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Autore: CyberNeoAvatar    28/07/2014    3 recensioni
Un'amicizia che mi ha segnato molto e di cui sentivo il bisogno di parlare, perché senza di essa forse non sarei arrivato dove sono.
IMPORTANTE: le persone descritti non sono citate per rispetto della privacy.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti, CyberFinalAvatar presente. Volevo scrivere questa mia piccola esperienza personale perché penso si possa imparare molto da essa,... e anche perché non avevo molte persone a cui raccontarla. Sentivo molto il bisogno di scriverla a qualcuno. Ma andiamo con ordine e iniziamo.

P.S. IMPORTANTE: in questa specie di pagina di diario non verranno citate le persone coinvolte per rispetto della privacy. Qualunque lettore/recensore che avessero sospetti sulla loro identità è pregato di non fare nomi su di loro sempre per rispetto della privacy.


Era una giornata successiva al Natale, se ben ricordo, dell'anno scorso: ero impostato come molte altre volte su EFP a guardare i risultati delle mie storie, a quanto pare il mio successivo capitolo di Yu-Gi-Oh! 5D's Saigono Tatakai era andato bene. Ero soddisfatto, visto che stavo pure giungendo alla fine dell'opera. Vero anche però che non mi piaceva quella vita così monotona, diavolo: avevo pochi amici e speravo di trovarne di nuovi, ma nella mia città non è così facile, infatti molte persone che conoscevo erano quel genere di tizi che non esitavano a prenderti per i fondelli. Ovviamente questo a me non andava bene, pertanto non li frequentavo e restavo molte volte in casa per non incontrarli. Comunque ad un certo punto uno dei miei recensori abituali mi chiama su Facebook e mi comunica che una persona aveva pubblicato un disegno nuovo sulla propria fanfiction di Yu-Gi-Oh! A detta sua si trattava di un disegno davvero bellissimo, che valeva la pena di esaminare. Boh, esaminiamolo, pensai io: ovviamente non avevo grandissime aspettative, pensai che fosse un disegno tipo i miei, non proprio perfetto ma fatto bene. Ad ogni modo prendo Efp e cerco l'autore raccomandatomi. Apro la sua fic e cerco questo benedetto disegno...

… e qui mi viene da ridere non appena lo vedo: era DAVVERO stato uno dei tanti autori di EFP a metterlo? Anche se non sono eccelso un po' me ne intendo di artistica (sarà perché prendevo dieci a scuola in materia alle medie? Mah...) e la mia prima impressione fu che non poteva essere una persona normale: cioè, sembrava uscito direttamente da uno dei tanti manga che avevo letto (a dire il vero non ne ho letti poi così tanti, ma tra quelli di Ken il Guerriero, le serie Dragonball, Bleach, Yu degli Spettri e Yu-Gi-Oh! qualcosa avrò imparato al riguardo). Ma chi poteva mai essere il genio? Controllai il nome, che corrispondeva a **********. A quel punto che avrei dovuto fare secondo voi? Guardai anche i capitoli precedenti e vidi altri prodigi compiuti dall'autore di quei disegni: diavolo, mi sentivo un po' un dilettante al confronto. In seguito risposi alla precedente domanda del mio recensore abituale, e gli risposi che era davvero bravo il tale che aveva pubblicato quelle opere. Fu poi quel recensore a dirmi che l'autore di quel lavoro era una ragazza, e che per giunta poteva farmela conoscere. Sulle prime rimasi un po' in forse: ne valeva la pena? Non ero proprio il genere di persona che valesse la pena conoscere, io stesso mi giudico male, e per giunta non riuscivo a fare amicizia. Però poi mi dissi: ma di che hai paura? Tanto è Facebook, mica devi incontrare di persona il soggetto in esame. Quindi mi misi alla tastiera del computer e risposi “ sì” al recensore.

Più tardi mi mostrò di chi si trattava. Mi affrettai a mandare la mia richiesta di amicizia prima di ripensarci e attesi ascoltando un po' di musica e lavorando al mio prossimo capitolo. Un po' di tempo e la richiesta era stata accettata. Bene, dissi, adesso però mi sa che dovrò parlarci: infatti non è che una persona che ti ha accettato l'amicizia la conosci subito, e sarebbe stato maleducato non rivolgerle almeno una volta la parola. Sospirai e con un po' di timidezza le scrissi “ Ehm...Ciao”. Attesi pochi secondi, e un “ ciao” mi salutò. Subito dissi chi mi aveva mandato, ma lei lo sapeva già. Azz, che velocità d'informazione. Successivamente mi complimentai per l'abilità dimostrata in precedenza con i disegni. Lei, in risposta, espresse molta gratitudine per i complimenti: buffo, come me quando mi apprezzano qualcosa. E in fondo è normale sentirsi lusingati per questo, no? Cominciammo a conversare a lungo... e non tardò molto a scoprirsi che io e quella persona ce la intendevamo alla grande: a parte che usavamo il metodo (un po' infantile, ma che a quanto pare trovavamo alquanto divertente entrambi) di usare i nostri personaggi nelle chat per conversare verificammo anche che avevamo molti gusti in comune, specie tra manga e anime. Dopo quella prima chiacchierata ci sentimmo molto più spesso. Non ero più tanto solo in quel momento.

Finalmente avevo trovato qualcuno che mi ascoltasse e mi parlasse con la prospettiva di un vero amico, e anche se mi vergogno un po' ad ammetterlo me ne ero quasi innamorato, di quella ragazza. Dato però che lei mi disse per caso in una delle tante conversazioni che aveva avuto problemi con un ragazzo decisi di essere semplicemente un amico: volevo rispettare la sua situazione, e poi non mi piace far soffrire la gente (o forse ho imparato da Orca di Ken il Guerriero, che “ sacrificava il suo amore per proteggerlo”). In ogni caso abitavamo molto lontani l'uno dall'altra, quindi una vera e propria... relazione non sarebbe stata possibile, figuriamoci se i miei mi lasciavano andare fin laggiù. Sì, mi sarei accontentato di rimanere amico di quella splendida persona.

Tempo dopo sulla chat della mia nuova conoscenza apparve un messaggio che mi preoccupò non poco: una sua amica mi aveva scritto da lì che la mia nuova amicizia aveva avuto alcuni problemi mentre era in gita in posto, e quasi non riusciva a parlarne. C'era voluta quell'amica perché mi venisse comunicata la cosa. Esaminai subito la situazione, piuttosto dispiaciuto per il fattaccio: non specificherò di cosa si trattasse, ma era una cosa piuttosto seria. Mi ingegnai: che fare per migliorare la situazione? Eureka! Utilizzai i miei personaggi delle fic, e anche ovviamente la mia brillante (più o meno) psicologia, e con una voce che era divisa in mille altre entità della mia mente riuscì a generare un tale incoraggiamento che mi permise di stabilizzare la situazione. Lei (la mia amica) alla fine mi ringraziò commossa, e io a quel punto da dietro lo schermo quasi arrossivo. Non mi ero mai sentito tanto importante come allora. Chiunque avrebbe voluto un'amica così, era la persona più speciale che avessi mai incontrato: come avrei potuto abbandonarla? E poi non è forse vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno?

Dopo qualche mese finalmente per me giunse il tempo dell'esame di maturità: una cosa ovviamente davanti al quale restare CALMISSIMI, eh? Ebbene no, come ogni buon maturando che si rispettava ero più che nervoso. Non trovai niente di meglio quindi che parlare alla mia solita amica. In tutto questo tempo ci eravamo scambiati disegni, testi da esaminare, confidenze, recensioni alle fanfiction, la nostra amicizia si era cementata, quindi chiedere a quella persona per cui provavo tanta ammirazione del sostegno era la cosa che più facilmente mi sfiorava. Le dissi delle mie preoccupazioni, e lei mi rispose che me la sarei cavata alla grande. In ogni caso le chiesi di pensarmi per quella prova, dato che l'idea di andare da solo a sostenere l'esame di stato non era delle più allegre: se avessi saputo che almeno una persona mia amica sarebbe stata con me di certo avrei messo ancora più impegno in quello che facevo. Accettò di sostenermi, mi chiese perfino a che ora avrei iniziato. Ora sì che ero sicuro di farcela, e infatti le prove andarono tutte bene (compresa quella orale, che a dire il vero pensavo di non riuscire a sostenere dato che non avevo nemmeno dormito). Sapevo bene però che non era solo merito mio, ma anche di quell'amica insostituibile che mi aveva dato la sua fiducia.

Ancora oggi continuiamo a chattare tramite Facebook, scambiandoci informazioni di ogni genere e confidandoci molte cose. Quando lei non è in linea io sono molto triste, quindi cerco sempre di fare almeno un tentativo per contattarla e parlarle un po'. Questa amicizia mi ha segnato molto, perché mi ha migliorato nello spirito e mi ha fatto capire ancora una volta che i veri amici esistono davvero, e che basta aspettare per trovarli. Spero che la mia amica leggendo questo testo capisca quanto è stata importante per me, se lo leggerà, e le dico questo: grazie.
  
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