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Autore: Lady Moon    29/07/2014    2 recensioni
Hermione e Ron, come spesso accade, si ritrovano a discutere su qualcosa che poco gradiscono e da una semplice disputa, si rispecchiano anche altri aspetti che ciascuno di loro non vorrebbe vedere nell'altro, come l'essere poco schietta Hermione nei confronti di Ron, e di come Ron sia poco prudente a quello che fa o dice.
In conclusione, però, i due riescono a trovare un punto d'accordo, ovviamente il loro bene risulta essere più importante di qualsiasi altra soluzione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Wait, Ron.

 
Era ora di andare nell'aula di Erbologia, lì, in quella mattinata fresca ad Hogwarts.
Harry e gli altri della sua casa si erano già recati da tempo in aula, non avendo nulla di meglio da fare, Neville era entusiasta. Ron, invece, si stava solamente adesso avviando per raggiungerli. Hermione anche, per qualche motivo, una volta aver notato che con Harry e gli altri Ronald non c'era, decise di farsi prima un giro in biblioteca.
:"Hermione!"- spifferò Ron, una volta giratosi per il rumore di passi.

:"... Hei, Ron."- diede in risposta Hermione, che era dietro di lui, se non fosse stato per il fatto che lei provenisse da un'altra direzione, si sarebbe potuto quasi pensare che lo stesse pedinando. 

Raggiunsero l'aula in silenzio, la professoressa stava farneticando, secondo molti apparte Paciock, sui Bubotuberi. La lezione finì in fretta. 
:"Va bene ragazzi, potete andare... Seamus, cos'hai addosso?" 

:"Ehm... non saprei professoressa... dev'essere opera di questa robacc... cioè, delle piante." - disse Seamus, Ron ghignò.

:"Dev'essere opera..." - cominciò Ron rivolto a Seamus per prendersi gioco di lui, una volta usciti dall'aula.

:"Ah, sta' zitto!" - intervenne subito Seamus.

:"Va bene, va bene."

:"Infatti. Non è carino."- aggiunse Hermione.

:"Hei, io faccio quello che mi pare, ok?"- disse Ron, vanaglorioso. Hermione lasciò indietro lui e gli altri e proseguì. 

Dopo qualche ora, verso le 16:00 del pomeriggio, Harry e Ron incontrarono un'amica di Hermione mentre raggiungevano nuovamente il dormitorio, su per le scale. Hermione l' aveva conosciuta solo qualche mese prima, ancora non l'aveva presentata ai suoi amici.
:"Scusate, sapete dov'è Hermione?"- chiese, affannosamente, aveva corso per raggiungerli e forse saltato più gradini, ma dava comunque l'aria di essere quasi indecisa nel chiedere.

:"Non qui, come vedi. Perché?"- domandò Ronald, serio.

:"Oh, devo consegnarle una cosa, ho bisogno proprio di incrociarla, potete darmi una mano a cercarla, per favore?"

:"Sono sicuro che Ron ti darà una mano, io devo andare. Ron, vero?"- disse Harry. Ron gli sferrò un'occhiata peggio di come poteva essere capace la stessa Hermione Granger.

:"Sì."- rispose infine, seccamente.

:"Allora, dov'è che dovremmo iniziare a cercarla?" - domandò, infine.

:"Grazie, grazie! Hmm... non saprei, io proporrei di..."

:"Sei di Corvonero."- disse in fretta Ron, senza badare al fatto che la ragazza non avesse ancora finito di rispondergli.

:"Si, e allora?"

:"Bhe', perché non cercare prima nel suo, che poi è anche mio, dormitorio? Peccato che però tu non possa entrarci..." - rispose, altezzoso.

:"Si da il caso che non sia così stupida. Ho già chiesto a qualcuno di controllare, com'è che si chiamava... Georg, George?! E mi ha detto che non c'era traccia di lei."- disse, in tono irritato, adesso era tutt'altro che "indecisa".

:"Mio fratello... Si vede che sei amica sua."- propalò Ron, sottovoce.

Infine decisero entrambi di cercarla, come si poteva già immaginare, in biblioteca. Fù proprio lì che la trovarono, seduta a leggere.

:"Heeeeeeeeeei!"- urlò l'amica.

:"Stella! R-R-Ron...?!" - rispose Hermione, sorpresa.

:"Mmhh, sì, volevamo cercarti e ti abbiamo trovata!"

:"Veramente volevi farlo solo tu..."- disse Ron, con voce rauca, badando a non farsi sentire da Hermione. Stella si avvicinò quasi correndo a lei e le consegnò uno strano libro vecchio e dall'apparenza anche malmenato. Con stupore di Ron la salutò di nuovo e girò i tacchi, evindentemente ci teneva più di ogni cosa soltanto consegnarle quella roba.

:"Se ti avvicini a lei, visto che è tutta sola, non è che fai male a qualcuno, sai..."- confabulò Stella a Ron, una volta avvicinatosi a lui, intenta ad andarsene via. Ron restò per un attimo paralizzato, poi decise di dare retta al suo consiglio. Si avvicinò ad Hermione e si sedette dinanzi a lei.
:"Che stai facendo?"- chiese.

:"Mi sto informando su alcune cose a mio parere interessanti. Perché sei venuto con Stella, veramente volevi cercarmi anche tu?" - domandò Hermione, con coraggio e un enorme desiderio di conoscere la risposta. Ron avrebbe voluto risponderle tipo "Non è colpa mia se una tipa che mi si piomba davanti ti cerca e sono costretto a farlo anch'io con lei.", ma non lo fece, sapeva che se si sarebbe azzardato, probabilmente Hermione gli avrebbe scagliato una maledizione o emanato un incantesimo per farlo cadere dalla scopa mentre si esercitava a Quidditch, o semplicemente sarebbe scoppiata a piangere, praticamente s'era immaginato il peggio.
:"Io... non avevo nulla da fare e quindi ho detto ok."

:"Ma allora te l'ha chiesto lei?"- domandò. Ron voleva prendersi a schiaffi per non essersi reso conto della risposta che le aveva fornito.

:"Me l'ero immaginato." - concluse Hermione. Ron non seppe rispondere.

:"Mi ha fatto comunque piacere rivederti, Hermione!"- disse improvvisamente. Hermione alzò il viso che aveva concentrato sul libro e gli sorrise timidamente.

:"Va bene..."- gli disse.

:"Solo che... ad essere sincero, non era nei miei piani."- confessò Ronald, che aveva finalmente realizzato che era molto meglio essere sinceri.

:"Ti ho già detto che me l'aspettavo. Insomma, quante volte mi avrai cercata in vita tua? Non sempre le persone hanno bisogno di cercare altre persone, riescono a starci tranquillamente anche senza."- rispose Hermione, profondamente, e allusiva.

:"Ciò non significa che a quest'ultime non importa di qualcuno..."- le rispose Ron.

:"Non ho detto questo. Sicuramente c'è qualcuno a cui queste importa, non necessariamente più di qualche persona."

:"Vuoi arrivare al punto che tu non sei fra quelle poche persone che avrei scelto di importarmene?"

:"Non ho detto nemmeno questo, ma se proprio devo risponderti, allora ti dico di sì."- gli disse Hermione, dopo aver per qualche istante esitato.

:"Avanti, Hermione, dimmi come mai."- le disse Ron, volendola esortare a riflettere.

:"Ahh, Ron, non per il fatto che non mi hai cercata adesso, ma ribadisco che nelle tue tante ore di vita, pochissime volte avresti voluto che io fossi nei paraggi. Almeno ammettilo."- bofonchiò Hermione.

:"Ti da così tanto fastidio?"- domandò Ron, lanciandole a sua volta occhiate bieche. 

:"Sì che mi... mi... dispiace."- borbottò.

:"Sai cosa non sopporto?"- mormorò Ron.

:"Che tu ci metta una vita ad esprimere un concetto. Piantala un po' di farti tanti problemi."- Hermione spalancò i suoi occhioni fino a renderli ancora più simili a quelli di un gufo. 

:"Che cosa?! Io?! Oh, Ron, come tu non sai se rivelarmi subito o no la verità in certe circostanze,non sai che pensare, com'è vero che è successo prima, io non so se discutere con te di quello che sento. Magari non ti avrebbe fatto piacere sentire le mie lamentere."- borbogliò Hermione, sempre con animo, ma ora stava iniziando ad infastidirsi.

:"Ti succede spesso di non essere tanto carina, né troppo esplicita, né rilassata con me."- rispose Ron, saccente.

:"Cosa diamine ti aspetti? Ah già, la prossima volta mi pettino di più i capelli, urlo ciò che penso in risposta ad una tua domanda mentre ascolto musica classica con il rischio di addormentarmi da un momento all'altro, e vediamo se non sono come dici." - disse Hermione, sarcasticamente e ansante.

:"Bella questa. Se vuoi rido fino a Natale..." - riferì Ron, sereno e spavaldo.

:"Ridi pure, caro. Ridi, finchè puoi ridere." - rispose in modo acido e con le sopracciglia aggrottate.

:"Non mi va di ridere, adesso. Ho solo voluto portarti alla luce di quello che penso su di te."

:"Che onore, proprio un privilegio penetrare nella mia mente le tue concezioni su quanto amaramente possa sembrarti." - disse Hermione, sprezzante.

:"Ti prometto che la prossima volta starò più attento a rivolgerti la parola." - sbuffò Ron, passandosi una mano sui suoi capelli scompigliati.

:"Bubu, si è fatto tardi mi sa, credo che me ne andrò..." - aggiunse, dando un'occhiata in giro. Hermione che lo stava guardando cessò la sua rabbia che ora si era completamente profanata in tristezza, non le piaceva discutere con Ronald, e nemmeno che lui la lasciasse di punto in bianco. Si sentiva sola senza di lui, lo sapeva, e per davvero quante volte aveva pianto di nascosto, forse sarebbe finita così un'ennesima volta. Abbassò gli occhi di nuovo sul libro, per non far rendere conto a Ron di quanto fosse mesta. Lui si alzò tranquillamente, continuando ad esaminare altrove, poi rimase in piedi a sbadigliare come se si fosse appena alzato dal letto dopo tante ore notturne di sonno. Si allontanò quieto, non curandosi di Hermione e uscì dalla biblioteca. 
Hermione ebbe come un insight. Lasciò il dannato libro che stava squadrando invano, e decise di seguire Ron fuori, che non si era allontano di troppo. 
:"Aspetta!" - gli urlò. Ron si girò di scatto, non si aspettava che Hermione lo raggiungesse, piuttosto pensava che non gli avrebbe rivolto la parola per almeno un mese.

:"Non pensi che non possiamo finire di parlare in tale modo?"

:"Che intendi dire?"- domandò Ron, stavolta abbandonando l'aria da baldanzoso.

:"Non voglio arrivare a parlare con te solo per chiederti che fine ha fatto Harry, se ti serve una matita, l'ora o cose del genere, insomma...parlarti senza essere amici ma da persone che a stento hanno voglia di scambiarsi una parola."- disse, ansimando.

:"Sei stanca di questo? Ci succede da tempo, ma te ne sei accorta solo adesso."- rispose Ron, con fervore.

:"No, ne sono sempre stata consapevole. E non mi rende felice, Ron...avanti, tanto lo so che anche a te irrita quando ti prendo in giro!" - azzardò Hermione.

:"Oh, certo, Hermione o dovrei ridere anche sulle stupidaggini che narri su di me?"

:"Davvero credi che siano "stupidaggini" come affermi? Ah ah ah, io non penso siano tutte stupidaggini, invece." - rispose Hermione, in maniera superbia. Ronald era incline ad urlarle di rimangiarsi quello che aveva appena detto, ma rimase col labiale fermo. Hermione che non smetteva di guardarlo aveva la netta voglia di continuare a farlo senza essere vista, ma non appena Ron alzò gli occhi su di lei per pensare a cos'altro risponderle, lei fissò in altri punti, velocemente.
Poi qualcosa la costrinse ad avvicinarsi a lui e con le lacrime quasi agli occhi si poggiò sul suo petto. Non aveva idea di quello che stava facendo, pensò. Non ne aveva affatto.
:"Scusami tanto, Ron." - gli disse, in tono appena percettibile. Ron non sapeva se avvolgere le sue braccia su di lei oppure no, e decise di rimanere fermo, ad accogliere il profumo di Hermione insieme alle sue scuse.

:"Scusarti per così poco..."- disse poco dopo, anche lui, delicatamente.

:"Avevi bisogno di farlo, Hermione?"- domandò, sperando che Hermione rimasse pacifica e mielata com'era in quel momento.

:"Sì, voleva farlo, Ron."- rispose, imbarazzata. Ron si sentì pervadere dentro da una strana sensazione, fra la soddisfazione e la felicità. Hermione non sapeva bene se pensare che a lui facesse piacere oppure no, o pensare che lui fosse imbarazzato forse quanto lei. Ma oramai se non era per mano di Ron o sua, nessuno poteva separarla da lui, era così bello sentire che suono faceva il cuore di Ron. 

Passò ancora qualche istante, fino a trasformarsi in minuti, ma Hermione si ricordò che doveva raggiungere Luna, le aveva promesso di aiutarla, se rimaneva lì, sì, era un sogno che continuava ad essere percepibile, ma se non rimaneva avrebbe comunque fatto un favore ad un'amica. Era l'inizio di un dilemma.
:"Ron, devo andare... Siamo amici come lo eravamo prima, giusto?"- disse, dolcemente. Ron rispose di sì, sorridendole. Hermione si alzò un po' sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia, aveva fatto quello che voleva, adesso poteva anche ritornare "nell'altra realtà" che l'aspettava. Non diede a Ron tempo di rispondere o fare qualsiasi altra cosa che subito si voltò e corse via, probabilmente anche per nascondere le sue gote che oramai erano rosse quanto i capelli di Ron. In effetti, non voleva proprio che lui continuasse ad osservarla dopo avergli dato un bacio.
Ron la guardò mentre si allontanava, piano piano quell'immagine di lei si faceva sempre più lontana, ma era cosciente che invece adesso lo era stata tutt'altro. Sparì dalla sua visuale e finalmente si voltò anche lui, proseguendo per la sua direzione, e toccandosi la guancia che le labbra di Hermione avevano affettuosamente toccato.
   
 
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