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Autore: Lisaralin    28/07/2014    2 recensioni
"In my thoughts and in my dreams
They're always in my mind
These songs of hobbits, dwarves and men
And elves come close your eyes
You can see them too."

(The Bard's Song, Blind Guardian)
Raccolta di flashfic sui personaggi della saga. Nel segno del caso.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Khalid2



Personaggio: Khalid
Genere: Introspettivo, Malinconico, Comico, Missing Moments
Rating: giallo
Avvertimenti: li ho messi alla fine per non fare spoiler XD



Il suono del silenzio

“Tre tigri contro tre tigri.”
Non è da Khalid mettere in dubbio una decisione del figlio di Gorion. Sa, da sempre, di essere il soldato perfetto: rapido a eseguire gli ordini, letale con la spada, instancabile in combattimento, ma completamente privo di qualsiasi capacità di comando. E di solito gli va bene così, contento di affidarsi al giudizio di Jaheira e del ragazzo che lui e sua moglie hanno giurato di seguire fino in capo a Faerûn.
Stavolta però è diverso. Stavolta c’è quel maledetto stregone drow che sta mettendo a dura prova persino la sua leggendaria capacità di sopportazione.
“Dai, non è difficile! Ripeti con me: tre tigri contro tre tigri.”
Khalid si sporge oltre il costone di roccia che fa loro da rifugio e si accovaccia in una macchia di cespugli. Attraverso l’intrico di rami e foglie i suoi occhi scrutano il sentiero in ogni direzione, cercando di mettere a fuoco movimenti sospetti tra la fitta vegetazione del sottobosco. Il figlio di Gorion e il resto del gruppo sono andati avanti, a stanare il gruppo di banditi hobgoblin a cui hanno dato la caccia per giorni. Khalid e Baeloth sono la retroguardia, incaricati di tenere d’occhio la via d’ingresso al covo per intercettare eventuali rinforzi in arrivo o bloccare la strada ai fuggitivi.
Un compito che finora si sta rivelando un’autentica tortura.
“Magari preferisci ‘trentatré Treant andarono a Trademeet’? Facciamo a chi lo dice più veloce?”
“B-basta, drow. Abbassa la v-voce. Ci s-s-s-scopriranno!”
La risatina dello stregone echeggia tra gli alberi, amplificata dal silenzio della foresta. Gli svolazza attorno come un folletto maligno, tagliente quanto basta a riaprire vecchie cicatrici mai dimenticate. Khalid si ostina a tenere gli occhi fissi sul sentiero, ma quello sguardo lo trapassa da parte a parte, si imprime a fuoco in ogni angolo della sua mente. Quante volte lo ha già visto? Un sogghigno appena celato dalle dita di una mano, a metà tra la commiserazione il disprezzo. Uno scintillio maligno che affiora negli occhi scuri, sotto due sopracciglia folte e perennemente aggrottate.
Da bambino tutti i suoi sforzi erano volti a far sì che la linea severa di quelle labbra si schiudesse in un sorriso, in un segno di approvazione soltanto per lui. Ha sempre fallito. Il mercante più facoltoso di Calimshan non ha mai saputo che farsene di un figlio balbuziente, incapace di condurre affari e portare a termine trattative, totalmente inadatto a ereditare il suo impero commerciale.
“È una fortuna per me che tu sia qui, Khalid. Altrimenti finirei per morire di noia. Non lo trovi divertente? Un adepto delle armi audace e ardimentoso come te che balbetta come un babbuino bastonato!”
Negli anni Khalid ha messo a punto una serie di strategie nel tentativo sempre più disperato di compiacere il genitore. Ha imparato a riconoscere le parole “difficili”, quelle che ti fanno balbettare per forza, non importa con quanta lentezza e precisione tenti di pronunciarle. Ha imparato a evitarle, studiando sfilze infinite di sinonimi e perifrasi. Ha imparato a servirsi dei gesti per sostituirle.
Ha imparato a tacere. È diventato bravissimo a sparire negli angoli, a rendersi invisibile, a confondersi tra la gente.
Ha scoperto che non parlare a volte è meno faticoso e difficile che correre il rischio di sbagliare.
“Qui non abbiamo nulla da fare. Gli altri si stanno prendendo tutto il divertimento mentre noi siamo ridotti a fare le sentinelle… capisco che il capo non volesse portare un sempliciotto che sussulta al minimo sussurro, ma lasciare me indietro… “
L’istinto maturato negli anni è più forte di qualsiasi altra sensazione. La lingua gli si incolla al palato, i denti serrati, la mascella rigida: e, ancora una volta, Khalid sceglie di non parlare.
Potrebbe avvertire di nuovo l’incauto drow, ripetergli di abbassare la testa, di nascondersi tra i cespugli. Fargli notare che se continua a blaterare a voce così alta prima o poi le persone sbagliate finiranno per accorgersene.
Invece le sue labbra rimangono ostinatamente sigillate.
“… costringermi a marcire qui insieme a questa patetica imitazione di un guerriero… scaricare così lo stregone più strabiliante che abbia mai solcato il Sottosuolo e la superficie…”
L’unico preavviso è un fruscio, un lieve movimento tra le fronde del sottobosco. Khalid sente il sibilo della freccia e si volta in tempo per vederla conficcarsi al centro della fronte del drow. Baeloth sbarra gli occhi, il suo torrente di parole stroncato a metà, e cade al suolo con un tonfo sordo.
L’hobgoblin esce dal nascondiglio tra i cespugli con un’ascia in pugno e si avvicina alla loro postazione per controllare la vittima. Ma non ha fatto i conti con Khalid. Il mezzelfo sbuca all’improvviso dalle fronde, e l’hobgoblin è troppo lento a sollevare l’arma per difendersi. La spada di Khalid lampeggia una volta, abbattendosi dritta tra il collo e la spalla della creatura, che cade morta senza emettere un lamento.
Si assicura che l’assalitore fosse solo prima di avvicinarsi cautamente al corpo di Baeloth. Basta uno sguardo per capire che non c’è nulla da fare. Dovrà pensarci Branwen al suo ritorno, con una pergamena di resurrezione. Sempre che non sia già troppo tardi per l’intervento della magia.
No, qualcosa gli dice che gli toccherà sopportare l’arroganza del drow ancora per parecchio tempo. Il maledetto ha già dimostrato in passato di avere una fortuna sfacciata quando si tratta di salvarsi per il rotto della cuffia.
Per il momento però Khalid può permettersi di chiudere gli occhi, ascoltare i tenui rumori della foresta e il fruscio del vento, e godersi fino in fondo il meraviglioso suono del silenzio.

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Note: nel gioco non viene detto espressamente che Khalid sia balbuziente, lo si vede solo balbettare qualche volta, ma io l'ho sempre immaginato così, e data la sua storia può anche starci secondo me. In quanto a Baeloth, forse uno con un bel 19 in intelligenza non sarebbe così stupido da farsi ammazzare in questo modo ridicolo, ma la cosa mi faceva troppo ridere e non ho saputo resistere XD
  
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