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Autore: Devil_san    27/07/2014    2 recensioni
Signore e Signori, la Fool&Silly è lieta di presentarvi...
:- Ma quale Fool&Silly, Autrice. Ma presenti la storia come si conviene!
*L'Autrice rotea gli occhi irritata.*
Bene. Come vuoi tu... Silver.
...
Sotto l'argentea luna... segreti vengono svelati e complotti vengono tramati.
Un giovane umano sarà scaraventato dall'invisibile mano del destino nel paese di Halloween.
Il Re delle zucche, invece, si incamminerà verso sentieri tortuosi verso mete sconosciute.
I loro destini si intrecceranno e insieme, forse, troveranno quello che ognuno cerca.
Ma il Re non aveva capito che quello che anelava da un eternità era caduto dal cielo dritto tra le sue braccia.
Genere: Horror, Parodia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuugi Mouto
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IX



 

Il gallo scheletrico sopra il tetto della casa del Re cantò.
Il sole aveva da poco mostrato il suo volto ghignante, un altro giorno ancora, alla città. 
Una stanca bambola usciva dal cancello della casa del Re delle zucche diretta verso casa di Jonouchi per controllare come i tre stavano dopo che li aveva lasciati il giorno prima. 
Volse lo sguardo preoccupato verso l'alta torre che era la camera di Atemu. Quella notte, quando era rientrato a casa dopo il funesto presagio, e anche se era molto stanco dopo tutti gli eventi della serata era riuscito in qualche modo a salire fino alla camera di Atemu trovandolo addormentato con un sorriso sul volto sulla sua sedia elettrica personale mentre teneva in una mano un libro di cui lui non riusciva a leggere il titolo poiché nascosto dalle mani dell'altro.
Dopo essere riuscito a districarsi di dosso il chibi-drago addormentato mise Osiris nel nella sua morbida cesta che gli faceva da letto, prese la coperta abbandonata sul letto disfatto davanti al cammino e coprì con essa lo scheletro che dormiva sonni tranquilli e dopo questo se ne andò a dormire lui stesso.
Quella mattina si era alzato molto presto per via dell'ansia che lo attanagliava, a causa di questa aveva dormito poco e male quella notte e visto che trovava inutile rigirarsi nel letto tentando inutilmente di addormentarsi decise di andare a controllare i tre cuori infranti. Prima di andare però aveva controllato se gli altri abitanti della casa fossero svegli ma Atemu e Osiris dormivano beatamente dove li aveva lasciati la notte prima. E così adesso, eccolo lì, che mentre sgranocchiava dei biscotti alla zucca guardava verso le ampie finestre della torre dove si trovava la sua cotta.
Con un sospiro iniziò a dirigersi verso la casa del licantropo. Spero che mantenga la promessa.
E con questo ultimo pensiero scomparve tra le stradine della città.

Quando era giunto a casa di Jonouchi aveva trovato una gabbia davanti alla porta del licantropo con dentro un chibi drago nero occhi rossi addormentato, lo stesso che aveva visto alcuni giorni prima inseguendo un gatto, e un biglietto attaccato ad esso. Curioso lesse chi fosse il destinatario: Jonouchi.
Curioso e un po' perplesso portò dentro la gabbia e utilizzando la chiave nascosta dentro la bocca del teschio che faceva da campanello entrò. Trovò i tre addormentati sopra i divani del soggiorno nella stessa identica posizione di quando li aveva lasciati ieri sera, almeno avevano un aspetto migliore di quando se ne era andato. Con delicatezza svegliò il licantropo, anche se ci volle un po' perché aveva comunque un sonno pesante di natura.
Finalmente l'altro usciva dalla terra dei sogni e con un gran sbadiglio il mezzo addormentato cominciò a mettere a fuoco il volto della bambola:-Yugi?
:-Ben svegliato Jou.
Si stiracchiò facendo schioccare le ossa della schiena:-Perché mi hai svegliato?
Scrollò le spalle:-Volevo lasciarti dormire ma ho trovato questo fuori dalla porta indirizzato a te e senza mittente.
Gli mostrò la lettera e la gabbia. Jonouchi guardò la gabbia meravigliato e poi aprì in fretta la lettera. Le parole erano scritte con inchiostro blu vivo.
Per rallegrarti.
S.K.

La bambola curiosa lesse da sopra la spalla di Jonouchi e un sorriso saputo gli crebbe sul viso.
:-S.K? E chi sarebbe?- domandò il destinatario della lettera.
Yugi alzò gli occhi. E' senza speranza. Non ci vuole un genio per capire chi è.
Gli rispose mentre si dirigeva verso la finestra per aprirla:-Non lo so Jou, dovrai scoprirlo tu.
Aprì le ante e una ventata di aria pulita gli accarezzò il volto dolcemente, rilassato osservò la strada e vide un diavolo, che prima non c'era, seduto sulla panca davanti la casa, con addosso un lungo cappotto bianco inamidato, giornale del mattino aperto davanti a sé e Obelisco affianco.
La parte superiore del giornale si piegò e mostrò il volto del diavolo dagli occhi blu che lo guardava con un sopracciglio alzato in questione.
Yugi si girò e vide Jou che accarezzava il chibi-drago che aveva tirato fuori dalla gabbia con un sorriso tenero. Si voltò di nuovo verso la creatura seduta in strada e sollevò il pollice in alto.
Seto Kaiba sorrise compiaciuto.

Aveva da poco lasciato la casa di Jou senza trovare nessuno fuori mentre usciva, Kaiba era sparito senza lasciare traccia, e quando giunse finalmente davanti casa sua vide una piccola folla di cittadini tutta al femminile davanti ai cancelli che discutevano animatamente. Quando finalmente lo notarono lo subissarono di domande.
:- Che ha Atemu?- domandò Anzu.
:-Sta male?-fu invece la domanda di Vivian.
:- Ouji non si sarà mica beccato una maledizione?- domandò frenetica Mana.
Queste e altre domande lo sommersero e lui alzò le mani in difesa. Cercando di rispondere a tutte quelle domande in qualche modo finì con la schiena che toccava il cancello della casa e per riuscire a far sentire la sua risposta dovette infine alzare la voce:- Sentite, Atemu sta bene, è solo molto preso dal mistero del Natale, e...- si voltò verso la finestra disperato ricercando qualcosa che riuscisse a convincerle che il loro amato Re stava bene e fortunatamente per lui si poteva vedere un Atemu pensieroso che camminava avanti e indietro davanti alle finestre della torre:- potete vedere anche da qui che sta bene.- indicò le grandi finestre della torre.
Tutte alzarono lo sguardo ma Anzu disse seria:-Forse sì, forse no, ma son giorni che lui non esce. Non è che lo stai tenendo segregato in casa sua per tenerlo tutto per te?
Un rossore indignato gli colorò le guance:-Ma che dici! Non farei mai una cosa del genere. E poi non posso obbligarlo a uscire se non vuole.
Ma Anzu ricaricò:- Sarà come dici tu, però...
E Yugi rimase li fuori a discutere con un gruppetto di creature di sesso femminile cercando di convincerle che non stava succedendo niente di strano in casa e che Atemu stava benissimo.
Un pensiero passò per il suo cervello più veloce del lampo mentre discuteva con loro. Se continua così dovrò portarlo fuori di casa a forza altrimenti chi le ferma queste a irrompere in casa per assicurarsi che stia bene.

Intanto Atemu passeggiava senza posa attraverso la sua camera lanciando occhiate scontente a tutte le cose che aveva raccolto dalla città natalizia.
:- Il Natale ronza nel mio vecchio teschio e non fa altro che impensierirmi... 
Si avvicinò al tavolo dove era stato realizzato un castello di carte fatto con tanti colorati biglietti di buon Natale e prima con una mano schiacciò il castello facendolo crollare e poi con il bracciò spazzò via tutto dal tavolo buttando tutto per terra. Irritato continuò il suo monologo:- Insomma, cos'è il Natale? Mi sembra sempre di essere sul punto di comprenderlo ma... ogni volta che giungo a una conclusione questa viene spazzata via da nuovi dettagli che scopro e che fa crollare la mia teoria come un castello di carte.
Girandosi su se stesso guardò tutto quello che aveva raccolto dalla città di Natale e si avvicinò ad alcuni becher che contenevano alcuni giocattoli di Natale immersi nell'acqua:- Come posso capirlo? Ci sono troppe cose inspiegabili...
Spostandosi da essi si diresse verso la parete e prese una bambola da una mensola:- Oggetti irritanti eppure carini...
La osservò per un altro attimo e poi con irritazione la lanciò dietro di sé che cadde nella cesta dove dormiva Osiris. Avvicinandosi verso la libreria che contenevano alcuni dei suoi libri preferiti sfiorò con la punta delle dita i dorsi dei diversi tomi:-Ho letto tutti i libri sul Natale, sia che fossero racconti che poesie ma i punti oscuri sono ancora tanti. 
Dirigendosi verso la finestra notò allora un vassoio appoggiato su un mobile lì affianco con sopra una semplice torta alla ricotta e una bottiglia. Incuriosito tolse il tappo e del fumo a forma di farfalla uscì dalla bottiglia meravigliandolo. Un sorriso tenero gli crebbe sulle labbra, Yugi doveva avergli portato da mangiare ieri sera e lui non si ne era neppure accorto di questa piccola gentilezza. E' sempre così gentile...
Il suo viso gli si rabbuiò. Però, lui potrebbe voler tornare a casa... e Io voglio che rimanga qui con me, magari se gli dimostrassi che desidero che rimanga qui e l'amore che provo per lui...
Scoccò un occhiata fuori dalle grandi vetrate e vide davanti al cancello Yugi circondato da un gruppetto di creature tutte femmine che discutevano animatamente. Il suo viso si rasserenerò:-Yugi...
Sì, finalmente ieri notte aveva dato un nome all'emozione che provava per la bambola ed era sicuro più che mai che era Amore.
L'Autrice alzò le braccia al cielo e ringraziò tutti gli Dei lassù perché finalmente c'era arrivato e il corvo intanto sghignazzava tutto contento:-Visto Autrice che un aiutino non guastava?
:-...Grazie Hathor, grazie...-Autrice si ferma e guarda seria il corvo che gli si era appollaiato sulla spalla:-Sì, l'aiutino non ha fatto male ma ci sarebbe potuto arrivare anche da solo.
Il corvo sospirò:-Lo so, ma mi stavo stancando a vederlo così confuso.
L'Autrice tornò a guardare il Faraone perso nei suoi pensieri:-E' andato tutto bene?
Capendo a cosa si stesse riferendo rispose compiaciuto:-Sì, e sono sulla via del ritorno.
:-Bene, perché stavo cominciando a stancarmi di parlare con un corvo.
:-Tranquilla, sarò qui presto.
:-Bene. Allora torniamo alla storia.
Con la faccia corrucciata per i suoi profondi pensieri inclinò la testa verso la parete dove stava il suo ritratto. Ma come faccio?
Il suo sguardo volo velocemente su tutti gli oggetti in camera, specialmente i regali e giocattoli.
E se...
Una candela nella sua jack-o'-lantern personale cominciò a brillare tremolante. Colto da una fulminea idea si diresse verso la parete e guardò il quadro che che lo ritraeva come Re delle zucche e invece di vedere la solita immagine di lui nel suo completo nero che teneva una zucca in mano al livello del viso con ghigno malvagio si vide vestito con il completo rosso di Babbo Nachele tenendo un pacco regalo e un sorriso gentile. ...Provassi con un regalo?
La fantomatica jack-o'-lantern gli si accese completamente e prendendo il quadro che lo ritraeva come Re delle zucche infine gli giunse la risposta alle sue domande.
:-Ma sì, ecco come! Non era poi così complicato! Ci stavo pensando troppo e alla fine tutte le risposte alle mie domande erano sotto i miei occhi!
Con un sorriso contento si lanciò verso l'albero rinsecchito di Natale che aveva in camera lanciando contemporaneamente sul suo letto il quadro, srotolò le luci natalizie dall'albero facendo contemporaneamente volare via tutte le altre decorazioni appese e facendo abbastanza rumore da svegliare Osiris dal suo profondo sonno. 
:- Non è necessario comprenderlo, devi solo crederci! E' solo un gioco e niente più!
Osiris lo osservò assonnato mentre lo scheletro si dirigeva verso la sua sedia elettrica personale in camera. Come se fosse un lazzo avvolse il filo delle luci di Natale attorno a tutta la sedia.
:-Non c'è bisogno delle spiegazioni, basta solo che mi diverta con tutti! Il Natale lo faremo qua, lo organizzerò nel migliore dei modi e quella notte dimostrerò a Yugi che lo amo!
Prendendo la leva che stava affianco alla sedia la abbassò e immediatamente tutte le luci si accesero, qualcuna addirittura scoppiando per la troppa corrente che passava nei cavi.
:- Posso farcela! E sarà una notte memorabile!
E si lasciò andare ad una risata.
:-Sì, e il mio Piccolo saprà che lo amo.
Correndo verso la finestra la aprì con forza e agli abitanti che stavano davanti al cancello gridò:- Ho trovato! Da oggi il Natale sarà Nostro!
La folla applaudì e urlo entusiasta.
Tranne Yugi, che ci rimase di sasso per poi essere assalito da una miriade di emozioni negative. Questo non può essere buono. Se poi la premonizione fosse giusta...
Non osava pensare alle conseguenze.
Facendo attenzione che nessuna di loro notasse che aveva aperto il cancello ci scivolò velocemente attraverso e lo chiuse altrettanto velocemente, non voleva rischiare che loro irrompessero facilmente dentro casa prese dalla loro euforia.
Fatto questo con uno sprint si fiondò dentro casa.
In fretta corse verso la stanza di Atemu e un paio di volte rischio di ruzzolare giù dalle scale che portavano in cima alla torre. Quando fu in cima non vide lo scheletro ma immediatamente un paio di forti braccia lo avvolsero da dietro portandolo ad appoggiarsi contro un petto forte e caldo. Un viso si nascose tra i suoi bizzarri capelli e la voce di Atemu gli sussurrò all'orecchio:-Ciao Yugi.
Per lo scheletro il fatto che Yugi si rilassò immediatamente nel suo abbraccio, appena capì chi lo teneva, era un buon segno. Forse ci sono buone speranze per me.
:-Atemu?
:-Mmm?- il Faraone ronzò in risposta. Non voleva lasciare la sua posizione comoda, negli ultimi giorni aveva visto poco la piccola bambola e gli era mancato tantissimo il tempo che passavano insieme da quando si erano conosciuti e il fatto che non cercava di divincolarsi dal suo abbraccio faceva ben sperare, ma drizzò le orecchie alle domande che sicuramente la sua piccola bambola gli avrebbe posto.
:-Cosa intendevi quando hai urlato che sarà nostro il Natale?
Atemu lo lasciò andare a malincuore e guardando nei begli occhi ametista incuriositi e leggermente preoccupati rispose sinceramente:-Ho deciso che quest'anno organizzeremmo il Natale  invece di Halloween.
L'espressione della bambola si incupì:-Ma questa è la città di Halloween, quindi perché organizzare il Natale?
Imbronciato lo scheletro rispose:-Sono stufo della solita cosa, è ora di cambiare.
:-E credi che tutti i cittadini saranno d'accordo con te sul voler organizzare il Natale?
:-Tutti i cittadini fanno sempre come dico io anche Seth e Seto. Con Seth mi basterà parlargli e se non si persuade posso sempre imporgli la mia autorità che è sopra la sua, mentre con Seto se non accetta immediatamente di aiutarmi a organizzare il Natale mi basterà sfidarlo a un gioco, provocare il suo orgoglio se si rifiuta, e mettere come posta in palio se perde di collaborare senza discutere ad organizzare il Natale. Pensandoci bene gli devo ancora una rivincita.
E con questo cominciò a trascinarlo verso l'uscita con Osiris a ruota dietro di loro.
:- Ma Atemu, io ho un brutto pres...
:-Tranquillo Yugi, andrà tutto bene. E adesso andiamo a mettere tutto in ordine per cominciare subito i preparativi. Il tuo aiuto sarà indispensabile per la buona riuscita della festa!
Quello che non aggiunse fu: E farò in modo che questo sia il tuo miglior Natale di sempre!
Yugi si morse il labbro. Atemu sembrava felice e il suo sorriso era genuino, un espressione che da quando lo aveva conosciuto gli aveva visto raramente addosso se non era rivolto a lui. Lo scheletro voleva questo, e in più voleva il suo aiuto. Forse aveva ragione, si preoccupava troppo, e poi non è detto che la premonizione si avverasse. Quindi, cosa poteva andare storto?
Perché ho pensato proprio quella frase? Adesso sicuramente succederà qualche disastro! Buona Horakhti, veglia su di noi!
Con voce leggermente sconfitta diede il suo assenso:-D'accordo.
Erano ormai davanti all'uscio di casa e lo scheletro sorridente si girò verso di lui fermandosi. Spostando il botto biondo di capelli dalla fronte gli diede un casto bacio sulla fronte facendo arrossire la bambola.
:-Grazie Yugi.
Con le mani unite uscirono insieme dalla casa e con un ultimo sorriso verso l'altro disse:- Ora andiamo.

Una figura in nero arrancava sul sentiero che iniziava dal cimitero e portava in città mentre canticchiava a mezza voce una canzone. Il tristo mietitore aveva in spalla un grosso e pesante sacco nero il cui contenuto tintinnava allegramente. Una grande borsa a tracolla arancio ruggine pendeva sull'altra spalla anch'essa gonfia come il sacco. La falce d'argento era tenuta dall'unica mano libera che aveva e non potendo fare altrimenti utilizzò il manico per abbassarsi il cappuccio. Silver osservò irritata la distanza che ancora la separava dalla città e bloccando la canzone si bloccò anche lei in mezzo al sentiero.
:-Che palle, ancora così tanta strada? Come vorrei essere abbastanza carica per usare un bel trucchetto per essere già in città. Purtroppo...- riprese a camminare e il tintinnare che proveniva dal sacco sembrò in parte calmarla:-... purtroppo mi sono stancata troppo per finire in fretta. Certo che è stato molto stancante riuscire a recuperare tutto, soprattutto la scatola visto che quegli stronzi genitori che si ritrova gliela hanno venduta alla prima occasione. Mi son dovuta girare mezzo Mondo per ritrovarla ma finalmente c'è l'ho.
Mentre continuava per la sua strada pensò alla ricca colazione che avrebbe fatto non appena giunta in città. Un altra figura le apparve dal nulla a fianco e le ricordò:-Silver, prima il dovere poi il piacere.
La mietitrice la guardò torva non potendo fare altro visto il suo stato impossibilitato da tutte le cose  che trasportava:-Lo so anch'io, Autrice. Adesso vado subito in banca, ma a parlare con il Piccoletto posso anche pensarci con un po' più di calma... come dopo colazione.
L'Autrice la guardò scettica.
:-E mi dia un po' più di fiducia!
:-Non è che non mi fidi di te, altrimenti non chiederei a te di fare queste cose, ma sappiamo tutte e due che il tuo senso del tempo è molto dilatato rispetto ai comuni mortali e non, quindi...
:-Oooh, non iniziare. Tutto sarà fatto per la fine della giornata, ok?
L'Autrice la guardò per un ultima volta per poi voltare lo sguardo e osservare in lontananza tre puntini che venivano dalla direzione opposta e che con una certa fretta si dirigevano verso la città, infine le scoppiò in viso un ghigno sornione:-Ci conto.
E con questo si volatilizzò nel nulla.
Silver intanto, per intrattenersi, riprese a cantare la canzone di prima da dove si era fermata continuando il suo viaggio verso la città di Halloween.
:- The nights go on
Waiting  for a light that never comes
I chase the sun
Waiting  for a light that never comes
Oooooh...
Oooooh...
Oooooh...
Waiting  for a light that never comes...










Note:
Ouji: Principe
Becher: strumento in vetro utilizzato nei laboratori chimici soprattutto come recipiente
A light that never comes: Linkin Park




Note dell'Autrice:
Io e la puntualità non andiamo d'accordo. No, per niente. Oh, be' considerando che in genere tra la pubblicazione di un capitolo e l'altro può passare un mese e più sono anche in anticipo.
Certo, il fatto che poi il computer ha fatto ciao ciao con la manina nemmeno due giorni dopo l'ultimo capitolo pubblicato non ha aiutato. 
Va be', non importa. 
Come si può leggere Atemu c'è finalmente arrivato e per questo bisogna ringraziare Silver e la sua impazienza. E il Natale sarà organizzato... da Atemu. Di sicuro Yugi non riuscirà a farsi passare l'ansia fino a quando tutto questo non sarà finito, poveraccio.
Per la parte cantata che doveva essere in questo capitolo ho deciso di attenermi più che altro alla versione manga perché va be' tutto ma alcune di queste canzoni possono anche essere parafrasate per rendere meglio l'atmosfera.
E c'è anche un accenno alla Puppyshipping.
Direi che anche se corto è soddisfacente il capitolo.
Non tento di pronosticare quando pubblicherò il prossimo ma farò in modo che sia il più presto possibile per i miei standard.
E con questo vi saluto.
Sayonara.

P.S: Ringrazio tutti coloro che leggono, tutti coloro che seguono/ricordano la storia e in particolare a chi spende un paio di minuti per recensire la storia.
Ma in particolare ringrazio Naim1104 per aver recensito ogni singolo capitolo e _Skye per averla aggiunta tra i preferiti.




Recensioni:
Naim1104: Sì, visto che ho più tempo cerco di scrivere il più possibile e quindi più capitoli scritti, corretti e pubblicati. Il suo intervento come si può vedere ha decisamente aiutato. E sì, l'infanzia di Yugi non è tra le migliori, ha dei genitori immensamente menefreghisti.
Yugi in questo momento ha deciso di non prendere apprendisti ma ha detto che ci penserà se averne o no dopo che tutto questo darà finito.
E sul Bau-Bau, si avrà un assaggio di lui tra poco ma pochi capitoli dopo farà la sua grande entrata in scena.
  
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