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Autore: Sophie_moore    28/07/2014    10 recensioni
-Ragazze, che ne dite se ci facessimo un week end fuori porta?- propose Lucy Heartphilia, sedendosi sul banco della sua amica ed accavallando le gambe. Si smosse i lunghi capelli biondi e fece un sorriso a cui nessuno avrebbe potuto resistere.
Inizia così un'innocente weekend in montagna, ma sarà davvero così facile? Poniamo quattro ragazze e quattro ragazzi che stanno in due case vicine. Poniamo che ci sia un piccolo inconveniente: un bagno solo per entrambe le abitazioni. E poi poniamo i nostri eroi in situazioni imbarazzanti, ed ecco a voi la mia prima Long-Fic!
Spero vi piaccia almeno quanto a me diverte scriverla =) un bacio, Sophie!
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Erza Scarlet, Levy McGarden, Lluvia, Lucy Heartphilia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vite in comune'
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Capitolo  5: Un tipico pomeriggio di relax
 
Dopo il pranzo sontuoso, in cui tutti si complimentarono con Levy per l'ottimo lavoro, iniziò la seconda parte della giornata, quella divertente.
Decisero di provare di nuovo a giocare a pallavolo, questa volta con le squadre miste. Natsu, Lucy e Gajil contro Erza, Gray e Lluvia, che non poteva assolutamente permettere che lui giocasse con qualcun altro che non fosse lei.
Levy e Gerard si misero (volentieri) da parte,  a bordo campo, con un paio di libri ciascuno. Era chiaro a tutti che quei due ragazzi fossero i più tranquilli in assoluto, sembrava quasi che non c'entrassero nulla con i loro rispettivi gruppi.
 
<< Cosa leggi? >> domandò Gerard alla sua compagna di lettura, facendole un sorriso. La vedeva così impegnata e assorta, gli faceva venire voglia di leggere la stessa cosa.
 
<< Un saggio sulla psicologia! >> rispose la ragazza, luminosa come un raggio di sole. Sì, come se avesse detto che stava leggendo una favola, un qualcosa di leggero e poco impegnativo.
 
<< Oh. Una lettura leggera! >> ridacchiò l'altro, leggermente in imbarazzo. Non aveva mai incontrato qualcuno che leggesse più di lui, tanto meno che leggesse qualcosa di più importante e massiccio, come dicevano gli altri.
 
Levy sorrise, arrossendo un poco. << Beh, mi piace imparare cose nuove... >>
 
<< E' una cosa bella! >>
 
<< Dici? In genere mi dicono che sono una secchiona... >> Levy strinse il libro tra le mani fino a farsi diventare le nocche bianche. Non le importava che la considerassero una secchiona, il più delle volte, la scocciava solo doversi sempre difendere. Essendo una maggioranza di femmine in classe, era come stare tutto il giorno in un covo di serpi velenose. Per fortuna che aveva Lluvia a e Lucy, o probabilmente avrebbe fatto una strage.
 
<< No, è ammirevole! >> la tranquillizzò Gerard. << Sarebbe bello se passassi un po' di voglia di studiare a quelle teste di legno... >> si lamentò, pensando che, con ogni probabilità, Natsu e Gajil avevano dimenticato tutto quello su cui erano stati solo poche ore prima. Su Gray aveva ancora qualche dubbio, sembrava che lui un minimo di cervello per quelle cose ce l'avesse, ma che lo tenesse spento per la maggior parte del tempo.
 
<< Ho provato a spiegare a Gajil un po' di matematica prima... >> rabbrividì, sgranando gli occhi. << È stato terribile. >>
 
<< Probabilmente sei partita con l'approccio sbagliato... >> lei gli lanciò un'occhiataccia: cosa voleva insinuare? << Nel senso, non era motivato, penso. >>
 
<< E come dovrei motivarlo, scusa? >>
 
Il ragazzo la guardò un attimo, e, collegandola a Gajil, gli venne in mente ben più di un modo per poterlo motivare a studiare. Ma se lo tenne per sé, decidendo di trovare un modo che non fosse vietato ai minori. << Con lui è sempre una scommessa... potresti provare così. >>
 
Levy ci pensò su un secondo. Non era una cattiva idea. Insomma, il giorno dopo avrebbe  potuto provocarlo e fare una scommessa semplice, che non le facesse perdere la dignità o cose simili, o che magari la facesse anche vincere.. ma cosa diavolo andava a pensare? << Chi se ne frega se non studia. >> berciò, arrossendo e gonfiando le guance, in un'espressione arrabbiata. << Che si arrangi da solo. >>
 
<< Okay, okay... >> il ragazzo si mise a ridere, notando quanto fosse diventata rossa. Era proprio una ragazza carina, poteva quasi passare per sua sorella minore, sia caratterialmente che fisicamente. << Non ti piace proprio, eh? >>
 
<< Chi? >>
 
<< Gajil. >>
 
Levy sbuffò. Dirgli la verità ed aprirsi un pochino, o continuare a leggere il suo saggio sulla psicologia? Intavolare una conversazione interessante con un ragazzo o studiare le dinamiche dei processi cognitivi durante i sogni?  << Non è quello, è che è fastidioso! Sembra che debba provocarmi sempre... poi con che confidenza fa battute? Ci siamo conosciuti solo oggi! >>
 
<< Beh, lui è fatto così... però, se ti può consolare, penso che tu gli piaccia. >>
 
<< Ma figurati, è chiaro che mi odia. >> fece una smorfia. Ma le importava che lui la odiasse? C'era tanta gente a cui non stava simpatica, proprio per il suo carattere un po' lunatico e chiuso per certi versi, quindi che importava se si univa anche quell'altro alle schiera nemiche?
 
Lui la guardò e scosse leggermente la testa. << In realtà, quando odia una persona, cerca di rivolgerle il meno possibile la parola. Non fa casini, non la provoca, proprio non ci parla insieme, fa finta che non esista. >> le spiegò, come per tranquillizzarla. << Quindi ti posso assicurare che non ti odia. >>
 
<< Se lo dici tu... >> arricciò le labbra e aggrottò la fronte, pensierosa. Alzò lo sguardo per guardare i suoi amici che giocavano a pallavolo e... << Ma che cosa cavolo stanno facendo? >>
 
<< Eh, mi sa che stanno giocando a pallavolo... >> le lanciò uno sguardo preoccupato. Non sembrava più uno sport pacifico, in quanto erano tutti pervasi da spirito combattivo (tranne Lucy e Lluvia, che ricevevano palla quasi intimorite). Si una tranquilla partita di pallavolo si era trasformata in una lotta all'ultimo sangue, tra Erza e Gray contro Natsu e Gajil.
 
<< Non è pallavolo, è una guerra. >> Levy sbattè le palpebre. Era una guerra bella e buona, quei quattro giocavano come se da quella partita dipendesse la loro intera esistenza, come se il perdente sarebbe dovuto morire.
 
Dopo altri dieci, quindici minuti, Lucy e Lluvia scapparono dal campo. Non aveva senso continuare a stare lì in mezzo a quella gabbia di matti.
Lluvia aveva fatto decisamente più fatica, in quanto avrebbe dovuto lasciare il suo amato Gray da solo in squadra con Erza, ma sapeva bene che sarebbe finita ferita in qualche modo se fosse rimasta ancora lì.
 
<< Gray-sama, farò il tifo per te da qui!! >> gli disse, combattuta.
 
<< Lluvia, non ti sembra di esagerare un po'? >> la prese in giro Lucy, ridacchiando. Si sdraiò sull'erba fresca, aprendo braccia e gambe come se stesse facendo l'angelo sulla neve.
 
<< A fare cosa? >> le rispose la ragazza, spalancando gli occhioni blu, molto confusa. Cosa faceva di esagerato?
 
<< A... innamorarti così? Non è... troppo? >> cercò di spiegare Levy, il più cautamente possibile. Parlare con Lluvia era sempre più complicato, bisognava stare attenti a tutto quanto perché era come una bomba ad orologeria. Era una ragazza meravigliosa, un'amica speciale, ma partiva in quinta con tutti i sentimenti, la gelosia in particolare.
 
Iniziò, come al solito, un'animata discussione tra le due turchine, dove Levy difendeva la posizione del “Prima devi conoscere una persona e poi ti innamori”, mentre Lluvia, ovviamente, replicava che “Il vero amore è a pelle, un colpo di fulmine!”.
 
Una discussione che Lucy ascoltava quasi tutti i giorni a scuola, perciò si permise di chiudere gli occhi ed ignorarle. Erano grandi e vaccinate, e soprattutto non sarebbero arrivate alle mani, quindi non serviva nessun pacere di sorta.
Prese dei profondi respiri e si rilassò il più possibile, cercando di non pensare a niente. Era davvero contenta di essere in quella casa con le sue amiche, non avrebbe potuto chiedere di meglio! E importava anche pochissimo il fatto che avrebbero dovuto studiare anche il giorno dopo, le bastava essere in compagnia e andava tutto bene.
Era anche molto contenta anche di aver conosciuto quei ragazzi un po' matti, sembrava quasi che fosse stato destino incontrarli proprio in quel week end. Si poteva anche pensare che fossero destinati gli uni alle altre, si trovavano talmente bene insieme che non avrebbe creduto nessuno che si erano conosciuti proprio quella mattina.
Era strano un po' tutto quanto. Insomma, erano perfettamente quattro e quattro e parevano incastrarsi tutti quanti alla perfezione.
Per ora, aveva notato un grande interessamento di Lluvia nei confronti di Gray. Non sapeva, non lo conosceva affatto per poter fare delle previsioni su quel rapporto nato un po' così, fondamentalmente a caso, ma era convinta che sarebbe stato un idiota a non innamorarsi di Lluvia. Era talmente bella che solo in classe erano quasi tutti innamorati di lei, e poi con quel carattere estremamente dolce e passionale. Beh, poteva solo pensare che ogni ragazzo con un minimo di intelligenza, avrebbe preso Lluvia sotto la propria ala e l'avrebbe protetta e amata.
Poi, socchiudendo gli occhi, vide Levy tutta infervorarata nel battibecco. Giusto, c'era anche lei. C'era Levy e quel suo caratteraccio un po' brusco e diretto, ma estremamente dolce, che sembrava aver colpito Gajil. Erano tutte sue congetture, ovviamente, solo andare avanti con quella strana esperienza avrebbe portato a delle conclusioni più o meno veritiere.
 
Dopo un'altra ora di pallavolo sfrenato, discussioni animate, e sonno profondo per Lucy, si decise di comune accordo di dividersi per un po', almeno il tempo di farsi tutti una doccia e starsene per i fatti propri.
<< Il problema adesso è... come ci organizziamo per le docce? >> buttò lì con noncuranza Levy.
 
Giusto. L'idea di fare tutti una bella doccia rinfrescante era stupenda, in partenza, senonchè si erano tutti dimenticati che c'era un solo bagno per entrambe le case. E quello era un problema.
 
<< Possiamo fare prima noi, che ci mettiamo meno tempo. >> propose Natsu: il suo rapporto con la doccia era semplicemente insaponarsi, sciacquarsi e uscire, basta, null'altro.
 
<< No, dovremmo farlo noi... per i capelli, insomma. >> si mise in mezzo Lucy, scrollando le spalle.
 
Natsu la guardò un secondo, imbronciato e pronto a far partire una discussione, quando Gerard, dopo aver osservato bene il viso di Erza che annuiva all'amica, decise di fermarlo. << Fate pure voi, con calma, noi ci organizziamo con la pompa dell'acqua. >> spiegò il ragazzo, facendo un sorriso molto dolce ed educato.
 
<< Un momento, cosa? Perchè? Non è giusto! >> provò a lamentarsi il rosa, sgranando gli occhi verdi e sbattendo i piedi come un bambino capriccioso.
 
Gray alzò le spalle, decidendo così di non entrare nella discussione ma di avviarsi verso la casa di Gajil. Tanto valeva iniziare subito, no? Almeno non avrebbe dovuto aspettare che quegli altri decidessero i turni, e non avrebbe dovuto fare un'altra rissa con quell'imbecille di Natsu, il che avrebbe sicuramente giovato al suo stomaco e ad altre parti colpite. << Io vado. >> avvertì, per poi scomparire dietro la casa.
 
<< Natsu, tanto a te cosa cambia? >> provò a convincerlo Gerard, sospirando. << Devi solo lavarti, no? >> tentò di farlo ragionare. La pompa dell'acqua di poteva regolare sul caldo, e poi era una giornata talmente bella che non era neanche così assurdo lavarsi all'aperto. Ovviamente in costume. O avrebbe rischiato qualche denuncia. E non era il caso, ecco. Probabilmente avrebbe dovuto avvertire Gray, che sfortunatamente aveva la brutta abitudine di girare desabillé
 
Natsu fece per ribattere, ma si rese conto dell'assurda piega che stava prendendo la conversazione e decise di rimanersene zitto. In fondo aveva ragione Gerard, che importanza aveva come si sarebbero lavati? Pompa dell'acqua o doccia era indifferente per loro. << Va bene. Ci vediamo dopo, no? >> fece un largo sorriso alle ragazze, che annuirono. Si divisero facilmente, Lluvia non fece i capricci ma si allontanò con un sorriso che la diceva lunga. E Gajil avrebbe dovuto capire, eccome se avrebbe dovuto capire, ma era troppo impegnato a imprecare contro Gerard che zoppicava davanti a lui, tenendo d'occhio Erza.
 
<< Ce l'avete fatta! >> li rimproverò Gray, guardando gli amici con un'occhiataccia. Stava appoggiato al muro in costume e a braccia conserte, un'aura cupa attorno.
 
<< Ma che vuoi? >> berciò il proprietario di casa, inclinando la testa di lato. O Gray si allenava con lo strip tease ogni giorno, o aveva semplicemente un talento naturale per svestirsi. Insomma, come aveva fatto a cambiarsi in cinque minuti? A meno che non avesse avuto il costume sotto i pantaloni, e allora avrebbe avuto tutto un senso. Ma poi, che gli importava di quanto in fretta si spogliasse il suo amico? Ahhh, stare con Lluvia lo portava a fare ragionamenti poco da lui, era quello.
 
<< Come cazzo funziona questo coso?? Ho provato a svitarlo ma non si apre l'acqua! >> sbottò, battendo un piede a terra, come un bambino che vuole assolutamente qualcosa.
 
<< Certo che se non apri il boiler sul retro diventa difficile, eh... >> spiegò Gajil, battendosi una mano sulla fronte. E meno male che si considerava il più sveglio di tutti!
 
Gray lo guardò con gli occhi blu spalancati. << Ma nel bagno c'è l'acqua! >>
 
<< Il bagno, essendo tra le due case, è con un boiler proprio. >> spiegò brevemente. Scosse la testa, scomparve per un breve periodo sul lato della casa e poi tornò, col sorriso soddisfatto in viso. << Adesso funziona. >> gli disse, ridacchiando.
 
<< Allora andate a cambiarvi, che io faccio da me. >> Gray sorrise compiaciuto, afferrò la pompa con una mano e con l'altra apriva la manopola. Acqua fredda, ecco cosa uscì subito dal tubo verde, ma al giovane Fullbuster non importava minimamente! Adorava fare docce fredde, sia d'inverno che d'estate, in qualsiasi periodo dell'anno, più era fredda, e più lui si sentiva bene.
 
Poco dopo essere entrati in casa e aver tirato fuori dalla valigia un costume, sentirno Gray urlare. Il pensiero comune fu che avesse l'acqua troppo fredda, perciò nessuno si affrettò ad uscire per vedere... almeno finchè non sentirono urlare un "CHE CAVOLO FAI?", e allora si diedero tutti una mossa. Evidentemente non era l'acqua gelida, il problema.
 
Il primo ad uscire fu Gerard, che vide la scena più imbarazzante e divertente della storia: Lluvia, in un costumino azzurro a pois bianchi, cercava di abbracciare Gray, che scappava in circolo con la pompa aperta.
 
<< Gray-sama, laviamoci insieme! Ti insapono la schiena! >> gli diceva lei, disperata.
 
<< Ma che...? NO! Scherziamo! Se ci vedesse quell'altra mi ucciderebbe! >>
 
<< Il nostro amore è più forte di Erza! >>
 
<< Ma quale amore!! >> Gray era esasperato. Se non avesse avuto il terrore che Erza sarebbe sbucata dal nulla per riempirlo di botte, magari avrebbe anche potuto pensare di fare una cosa divertente, lavarsi insieme, ma... no, insomma, no. Erza era spaventosa, e Lluvia aveva quel carattere lunatico che non sapeva come gestire. Non era una cosa da prendere sottogamba, ci voleva una strategia!
Si accorse in quel momento di Gerard, che se la rideva come un pazzo proprio davanti all'uscio della porta, e lo raggiunse. << Salvami! >> mormorò, mettendosi poi dietro di lui ed usandolo come scudo.
 
<< Gray-sama, perchè mi respingi! >> si lamentò Lluvia, continuando a rincorrerlo.
 
<< Ma lo capisci che ci conosciamo da pochissimo?? Non puoi pretendere di essere la mia fidanzata! >>  cercò di farla ragionare Gray, sortendo l'effetto opposto.
 
<< TI PIACE LUCY?? >> strillò, arrivando a toccare note sconosciute a tutti gli esseri umani.
 
<< Ma cosa stai dicendo? >> c'era decisamente qualcosa di profondamente strano in quella ragazza.
 
<< Lo sapevo che era una rivale! Me lo sentivo! E' perchè è bionda? Posso tingermi! O forse è perchè ha il seno più grande? >> iniziò a dire Lluvia, spiaccicandosi contro Gerard per cercare di afferrare Gray dietro di lui. << Dimmi cosa c'è che non ti piace in Lluvia! E Lluvia lo cambierà! >>
 
<< Ma non c'è niente che non vada in te! >> stava facendo un discorso assurdo, e il fatto che se ne rendesse conto non aiutava, comunque. Sarebbe dovuto intervenire qualcun altro, perchè Gerard sembrava starsi soffocando dalle risate, e perciò sarebbe stato inutilizzabile entro breve.
 
<< Che cavolo...? Lluvia! Ma che cazzo stai facendo?? >> sbucò anche Gajil, seguito subito da Natsu che si unì all'amico dai capelli blu nella fragorosa risata.
 
<< Gray-sama mi respinge! >> brontolò la turchina, andando ad allacciare le braccia al collo di Gajil e singhiozzare istericamente.
 
<< Ti stai comportando da pazza. >> la rimbeccò il suo amico d'infanzia, sbuffando. << E poi, perchè ti sei fissata con Gray? C'è gente molto migliore, molto più adatta a te! >> le disse, facendole toccare di nuovo terra e mettendole una mano sulla testa.
 
<< Gray-sama è l'unico per me! >>
 
<< Ma perchè? Scusa, ma non c'era quel tale... non ricordo il nome... >>
 
<< Lyon-sama? >> Lluvia alzò lo sguardo su di lui, in un modo tanto adorabile che avrebbe fatto sciogliere chiunque.
 
<< Eh! Quello sembrava un tipo a posto! >> Gajil fece un mezzo sorriso. Sì, Lyon era un tipo a posto: andavano nella stessa scuola e quando aveva scoperto che frequentava la sua amica d'infanzia, gli aveva fatto un certo discorso. Così, per mettere le cose in chiaro.
 
<< EHI! Anche io sono un tipo a posto! >> si lamentò Gray, pur non avendo il coraggio di uscire da dietro la schiena di Gerard, ormai piegato in due. Natsu non era da meno, si sbellicava dalle risate rotolando per terra.
 
Lluvia scosse la testa e fece un sorriso dolcissimo. << Per me c'è solo Gray-sama! >> ridacchiò, lasciandosi trasportare dalle sue fantasie sul suo ipotetico futuro con Gray. Stava iniziando a pensare ai padrini e alle madrine per i loro sedici figli, quando dalla casa della famiglia Scarlett uscì una Levy con un vestitino giallo canarino ed un paio di gigantesche cuffie bianche a coprirle le orecchie. Notando che Gajil la seguiva con lo sguardo, a Lluvia venne un'idea. << E per Gajil-kun c'è solo Levy-chan, non è vero? >>
 
Gajil spalancò gli occhi. << No. Cosa dici? >> la fulminò. Sfortunatamente non aveva ancora capito che, per tornare dal suo adorato Gray-sama, Lluvia avrebbe fatto qualsiasi cosa. Anche mettere in imbarazzo una delle sue migliori amiche, se necessario.
 
<< Levy-chan! >> la chiamò a gran voce, andandole incontro. << Tu non te la fai la doccia? >> le chiese, con un sorriso malefico stampato in viso.
 
<< No... non ho giocato, quindi non ha senso. >> rispose Levy, tranquilla ed ignara.
 
<< Vieni con noi, allora! >> le propose, prendendole le mani.
 
<< Ma no, mi ascolto un po' di musica e sto un po' per i fatti miei... >> provò a convincerla, ma Lluvia era di tutto un altro avviso. Le strinse le mani, le fece posare le cuffie el'annesso lettore MP3 e la fece avvicinare al gruppo di ragazzi. << Non ha funzionato, eh.. >> mormorò tra sè e sè, mentre roteava gli occhi al cielo.
 
<< Perchè Levy-chan non tiene compagnia a Gajil, mentre Lluvia cerca di lavarsi con Gray-sama? >> domandò, quando ebbe i due amici di frote. Come se avesse chiesto una cosa normale, dopotutto.
 
<< COSA?? >> esclamarono entrambi, per poi guardarsi e arrossire lievemente. << Lluvia, non puoi farti la doccia nel bagno? >> domandò Levy, speranzosa.
 
<< Perchè? Fa caldo, fuori, e Gray-sama si lava con la pompa dell'acqua! >> la ragazza fece un altro sorrisone, poi ammiccò all'amica. << Non è che anche Levy-chan vuole lavarsi con la pompa dell'acqua? >>
 
Levy sgranò gli occhi color nocciola e spalancò la bocca, sconvolta. << NO CHE NON MI VA! MA SEI PAZZA?? >> esalò, sbattendo forte le palpebre. Era impazzita, era decisamente impazzita. Solo che non fece in tempo a finire il discorso mentale, che Lluvia le puntava la pompa dell'acqua contro. << Non farlo... >> mormorò solamente.
 
Troppo tardi. Lluvia alzò il tubo verde, che non aveva smesso un attimo di sgorgare acqua, e lavò completamente Levy, facendola urlare. << Non volevi? >> Lluvia rise maliziosamente: così, sicuramente, Gajil si sarebbe trattenuto con lei e non le avrebbe più messo i bastoni tra le ruote.
 
Levy rimase in silenzio un secondo. Giusto il tempo di decidere di quale morte sarebbe morta la sua amica, poi strinse i pugni e le fferrò l'arma del delitto di mano, iniziando a lavarla. << Ti faccio secca! >> ringhiò a denti stretti. Non avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura che si stava divertendo.
 
<< Veramente noi volevamo farci una... - >> provò a dire Gray, uscendo da dietro Gerard, ma venne colpito in pieno dal getto della pompa, tenuta da entrambe le ragazze. << - doccia... e va bene, se volete la guerra, la guerra avrete! >> decise, prendendo coraggio. Se giocavano tutti insieme, allora Erza non avrebbe avuto motivo di picchiarlo, no?
 
Iniziò così una piccola guerra tra ragazzi e ragazze: Lluvia e Levy tenevano strette la pompa e la indirizzavano a turno sui ragazzi, che cercavano di avvicinarsi il più possibile per togliere loro di mano questo potere. << Reggila tu un attimo. >> Levy lasciò il potere a Lluvia, che ovviamente prese di mira solo Gray, e si tolse il vestitino, lasciando apparire un costume arancione quasi fluorescente a fascia. Si legò i capelli in una coda alta con la fascia e si rimise in posizione di combattimento.
 
La situazione sembrava stabile, finchè Gajil, ormai zuppo dalla testa ai piedi, non si ricordò che anche la casa a fianco aveva un boiler proprio. E perciò una pompa dell'acqua propria. Con uno scatto, andò alla casa vicina e ribaltò la situazione, attaccando le due ragazze da dietro. Inutile negare che si stava divertendo da matti. Con quella sua trovata, aveva dato nuovo vigore ai ragazzi, che si avvicianvano senza sosta alle due, disperate e fradice.
 
Gray riuscì a prendere Lluvia a spalle e la allontanò dall'amica, che perciò era rimasta sola a tenere il comando con la pompa. Ora che non c'era più Lluvia, si potè concentrare su chi le stava davvero rendendo quel gioco un inferno. Si girò di scatto verso Gajil e instaurò con lui una battaglia a suon di getti d'acqua e battibecchi annessi. Finchè Natsu, non si sa bene come, riuscì a prendere Levy di sorpresa e se la caricò in spalla, facendola scoppiare definitivamente a ridere come una pazza mentre cercava di farsi mettere giù.
 
Gajil osservava la scena compiaciuto e divertito: tutti bagnati fino al midollo, Gray con Lluvia a spalle che cercava di farla scendere in tutti i modi, Gerard che rideva mentre Levy lo implorava di aiutarlo, e Natsu che girava come una trottola, urlando cose del tipo "Sono io il più forte!". Gajil si sentì fortunato, per la prima volta dopo anni, si sentì in pace con se stesso. Forse erano le risate di tutti, forse era la spensieratezza che aleggiava, o forse era solo il viso di Levy un po' arrossato che liberava quella voce talmente celestiale da fargli pensare che tutto sarebbe andato per il verso giusto finchè fosse stata con lui.
 
<< Cosa sta succedendo qui??? >> Erza spalancò la porta di casa, gambe larghe e mani sui fianchi.
 
Okay, pensò Gajil, improvvisamente terrorizzato, forse conviene che inizi a far funzionare le cose adesso, Levy. 


Sophie's space________
TADAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!! Pubblico di lunedì! Perchè la settimana prossima non potrò, causa vacanze e niente internet, quindi aspettatevi un altro capitolo o mercoledì o giovedì! 
Non ve l'aspettavate, eh, eh?!?!? Vi ho stupiti! =D 
Scemate a parte, ecco cos'ha partorito la mia mente malata per un pomeriggio. Non potevano semplicemente starsene separati, no, eh? Devono sempre combinare casini! *scuote la testa esasperata*
Comunque, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto come gli altri addietro, e come sempre, vi ringrazio di seguirmi e di recensirmi sempre con tanto amore <3 
Vi voglio un mondo di bene, Sophie <3

 
  
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