Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: 3lkom    28/07/2014    3 recensioni
Angelica ha 19 anni, un passato burrascoso alle spalle e un futuro incerto davanti a sé.
E' bella, a vederla sembra quasi una bambola, ma il suo carattere è schivo, aggressivo, opportunista. Nessuno la conosce per com'è veramente, perché nessuno lo merita, almeno così crede lei. Non crede nell' amicizia, e tanto meno nel vero amore. Non nasconde le sue dipendenze, non si sforza di apparire migliore di com'è veramente, perché non le interessa l'opinione degli altri: solo iniettandosi un liquido ambrato dritto in vena, con la mente annebbiata di piacere, riesce a non impazzire..
La sua vita cambierà radicalmente quando, in un famoso pub di Los Angeles, conoscerà cinque ragazzi folli e autodistruttivi; con i quali, per la prima volta nella sua vita, instaurerà un legame.
E forse, proprio grazie a loro, riuscirà anche ad aprire il suo cuore e ad affrontare la vita a testa alta, senza doversi più nascondere dietro al paradiso artificiale donatole dall'eroina.
Quella droga maledetta, e così dolce..
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Nuovo personaggio, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SLASH
 
 

Credo di aver letto questa frase sulla carta di un cioccolatino, o forse l’ho sentita in un film: “la vita di un puntuale è un inferno di solitudini immeritate

Che mi sento solo, forse un po’ è vero; ma mi vergognerei troppo ad ammetterlo ad alta voce... comunque, a parte questo, io di solito non sono né puntuale, né la mia vita può essere minimamente paragonabile a un inferno. Con me ‘sta frase da intellettualoide non ci azzecca niente. E nemmeno in quest’occasione –definiamola così-“speciale”, per la quale sono uscito da casa almeno un’ora prima di quanto avrei dovuto: non è lei in ritardo, sono io in anticipo. Ho fumato una cosa come nove o dieci sigarette per la strada, e almeno altrettante prima che mi decidessi a entrare e sedermi ad un tavolo…

Stress?! Brutto bastardo.

E poi c’è quella cameriera del cazzo che mi lancia occhiatine in continuazione e si fa beffe di me, mi schernisce, come se fossi un disperato! …d’accordo, sto fissando una porta chiusa da almeno venti minuti e mi rifiuto categoricamente di ordinare, “sto aspettando una persona” ti ho già spiegato due volte, quindi sta zitta che quella vocetta stridula da oca mi fa venire l’emicrania, ok? Per piacere.

Mi sono quasi rassegnato all’idea che cenerò da solo… Quando eccola. Entra, mi vede e mi raggiunge con passo deciso, mi si siede davanti. Il mio sorriso si smorza nell’istante in cui vedo la sua espressione pentita, quasi non volesse essere qui…
Ma poi si ravvede e mi lancia un occhiolino: «Che c’è? Pensavi che non sarei venuta, alla fine?»
 

Ha quel buon profumo che le sento sempre addosso: ogni volta che entro a casa, capisco se Duff è --o era- in sua compagnia, perché lo sento per tutta la casa, la sento. «Non ne avevo idea, sinceramente, che venissi ci speravo e basta» Le rispondo con sincerità. «Io...»

«Finalmente sei arrivata, signorina! Posso prendere l’ordinazione… o aspetti qualcun altro, tu?» Fulmino con lo sguardo la cameriera per avermi interrotto, ma quella non demorde e con la sua vocetta inizia ad elencarci tutti i piatti del giorno, il piatto speciale, i contorni, le bevande, perfino i dolci; la interrompo prima che ci dica pure la sua taglia di reggiseno o da quant’è che non va a letto con qualcuno –probabilmente da tanto, mi verrebbe da dire…-. Ordiniamo, e quell’arpia se ne va lasciandoci sprofondare nel silenzio. Ma bene.

Prendo coraggio. «Stavo dicendo… Insomma, se sei venuta qui è perché volevi che parlassimo, oltre che per mangiare, no? »

«Si… e poi scroccare un pasto non dispiace mai, se si è senza un soldo.»

«Ma quanto sei simpatica, tu, grazie»

«Lo so, non c’è di che!» Mi lancia una linguaccia.

«Quindi, se dobbiamo farlo facciamolo e basta, almeno mi levo ‘sto peso dallo stomaco! Allora… Cazzo, Selene, tu provi qualcosa per me?» Alzo la voce, la guardo dritta negli occhi.

«Io…» Noto un lieve rossore sulle sue guance, svanisce in un attimo. «Non lo so, Slash… Credo di si, si» Mi apro in un sorriso gigantesco... «Ma non va bene, no, è sbagliato!
»...che si spegne subito, quando la vedo mettersi le mani tra i capelli. «Duff non…»

«Lo so cosa stai per dire… Ci penseremo, quando si presenterà il momento. Giuro. Troveremo una soluzione, andrà tutto bene»

«E tu come fai a saperlo?»

«Non sono mai stato tanto sicuro di qualcosa in vita mia, e non è affatto sbagliato! Lo sarebbe se avessimo continuato a mascherare l’attrazione che proviamo l’un l’altra… Io non so ancora cosa provo per te, ma di sicuro qualcosa c’è, qualcosa che non ho mai provato prima d’ora»

«Slash, io…»

«E so che tu senti lo stesso, ti piaccio, non è vero? E non è solo che ho voglia di portarti a letto!»

« Ehm!» Alzo lo sguardo, è tornata. «I tacos con le salse, le due birre... Un minuto e arrivo col resto, ok?» Sel la ringrazia, trattenendo una risatina un po’ imbarazzata. «Di nulla, cara… Ti conviene iniziare a mangiare prima che il gentleman che ti accompagna si metta a ingozzarsi e si finisca tutto!» Cerco di guardarla nel modo più minaccioso possibile e riesco a farla sloggiare.

«Simpatica, la cameriera, non trovi?»

“Come la coca tagliata con l’ammoniaca” Penso con una smorfia… «Si, veramente adorabil
 


 
 
E così i due, dopo aver mangiato, si incamminarono verso il locale dove i loro amici li stavano aspettando. Erano in una strada buia, e lì il ragazzo –che si sentiva stranamente ebbro, anche se aveva bevuto pure meno del solito- l’aveva presa per i fianchi, e poi l’aveva baciata contro un muro. «Non si vede niente, tanto, non c’è pericolo» Si era giustificato sogghignando.

Lei l’aveva colpito con un pugno finto, ridendo, ma a lui era venuta voglia di baciarla di nuovo, seriamente, e poi di morderla un po’ e legarla a sé e di non lasciar gocciolare via nemmeno un instante del tempo che restava…

«Dai, cazzo, muoviti, siamo in ritardo!» Slash si era riscosso di colpo dalle sue fantasie, aveva scosso la testa guardando quella ragazza bionda e il suo fondoschiena sfrecciargli davanti. Sorridendo, l’aveva seguita.
 





A.



«Sai, stavo pensando, sei la prima con la quale duro per così tanto…» Mi dice dopo avermi baciata, tenendomi ancora tra le sue braccia.

Alzo un sopracciglio «Spero che per te non sia una sofferenza, caro»

Sorride. «Non era questo che intendevo... Potresti essere l'unica di tutta la mia vita, chissà!»

Lo dice con tono leggero, ma mi prende comunque completamente alla sprovvista. «Intendi forse che ti farai prete?» La butto sul ridere, forse soltanto perché non voglio iniziare a pensarci, a sperarci…

«Io? Mi ci vedi?» Ottengo il risultato sperato. «Potrei davvero farlo, abbandono la band e mi do alla carriera ecclesiastica..» Scoppia a ridere, e al pensiero di lui che tiene un sermone col collarino al collo non riesco a trattenermi nemmeno io. «No, seriamente, io con te ho qualcosa che non ho mai avuto con le altre, e tu lo sai che è vero…»

Abbozzo un sorriso, dannatamente troppo timido per i miei gusti. «Ora che ci penso, nemmeno io ho avuto una relazione così duratura con qualcuno…»  In un attimo ripenso a Jo, alla nostra fuga, ai suoi baci. Al suo corpo a terra, a quella pozza di sangue che diventa sempre più grande, sempre più nera...

«Aspetta!» Per fortuna Jeff riscuote la mia attenzione. «Ho detto una cazzata: ho avuto una storia più duratura, di quasi due anni, con una che si chiamava Marine…»

«Ah si? E com’era, bella?»

«Molto bella, aveva i capelli lunghi e neri e gli occhi scuri, quasi a mandorla, era per metà asiatica»

«E come mai non me ne hai mai parlato?» Chiedo con una punta di acidità nella voce, lui se ne accorge.

« Non pensavo fosse così importante, e poi tanto è finita male…» Alza le spalle, trattenendo un sorrisetto.

«Allora dimmi cos'è successo di tanto grave per farvi lasciare così, povera Marine…» -dico povera, ma per come ho pronunciato la parola potrei benissimo aver detto “puttana”-  «L’hai forse tradita?»

«No, macché, anche se sono stato io a mollarla, lei mi piaceva veramente... Non guardarmi così, per favore, Angie, vuoi sapere tutta la storia?! Ecco: lei è andata in una scuola e io in un'altra, ed è finita così! Avevamo cinque o sei anni, era la mia fidanzatina dell'asilo»

 Scoppio a ridere, rincuorata anche se cerco di non darlo a vedere. «Spero che l'addio non sia stato troppo doloroso, allora»

«Non puoi nemmeno immaginare i pianti che mi ha fatto quando l'ho lasciata, mi sono sentito una vera merda... E dire che la frase "troveremo altri bambini con cui giocare" all'epoca mi sembrava perfetta, perfino per chiudere una storia d'amore così intensa»

«Stronzo fin da piccolo!» Ridiamo insieme, mi bacia tenendomi stretta.

«Poco ci mancava che diventassi gelosa… Angie, anche se lei è stata il mio primo bacio sai bene di essere la prima di cui mi sono innamorato, si? Ti amo… Ecco, come Duff  ama Sid Vicious, e pure di più!»

«Si, o Axl la sua immagine allo specchio!» Ridacchio.

«E un condannato a morte l’ultimo respiro d’ aria pulita…»

«Seh… ora però dammi un altro bacio, poeta mancato»
 
 
 

 
STEVE
 

 
Yaawn, buongiorno… Aspetta, ma dove diavolo sono?... Ah, si, ecco. Questa è –o per meglio dire era- casa mia, poiché è la casa della mia ex ragazza ed ex coinquilina, Sarah. Lei non c’è, però, mi pare che se ne sia andata in vacanza in Francia…

Ahh, forse è per questo che ho sfondato la finestra per entrare, che non avevo le chiavi. E probabilmente è anche per via della sua assenza che sono nudo nel suo letto e che vicino a me c’è una tipa che mi sorride, sìcuro!

(Mi è capitato solo un’altra volta, di portare una ragazza qua mentre in teoria stavamo ancora insieme: ero sbronzo, certo, ma lei non ne sembrava comunque tanto felice)

 
Dev’essere così per forza… Fanculo, però, non riesco nemmeno a tenermi un tetto sopra la testa –e una ragazza fissa- per più di un mese…

« Insomma, ciao, biondina… e tu saresti?» Le chiedo cercando di sembrare garbato, mettendomi a sedere e pentendomene subito –giramento di testa e nausea tipici di un post-sbronza, indovinato…-

Lei mi guarda spalancando gli occhi. «Ma come, Steve, scherzi? Ieri notte hai pure detto di amarmi!»

«Ecco, appunto, ieri notte stavo fuori come un balcone… E poi, scusa la domanda, te l’ho detto per caso mentre stavamo facendo sesso, oppure, ehm, come dire… al momento clou, proprio alla fine?»

«Beh, si, mi pare di si, mentre stavi ven…»

«Ma allora si spiega tutto! Vedi, carissima, non ti fidare mai di un uomo che dice di amarti mentre se la sta spassando con te, probabilmente è solo l’euforia del momento» Le sorrido, tutto soddisfatto.

«Sei un maleducato, un cafone! E io che credevo fossi diverso…  e invece sei uguale a tutti gli altri,  anzi, sei peggio! Sei un bastardo!» Mi urla quella mentre si riveste in tutta fretta, prima di uscire sbattendo la porta come una forsennata.

«E’ stato un piacere anche per me, qualunque-sia-il-tuo-nome» E mi ributto di peso nel letto di Sarah, decisamente più di buonumore.
 
 

 
 
 
AXL
 
 


Apro gli occhi di scatto. Dio, che mal di testa, che sbronza… «Ehi, tu, belle-gambe!» La moretta mezza nuda in piedi accanto al mio letto si gira, sorpresa. «Si, tu, qualunque sia il tuo nome… Perché diavolo ti stai rivestendo?»

«Ma ben svegliato, caro, mi fa piacere vedere che sono sempre al centro delle tue attenzioni…» Sbuffa, alza pure un sopracciglio, ma non sembra realmente offesa. «Certe lusinghe le donne le amano»

Ok, mente locale, se voglio combinarci qualcosa devo concentrarmi: mi pare abbia un nome che inizia con la lettera C. «Guarda che scherzavo, mica non mi ricordo il tuo nome…» Ci rido su per prendere tempo. Ce la farò, tanto. Ce la faccio sempre.

«Io il tuo me lo ricordo, però, geniaccio»

«Non vale, ieri l’ho ripetuto fin troppe volte! E poi, sai, io ormai sono piuttosto famoso…» Ghigno da solo, soddisfatto, e lei trattiene a stento un risolino.

«Sei uno sbruffone, comunque…»

«Bel culo, comunque…» Caroline. Charlotte. No,però era simile…

«Fottiti!» Mi mostra il dito medio, ma ride.

“Se potessi lo farei, credimi…” «…Quindi, in sostanza, te ne vai di già?» Corinne? No, no, era più comune…

«Pensavo fosse di norma, anzi, ho anche provato a far piano per non svegliarti! E poi devo andare a lavoro…»

«Allora facciamo una cosa, stammi un po’ a sentire: ora tu ti spogli, torni a letto per una mezzoretta e mi fai passare questo senso di schifo che c’ho addosso stamattina, dopo la sbronza che mi sono preso ieri...» Le ammicco. Si, cazzo, se è vero che sono uno sbruffone!

«La verità? Ho un ragazzo, Axl, non mi pare il caso…» Abbassa lo sguardo come se si vergognasse.

«…E a me che mi frega? Dai, bellezza, tanto un paio di corna n più o in meno mica cambiano niente!» Ce l’ho sulla punta della lingua, manca davvero poco… Carlie, ecco il nome!

«Non lo so, ieri è stato uno sbaglio, uno stupido sfizio che avrei dovuto evitare… Non avrei dovuto…»

«No, ferma, tu “non avresti dovuto nulla, ok? Non c’è bisogno che ci pensi, cazzo, non pensare; e lasciati andare come hai fatto stanotte, piuttosto, vieni qui… cara-Carlie…» Dopo un’ attimo di indecisione mi si avvicina, ancora un po’ titubante: la bacio, quindi, per scogliere ogni dubbio…
 


E alla fine riesco a ottenere quello che volevo!

Ma quanto posso essere persuasivo, se mi ci metto d’impegno?
 


“Chi non ama le donne, il vino e il canto
E’ un gran coglione, mica un santo!”
 
 
 
 


---
 
 
Lui era il più freddo e il più coglione di tutti, e da un giorno all’altro non si era ritrovato poeta e disertore dei pomeriggi fancazzisti in compagnia di quei folli dei suoi compagni di band a sentire e raccontare imprese sconsiderate e scopate leggendarie e a suonare a palla e a sballarsi fino a diventare tutti scemi? Ebbene sì. Era successo.

Appallottolò la brutta copia, uno schifo, prima di bruciarla definitivamente; la bella –menomale che l’aveva fatta, una bella copia, nell’originale c’erano più cancellature che altro- era già pronta per il loro posto, quel nascondiglio un po’ da ragazzini, perché Selene la trovasse.
 


Che si fosse trattato di ortografia o di cose più serie –sentimenti, addirittura-, stavolta non avrebbe commesso errori.


  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: 3lkom