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Autore: LiTtLe CoCo    06/09/2008    1 recensioni
è la mi seconda one shot ispirata alla splendida saga di Nasreen, dalla quale ho ricevuto il consenso per scriverla, vi chiedo gentilmente di commentarla e mi raccomando andate a leggere la saga perchè è splendida! ------>PRISM_element power<------
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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questa fan fiction è stata scritta con il permesso dell'autrice da cui prende spunto, Nasreen,
la saga che invito vivamente tutti a leggere é:
PRISM_element power di Nasreen


Il buio avvolgeva l'antica e maestosa scuola di Hogwarts come un mantello freddo,
le stelle e la luna illuminavano sinistramente le immense mura, non riuscendo, però,
a illuminare nemmeno un minimo l'interno del castello.
Infatti l'interno era completamente buio, nonostante le numerose finestre e il silenzio
faceva da padrone rotto solo ogni tanto dal russare di qualche tela...
Debby era nel letto a pancia in su con gli occhi spalancati e lo sguardo vitreo,
che mostrava solo che la mente della ragazza era da tutta altra parte...

Debby aveva 11 anni, seduta alla scrivania aveva la bacchetta in mano,
il dito sul libro che le aveva portato il “nonno” e davanti a sé un foglio di
pergamena vuoto. La sua mano si mosse seguendo dolcemente le istruzioni che
lei stava leggendo mentalmente, poi nella sua mente scandì “rosso”
e pensò al qualcosa di rosso, poi riaprì gli occhi che per la concentrazione
aveva chiuso evide che la bacchetta colorava la pergamena di rosso nei punti
in cui la bacchetta la toccava. Sorrise soddisfatta e continuò a scandire colori nella sua testa...

“Debby che fai?”chiese Silente entrando nella stanza della ragazzina un po' stranito,
era tutto il pomeriggio che non la vedeva. “stavo leggendo il libro che mi hai portato,
e ho trovato un incantesimo bellissimo!”esclamò lei guardandolo entrare felice.
Lui posò lo sguardo sulla scrivania e la vide con varie pergamene, colorate con
colori pastello, non molto vividi, erano paesaggi, chiaramente immaginari, posti stupendi,
che potevano essere frutto solo della vivida fantasia di una ragazzina...della piccola Debby.
“disegni molto bene Debby, tu sai che l'arte è uno dei modi più utilizzati dai maghi,
e non solo, per sfogare la propria fantasia e per dar libero sfogo ai propri pensieri?
Fai tesoro del tuo dono...”disse Silnete e con questo lasciò la stanza della ragazzina
lasciandola spiazzata...


Debby si riscosse da questo pensiero con il sorriso, il ricordo di quanto Silente
l'avesse cresciuta diversamente dagli altri, ma in qualche modo, teneramente, le fece
tramutare il sorriso in una lieve smorfia di nostalgia...Si alzò di scatto, prese la
bacchetta e silenziosamente uscì dalla stanza.
Camminò con passò lieve ma veloce fino al portone che conduceva all'esterno
zittendo di tanto in tanto qualche tela con il sonno leggero, grazie a un movimento
fluido della bacchetta.
Il freddo l'avvolse, ma lei, nonostante i lievi tremiti, proseguì pentendosi di non
essersi portata il mantello, e cominciò a muovere sinuosamente la bacchetta
facendo uscire nuovamente quei colori che tanto amava e,
nel suo cuore si diffuse la dolce gioia che tanto a lungo l'aveva abbandonata...


Harry si svegliò di soprassalto, un altro incubo gli aveva nuovamente rovinato il sonno,
la testa gli faceva male, e il silenzio lo angosciava...Sentiva persino i battiti irregolari
del cuore ancora in agitazione per il sogno fatto, si diresse strascicando i piedi
verso la finestra, si era alzato di scatto, così ora gli girava anche la testa, si sentiva
uno straccio...Sbuffò, notando che sembrava che l'avessero picchiato a sangue
talmente si sentiva stanco, faceva fatica persino a pensare, era in un torpore da
cui non riusciva a uscire, pensò che se Voldemort lo avesse attaccato adesso,
sarebbe morto certamente in tempo record. Si appoggiò alla finestra, si era alzato
per bere un goccio d'acqua, ma alla fine, guardando fuori si era perso nei suoi pensieri,
su Debby, sullo scontro finale, e aveva finito per ignorare completamente
la brocca sul davanzale a cui si era appoggiato.
Ripensò tristemente a tutte le ore passate in solitudine, alla cattiveria dei Dursley
e alla triste sorte che gli era capitata, quella che aveva convolto anche sua sorella,
la sorella che da poco aveva scoperto di avere, ma a cui voleva già un immenso bene,
quella sorella che desiderava a tutti i costi mettere al sicuro, per paura di perderla.
Pensò che la somiglianza con la madre era davvero strabiliante anche se gli occhi
erano del padre, adorava quegli occhi erano così intensi, pieni di vita, sembravano
un labirinto dai mille segreti, un pozzo profondissimo, un luogo lontano da tutto e da tutti,
inesplorato e inaccessibile che nascondeva al suo interno i recessi più profondi dell'animo
tormentato dei possessori...Era uno sguardo magnetico che sapeva far male anche a
chiunque come poteva trasformarsi in uno sguardo dolcissimo che farebbe sciogliere
anche la persona più fredda, inoltre poteva anche essere freddo e calcolatore, indecifrabile e
enigmatico.
La sua mente lo portò lontano da Hogwarts, finchè, dopo un po', si costrinse a tornare,
con la testa dov'era anche il corpo, guardò la foresta proibita, la capanna di Hagrid e,
infine il pezzo di verde davanti al portone della scuola. La vivida luce che c'era laggiù
gli colpì gli occhi come un pugno, facendoli lacrimare leggermente, non capiva che
cosa fosse, era talmente lontano che non riusciva a capire né chi fosse, né che cosa fosse,
in più era anche senza occhiali...
Tutto questo lo aveva colpito a tal punto da tirarlo fuori dal torpore in cui era caduto,
si prese il mantello dell'invisibiltà e andò fuori con la bacchetta in mano, decise
di non accenderla, non voleva che tutti si svegliassero per qualcosa che magari aveva solo
immaginato. Andò piano per i corridoi, sapeva che anche sotto il mantello,
qualcosa nel castello si sarebbe svegliato, era sempre così, inoltre miss Purr,
la maledetta gatta d Gazza era sempre in giro. Uscì e l'aria fredda lo investì con furia,
tenne addosso il mantello per sicurezza e si avvicinò alla fonte di luce.
Aguzzò la vista e aiutato dagli occhiali riusciva a distinguere sempre più cosa fosse,
una ragazza gli dava le spalle, aveva i capelli rossi, lunghi e mossi, un sorriso si distese
lieto sul suo volto e gli occhi gli si illuminarono di gioia nel vedere come la sua sorellina,
muoveva con movimenti fluidi la bacchetta, creando linee su cui ancora non si era
soffermato, visto che il suo sguardo era fisso sulla sorella.
Poi lentamente spostò il suo sguardo su ciò che stava creando, vide fantastici paesaggi
da sogno crearsi sotto l'abile guida della ragazza, avevano colori sgargianti che
colpivano lo sguardo e incantavano la mente, intrappolavano l'anima nelle sfaccettature
dei loro colori e catturavano l'immaginazione portandola lontano...
Un cielo azzurro intenso terso di sfaccettature rosa e arancioni facevano da sfondo
a una cascata che pareva altissima, vista anche la schiuma che produceva l'acqua
che finiva contro gli scogli, in basso, un lago dalle profondità inesplorate concludeva
la corsa delle acque prepotenti della cascata. Gli alberi rigogliosi e vistosamente antichi,
sembravano posti a guardia di quel luogo che dava piena dimostrazione della forza
della natura, uno dei pochi luoghi dove l'uomo, di certo, non aveva ancora messo piede...

Debby era concentratissima, il suo sguardo era fisso, era immobile, ma rilassata,
ora però si sentiva a disagio, c'era qualcuno che la fissava, il suo sesto senso non
si era mai sbagliato, perchè avrebbe dovuto ora?
Il disagio cresceva ogni secondo di più e cominciava ad innervosirsi,
il suo cuore aveva cominciato a battere sempre più forte e ora una goccia
cominciava a sudare...
Con un ampio gesto annullò ogni traccia dell'incantesimo che aveva fatto e,
voltandosi di scatto, puntò la bacchetta accesa davanti a sé.

Harry, preso alla sprovvista, si ritrovo la luce della bacchetta addosso e spalancò
gli occhi per la sorpresa riuscendo, comunque, a non emettere nessun suono.
Prese il mantello e se lo tolse velocemente dicendo
-Debby sono io...-
La ragazza trasalì, poi riprendendosi quasi subito gli rispose in tono freddo sibilando
-avvertire no eh?-
Lui scoppiò a ridere e la abbracciò teneramente, lei sorrise scuotendo scherzosamente
la testa e ricambiò l'abbraccio, staccandosi, però, quasi subito
-forse è ora di andare a letto no Harry?-
propose dolcemente la ragazza fissandolo
-Hai ragione...comunque, poi mi spiegherai che incantesimo era vero?-
chiese il ragazzo guardandola curioso
-non si sa...potrei anche non essere così buona Potter...-
rispose lei correndo poi verso il castello ridendo, lui scosse la testa
allegramente e la seguì.
Davanti al portone lei si bloccò aspettando che il fratello la raggiungesse,
lui arrivò dopo qualche secondo con il fiatone e sentì la ragazza che
sibilò in serpentese
-Sei sempre lento fratello-
sogghignando come un slytherin si infilò sotto il mantello e andò silenziosamente
insieme al fratello verso la sala grande dei griffindor.

---------------->commentate please!<--------------


Un ringraziamento a Nasreen che mi ha permesso di prendere
spunto dalla sua saga e a coloro che leggeranno,
anche se non commenteranno...
  
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