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Autore: GiulizTheBat    28/07/2014    2 recensioni
La seconda storia della fan-serie sul Professor Layton.
Dopo gli eventi de "Il patto con il diavolo" Layton incontra una bambina che somiglia molto a Claire: questa bambina è perseguitata da una persona che lei chiama "l'uomo nero". Layton dovrà cercare di aiutarla e proteggerla, ma l'uomo nero non sembra l'unico problema della bambina intenzionata a ritrovare sua madre.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emmy Altava, Flora Reynolds, Hershel Layton, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Laytoniac'
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Layton continuò a cercare Ginevra tra le fogne, ma la situazione si stava facendo più complicata, non udiva nemmeno dei passi che potevano rimbombare tra le pareti, sentiva solo il rumore dell'acqua che scorreva.
Improvvisamente vide la luce di una torcia che puntava lui, il professore si coprì gli occhi per non rimanere accecato dal bagliore (ora avrà capito quello che ha provato Luke all'inizio del film).
-Ehi! Lei!- esclamò l'uomo che teneva la torcia -Che ci fa qui?-
-Mi scusi signore- rispose Layton.
L'uomo, nel notare il professore, rimase sorpreso -Hershel Layton? Ma che bella sorpresa incontrarla-
Layton si sentì un po' confuso poi disse -Dardary?-
-Parliamone nel mio ufficio-
Dardary accompagnò Layton al piano superiore della fabbrica e servì delle tazze tè.
-Non sapevo che tu gestissi una fabbrica di pneumatici- disse Layton anche se la sua preoccupazione principale era ritrovare Ginevra.
- Ed è una sorpresa pure per me incontrare proprio te, mio vecchio compagno di liceo- disse Dardary.
-Beh, ammetto che non eravamo poi tanto amici, ma nemmeno rivali-.
-Già, già, questo è vero- aggiunse Dardary -Ma ora dimmi, che ci facevi nelle fogne della mia fabbrica?-
-Una bambina si era persa qui dentro, però c'erano anche delle persone che la volevano rapire-
-Persone? Forse erano quelli che facevano il turno qui-
-Sul serio? Beh, non dico di non fidarmi di te, ma l'edificio non mi sembrava in funzione e mi sembrava anche molto vuoto-
-Quindi stai dicendo che ci possono essere veramente degli intrusi qui?-
-Non lo confermo, però hai visto almeno una bambina dai capelli arancio-castano e di 7 anni? Si chiama Ginevra-
Dardary rifletté un momento -Mmmh, no. Oltre a te non ho visto nessun altro nelle fogne, mi dispiace non essere d'aiuto per la tua ricerca-
-Capisco- concluse appoggiando la tazza ormai vuota sul piattino.
A Layton non restò che uscire dalla fabbrica e continuare la ricerca di Ginevra da solo. Il cielo stava piano piano coprendosi di nuvole, presagendo una pioggerella tipica inglese. Il professore non perse tempo e si diresse nuovamente verso Londra, forse la piccola si era diretta in quella direzione. Come predetto iniziò a piovere ma Layton non si fece spaventare. L'abitudine a quel tempo così ballerino tipico dell'isola britannica e l'ansia del trovare Ginevra lo faceva andare avanti ugualmente.
Raggiunse Piccadilly Circus sotto le gocce che già cominciavano a diminuire. La piazza era così deserta che il professore notò subito un tombino aprirsi. La lastra di metallo si spostò appena verso destra, poi una testolina di capelli arancio-castani bagnati spuntò da essa.
-Ginevra!- esclamò il professore aiutando la bambina ad uscire.
-Signor Layton!- rispose lei prima di spingerlo via -Non posso, non devo stare con lei!-
-Perché?-
-Io non voglio fare del male a nessuno, io... io...- scoppiò a piangere- Io sono pericolosa!-
-Cosa? No, tu non sei pericolosa- non ebbe il tempo di finire la frase che iniziò a sentirsi debole mentre la bambina sembrava crescere davanti ai suoi occhi.
-Ginevra...ma che...?- il professore non riusciva a credere di vedere una bambina che da sette anni era diventata di dieci anni così di colpo.
-Ascolta, non aver paura- disse Layton cercando di placarla -Sono qui solo per aiutarti, ti devi solo fidare di me- La bambina si asciugò le lacrime -Ho solo bisogno di capire che cosa sta succedendo- Ginevra tentò di annuire e andò con Layton cercando un riparo da quella pioggia che stava cessando.
-Mi dica signor Layton? Sono l'unica che può controllare il tempo?-
Layton non riusciva a rispondere poi disse -Spiegami invece un'altra cosa, com'è possibile che tu abbia questi poteri?-.
Ginevra fece un momento scena muta poi rispose -Lo zio mi aveva fatto alcuni test, è risultato che io...- la bambina sembrò aver ricordato qualcosa, poi disse -Mi segua signor Layton, vorrei portarla nel luogo dove sono nata-
Ginevra iniziò già a correre e a Layton non restava che seguirla, per lui fu un po' incredibile che la piccola si ricordasse il suo luogo di nascita anziché il nome di sua madre.
Appena Layton vide l'università Gressenheller si sentì un brivido percorrergli dietro la schiena, e quando vide la bambina indicare il laboratorio dove Claire era morta il professore voleva credere che si trattasse di uno scherzo.
-Lo zio mi aveva detto che ero nata dentro una macchina del tempo- rispose la bambina -Oh sì! Ora mi ricordo come ho fatto ad avere quei poteri!-
Layton s'inginocchiò a terra, abbassò lo sguardo mentre Ginevra si avvicinò a lui credendo che stesse male, il professore notò improvvisamente che la bambina teneva in mano qualcosa.
-Che cos'è?- chiese il professore, tentò di guardare alzandosi notando che la piccola teneva un orologio.
-Non me lo porti via!- esclamò Ginevra vedendo ora il professore con occhi spaventati -L'ho trovato e sistemato io! È della mamma!-
Ginevra singhiozzò spaventata, poi corse via mentre le gambe le si facevano più lunghe ed agili.
Al professore non restò che guardarla mentre scappava, questa volta era sconvolto.

Giuliz: *al telefono* Avevo chiesto di portarmi la cassa con la sorpresa con i dodo, perché adesso lo state portando con altri mezzi poco efficienti?...Cosa? Steven Speilberg ha ucciso i dodo?...E si è fatto anche una foto accanto ai loro cadaveri? *Butta il telefono* M02TR0 B42T4RD0!
Yotobi (?): Che bella la vita a volte!
Luke: Che ci fa lui qui?
Crow: Tecnicamente lui doveva apparire nell'ultimo capitolo del racconto precedente per cantare “Epico”, ma è arrivato leggermente in ritardo. Comunque, Giuliz, sappi che sei in onda!
Giuliz: Oh...ehm...Per fare questo capitolo ho dovuto chiedere l'aiuto di mia sorella perché non sapevo come proseguirlo quindi...bah, alla prossima.
  
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