Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: EleEmerald    28/07/2014    1 recensioni
Cosa faresti se incontrassi una persona come te, identica in tutto e per tutto? Riusciresti a fidarti dei tuoi genitori che affermano tu sia loro figlia? La protagonista della nostra storia dovrà fare i conti con un'inevitabile verità. Tra amori, bugie, pianti e paure, la ragazza scoprirà chi è veramente.
"La ragazza tende la mano per aiutare ad alzarmi. Alzo la testa e spalanco la bocca. La ragazza davanti a me ha i capelli castani come i miei, più corti però, le arrivano alle spalle. Ha il mio stesso viso e ha gli occhi di un azzurro chiarissimo. Siamo due gocce d'acqua. Identiche."
Genere: Malinconico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tttzzzz. Tzzz.
Sbatto gli occhi. La sveglia suona incessantemente da qualche minuto. Nessuno sembra aver voglia di spegnerla. Sento un gemito vicino a me e qualcuno che sbuffa, poi la sveglia si spegne.
- Ri.
- Cosa?
- Dobbiamo alzarci. C'é scuola. 
- Cosa? - mi tiro su a sedere, mi strofino gli occhi e rovino ancora di più il trucco, già colato a causa delle lacrime. 
Mi alzo dal letto e mi chiudo in bagno. Faccio un grosso respiro. Cosa ci faccio lì? Poi ricordo. Elettra, le lacrime, il profumo di liquirizia e la calda voce del mio migliore amico che mi rassicura. Rido. Cosa pensavo avessi fatto? Io, che non ho ancora dato il primo bacio. 
Guardo lo zainetto che mi ero
portata dietro con i vestiti di ricambio. Dopo aver tolto i vestiti del giorno prima, sfilo dei pantaloni dallo zaino e
So dov'é il cotone, conosco quella casa meglio delle mie tasche, tranne per alcune cose.
Rientro in bagno e trovo subito quello che cercavo. Rimedio al disastro sulla mia faccia e poi vado in cucina, dove é pronto un the sul tavolo.
- Ti ho preparato la colazione, così facciamo più infetta, visto che voi donne siete lunghe a prepararvi - dice Marco.
Gli lancio uno sguardo truce - Infatti sei sempre tu che arrivi in ritardo quando usciamo.
Alza un dito e apre la bocca per ribattere ma poi la richiude, sconfitto.
Sorrido trionfante.
Alle otto meno un quarto ci incamminiamo, la scuola non è molto lontana da casa sua. Quando arriviamo a scuola mi si gela il sangue nelle vene, avevo quasi dimenticato il motivo per cui ero andata da Marco e ora me lo
ritrovato davanti.
- Cosa ci fai qui? - chiede Marco.
- Scusa Christal. Forse so qualcosa - Elettra é davanti a me.
- Non adesso. Dobbiamo andare in classe - dice Marco proprio mentre la campanella suona.
- Si lo so. Anch'io devo andare a scuola. Sono passata davanti e ho pensato che dovevo dirtelo, ora però non è il momento. Torno questo pomeriggio, dopo le lezioni - dice e si allontana correndo. Arriverà in ritardo. Mi accorgo di non aver aperto bocca neanche una volta. Entro in classe. Lisa avvicina a me.
- Era tua sorella? Siete identiche! 
- Ri non ha sorelle - dice Marco passando di fianco - vai a sederti - le dice per liquidarla.
Lei gli lancia un occhiata cupa e va a sedersi. 
- Grazie - gli dico.
Quel pomeriggio Elettra non si presenta. Sono agitata, curiosa e forse anche arrabbiata.

Volevo davvero sapere cosa aveva da darmi. Inizio a fare la strada di ritorno verso casa. Marco mi corre dietro e mi chiede se ho bisogno di qualcosa ma io voglio solo starmene da sola. Una volta a casa saluto Marco alla finestra e, dopo aver mangiato facendo finta che tutto vada bene, vado in camera mia. Marco inizia a tampinarmi di messaggi, in altri casi mi avrebbe lasciata in pace, ma ora non é un caso normale. Grido di frustrazione e lancio il cellulare sul letto, poi mi ci butto anch'io. Guardo il soffitto, dove, quando ero piccola, c'erano gli adesivi che si illuminavano al buio. Mi alzo e sposto leggermente il letto, seduta per terra inizio a muovere la mano sul muro, sfiorando la scritta. 
QUANDO AVRAI BISOGNO DI ME, IO SARÒ CON TE. 
Le lettere sono scritte in grassetto,
sono nere, é come se fossero stampate. Era lui che aveva fatto quella scritta, così come era lui che mi aveva regalato la collana che porto al collo l'anno prima. Lui c'era davvero sempre, in tutti i miei ricordi, e non solo quando avevo bisogno di lui. In tutti i momenti più belli. I migliori.
Prendo il telefono. Scusa, scrivo, ho davvero bisogno di te.

Quella notte incubi si insinuano nella mia testa e mi ritrovo a svegliarmi di soprassalto più e più volte. Sogno milioni di ragazze uguali a me, sogno i miei genitori che dicono che non sono loro figlia, sogno mio fratello e sogno Marco. Quando mi sveglio, Babù mi lecca un piede. Rido, ma é una risata lontana. Sono sveglia ma i miei occhi non vedono il mondo davanti a me, rivivono i sogni. Mi sfilo dalle coperte e mi preparo. Quando arrivo al piazzale della scuola ciò che mi trovo davanti è la stessa scena del giorno prima.
- Ciao Chri...scusa per ieri io...Senti farò in fretta così potrai andare a scuola - non mi lascia il tempo di replicare perché dice quelle parole come se lasciasse andare un respiro trattenuto troppo a lungo - ho indagato e ho scoperto qualcosa. Il mio DNA non corrisponde a quello dei miei genitori.
                                  
Angolino dell'autrice: Eccomi! Lo so, lo so, scusate l'enorne ritardo. Questa settimana ero in montagna con una mia amica, la ragazza a cui dedico i miei capitoli e anzi, ne approfitto e le dedico anche questo, grazie Bea ti voglio bene ♥ Tornata dalla montagna ho cambiato telefono e sono riuscita solo ieri a mettere su questo le parti già scritte. Grazie a tutti! Alla prossima!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: EleEmerald