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Autore: JustAMonster    28/07/2014    0 recensioni
"Aiutami a riempire questo vuoto, io riempirò il tuo"
Questa storia narra della storia di Helena, una ragazza che sin da bambina capì che questo mondo è tutt'altro che buono. Una ragazza che ha voglia di Vivere, vivere davvero.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1.
 
La mia città, inaspettatamente da quanto si può pensare, è stata sempre una città dove per i ¾ del tempo piove e fa freddo. Una cosa molto negativa, per chi ama abbronzarsi sotto il sole. Ma una cosa del tutto positiva per chi ama riscaldarsi tra le braccia del ragazzo che ama.
 
Erano passati esattamente 4 mesi dalla sera in cui Tyler mi presentò a Ryan.
Quella sera eravamo usciti tutti e tre per il solito giro in centro. Tuttavia, quella non sarebbe stata la solita serata. Quella sera, il mio cuore avrebbe toccato il punto massimo di felicità.
Entrati in una pizzeria, Tyler aveva ricevuto una chiamata dalla ragazza con la quale si frequentava al tempo. Avevano litigato di brutto e lui si era intestardito nel non voler chiarire. Tipico atteggiamento del ragazzino orgoglioso e testa di cazzo. Sia io che Ryan, allora, a forza di calci lo costringemmo a lasciar perdere la serata con noi e correre da lei per chiarire la situazione. Una mossa alquanto stupida da parte mia: stare da sola assieme a Ryan mi provocava sempre uno strano tremore alle gambe e alle braccia e, per di più, una sensazione strana e forte allo stomaco.
In preda all’ansia cominciai a guardare in giro, per distrarmi notando magari qualche atteggiamento strano di qualcuno lì dentro. Inaspettatamente notai soltanto che gran parte delle ragazze di quella sala era intenta a fare due cose:
  1. Guardare Ryan con gli occhi dell’amore. Ad alcune scendeva quasi un po’ di bava.
  2. Guardare me con gli occhi da serial killer. Alcune impugnavano in modo del tutto anormale il coltello, che in teoria sarebbe dovuto servire per tagliare la pizza.
 
Attonita levai lo sguardo da quella strana scena e mi concentrai quasi inconsciamente sulla figura che mi era di fronte. E improvvisamente capii le reazioni di quelle cornacchie.
Lo scrutai in ogni minimo dettaglio. Indossava una maglietta a mezze maniche rossa, con una scritta inglese che diceva “Ignorance is your new best friend!”. Era stato un mio regalo per il suo 19esimo compleanno. Quella era una frase dell’ultimo album dei Paramore, la nostra band preferita. Spostai immediatamente lo sguardo verso il suo viso. I suoi lineamenti erano incredibilmente spigolosi e perfetti, come se fossero stati scolpiti, le sue labbra erano davvero molto carnose e i suoi occhi erano di un grigio intenso che ti trafigge il cuore in due micro secondi. Tuttavia aveva un’espressione un po’ tesa. Cosa che mi fece un po’ impaurire, forse si era reso conto lui prima di me, che lo stavo fissando. Così, per deviare ogni sospetto, chiamai il cameriere e cominciammo ad ordinare.
“Penso che al posto del conto, alla fine ti darà il numero sai?” disse improvvisamente Ryan guardando fuori con aria indispettita.
“Eh?” chiesi cadendo dalle nuvole.
“Non dirmi che non hai notato come ti guardava il bel cameriere” mi chiarì lui alzando un sopracciglio.
Era incredibilmente bello anche quando mi prendeva per demente.
“Tu devi fumare meno canne, caro mio” risposi ridendo.
Possibile che fosse una mezza scenata di gelosia?
Dopo cena, ci avviammo in spiaggia con due bottiglie di birra e le nostre Merit.
Ci sedemmo l’una accanto all’altro. Andavamo spesso in spiaggia, assieme ad Tyler. Sta volta eravamo soli. Ma non volevamo rinunciare a rilassarci con il suono dolce delle onde.
“Guarda quante stelle ci sono sta sera, domani sarà una bella giornata sicuramente” improvvisai. C’era troppo silenzio, e anche se mi sentivo a mio agio con lui anche in silenzio, preferivo ascoltare il suono della sua voce.
“Quanto vorrei che ci fossero sempre delle belle giornate” disse sospirando. Colsi da subito il suo doppio-senso. Lo capivo dai suoi occhi tristi e malinconici. Ma preferii far finta di nulla e abbozzare una battuta.
“Potresti trasferirti in California da tua cugina se preferisci il caldo soffocante” gli risposi sorridendo.
“Sai che non mi riferivo a quello”.
Una risposta strana, pensai, non era da lui essere diretto e schietto.
“Lo so, scusa”, gli dissi. Forse avrei dovuto avere un po’ di tatto.
“Vorrei che tutto questo sparisse”, continuò lui, mettendosi una mano all’altezza del cuore. Improvvisamente mille brividi di paura mi percossero la schiena, negativa per come sono pensai che desiderasse morire.
“Perché desideri morire?” gli chiesi sincera con un filo di voce.
Lui mi fissò con quel suo sguardo e serio mi rispose:
“Io non voglio morire, io voglio vivere. Vivere davvero. Ma c’è troppo buio nella mia vita. Ho bisogno di un punto di luce”.
Le sue parole mi spezzarono il cuore. Erano le stesse cose che pensavo anche io, ma che poche volte avevo il coraggio di sussurrare. Senza accorgermene, gli occhi mi si riempirono di lacrime e scoppiai in un pianto silenzioso.
Sorpreso e quasi pentito di avermi detto quella frase mi abbracciò.
“Che ti prende?” mi chiese preoccupato.
Tra un singhiozzo e l’altro ebbi il coraggio di rispondere:
“Ho bisogno di vivere”.
 Dopo questa frase, sentii l’abbraccio di Ryan diventare più intenso, più rassicurante. Improvvisamente però sciolse l’abbraccio. Non ebbi neanche il tempo di dispiacermene che ritrovai le mie labbra avvolgersi nelle sue e sentirle muoversi in un’intensa danza segreta.
Dopo un bacio che sembrò durare un’eternità, scandendo bene le parole, mi disse:
“Aiutami a riempire questo vuoto, io riempirò il tuo”.
E in un mare di lacrime continuammo a stringerci e baciarci fino alle 4 del mattino.
 
Quella serata la ricorderò per sempre, a 40,60,80 anni. La ricorderei anche da morta. Anche se dovessi andare a finire all’inferno.
Da quella sera erano passati 2 anni. Io, Ryan e Tyler eravamo i soliti amici di sempre. Io e Ryan, però, eravamo qualcosa che a parole era impossibile da descrivere. La felicità che mi investì in quei due anni fu talmente  intensa da far sparire quasi del tutto la sofferenza di 18 anni di “vita”.
Tuttavia, una fredda notte di inizio 2014, stretti sotto il piumone, Ryan all’improvviso pronunciò tre parole che mi fecero cadere di nuovo nel buio più profondo.
“Devo parlarti, Helena”
All’inizio lo guardai sorridendo, vedendo poi il suo sguardo, cominciai a tremare.
“Io mi trasferisco in California. Devo assolutamente farlo per trovare lavoro. Da questo momento in poi abbi cura di te stessa”
Sgranai gli occhi in preda a mille emozioni. Tristezza, terrore, ansia, rabbia, solitudine.
Sapevo benissimo che non avrei potuto raggiungerlo. Nel corso di quei due anni, con fatica ero riuscita a crearmi un’ambizione. E non potevo demolirla per alcuna ragione al mondo. Era stata una promessa fatta a lui. Dovevo continuare gli studi di psicologia, ma solo nella mia città potevo avere i soldi per farlo. Era la condizione posta da mia zia per tenermi al guinzaglio. Se fossi andata in California, senza un lavoro e senza soldi, non avrei potuto continuare gli studi.
Così, in preda ad una crisi di panico corsi in bagno gridandogli contro delle parole impossibili da ridire.
Dall’altro lato della porta lui mi gridava di uscire. Prendendo un respiro profondo, dopo una decina di minuti, uscii dalla porta. Era lì, in piedi, inerme. Pronto a ricevere un pugno. Il viso rigato da una marea di lacrime. In quel momento, capii che quella scelta era stata in verità un obbligo. Nella nostra città non poteva più restare. Era senza lavoro da 5 mesi, e quei pochi soldi che aveva, gli venivano prestati da sua cugina.
 
Con una voragine pronta a risucchiarmi nel petto, una settimana dopo, con la promessa di prenderci cura di noi stessi, ci demmo quello che probabilmente sarebbe stato il nostro ultimo bacio. 


Angolo autrice
Salve a tutti! 
Eccovi il primo capitolo di questa piccola storia che sto abbozzando. 
So per certo che non è chissà cosa, ma la scrittura e la lettura sono l'unico mezzo che ho per isolarmi dal mondo reale. E sono certa che molti di voi sanno di cosa sto parlando.
Spero davvero che vi piaccia e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Aspetto i vostri commenti. 
Baci! :)
   
 
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