-"OUCH!" gridò.
'Cominciamo bene', si disse mentalmente Louis rialzandosi goffamente da terra. 'Un ottimo risveglio, non c'è che dire'. Si guardò un attimo attorno in cerca di chiarezza, come se il suo copriletto del Barcellona ormai completamente sul pavimento ai piedi del letto e lo stupido poster di Leo Messi appeso al muro della sua stanza a tinte catalane potessero dargli qualche spiegazione. 'Oh mio Messi, cosa diavolo...'
Fu in quel momento che mise a fuoco la vista e si concentrò sul calendario proprio accanto alla sveglia che segnava le 17:02 'possibile che ho dormito fino a quest'ora del pomeriggio?.' Un grande cerchio rosso circondava un numero, più precisamente il 13 maggio. Non ci stette molto a collegare fra di loro le due informazioni appena scoperte.
13 maggio, ore 18:00: provino per il Doncaster Rovers, squadra della sua città natale, militante nella seconda divisone del campionato inglese.
Louis ha sempre amato la sua città, coloro che la abitano ma soprattuto, da tifoso accanito che é, ha sempre amato il Doncaster Rovers, la sua squadra del cuore, anche se il suo sogno è sempre stato quello di portare la sua carriera ai massimi livelli e giocare nell' FC Barcellona.
Ma ancora è solo un semplice giovanotto promettente con diverse società calcistiche alle spalle, dalle quali ha appreso molto e ha fatto esperienza. E' proprio grazie al Dirigente di una di queste società, Simon Cowell, che Louis ottenne l'occasione di provare il suo valore ad un provino per il Doncaster. Gliene sarà sempre grato.
Purtroppo però, Louis stava per rovinare tutto, ancora una volta. Sarebbe dovuto essere al campo di allentamento fuori città del Doncaster per le 17:30, almeno mezz'ora prima per presentarsi ai dirigenti e magari cominciare a tastare il terreno. Ma no, a Louis non piacciono le cose semplici, ogni volta sa come complicarsi la vita. Per questo si è svegliato col culo per terra alle 17:02, e meno male che è caduto, altrimenti sarebbe ancora a sbavare sul cuscino ed a sognare pecorelle che rincorrono un pallone da calcio.
Dopo aver dato una piccola occhiata alla sua natica destra pulsante di dolore all'enorme specchio sulla parete difronte al suo letto (desiderio della piccola donna rintanata dentro Lou che ogni tanto fa capolino) si diresse verso il bagno, fece una doccia veloce, indossò la sua solita tenuta d'allenamento, ficcò dentro un gigantesco borsone il cambio e tutto ciò che pensò gli sarebbe servito con molta poca delicatezza, prese le chiavi dell'auto e uscì in fretta e furia.

Durante la guida spericolata verso il campo d'allenamento Louis si maledisse per la sua pigrizia, per la sua noncuranza, per il suo essere strafottente e cominciò ad insultarsi mentalmente, parlando a se stesso in terza persona: 'se continui così finirai per perdere tutte le occasioni che ti si presenteranno, lo sai, chi dorme non piglia pesci, stupido Lou!' E con questi pensieri in mente spinse più forte sull'acceleratore, tremante di paura per l'imminente provino a cui, a giudicare dall'orario (17:22) sarebbe stranamente arrivato in tempo, almeno così sperava.

Si posteggiò sgommando proprio vicino al cancello d'entrata del campo. Alcuni, tra cui giocatori e personale del Doncaster, si girarono a guardarlo un po' stupiti, alcuni anche sdegnati, pensando 'oh eccolo là, un altro giocatore stupido e presuntuoso che si sente il re del calcio'. Ma Louis era un semplice ragazzo di umili origini che aveva soltanto fretta di arrivare lì e voglia di non lasciarsi sfuggire quella fantastica occasione che avrebbe fatto fare alla sua carriera un grande salto di qualità.
Scese dalla macchina, prese il borsone e il resto dell'arsenale non proprio calcistico che si porta dietro ogni qualvolta che si allena (sapete, i suoi capelli hanno bisogno di molte cure e dopo lo shampoo non può certo lasciarli asciugare e gonfiare, ha bisogno dei suoi oli al profumo di lavanda e del suo gel di un strano color rosa), dopodiché si precipitò all'interno dell'edificio, incontrando un buon uomo, Liam Payne giovane ragazzo custode dello stabile, che gli indicò la strada per gli spogliatoi dove si cambiò in fretta e aspettando infine il momento in cui sarebbero venuti a chiamarlo per cominciare il provino.

Alla sgommata tremendamente violenta di Louis aveva assistito anche un giovane ragazzo riccioluto, dall'aria simpatica e dolce. Il suo nome era Harry Styles e non fu poco impressionato, non dalla sgommata, ma bensì da quel pazzo che scese dalla Nuova 500 mezza fracassata rosa e azzurra. Il ragazzo che Harry vide scendere dall'auto aveva un'espressione non poco spaventata , anche se Harry non seppe capire se era per la sgommata appena fatta o per qualcos'altro. Il riccio non seppe perché , ma quando vide il suo volto così ansioso sentì un leggera preoccupazione insediarsi nel suo cuore, come se per lui contasse qualcosa se il pazzo guidatore di un'auto azzurra e rosa stesse bene o meno. Incuriosito da ciò, decise che oggi non avrebbe soltanto accompagnato il suo migliore amico Niall ad un provino qualsiasi di cui ad Harry importava meno che poco se non fosse che riguardava Niall, ma avrebbe anche dato magari una sbirciatina a questo misterioso ed ansioso ragazzo per la quale provò qualcosa mai provata alla prima e sola occhiata.