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Autore: NonTrovoUnNome22    27/07/2014    2 recensioni
Durante lo scontro più sanguinoso e decisivo che la Galassia abbia mai conosciuto una squadra di soldati si distinse per le proprie capacità e il proprio coraggio.
Queste sono le cronache del loro operato durante la guerra contro i Razziatori.
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In N7 Chronicles sarà raccontata la storia di una squadra N7 parallela a quella della Normandy durante gli eventi di Mass Effect 3, coinvolgendo molti dei personaggi secondari e delle comparse della trilogia e dando spazio ad alcuni degli avvenimenti importanti per il lore avvenuti offscreen che faranno da sfondo a una trama orizzontale completamente originale. Spero apprezzerete. :)
Genere: Azione, Dark, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Sanctuary – 14/4/2186
Era in apprensione, Mikhailovich.
Aveva perso i contatti con le squadre scese sulla terra già da due ore, più o meno al loro ingresso nell’atmosfera terrestre.
Attendeva davanti a un monitor vuoto, temendo il peggio.
Se nessuno si fosse fatto sentire per un’altra ora a malincuore avrebbe dato l’ordine di lasciare il sistema.
Se ne sarebbe pentito per il resto della sua vita: non avrebbe mai saputo se quei soldati erano morti in battaglia sulla Terra oppure di stenti nel freddo spazio oscuro mentre cercavano una Sanctuary già fuggita in sistemi più sicuri.
Poi ad un tratto lo schermo si illuminò, Mikhailovich sussultò e tirò un sospiro di sollievo.
-Qui squadra Charlie, chiedo il permesso di atterrare nell’hangar 18.-
-Permesso accordato Charlie, siete solo voi?- c’era un po’ di inquietudine nelle parole dell’Ammiraglio.
-La squadra Bravo ha avuto dei guasti al motore in seguito ai danni riportati in battaglia signore, arriveranno tra poco.-
-E … la squadra Alpha?-
-C'è un solo superstite, ma sono riusciti a portare a termine la missione: il Distruttore è su questa navetta … entrambi sono feriti e hanno bisogno di assistenza medica immediata-
L’Ammiraglio fece preparare l’infermeria per i due soldati; dopo qualche minuto arrivò anche la navetta di Bravo.
“Nessuna perdita tra le file delle squadriglie di supporto umane, bene” pensò l’Ammiraglio in un primo momento.
Qualche ora dopo stringeva tra le mani il datapad con il rapporto della missione: non era andata così bene come pensava all’inizio.
Aveva perso una N7 e né aveva guadagnato un altro mezzo moribondo.
Andò in infermeria.
-Dottore, quali sono le condizioni dei due pazienti?- chiese preoccupato.
-Hanno riportato traumi multipli e ustioni di primo grado nelle zone lasciate scoperte dalla corazza, ma poteva andare molto peggio: se non avessero avuto una corazza resistente addosso l’esplosione li avrebbe uccisi … - il dottore ci pensò un po’ e poi disse con tono preoccupato – … tuttavia la portata dei danni causati dalla sovraesposizione alle radiazioni di eezo prodotte dall’esplosione del motore della navetta è ancora sconosciuta. Le funzioni celebrali potrebbero essere compromesse, non saprò dirle nulla finche non si risveglieranno …-
 
L’Ammiraglio Mikhailovich era da solo, al buio, nella sua cabina.
Rifletteva su ciò che era successo quel giorno. “Mica male come prima operazione …” pensò.
Era amareggiato, sperava di avere due N7 da mettere a capo delle truppe radunate fin’ora e invece ne aveva solo uno, in coma.
All’improvviso la porta si aprì, la luce esterna lo abbagliò. C’era un uomo che stava in piedi all’entrata della stanza ma non riusciva a identificarlo: i suoi occhi ancora si dovevano abituare alla luce.
-Chi sei?- Chiese l’ammiraglio indispettito.
-Boris Mikhailovich signore, chiedo il permesso di prestare servizio su questa nave- disse l’uomo mettendosi sull’attenti.
-Boris?- passò qualche istante, giusto per realizzare chi fosse l’uomo davanti a lui –BORIS!!!!-
L’ammiraglio scattò in piedi e abbracciò il figlio calorosamente.
Fu la cosa migliore capitata quel giorno.
 
Boris Mikhailovich era il figlio prediletto di Peter: seguì le orme del padre nell’esercito, suscitandone l’ammirazione e la stima.
Si distinse per le sue capacità sul campo di battaglia ed entrò nel programma N7 da giovane.
Fu uno dei militari migliori su cui l’Alleanza potesse contare, tanto che lo misero a capo della sicurezza della Stazione Arcturus, la stazione spaziale più importante mai costruita dall’Umanità.
Prendeva molto sul serio la difesa della stazione, tanto che venne (quasi malignamente) soprannominato “Il Paladino”.
Con la notizia della distruzione della stazione Arcturus da parte dei Razziatori Peter temeva che il figlio fosse morto.
 
-Grazie al cielo sei salvo! Credevo di averti perso...- disse Peter.
-Il cielo non c'entra: i Razziatori sono arrivati all’improvviso, ma non ci hanno colti impreparati. Sapevo di Kar’Shan e sospettavo che i prossimi saremmo stati noi … ho evacuato quante più persone possibili, ma non quante avrei voluto … - lo sguardo di Boris si abbassò e si fece più cupo.
-La colpa di quelle morti non è tua!- disse con decisione l’Ammiraglio, cercando di consolare suo figlio.
-Già. Vorrei crederci anch’io … - mormorò il Paladino, pensando di non aver fatto abbastanza.
 
Nel frattempo, in sala tattica, Jondum Bau stava cercando informazioni su un altro N7: l’Ombra.
Terminato l’addestramento era sparita. Non entrò nelle file dell’Alleanza e, anzi, si sospettava fosse in affari con Cerberus.
Bau doveva saperne di più!
Isolò la sua postazione dalla rete della Sanctuary usando il suo factotum ed eseguì l’accesso alla Rete informativa degli spettri, che gli garantiva una velocità di banda notevole e informazioni riservate ai più.
Dalla rete informativa ottenne una lista delle società di cui si conoscevano i legami con Cerberus.
Scelse la Dantius Corporation: una compagnia che nel 2185 venne salvata dalla bancarotta da Cerberus, che la rilevò e né fece una delle sue corporazioni di facciata.
Ricercò l’elenco dei dipendenti della Dantius Corporation.
“Trovato”.
“Ora, la lista dei siti visitati più spesso dal direttore della Dantius”.
Sul monitor apparve un inquietante “[ACCESSO NEGATO: DATI RISERVATI]”
Il Salarian sogghignò, avviò il bypass del firewall.
[Accesso consentito]
Non ci volle molto per trovare alcuni indirizzi “anomali”.
Decodificò quei link criptati tramite il factotum.
Era dentro. Doveva agire in fretta, i tecnici di Cerberus erano veloci a trovare le intrusioni e a tappare le falle.
Mise la parola chiave “Ombra”  nel motore di ricerca
Oltre ai registri in cui si parlava dell’attacco alla nave dell’Ombra risultò anche qualche transazione monetaria. Cerberus aveva inviato grosse somme di denaro ad una certa “Ombra” su Noveria.
"Noveria! Ecco dove cercare." pensò rapidamente lo Spettro.
Tornò nella Rete informativa degli Spettri, ottenne l’accesso alla boa di comunicazione in orbita intorno al pianeta e avviò un programma di triangolazione per trovare le trasmissioni di Cerberus e localizzare la loro base operativa sul pianeta.
 
-Novità?- Chiese l’Ammiraglio Mikhailovich a Bau, facendolo sussultare.
-Forse ho una traccia dell’N7 conosciuta come "Ombra" Ammiraglio- si affrettò a rispondere lo spettro.
-E dove ci porterebbe questa … “traccia” ?- chiese Peter incuriosito.
-Su Noveria: pare che l’Ombra abbia avuto a che fare con Cerberus. Se si trova sul pianeta Cerberus saprà sicuramente dov’è, e tra qualche ora il mio programma ci dirà dove si trova il loro avamposto. Non resta che aspettare e fare una visita amichevole ai nostri amici terroristi recuperando l’informazione.
Se non ci ha tradito va reclutata, se ci ha tradito va eliminata- spiegò Bau parlando velocemente, come sua abitudine.
A Peter piaceva quel Salarian: era diretto e non faceva troppi giri di parole come i suoi compatrioti.
-Perfetto allora, la prossima destinazione sarà Noveria- disse con tono deciso l’Ammiraglio.
-Dovremo fare alcune tappe per scaricare l’elettricità dei motori, ci metteremo qualche giorno a raggiunge la destinazione- comunicò il tenente timoniere quando venne informato della nuova rotta.
 
Il Paladino aveva seguito l’intera conversazione da lontano.
Era già stato su Noveria, e non ne aveva un bel ricordo
Doveva proteggere un convoglio che trasportava merci preziose da un capo all’altro del pianeta.
La missione durò sei mesi, in cui vide le peggiori tempeste che il ghiacciato pianeta aveva da offrire.
Combattè anche contro qualche mercenario, ma nulla che un’N3 come lui non poteva gestire
La missione si rivelò un successo, e gli permise di avanzare al grado di N4.
Peccato che le merci trasportate si rivelarono illegali secondo gli standard dell’Alleanza dei Sistemi, che gli ordinò di confiscarle nonostante fossero decisamente fuori giurisdizione.
Quel giorno uccise molti uomini che fino al giorno prima erano stati suoi compagni di viaggio.
Era tutta gente poco raccomandabile, che eseguiva questo genere di incarichi per conto delle grandi corporazioni, ma gli dispiacque comunque doverle affrontare in combattimento.
Tuttavia quando notò quanto poco ci misero a puntargli le armi addosso quando gli intimò di arrendersi trasse una lezione importante che l’avrebbe accompagnato per il resto della sua vita.
Tutti, per soldi, sono disposti a farti fuori.
Questa filosofia di vita lo aveva reso il militare cinico che compiacque il padre, anche se non gli piaceva.
La distruzione di Arcturus smosse qualcosa in lui. Vedere persone aiutarsi disperatamente per cercare di raggiungere le navette di salvataggio e poter sopravvivere lo toccò profondamente.
Forse, stava lentamente riacquisendo fiducia nel genere umano ….
 
A questo pensava il Paladino mentre erano sulla navetta in viaggio per Noveria.
La squadra era capitanata Jondum Bau, e si erano portati dietro anche l’aiutante Volus della Furia, Niftu Cal, il cui compito era quello di hackerare qualunque computer o porta che si sarebbero trovati davanti nell’avamposto di Cerberus.
Una piccola squadra di infiltrazione che doveva introdursi furtivamente in territorio nemico e trovare quante più informazioni possibili sull’ubicazione dell’Ombra.
 
Le condizioni meteo erano terribili. Come al solito.
-La tempesta disturba il radar!- disse il pilota.
-Riesci a capire dove siamo?- chiese il Paladino.
-Si, mi sono sincronizzato con i satelliti per avere una mappa: gli altri strumenti di navigazione, tra cui le radio, sono impazziti. È come se fossimo entrati in un campo prodotto da una torre Jammer. Sbarco previsto tra 3 minuti –
Jundum Bau si mise il casco, e caricò il suo Widow, Niftu Kal era pronto a lanciare la sua mina da ricognizione e il Paladino fece un ultimo controllo al suo factotum.
-Ok, si parte- sussurrò Bau tra sé e sé.
La navetta atterrò e il portellone si aprì.
-Io vi aspetterò qui, mi barricherò dentro e attiverò le difese automatiche … buona fortuna!- disse il pilota prima di sigillare il portellone alle spalle della squadra N7.
 
La tempesta di neve era fortissima, tanto che la visibilità era fortemente compromessa.
Camminavano già da qualche minuto, quando decisero di passare ai visori termici.
-I nostri attacchi tecnologici avranno meno potenza se saremo costretti a deviare parte dell’energia del factotum ai caschi delle nostre corazze … - obbiettò Boris.
-[hhhhh] Se non lo facciamo non vedremo né i nemici né le coperture! [hhhhh]- disse il Volus.
-Coraggio, l’entrata della base dovrebbe essere da queste parti, fate silenzio ora!- li rimproverò Bau.
 
Con la coda dell’occhio Bau notò un oggetto luminescente stretto e lungo muoversi ad alta velocità verso di lui.
Era una sbarra di acciaio, o una spada.
"Una spada?" si chiese mentalmente sgranando gli occhi.
Fece per scansarsi, ma poco prima di colpirlo la spada si arrestò di colpo, a qualche centimetro da lui.
Era sospesa a mezz’aria, e cominciava a sanguinare.
Nel frattempo il resto della squadra si voltò verso la spada e increduli puntarono le armi.
Qualche secondo dopo intorno alla spada sanguinante di materializzò il corpo di una Phantom di Cerberus, che cadde a terra morta.
 
Qualcuno li aveva salvati: qualcuno con una spada.
Mentre cercavano di realizzare cosa fosse accaduto non si accorsero che alle loro spalle stava rotolando verso di loro un piccolo oggetto ovale, che qualche istante dopo esplose in una nube di luce che li abbagliò.
Il tutto nel silenzio più totale.
Bau si sentì strattonare, sentì gridare degli ordini confusi da una donna e poi svenne.
 
 
Si risvegliò in una sala interrogatori. Ammanettato.
Si guardò un po’ intorno, per cercare di capire dove fosse.
Era stato fatto prigioniero di Cerberus? “No …. quelli hanno il loro marchio perfino sulla carta igienica, ce ne sarebbe stato qualcuno nella stanza."
Ma allora dov’era? E come era arrivato fin li?
Si stava ancora guardando intorno con aria smarrita, quando nella stanza entrò una donna.
La osservò per qualche secondo, era alta, bionda, con un fisico asciutto ma palestrato.
Era una militare. E se non era di Cerberus….
 
-Presumo tu sia l’Ombra: abbiamo fatto molta strada per incontrarti- disse il Salarian con un filo di autocompiacimento per essere riuscito a trovare la sua preda.
-Avete quasi mandato in malora una settimana di organizzazione, ora dovremo trovare un altro modo per cacciarli … Jondum Bau giusto? Si, so chi sei e no, non ho intenzione di farvi del male … se non creerete problemi.-Disse spazientita la N7.
Bau rimase interdetto per qualche istante, poi chiese.
-Come fai a sapere tutte queste cose?-
-Ho un ruolo che mi impone di sapere tutto sui forestieri di Noveria … vi abbiamo beccato in tempo, Cerberus era già sulle vostre tracce: hanno rilevato un’intrusione informatica l’altro giorno ed erano preparati a ricevervi.-
-Impossibile, ho coperto tutte le tracce, come hanno fatto!?!?!- chiese stupito Bau.
-Sapevo che era opera di un Salarian: l’intrusione è stata rapidissima …. come hanno fatto a scoprirti? Semplice, gliel’ho detto io: abbiamo il servizio d’intelligence migliore che questo pianeta abbia mai conosciuto- rispose sodddisfatta l'Ombra.
-PERCHE???- chiese ad alta voce Bau, che non riusciva a cogliere la logica dietro a quel discorso.
-Un’agenzia di sicurezza non serve a niente se non protegge i propri clienti, ma non volevo farvi ammazzare e per questo vi ho salvati. Se andate contro Cerberus avrete di certo un buon motivo...
Ora, prima di liberarti, devo saperlo: cosa ci fate qui? Non c’è niente per voi su questo pianeta, ve lo assicuro- disse la N7 in tono minaccioso.
-Ti sei messa in affari con le persone sbagliate Ombra, i tuoi clienti hanno fatto cose terribili!- esclamò il Salarian.
-Lo so, e a quanto pare hanno anche deciso che non gli serve più un’agenzia di sicurezza per sostare in questo pianeta. Pessimo errore. Stavamo per radere al suolo quel laboratorio, ma vi siete messi in mezzo nel momento sbagliato e ci avete costretto ad allertarli, mandando a rotoli l’operazione.-
-Perché gliel’avete detto? Non potevate semplicemente fare finta di nulla?- chiese lo Spettro.
-No non potevamo: se avessero scoperto l'intrusione da soli - e l'avrebbero scoperta- avrebbero capito subito i nostri intenti verso di loro.
Ora rispondimi: perché volevate attaccare Cerberus? Non fate parte di nessuna banda di mercenari, né di qualche governo.
Forse vi manda il Consiglio, è l’unica spiegazione per una squadra composta da uno spettro, un Volus e un’N7 … - esclamò l’Ombra.
-Siamo qui per reclutarti, volevamo usare Cerberus per capire dove trovarti e che legami avevi con loro. Facciamo parte di una milizia anti-Razziatori e ci serve la consulenza di tutti gli specialisti N7 attivi, se ti aiutiamo a scacciare Cerberus da pianeta verrai con noi?- chiese Bau seccamente.
 
Per la prima volta durante quella conversazione l’Ombra risultò stupita agli occhi di Bau
 
-Io sono l’Amministratore delegato delle Guardie Elanus: non posso lasciare Noveria incustodita nel bel mezzo dell’invasione dei Razziatori, dovrete darmi più di una mano per convincermi a seguirvi.- disse perplessa.
L’Ombra liberò il Salarian, uscirono dalla struttura e entrarono in un Mako. Qualche minuto dopo si unirono a loro anche il Paladino e Niftu Cal.
Dopo le presentazioni il Salarian fece il punto della situazione.
-L’Ombra sa già tutto, la aiuteremo a sconfiggere Cerberus, poi avvieremo le trattative per reclutarla.- spiegò Bau al resto della squadra.
-I miei uomini sono ancora in posizione: gli ho detto di attenderci, qual è il piano?- disse l’Ombra.
-Non ne avevate già uno?- chiese Cal quasi spontaneamente.
-Questo prima che voi allarmaste l'intera base. I miei uomini non sono addestrati per affrontare interi battaglioni di Cerberus a viso aperto!- rispose ironica la N7.
Il Paladino stava esaminando la situazione da un datapad
-Potremmo aggirare il nemico mentre i tuoi uomini li distraggono. Vedete questo hangar? Noi ci infiltreremo da li mentre gli Elanus danneggeranno l'entrata principale della struttura con i mezzi corazzati, attirando Cerberus sul lato Nord della struttura.
Arriveremo fino al computer centrale e disattiveremo il supporto vitale, poi renderemo il processo irreversibile distruggendo il terminale.- Suggerì Mikhailovich.
-Potrebbe funzionare: il gelo di Noveria non perdona, saranno costretti ad arrendersi, e a quel punto li cacceremo dal pianeta- disse l’Ombra, entusiasta del piano di Boris.
Intervenne Niftu Cal: -Non credo che sarà così facile [hhhhh], Cerberus di solito combatte fino alla fine senza arrendersi-
-Allora moriranno tutti.- esclamò l’Ombra, mettendosi l’armatura e posizionando la spada nella fondina.
 
Arrivarono sul campo, l’Ombra aveva già dato l’ordine di attaccare.
La tempesta si era placata: il cielo ora era terso.
Le Guardie Elanus avevano eretto una barricata davanti all’entrata della base, cercando di sfondarne le porte.
Il mako fece il giro dell’edificio, portando la squadra nell’hangar indicato dal Paladino.
-Accidenti, le porte sono chiuse e non possiamo sfondarle senza farci individuare!- disse l’Ombra preoccupata.
-[hhhhh] Posso violare le telecamere e i sensori della stanza, ma le persone all’interno potranno dare l’allarme- 
-Non lo faranno, li fermeremo prima- esclamò il Paladino.
 
Usarono le armi del Mako per disintegrare le porte, poi la squadra sbarcò velocemente uccidendo o immobilizzando tutto il personale di Cerberus (per lo più soldati) all’interno della stanza.
Il Paladino travolgeva i soldati con il suo scudo factotum, l’Ombra scompariva e riappariva da un lato all’altro della stanza ferendo tutti i nemici che la sua spada raggiungeva mentre lo spettro Salarian e il Volus si facevano strada fino ad un’altra porta che conduceva all’interno della struttura.
Alcuni Centurioni di Cerberus avevano usato le loro granate fumogene, uno di loro stava per attaccare il Volus alle spalle.
L’Ombra fece uno scatto felino portandosi sul lato del Centurione e lo trafisse da parte a parte con la spada.
All’improvviso, coperto da fuoco dei suoi commilitoni, un’Ingegnere militare piazzò una torretta proprio davanti a Mikhailovich.
Rapidamente il Paladino attivò il suo scudo e si mise in posizione difensiva, parando il fuoco della torretta che altrimenti lo avrebbe ucciso.
-SONO BLOCCATO, QUALCUNO DISTRUGGA LA TORRETTA!!!!- urlò ai suoi compagni.
La batteria dello scudo stava per terminare e ormai si potevano notare le crepe all’interno dello scudo stesso.
Si sentì un boato e la torretta esplose: Bau l’aveva colpita con un preciso colpo di Widow.
Il Paladino ricaricò velocemente lo scudo disattivandolo, poi si scagliò sull’ingegnere, che cercava di scappare.
Con un colpo di scudo lo spedì dall’altro lato dell’hangar, uccidendolo.
Mentre Niftu Cal violava la porta Bau lo difendeva con il suo fido Widow, tuttavia una Phantom si materializzò a pochi passi da lui e lo attaccò.
Lo Spettro schivò il colpo di spada, e gli sovraccaricò le barriere usando i suoi poteri.
L’Ombra lo aveva visto, quindi fece un paio di capriole e lanciò il suo fendente elettrico, falciando la Phantom.
Il tutto durò pochi minuti, giusto il tempo che il Volus riuscisse ad aprire la porta.
 
L’Ombra ricevette una trasmissione dai suoi uomini. Cerberus aveva tirato fuori l’armamento pesante: delle torrette anti fanteria e anti veicolo stavano seminando diversi morti tra le fila degli Elanus.
-Il nostro pilota vi può aiutare, disponiamo di una navetta che risulterà invisibile alle difese automatiche- disse il Paladino, mettendosi in contatto col pilota della navetta che, approfittando del fatto che la tempesta si era placata, stava conducendo delle ricognizioni alla ricerca della squadra di sbarco dispersa.
-State tutti bene laggiù? La tormenta impediva le comunicazioni e non vi siete presentati al randez vous …- Il pilota sembrava sollevato di aver ripreso i contatti con la squadra.
-Si stiamo bene: stiamo aiutando le Guardie Elanus ad attaccare il laboratorio di Cerberus a cui eravamo diretti. Hanno dei problemi all’entrata principale con delle torrette anticarro, ti passo le coordinate: cerca di distruggerle- ordinò il Paladino.
-Agli ordini!- esclamò il militare a bordo della navetta.
-Grazie Mikhailovich.- disse l’Ombra sorridendo quando gli dissero che le torrette erano state disabilitate.
 
Si addentrarono nel laboratorio, trovando diversi manufatti dei Razziatori e molti nemici.
Mentre si trovavano nella sala centrale l’Ombra ricevette una trasmissione video sul factotum. Quando aprì la chiamata vide il vessillo di Cerberus e sentì:
-Non erano questi gli accordi, hai sbagliato a metterti contro la nostra organizzazione-
-Non ho mai lavorato gratis, e chi non usufruisce della mia protezione non può stare su Noveria- rispose in tono beffardo l’Ombra.
-Goditi la vittoria Kara, perché presto sentirai ancora parlare di Cerberus- la voce misteriosa e distorta chiuse la chiamata.
-Allora hai finito?- Chiese l’Ombra impaziente a Jondum e a Kal, che stavano lavorando sul database centrale.
-Al vostro ordine [hhhhh] spegnerò il riscaldamento del laboratorio, rendendolo [hhhhh] inabitabile- riferì il Volus.
-Ancora un momento, abbiamo pescato un pesce più grosso del previsto: ho trovato delle planimetrie della Cittadella. Forse Cerberus ha in mente qualcosa di molto pericoloso- disse lo spettro –mi serve ancora qualche minuto per scaricare i dati … -
 
L’Ombra sentiva che qualcosa che non andava: non avevano incontrato molti nemici, il diversivo non poteva aver funzionato così bene, era stato troppo facile arrivare fin lì.
Ad un tratto sugli schermi dell’avamposto comparve un conto alla rovescia, e l’IV della stazione disse:
-Procedura di epurazione avviata, a tutto il personale di Cerberus: evacuare.-
Avevano 5 minuti prima che le cariche esplosive posizionate da Cerberus esplodessero, distruggendo la stazione e seppellendoli tra le macerie.
-DOBBIAMO ANDARCENE, SUBITO!!!!- urlò il Paladino.
-Non possiamo andarcene da dove siamo arrivati, non ce la faremmo in tempo!- fece notare l’Ombra.
- [hhhhh] Voi chiamate la navetta, all’uscita ci penso io- disse con sicurezza Niftu Kal preparando le sue mine da Ricognizione opportunamente modificate per esplodere al primo contatto con un muro.
Demolirono i muri usando le mine del Volus e saltarono sulla navetta giusto in tempo per godersi l’esplosione dell’avamposto in tutta sicurezza.
-Voi due tornate pure sulla vostra nave, io e Boris discuteremo degli ultimi dettagli relativi al mio reclutamento- disse l’Ombra sogghignando.
Quando arrivarono in città, i due N7 uscirono dalla navetta mentre il resto della squadra tornò sulla Sanctuary
 
Salirono su un ascensore.
-Dove stiamo andando di preciso?- chiese il Paladino senza ricevere risposta.
La porta dell’ascensore si aprì.
Era un attico arredato splendidamente, da cui si poteva vedere lo spettacolare panorama della skyline della città e delle montagne ghiacciate tutt'intorno.
L’Ombra si tolse il casco e si fece seguire fino alla grossa vetrata che permetteva di vedere il paesaggio.
 
-Vedi tutto questo? Qui risiede il vero cuore pulsante della scienza della Galassia. In questo mondo apparentemente senza regole il progresso non incontra ostacoli.
Io gestisco tutto questo assicurandomi che nessuno lo fermi o lo rallenti, impedendo inutili battaglie e unendo tutte le corporazioni sotto la mia protezione.
Già da due anni ci stiamo preparando a questa guerra: Noveria è pronta per i Razziatori.
Ma Cerberus …..Cerberus non era previsto, ora lo abbiamo fatto arrabbiare e rischia di mandare all’aria tutto.
Senza il vostro aiuto non ce l’avremmo fatta oggi, avevamo sottovalutato il nemico.
Mi unirò a voi solo se garantirete di proteggere questo pianeta da quei terroristi.
Perché loro torneranno, lo so.-


[Nota dell'autore: per il disegno si ringrazia WillowG di RPG Italia.net]
   
 
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