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Autore: Eos BiancaLuna    07/09/2008    2 recensioni
La mia prima fanfiction, scritta a 16 anni, quando ero fan sfegatata dei tokio hotel, in parte autobiografica. Adesso le cose sono molto cambiate comunque il tema principale di questa storia è il destino della protagonista, che cambierà radicalmente...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 17

-Ospiti d’onore a sorpresa-

Elisa guardò l’orologio appeso alla parete della stanza di Tom, distraendosi un istante dalle chiacchiere con la sua band preferita: segnava le 18:30 passate, fra mezz’ora doveva essere a casa, e non ne aveva affatto voglia.

La porta della camera si spalancò in una maniera poco delicata e sull’uscio comparve David, più infuriato che mai, ma stavolta sembrava trattenere la calma.

I cinque che erano nel pieno di una conversazione sulla vita della loro fan italiana, e sui prossimi concerti, si voltarono verso la porta e l’espressione di ciascuno cambiò all’istante.

-“ Io non accetto affatto questa situazione ragazzina…”- furono le sue parole iniziali.

Lei alzò gli occhi al cielo scocciata, -“Mi odia”- pensò.

-“ David falla finita! Ne abbiamo già discusso…”- disse Bill.

-“ Tu sta zitto!”- continuò David –“ Non capisci che lo faccio per il vostro bene”- la sua espressione divenne ancora più severa,-“ Ti avverto ragazzina, se non vuoi dare troppo fastidio ti consiglio di stare al tuo posto, non devi interferire con la loro carriera”- ormai Elisa non lo ascoltava più, le sembrava di essere finita in un manicomio.

-“ E mi raccomando anche con voi…se volete portarvela con voi fino al 13 luglio in Belgio, vi consiglio di fare in modo che non nasca nessun tipo di relazione tra lei…e uno di voi quattro, sono stato chiaro?”- gli occhi del manager finirono istintivamente su Bill, che abbassò la testa.

Gli altri si guardarono per un attimo.

Elisa si alzò –“ Tu sei pazzo”- disse passandogli affianco e sparendo oltre la porta.

Bill all’istante la seguì, ma David lo blocco davanti all’uscio, -“ Fermo!”- gli disse.

In corridoio la ragazza incontrò Saki.

-“ Hey proprio te cercavo, meno male che ti ho trovato, ti prego portami a casa, per me è ora di rientrare”- gli disse passandosi le dita sulla fronte; le era venuto il mal di testa.

-“ Si hai ragione, andiamo!”- le disse sorridendole come al solito.

Entrarono in ascensore.

-“ Gli altri mi hanno raccontato quello che è successo oggi, mi dispiace davvero tanto che David ti tratti cosi…”-.

-“ Lascia perdere”-. Arrivarono al piano terra, l’ascensore si aprì all’istante.

Avevano attraversato mezza hall sotto gli occhi della reception quando dei passi accelerati si fecero sempre più vicini, sembrava che qualcuno stesse correndo, ma Elisa decise di non farci caso più di tanto, David l’aveva davvero angosciata.

-“Capirà che di te ci possiamo fidare, ha solo bisogno di tempo”- le disse Saki in tono pacato.

-“ Lo spero…”- rispose lei. Ma non aveva neanche finito la frase quando sentirono gridare -“Aspettate!”-.

Riconobbe all’istante quella voce, ma l’aveva appena lasciato in camera di Tom insieme agli altri, sarà un'altra delle sue travecole ?

-“ Hey…”- si voltò all’istante e se lo ritrovò davanti, aveva il fiatone.

-“ Che succede Bill?”- chiese Saki sempre con il suo tono paziente.

-“ La porti a casa? Voglio venire anche io!”- disse lui deciso.

Elisa lo guardò come se avesse detto chissà cosa, -“ Cosa? Dai non scherzare! Non voglio complicarti le cose, per te sarebbe un rischio, vorrei tanto che venissi anche tu credimi, ma è meglio di no”-.

-“Giudiziosa”- pensò Saki, e già da quelle parole potè comprendere meglio quanta fiducia le si poteva dare.

-“ E dai su! Fammi venire anche a me!”-

-“ Nooo! Non puoi, ma pensaci un attimo, per te è già difficile uscire vivo da quest’hotel, poi ti devi incappucciare, non hai visto qui fuori quante pazze ci sono!”-

-“ Non mi importa! Saki diglielo tu”-

La guardia lo guardò come se sapesse già la risposta che stava per dargli.

-“ Sai benissimo che Elisa ha ragione, e non se ne parla, torna dagli altri…ci vediamo quando torno”-.

Intanto erano scesi nella hall anche Tom, Gustav e Georg .

-“Che succede?”- chiese Georg a Saki.

L’attenzione di Elisa fu catturata per un momento dalle grida delle fans all’uscita, e dai loro pianti isterici.

Bill la guardò, e quando lei se ne accorse si sentì fulminare, continuò a guardare verso l’uscita, fingendo di essere interessata a chissà cosa.

-“ Non succede niente di che, riporto solo Elisa a casa”- disse Saki tranquillamente.

I tre componenti della band si lanciarono un’occhiata fra di loro, poi anche a Bill.

-“ Non ci vedo niente di male…”- proseguì Georg –“ Se veniamo anche noi, tanto ora non abbiamo niente di meglio da fare, con l’occasione ci facciamo un giro…”-.

Bill riprese vita all’istante e guardò Saki speranzoso.

Lui, la loro guardia del corpo che consideravano come uno zio, che non era capace a dire loro di no…

-“ Sapete bene che non posso…”-

-“ E dai! Chiama anche Tobias allora!”- intimò Gustav.

-“ Non vorrai mica rimetterla ai voti vero Bill?”- chiese Tom beffardo.

-“ Ci tenete così tanto ? “ – disse Elisa quasi pentendosi, e dopo che tutti si voltarono verso di lei, si morse il labbro inferiore, Tom rise.

-“ Oddio mi hai ricordato troppo Bill! Vi vestite quasi uguali, avete le stesse unghie e adesso anche i vizi!”- disse scoppiando in una risata quasi isterica.

Elisa guardò prima Bill, poi gli altri, e scoppiarono tutti a ridere, compreso Saki.

-“ So che non dovrei…”- disse chiamando Tobias al cercapersone.

In un attimo comparve affianco a loro –“ Eccomi! Allora…è inutile coprirvi di brutto perché fa un caldo tremendo, ma almeno dei cappucci! Ecco qui!”- porse ai cinque ragazzi delle giacche nere, abbastanza leggere, ognuna diversa dalle altre e dotate di larghi cappucci.

I cinque se le infilarono mentre si avviavano verso l’uscita di emergenza ( quella priva di fans in delirio all’esterno) e sgattaiolarono dentro il furgoncino nero con i vetri oscurati, lo stesso dove era salita Elisa la mattina.

Saki ingranò la retromarcia e fece il giro opposto all’entrata principale.

NEL FURGONE
tutti si spogliarono delle giacche, Tom e Georg ridevano come pazzi.

-“ Ti rendi conto del culo che hai vero ragazzina?”-

-“ Tom!”- rispose Elisa.

-“ Tom insomma basta! Che sono queste parole?”-

-“ Stai calmo Tobi, non ho detto niente di male!”-.

Elisa era seduta al centro, fra Bill e Tom; mentre Gustav e Georg dietro di loro.

-“ Tom , smetti di provarci per favore! Mi fai venire il mal di testa!”- gli disse Bill.

-“ Ma io? Non ci stavo mica provando…il culo è riferito al fatto di fortuna!”- e rise.

-“ Si…la fortuna…”- rispose il gemello.

-“ Va bene lo ammetto. Tutti e due!”- e diede una pacca sopra il ginocchio della ragazza.

-“ Hey ma sei cretino? Adesso tocchi pure!”- stavolta Bill alzò leggermente il tono di voce.

-“ Piantatela voi due!”- intimò Saki al volante.

La ragazza si limitò a spostare faticosamente la mano di Tom dalla coscia e a lanciargli un’occhiataccia.

Arrivarono verso le 19:40, dopo aver sbagliato strada una volta e avere memorizzato le indicazioni stradali di Elisa. Arrivati nella strada privata Saki accostò sotto casa della ragazza.

-“ Va bene allora grazie di tutto…ci vediamo quando, non so…”-

-“ Ma che grazie di tutto e ci vediamo, non finisce mica qui!”- disse Saki allegro.

-“ Con l’occasione chiediamo il permesso ai tuoi di venire in tour, aspettate chiamo Dunia”-.

-“ Accidenti, mia madre non parla granchè il tedesco, cioè qualcosa capisce. Poi lei ha anche antenati tedeschi…”-

-“ Davvero?”- chiese Bill sorridendole.

-“ Si…ma adesso in famiglia io lo parlo direi…quasi come l’italiano, e anche mia cugina non è male, se la cava molto bene…”-

-“ Cugina? Quale cugina?”- interruppe Tom.

-“ Mia cugina Arianna, era con me ieri sera, ma lei è rimasta con i miei parenti quando io sono scappata per venire da voi…e dicevo sai com’è uno ci si mette d’impegno a studiare questa lingua per capire i vostri testi, e poi andiamo spesso in vacanza al nord così…”-

-“ Ah peccato che non è venuta anche lei nel backstage, ma quanti anni ha?”-

lei e Bill lo guardarono seccati perché non la faceva finire di parlare, -“ quasi 14”-.

-“ Troppo piccola”- pensò Tom.

-“ Eccola è arrivata!”- sbottò Saki.

Dunia comparve vicino a loro d’un tratto ed Elisa perse di nuovo la condizione del tempo, le sembrava che ci avesse messo troppo poco tempo.

-“ Allora…sono al corrente della situazione, vuoi fare una sorpresa ai tuoi? Oppure così senza preavviso?”- le chiese Duna.

-“ Meglio che avviso”- disse Elisa e compose velocemente il numero di casa sulla tastiera del cellulare.

-“ Pronto ma? Ascoltami bene…Si si sono quasi arrivata a casa, però ascoltami un attimo…”-

Dunia intanto traduceva agli altri, curiosi.

-“ Ci sarebbero degli ospiti…ecco si vedi…non devi pensare che sono pazza, perché fra un po’ li vedrai tu stessa…mamma sono loro…”-

-“ Loro chi? Ely non ti capisco”-

-“ Mamma i …Tokio…Hotel…e vogliono portarmi in tour con loro”- disse tutto d’un fiato e attese con ansia una risposta.

-“ Tesoro stai bene? Che c’è ? Hai fumato…”-

-“ Si lo sapevo che non mi avresti creduto”- scese di corsa dal furgone passando sulle gambe di Bill.

-“ Adesso per favore apri il cancello “-

la mamma ubbidì , lei salì di corsa i scalini di pietra del guardino e sul pianerottolo suonò il campanello, poi mentre chiudeva il cellulare si girò verso il furgone a guardarli.

Gli lanciò un’occhiata rasserenante e Dunia capì all’istante –“ Ok andiamo ragazzi prima che passi qualcuno e vi veda!”- intimò.

La porta si aprì molto lentamente e la mamma comparve con cautela, ma le veniva da ridere.

-“ Ciao…”- la guardò in faccia,

-“ Allora come…?”- ma non finì la frase perché i quattro ragazzi che erano appesi ovunque nella camera e nello studio della figlia, al piano di sopra, erano appoggiati ad un piccolo furgoncino nero, e insieme a loro c’erano guardie del corpo e traduttrice.

-“ Loro…?”- la mamma era stupita, non riuscì a finire la frase.

-“ Si mamma, sono le nostre guest star…”-.

   
 
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