Sue Sylvester aveva accettato per quel giorno di farli mangiare a credito, ma solo per quel giorno e perché erano presenti dei soldati del re e per quanto Thad ne fosse felice c’era qualcosa che gli suonava stonato, non era come Blaine che si era abbandonato alla felicità e che ora ubriaco stava ballando sul tavolo assieme a Brittany.
Aveva chiesto a Nick come mai fossero arrivati così velocemente e soprattutto che storia fosse quella della domanda di grazia, in quanto cancelliere avrebbe saputo se uno di loro avesse mai scritto una domanda di grazia al re.
<< Non so chi l’abbia scritta, ma è arrivata un mese fa, con tutti i nomi e il re l’ha concessa, se vuoi il mio parere era un ricatto >> gli aveva sussurrato Nick mentre Jeff era impegnato con Puck in una gara a chi beveva di più. << Un ricatto? Non essere assurdo, chi mai avrebbe l’ardire di minacciare il re? >> aveva prontamente replicato, anche se il re era … particolare Thad Harwood non riusciva a concepire che lo si ricattasse, e per cosa? il re era un devoto protestante, un buon marito e un buon padre, aveva dei vizi ma lo sapevano tutti quindi perché ricattarlo?
Non sapeva bene perché ma quando vide Sebastian, Hunter e Marley alzarsi dal tavolo e uscire con atteggiamento da cospiratori e senza sapere bene perché si avvicinò a Jake che controllava Quinn e Puck, sembrava quasi che avesse avuto una rivelazione. << Come consocete Hunter Clarington? >> chiese curioso. << È un amico di Marley >> rispose Jake prima che Santana iniziasse a piangere sulla sua spalla.
Non sapeva perché ma si alzò anche lui.

<< Non so se abbracciarvi o sfidarvi a duello, siete i peggiori cospiratori in cui mi sia imbattuto >> disse Hunter non appena furono abbastanza lontani.
<< So che niente è andato come avevo previsto, ma è anche colpa tua >> rispose Sebastian. << Non dare a lui la colpa, avevo un debito nei suoi confronti, non appena ho saputo che vi eravate rivisti ho subito aggiunto il tuo nome, non so nemmeno cosa ci fosse scritto nella petizione >> s’intromise Marley, avevano giocato con la vita degli altri, ma alla fine aveva ottenuto quello che voleva: per la paura Jake si era infine deciso a sposarla, avrebbe voluto che accadesse in altre circostanze ma se Nostro Signore aveva deciso così non stava a lei replicare.
<< Questo non modifica la situazione, che cosa avete fatto voi due? >> li incalzò Hunter furioso, aveva subito la tortura e ora gli toccava l’esilio e voleva almeno sapere perché. << Aveva un debito nei miei confronti, ora ... Mrs Puckerman >>> si limitò a rispondere Sebastian e Marley li lasciò soli.
<< Dunque te ne vai >> disse sovrappensiero, non avrebbe voluto quello, ma quello che aveva visto quella sera era stato più che sufficiente, non i vari ragazzi ma la messa, la minaccia di rivelare che il re era come loro, come lui, era stata più che sufficiente, anche se non lo avrebbe mai fatto.
<< Devo, m’imbarcherò ad Edimburgo e poi andrò in Francia, o in Spagna, il sole mi è sempre piaciuto >> gli rispose Hunter prima di sfiorargli la guancia in un gesto distratto come quando erano ad Edimburgo. << Mi mancherai, se passi da Bordeaux bevi un bicchiere in mio onore >> rispose godendosi quella carezza.
<< Lo farò, sappi che ti amo, potrò scriverti? >> gli chiese Hunter, erano così vicini che potevano baciarsi e siccome era buio nessuno li avrebbe notati. << Certamente, io … mi sei mancato >> rispose Sebastian prima di sentire le labbra di Hunter sulle sue che gli chiedevano il permesso. Era sbagliato per così tante ragioni, tra cui anche Thad, ma in quel momento non gl’importava.
<< Addio Sebastian Smythe, ti scrivo non appena arriverò a Calais >> si congedò Hunter prima di allontanarsi, sarebbe stato così facile seguirlo e godersi la loro ultima notte insieme, ma come sostenevano i poeti l’amore non era mai facile.

Thad aveva ascoltato tutto, e così … se sua moglie si era trovata invischiata in tutto quello era colpa di Sebastian e di Marley che per un motivo così stupido avevano rischiato di perdere tutto. si trovava concorde con Hunter, ed era l’unica cosa che condivideva con l’altro, oltre a Sebastian ovviamente.
<< Sei veramente … un italiano >> disse, nemmeno l’essere più intrigante avrebbe osato pensare una cosa simile. << Preferisco fiorentino, io so tante cose, ed è giusto che gli altri sappiano >> gli rispose Sebastian prima di tornare dentro e scambiarsi un’occhiata con Sam, se quella sera non avessero fatto tardi per coprire Blaine che era con paremia non sarebbero andati ad Holywrood, e niente Holywrood niente visione del re che ascoltava una messa.
Sam Evans intercettò l’occhiata dell’altro, era cosciente in qualche maniera che non avevano più il loro segreto ma non gl’importava, lui aveva Quinn, e Santana e si accontentava, inoltre la sua famiglia nelle Highlands ne era già a conoscenza.
L’importante pensò Blaine Anderson con il cervello confuso dall’alcool, era che tutto si fosse risolto e che nella vita ci sono segreti e segreti, come il suo sull’identità di Beth, non era così stupido e anche se Kurt e Puck negavano lui sapeva tutto.

Note su un epilogo che è solo una piccola pausa

Ebbene si, anche questa storia, di quelle iniziate l'anno scorso, è finita, e con essa la triologia. Ora passiamo alla mia recente ossessione per .... scherzo xD La triologia è effettivamente terminata, ma restano ancora i missing moemnts che credo comincerò a postare al mio ritorno dalle vacanze.
Come vedete ... tutto è bene quel che finsice bene (?) sono tutti salvi, in forze (?) e in salute ( WTF? ), e conq eusto io vi saluto.
Ne approfitto per ringraziare 14antonella65, alettadipollo, Deirdre Willowfrost, elec93, mar2, RachelElizabethHolmes, tia shun_chan e VanillaChocolat per averla messa tra le seguite; makeitshine__ per averla emssa tra le preferite e calime96 per averla messa sia tra le seguite che tra le preferite.

Info&varie:
Diana924 ( EFP) su facebook
Diana924 su AO3, dove a breve posterò tutta la triologia
diana9241 su ask, quando mi ricordo di avere ask