezzo uomo?", commentò Ryo allungando la gamba in un calcio che Ranma schivò con un salto. "E comunque dovresti anche attaccarmi, altrimenti potrei pensare che hai paura! Che figura fai davanti a tua madre e alla tua fidanzata? Non sei per niente virile!".

Sentì un ansito e si accorse che Akane aveva avuto un sussulto all'apprezzamento appena pronunciato dal suo socio. Udì vagamente Shampoo e le altre inveire contro Ryo, ma non era pronta alla reazione di Ranma.

"Non. Chiamarmi. Mezzo uomo! E non mettere in mezzo Akane e mia madre, io non ho paura di nessuno, sappi che sono più virile di te!", l'urlo fu accompagnato da una strana luce che iniziò a emanare dalle mani; anche la sua aura combattiva iniziò a brillare come una torcia. "Shishi Hoko Daaaan!", gridò lanciando una specie di sfera di energia contro un allibito Ryo.

"Ha usato lo Shishi Hoko Dan invece del Moko Takabisha, vuol dire che è disperato per le parole di Ryo!". Akane aveva lo sguardo fisso sul fidanzato mentre pronunciava queste parole e stringeva i pugni come se soffrisse per lui. Kaori non osò chiederle spiegazioni, era certa che in quel momento non le avrebbe neanche risposto.

Viste le cose che gli ha detto Ryo, dev'essere furioso, più che disperato...

Ryo arcuò il corpo all'indietro, nel tentativo di schivare l'attacco e le sembrò un ballerino di limbo che tentasse di passare sotto una sbarra posta molto in basso: ciononostante, l'onda lo sfiorò bruciacchiandogli la maglietta e i capelli. Poi si schiantò contro il muro dietro di lui, aprendo una voragine di dimensioni impressionanti.

Kami del cielo, ma come ha fatto?

"Ehi, ma non si era detto che il combattimento doveva avvenire a mani nude? Cos'è questa stregoneria?!", esclamò Ryo indicando il muro distrutto.

"Non è stregoneria, razza di ignorante, è una tecnica marziale!", rimbeccò Ranma avventandosi contro di lui.

Ryo tentò di bloccargli le mani ma quel ragazzo era una scheggia: "Kachü Tenshin Amaguriken!", esclamò muovendole così velocemente che Kaori riuscì a malapena a vederle.

Il suo socio rimase per qualche secondo paralizzato da un'evidente sorpresa e lei si accorse solo dalle ferite e dalla curvatura della sua schiena che doveva essere stato colpito decine di volte in pochi secondi. Il ragazzo con la treccia riprese la posizione di guardia, mentre Ryo si accasciava come un sacco di patate.

Fantastico! Quel Ranma sta mettendo Ryo in seria difficoltà!

Shampoo, Ukyo, e Kodachi continuavano con il loro tifo da stadio. Kuno sedeva a gambe incrociate vicino a Mousse e al ninja: nessuno di loro si era messo a urlare incitamenti ma era evidente che il combattimento li stava appassionando. Kasumi si era portata le mani alla bocca e stava dicendo qualcosa a proposito di una cassetta del pronto soccorso, mentre la sorella minore la liquidava con un gesto. I genitori e il futuro suocero di Ranma stavano addirittura sventolando ventagli e bevendo saké insieme al vecchio Happosai! Obaba invece fissava la scena appollaiata sul suo bastone, in una postura tesa ma composta che le ricordava Akane. La madre di Ranma, naturalmente, stringeva la spada tra le mani incitando il figlio a essere virile.

Che gruppo stranamente assortito!

"Avanti, alzati! Non dirmi che sei già stanco. Tutta qui la tua forza?". Ranma fissava Ryo come se si trattasse di un mucchietto di stracci da dover strizzare per bene. In effetti non le sembrava messo bene, neanche le sue martellate erano mai riuscite a farlo rimanere svenuto così a lungo.

Stai a vedere che mi devo preoccupare...

Il ragazzo picchiettò Ryo sulla testa con la punta del piede e ottenne una specie di borbottio indistinto.

Meno male, è ancora vivo!

"Insomma, mi sto cominciando ad annoiare, non può finire così!", si lamentò infastidito. "E va bene, non mi lasci altra scelta". Ranma si infilò una mano nella camicia e Kaori pensò per un attimo che stesse per tirare fuori dei sali o qualcosa del genere per farlo rinvenire.

Invece teneva in mano un reggiseno, che lanciò in direzione di Ryo con noncuranza. Kaori guardò la scena con una fila di corvi che gracchiava dietro la sua nuca. "Già, che stupida sono stata a pensare ai sali", biascicò contraendo le labbra in un ghigno.

Il socio sussultò, allungò le braccia tremanti e infine saltò in piedi come un pupazzo a molla. "Wow, ma questo è l'ultimo modello! Oh, giubilo e delizia!", canterellava il cerebroleso, ammaccato ma miracolosamente ringalluzzito.

"Ma quello è uno dei miei tesorini! Ladrooo!", scattò Happosai precipitandosi verso il maltolto.

"Dannazione, vecchiaccio, stai indietro!", disse Ranma cercando invano di farlo allontanare. Parve rassegnarsi al chiacchiericcio tra il suo maestro e Ryo che si contendevano il capo come fossero bambini alle prese con un giocattolo e, incredibilmente, cominciò a tirare fuori dalle tasche decine di mutandine e reggiseni che lanciò nella loro direzione. "Prendete, maledetti maniaci!", gridò.

E sarebbe questa la tecnica di Ranma, adesso? Chissà che mi credevo...

Kaori era delusa, per un momento aveva pensato che Ranma volesse far rimettere in piedi Ryo per usare un colpo formidabile con cui dargli il colpo di grazia, magari una tecnica simile all'onda energetica di poco prima. Invece stava dando corda a quei due imbecilli.
Scacciò la seconda fila di corvi e libellule e si preparò a sfoderare il martellone, quando udì Akane esclamare "Ci sei quasi, Ranma!".

Eh?!

Guardò la ragazza come se fosse impazzita, poi fissò i tre cercando di capire se ci fosse veramente qualcosa da vedere.
Era strano.
Ranma si muoveva intorno a loro, sul volto un'espressione glaciale, lanciando mucchi di biancheria come fossero caramelle. Ryo e Happosai vi si lanciavano assecondando i movimenti del ragazzo, che a ben vedere formavano una sorta di spirale.

Sembra che stia ballando con loro. Ma perché invece di attaccarli continua a girare in tondo?

La spirale immaginaria divenne sempre più stretta e ormai i due maniaci erano a pochi centimetri da Ranma, che a quel punto alzò un braccio e gridò: "Hiryu shoten ha!".

Quello che seguì le parve inspiegabile: un tornado avvolse Ryo e il vecchio, facendoli volare in alto in un tripudio di pizzi e seta. Il vento era così forte che investì anche loro; Kaori si riparò dalla polvere che le stava entrando negli occhi con una mano, poi si accucciò a terra per non essere spazzata via a sua volta.

Quando si rialzò, il maestro di Ranma e il suo socio ricaddero così pesantemente a terra che il pavimento del terrazzo cedette e si squarciò. Mutandine e reggiseni svolazzarono leggiadri fino a posarsi sui due corpi inermi e Ranma, con il braccio ancora alzato, ansimava.

"Ti ho sconfitto", disse rivolto a Ryo.

Akane corse verso di lui. "Sapevo che ce l'avresti fatta!", disse felice, prima che le altre ragazze gli saltassero letteralmente addosso.

Le seguirono i suoi genitori e il papà di Akane, che si profusero in complimenti:

"Bravo, figliolo!".

"Oh, Ranma, come sei stato virile!".

Il signor Tendo si mise addirittura a piangere come una fontana: "Come sono felice per la mia bambina, avrà un marito davvero valente!".

Mousse e Kuno, invece, apparivano quasi infastiditi.

"Alla fine ha usato sempre quella tecnica assurda", commentò il cinese con sufficienza, aggiustandosi gli occhiali sul naso.

"Già, ma non gli servirà contro di me, il Tuono Blu del Furinkan!", aggiunse il senpai agguantando il suo bokken come per sottolineare la propria superiorità.

"Ehm... veramente vi ricordo che Ranma vi ha già sconfitti e proprio con quella tecnica", si fece timidamente avanti il ninja. Pessima mossa: i due ragazzi presero a urlargli di stare zitto e a picchiarlo.

Beh, è andata bene. Ryo respira ancora e tutti sono contenti. Ma ora chi ripara i danni?

Kaori sospirò: adesso avevano qualcosa in comune con Miki e Falcon; chissà se la ditta dei vetri antiproiettile avrebbe potuto indicarle qualcuno che rattoppasse le terrazze!
Per il momento, decise che era meglio defilarsi discretamente in cucina e preparare la cena, fosse mai che Akane si offrisse di aiutarla o peggio di farlo lei stessa.
   
 
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