Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: xhugmej    27/07/2014    1 recensioni
C'era, c'è e ci sarà sempre qualcosa che ti farà stare bene e ciò che ti farà stare male.
Starà a te decidere ciò che vuoi far accadere più spesso.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Terzo capitolo
Fece un enorme sorriso che mi lasciò senza fiato, il mio cervello stava per spegnersi completamente, il mio cuore batteva, invece, all’impazzata, era tutto così emozionante, non mi ero mai sentita in questo modo.

«Justin, mi dispiace interrompere la tua conversazione con questa ragazza, ma devi continuare le prove, fra meno di due ore avrai il concerto» continuò Pam.
«Lei può rimanere?» commentò Justin
«Veramente non ci può essere pubblico durante le prove, ne avrai abbastanza dopo»
«Andiamo Pam, non recherà disturbo»
«E’ un no Justin, non insistere»

Pam iniziò a fissarmi, aveva gli occhi color ghiaccio ed erano inquietanti, iniziai a sentirmi di troppo quando lei si avvicinò troppo affettuosamente a Justin, così decisi di girare i tacchi e tornare all’uscita domandando poi scusa ai bodyguard che erano sulla porta dello Stadium.  I miei amici erano spariti probabilmente erano andati a prendere i posti nella fila e vedendomi entrare di certo non mi avevano aspettata. Mi ritrovai da sola a girare attorno allo Stadium quando una donna, alta, con un paio di occhiali da sole enormi che arrivavano quasi a metà guancia, era bionda con qualche ciocca più chiara, pelle abbastanza chiara appena abbronzata. Aveva l’aria gentile e mi si avvicinò con cautela, mi squadrò dalla testa ai piedi e non appena vide il braccialetto con su scritto ‘ Belieber ‘’ fece un sospiro e poi sorrise, capii che era Pattie, la madre di Justin.

«Tesoro come hai fatto ad entrare qui?»
«Io e i miei amici avevamo visto il cancello aperto, pensavamo di essere in ritardo, io sono riuscita ad entrare anche nello Stadium ma gli altri non ce l’hanno fatta e ora non so più dove siano. »
«Non ti preoccupare, appena li trovi ritorna qui così riuscirete ad entrare per primi.» sorrise «Ora devo andare a cercare mio figlio, per caso l’hai visto?»continuò

Annuii abbassando la testa, per poi indicarle la porta dello Stadium ormai chiusa, sentii come se una lama affilata mi entrasse dritta nel cuore ripensando a come mi guardava la manager di Justin e a come mi aveva trattata, non si meritava di certo di essere la sua fidanzata o la sua accompagnatrice ai concerti e a tutti i party di personaggi famosi.

«Pam, vero?Ti ha sbattuta fuori?»
Annuii.
«Lo fa con tutte le Beliebers che si avvicinano prima di qualche mini concerto di Justin, figurati ora che è il suo primo e vero live. Andiamo, vieni con me»

Mi afferrò velocemente la mano trascinandomi dentro allo Stadium, un’altra enorme fitta mi trapassò, stavolta non solo nel cuore ma in tutto il resto del corpo, era una scena raccapricciante. Pam stava baciando il mio idolo, il figlio della donna che mi stava tenendo la mano, un ragazzino di 15 anni con una donna di 35. Guardai Pattie che rimase immobile come una pietra alla vista di quel bacio, sentii la sua mano stringere forte la mia, e io.. be io mi sentivo davvero svenire. Strinsi forte la sua mano cercando di darle tutta la forza che avevo dentro di me, ma in quel momento ne avevo davvero poca, così la guardai e le sorrisi.

«Mamma, non è come sembra»
«Lascia stare Justin, continua le tue prove»

Lo disse in un modo così severo, così subdolo sembrava un tono quasi cattivo, io non sapevo che fare o cosa dire, stavo solo percependo quella scena sulla mia pelle, Justin era sbiancato per la figura, Pam era ancora nella stessa posizione, con il viso abbassato, la mano sulla fronte. Pensavo quasi che stesse per piangere, quando tutto d’un tratto alzò il viso e guardò Pattie dritta negli occhi, come con un aria di sfida, poi guardò me, mi fissò dritta negli occhi ed io cominciai a sentirmi come se tutta la stanza mi stesse per schiacciare, i muri erano sempre più vicino a me, stavano per uccidermi, quando la voce di Pam mi svegliò da quell’incubo ad occhi aperti, spostando lo sguardo di nuovo su Pattie.

«Pattie, io e Justin stiamo insieme.»
«Io non lo accetto» sbottò Pattie
«Dovrai farlo, perché non ci lasceremo, insieme stiamo bene e non influirà nella professione di Justin»
«Auguri ad entrambi. Buon concerto Justin»

Pattie lasciò la mia mano e girò i tacchi alla coppia ‘’felice’’, uscì velocemente dallo Stadium, percepivo il suo umore negativo, la sua tristezza, sembrava quasi una delusione che Justin le avesse dato, il suo viso era rigato da lacrime che solo io potevo vedere dato che eravamo abbastanza distanti dal palco, riuscivo a vedere pure il tremolio che aveva nelle mani e in tutto il resto del corpo, ormai era diventata pallida come i pantaloni in lino che aveva addosso.

«Mamma per favore!»

Il suo urlo rimbombò in tutto lo Stadium, ma Pattie continuò a camminare avanti a se per poi varcare la porta d’uscita senza mai girarsi. Decisi di correrle dietro, non poteva rimanersene da sola, era stato uno schock per me, figuriamoci per lei che era sua madre.

«Pattie, Justin ha bisogno di te» sussurrai sedendomi in parte a lei sull’erba semi bagnata «e poi qui, ci bagneremo tutte» continuai
«Justin non ha bisogno di me, ha già una donna adulta che lo segue»
«Ma tu sei sua madre, non puoi lasciargliela vinta così»
«E’ la sua ragazza, anche se non lo accetto non posso evitarlo»

«Mamma non ti ho chiesto di accettarci»

Justin spuntò dal nulla, ne io ne Pattie lo avevamo sentito arrivare, aveva l’aria triste, dispiaciuta, sofferente, aveva le mani nelle tasche posteriori dei jeans, la maglia piena di sudore come la fronte, i capelli scompigliati per colpa del vento, le guance arrossate, gli occhi lucidi con le lacrime che stavano per straboccare, le braccia tremanti e non riusciva a stare fermo con i piedi. Li sbatteva qua e la nell’erba alzando piccole foglie che poi volavano via con il vento. Puzzava di sudore mischiato ad un profumo non conosciuto dalle mie narici, era così bello, sembrava tosto ma invece aveva un cuore dolce, un cuore ancora da bambino che non era pronto a lasciare andare sua mamma, un cuore anche abbastanza stupido per innamorarsi di una donna di 35 anni, un cuore un po’ confuso. Ed io mi sentivo proprio come lui, un anno fa non sarei riuscita a parlare nemmeno con il ragazzo che mi piaceva e ora sono davanti a Justin Drew Bieber e non sentivo nemmeno il cuore battere, era una sensazione strana e quasi mi mancava quell’ansia che avevo poche ore fa prima di arrivare ed entrare per la prima volta in quello Stadium, probabilmente sarei stata meglio senza scoprire tutto questo, probabilmente avrei dovuto ignorare la fortuna o la sfortuna che ho avuto ad entrare per prima nello stabile, probabilmente però non avrei conosciuto la verità e sarei rimasta ignara di tutto ciò che in realtà stava succedendo, tutto ciò che le altre Beliebers forse mai sapranno, e invece io so.

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Ecco qui il terzo capitolo della ff.
Spero vi piaccia, e spero che ci siano sempre più recensioni lungo la storia.
Kisses
  
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