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Autore: Black_Oblivion    27/07/2014    0 recensioni
Dal testo: " [...] Era la prima partita di mio figlio, una cosa che ogni genitore vorrebbe vedere, e io la vidi in prima persone, fuggivo veloce da tutto e tutti, quando mi prese... beh, non proprio con le mani, ma forse fui io a sbagliare e a non ricordare che ero un boccino, gli finii in bocca, e dopo che mi ebbe risputato lo guardai fiero, guardai il suo sorriso che fu anche il mio.
[...]
Quando fu pronto per "morire" lo accompagnammo... la pietre non ci fece tangibili, ma solo visibili, e noi eravamo sempre stati con lui e così hanno fatto Sirius e Remus dopo la loro morte.
[...]"

Una fic per chi è un po' malinconica e ha bisogno di un abbraccio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, James Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Più contesti
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PERCHE' UN PADRE E' SEMPRE ORGOGLIOSE DEL FIGLIO.



 
Ero così orgoglioso di mio figlio, la sua prima parola fu "boccino"... il mio piccolo cercatore.
Così piccolo e così bello, proprio come suo padre, ma aveva gli occhi della madre, e un caratterino niente male.
Ho dato la mia vita per lui, e sono orgoglioso di come è cresciuto... ho fatto una chiacchierata con la divinità che controlla questo posto, il paradiso... e per fortuna i Vernon e Petunia Dursley...  avrebbero dovuto pagare caro tutto quello che hanno fatto a mio figlio durante la sua infanzia.

L'avevo visto crescere, assieme a mia moglie, avevamo pianto con lui, sorridevamo quando lui sorrideva, giocavamo quando lui giocava, dormivamo quando lui dormiva, ci svegliavamo quando lui si svegliava, lo cullavamo quando era piccole, e i nostri spiriti vagavano ancora su quel tempo... gli spiriti dei defunti che hanno ancora qualcosa da fare hanno un anno e un giorno, per vedere il mondo, per aiutare chi va aiutato e per vegliare sulle persone care.
Poi bisogna tornare da dove si è venuti, cioè da dove tutto inizia e dove tutto finisce.

Ero così orgoglioso di lui quando si è guadagnato il posto di cercatore di Grifondoro, una gioia immensa m'invase, quella notte io e mia moglie lo andammo a trovare, e nei suoi sogni gli parlammo, parlammo con lui fino alle prime luci dell'alba, gli raccontammo di quanto eravamo fieri e orgogliosi di averlo come figlio, gli raccontammo che non sarebbe mai stato solo, nemmeno nei giorni più buii, nemmeno quando tutto sembrava perduto... nemmeno quando avrebbe camminato incontro alla morte.

Sapevo che al mattino non avrebbe ricordato nulla, o solo qualche flash di quella notte, ma lo feci lo stesso.

Chiesi a Dio di lasciarmi andare... solo per un giorno, lui accettò... e il mio spirito si rifugiò dentro un boccino,  buffo vero... ma dopotutto ero fissato col Quidditch.

Era la prima partita di mio figlio, una cosa che ogni genitore vorrebbe vedere, e io la vidi in prima persone, fuggivo veloce da tutto e tutti, quando mi prese... beh, non proprio con le mani, ma forse fui io a sbagliare e a non ricordare che ero un boccino, gli finii in bocca, e dopo che mi ebbe risputato lo guardai fiero, guardai il suo sorriso che fu anche il mio. 
Lo guardai essere acclamato dalla folla, lui che era Harry James Potter, mio figlio e il più giovane cercatore da un secolo!

Al suo terzo anno, quando Remus gli insegnò l'incanto Patronus, lui confessò di aver usato come ricordo felice il sogno che gli avevamo concesso... ricordava la sua mamma e il suo papà che gli parlavano, solo questo.

Quando fu pronto per "morire" lo accompagnammo... la pietre non ci fece tangibili, ma solo visibili, e noi eravamo sempre stati con lui e così hanno fatto Sirius e Remus dopo la loro morte.

Perchè noi saremmo stati sempre nel suo cuore, e avremmo vegliato su di lui per SEMPRE.

E saremmo sempre stati orgogliosi delle sue scelte e dei suoi gusti... ovviamente essere attratti da ragazza coi capelli rossi era un tratto di famiglia.

Perché un padre è sempre orgoglioso del figlio, qualsiasi cosa egli faccia, qualsiasi errore egli compia e qualsiasi azione che lo porti a crescere sempre più.

Figliolo, verremo a prenderti... un giorno o l'altro e finalmente saremmo la famiglia che hai sempre voluto.










 
  
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