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Autore: Barazchan    06/08/2003    0 recensioni
L' ultimo anno di liceo per i ragazzi di CT. Come festeggiarlo meglio se non con una bella vacanza?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quarto capitolo.

 

 

All’uscita dell’aeroporto di Miami si trovarono davanti una calda e afosa giornata e, dato il fuso orario, nonostante fossero partiti a metà giornata, si ritrovarono in America che era giorno pieno.

-Patriciaaa!!!- Chiamò una ragazza che stava correndo verso il gruppetto di ragazzi e ragazze giapponesi. Indossava un abitino corto e colorato che la fasciava mettendone in risalto il fisico atletico. I capelli biondi erano sciolti in morbide ciocche vaporose che le ricadevano sulle spalle.

-Quella fata è amica tua, Patty!?- Chiese Bruce stupito. -Non ci posso credere!- Patty, offesa dall’implicito messaggio che stava dietro a quel suo stupore fece per dargli una gomitata ma con sua sorpresa fu anticipata da Eve; decise quindi di risparmiarlo visto che non era stata molto tenera.

Anche gli altri ragazzi, notò con sottile divertimento, erano rimasti affascinati da Lucy. Notò anche gli sguardi truci che le loro rispettive ragazze gli lanciavano e sospettò che i poveri Bruce, Philip e Julian, avrebbero passato un brutto quarto d’ora da lì a poco. Dopotutto non si stupì più di tanto; sapeva perfettamente che la bellezza della sua amica aveva affascinato molti ma si stupì che avesse colpito anche gli stoici Julian e Philip. Si accorse poi, con suo gran rammarico, che neanche il signor “Il pallone è il mio migliore amico”, era rimasto indifferente. Solo Benji sembrava immune dal suo fascino.

-Patty! Ciao! Come sta la mia ragazzaccia preferita?-

-Lucyy!! Sono così contenta di vederti, amica mia!- Rispose Patty andandole incontro per poi stringerla in un forte abbraccio.

-Come va la vita?- Chiese Lucy.

-Abbastanza bene, grazie!-

-E dimmi…chi sarebbe il famosissimo Holly? Sono impaziente di conoscerlo per poterlo sezionare per bene!- Disse poi ad alta voce.

-Ma che cavolo dici!?!?!- Rispose lei imbarazzata.

-Oh…scusami…- Aggiunse poi maliziosa. -Ma non mi hai presentato ancora ai tuoi amici e non è carino farli restare lì impalati come baccalà mentre noi ce ne stiamo qui a salutarci!-

-Ah…certo, scusate ragazzi!- Lei è Lucy, questi sono Benji, Holly, Tom, Bruce, Mark, Philip e Julian. Mentre loro sono le mie care amiche Evelyne, Amy e Jenny!-

-Piacere di conoscervi ragazzi!- Aggiunse poi Lucy soffermandosi a squadrare Holly, che in preda all’imbarazzo per l’affermazione di prima, riuscì soltanto a dire un semplice -Ehm…salve…-

-Il piacere è tutto mio!- risposero in coro gli altri beccandosi diverse martellate (qui Kaori Makimura ci cova!^__^ NdB).

-Bene allora…andiamo?- Poiché siete tanti, ho pensato che sarebbe stato il caso di affittare delle auto per voi…avete tutti la patente, spero… (ovviamente non credo che una patente di un’altra nazione sia valida negli U.S.A. ma dato che questo è un racconto di fantasia facciamo finta di si!Concedetemi questa specie di licenza poetica!^^ NdB).

-Certo!- Risposero i ragazzi con orgoglio. -Bene!- Allora ci divideremo in tre gruppi. Ah, Patty…per te c’ è, come al solito, la vecchia Betsy…contenta?- Disse con un sorrisetto malizioso.

-Nooo!!!!! Quel catorcio noooo!!! Vuoi propri togliermi di mezzo, vero?!- Si affrettò a controbattere la ragazza.

-Avanti…non mi avevi detto che i ragazzi si sarebbero portati molte cose per allenarsi, no? Un furgoncino ti serve di sicuro e poi conosci già la strada, no?-

-Beh…vagamente…- Rispose titubante lei.

-Dai, Patty! Ci abbiamo fatto tanti di quei giri insieme…e ti assicuro che è ancora in ottime condizioni! Ovviamente non ti mando da sola…ci sarà sicuramente un cavaliere disposto a scortarti fino a casa senza che tu ti metta nei guai…sei una professionista in quel campo!- Disse rivolgendo a Holly un finto sguardo preoccupato.

-Posso benissimo cavarmela da sola, grazie!- Disse incrociando le braccia fingendosi offesa.

-Non essere sciocca! So perfettamente che sei già stata a trovarmi lo scorso anno ma potresti ugualmente perderti…siamo in una grande metropoli e non nella piccola Fujisawa!-

-Cosa?! Io perdermi? Mai in vita mia!- Aggiunse poi lei.

E, senza accorgersene, avevano di nuovo escluso dalla conversazione gli altri che guardavano allibiti gli scambi di battute fra Patty e la sua strana amica.

-Allora quando ci muoviamo? Sto morendo di caldo e ho urgente bisogno di una doccia!!- Protestò Benji.

-Già! Mi dispiace ammetterlo ma sono d’accordo col portinaio!- Protestò anche Mark.

-Che cosa? Portinaio a me!?!?!? Il S.G.G.K!?!? Te le devo proprio suonare per farti stare zitto!?!?- Lo minacciò Benji infuriato.

-Adesso non fate i bambini voi due!- Disse Lucy mettendosi fra di loro per dividerli lasciando sempre più stupiti gli altri.

-Bene, possiamo andare- Le ragazze vengono con me sulla mia macchina mentre voi due mi seguirete con quelle in affitto e mi raccomando…io ho una guida sportiva, bimbi, vedete di starmi dietro o mi tocca mandarvi a cercare!- Disse dando rispettivamente le chiavi di due auto sportive sia a Benji sia a Mark e le chiavi del furgoncino a Patty.

-Ma…cosa? Chi si crede d’essere questa?! Ah ma non la passa liscia!- Pensarono sia Mark sia Benji rossi di rabbia.

-Ok, io vado allora! Ci vediamo dopo ragazzi!- Disse la ragazza sconsolata prendendo l’enorme sacca dei palloni ed il proprio bagaglio inviandosi verso il furgone parcheggiato nelle vicinanze inciampando un paio di volte.

-Allora? Chi l’ aiuta di voi baldi maschietti?- Chiese Lucy. -Oliver, perché non vai tu?- Aggiunse poi la ragazza dandogli una piccola pacca sul sedere provocando l’ilarità di tutti gli altri che non poterono fare a meno di scoppiare a ridere a crepapelle guardando la reazione sulla faccia del capitano. Infatti, le rivolse uno sguardo perplesso e poi, anche per evitare che quella cosa imbarazzante si potesse ripetere, prese in fretta il suo bagaglio e si incamminò nella direzione presa da Patty.

-Ok!- Affermò infine la ragazza. -Andiamo.-

-Aspetta Patty! T’aiuto.- Le disse prendendo il bagaglio.

-Grazie!- Rispose; giunti al parcheggio le chiese qual’era la macchina che le aveva prestato l’amica.

-E’ quella!- Rispose sconsolata la ragazza riconoscendola alla prima occhiata. -Spero solo che si metta in moto…-

Misero tutti i pacchi dietro e salirono in macchina.

-Chi guida?- Chiese Holly preoccupato.

-Cosa c’ è Oliver? Non ti fidi? Tranquillo, ti farò arrivare a destinazione con tutte le ossa al loro posto. Non voglio assolutamente privare la nazionale giovanile del proprio capitano!- Disse ironica -E poi l’ ho già guidata. Non dovrei avere problemi, almeno spero!- Aggiunse sorridendo.

-Ok! Mi fido di te!- Disse sorridendole dolcemente rivolgendole uno sguardo profondo.

La ragazza, intimidita e stupita dal suo strano comportamento, abbassò lo sguardo e tagliò corto salendo al posto di guida e intimandogli di salire.

Fortunatamente la macchina, dopo qualche capriccio iniziale, si degnò di mettersi in moto.

Uscirono dall’aeroporto e si aggregarono alle altre tre macchine.

-Così saremo sicuri di non perderci!- Disse Holly prendendola in giro.

-Ah! Lo vedo come ti fidi di me, capitano!- Rispose lei fingendosi offesa.

-Ovviamente scherzavo. Ma…dimmi…sei sicura che ci sia un posto per allenarci? Ho promesso a Freddy che lo avremmo fatto e, apparte questo, non voglio che i ragazzi si adagino sugli allori!- Chiese preoccupato.

-Non ti preoccupare.- Rispose lei senza distogliere lo sguardo dalla strada. -La sua famiglia possiede una bellissima villetta sul mare, è uno dei quartieri più esclusivi. Infatti, hanno anche una piscina, un campo da tennis e uno di football in comproprietà fra tutti gli abitanti del suo quartiere. Domani le dirò di accompagnarvi. Ma ti consiglio di non andare a svegliarla alle cinque del mattino pallone al piede. Non credo potrai sopravvivere!- Aggiunse poi ridendo.

-Non so se potrò resistere fino a domani.-

-Ma, Holly…non sei stanco?-

-Beh…effettivamente le ore di volo e il fuso mi hanno un po’ stordito ma ho anche bisogno di sgranchirmi un po’ le gambe.- Disse, mettendo il broncio come un bambino che deve aspettare Natale per scartare il proprio dono.

-E va bene...al massimo per oggi, se proprio non puoi farne a meno, potresti fare due tiri sulla spiaggia…sempre che trovi qualcuno disposto a darti retta…al limite potresti farti qualche palleggio da solo.-

-Oh…che noia! Non è che a te andrebbe…-

-Cosa cosa? Io?!?- Chiese lei stupita.

-Dai Patty-chan! Ti prego! E poi quando eravamo piccoli hai anche giocato diverse volte e non eri affatto male. Mi ricordo quel giorno in cui mi soffiasti la palla ad un allenamento della New Team, non ci dormii una notte al pensiero che una ragazza, vestita da ragazzo talaltro, mi avesse battuto…-

-Ah! È così? Non ti sapevo maschilista, Oliver!- Disse lei ridendo.

-Ma nno! Dai ero un ragazzino!-

-E da quando non ti piace il mio abbigliamento? Questa cosa mi è nuova!- Insistette poi.

-Ma io veramente…non volevo dire…- Biascicò lui sempre più in confusione.

-Tranquillo!- Rispose lei, sottilmente divertita per averlo messo in crisi -Sei perdonato, capitano!-

-Allora giocheresti?- Le chiese di nuovo sfoderando uno sguardo supplichevole.

-Ma io veramente…non credo d’essere capace di starti dietro…saranno anni che sono passata ad un’altra parrocchia, quella della pallavolo intendo…-

-Puoi sempre provarci, no?- Disse sorridendo.

-Però se qualcuno dei ragazzi è disposto a giocare io mi chiamo fuori, ok?- Lo avvertì la ragazza.

-Ok! Grazie mille manager!-

-Figurati!- Rispose lei ormai rassegnata. Conoscendoli, quei pelandroni, avrebbero probabilmente preso il capitano a selciate se solo si fosse azzardato a fare una richiesta del genere dopo un viaggio simile; personalmente, aveva dormito per qualche ora sull’aereo e non si sentiva troppo stanca, a differenza dei ragazzi che non erano stati tranquilli un minuto e le avevano fatto temere d’essere tutti sbattuti fuori dall’aereo, magari senza paracadute.

Dopo una buona ora di viaggio, causata soprattutto dal traffico, che passarono a parlare del più e del meno si ritrovarono nelle vicinanze della casa di Lucy. Lo spettacolo che si presentò dinanzi a loro era magnifico: il sole stava per tramontare ed il cielo era di una tonalità splendida, con sfumature sul rosso porpora, sul violetto e su una tonalità fra il rosa ed il giallo.

Patty entrò nel bel quartiere residenziale, composto da deliziose villette a schiera, seguendo la macchina di Lucy; essendo poi fuori dalla grande città non c’ era molta confusione in giro.

-Ti piace?- Chiese la ragazza.

-Molto!- Rispose lui.

-Bene…parcheggio poi prendiamo i bagagli li sistemiamo.- Disse lei soddisfatta.

-Ok, capo!- Disse scherzando facendole il saluto militare. -Ma…guarda…sono arrivati anche gli altri!-

-Già!- E credo che Benji e Mark stiano già cominciando a litigare.- Rispose lei ormai sconsolata, quei due erano proprio come cane e gatto!

-Hai fatto apposta a superarmi e poi correre via.- Disse Mark scendendo dalla macchina insieme a Tom e Bruce, sconvolti dalla sua guida “sportiva”. -Per poco non ci perdevamo. Fortuna che sono riuscito a starti dietro!-

-Se sei una schiappa a guidare io non ci posso fare niente!- Rispose Benji indifferente senza neanche guardarlo in faccia.

-E vedi di cagarmi quando ti parlo, portinaio da strapazzo!-

-Senti chi parla, raccattapalle!- Rispose Benji ricominciando a adirarsi.

-Che cosa hai detto?- Disse Mark prendendolo per il colletto della camicia. -Guarda che io ti segno gol da fuori area anche con una biglia di plastica!-

-Ma sentilo lo sbruffone…-

-Ok, Time out ragazzi!- Disse Tom intervenendo nella loro disputa. -Sarebbe il caso di portare le nostre cose dentro!-

-Bene…- Disse Lucy scendendo anche lei dalla macchina insieme alle ragazze che sembravano ormai pendere dalle sue labbra e avviandosi verso gli altri. -Spero che la mia casa sia di vostro gradimento. Saremo solo noi perché i miei sono in viaggio d’affari ma credo che Patty ve lo abbia già detto. Ah…se questa notte vi imbattete con un ragazzo biondo e alto e magari anche mezzo nudo, non vi preoccupate, è solo mio fratello Steve; sta sempre in giro fino a tardi, quel lazzarone!- Aggiunse lei sorridendo.

Detto questo entrarono; la casa, già bella dal di fuori, dentro era stupenda. Arredata con stile ed eleganza senza essere troppo appariscente, era divisa in due piani ed una piccola mansarda. Subito dopo essere entrati andarono al secondo piano dovere c’ erano diverse stanze da letto.

-Patty, tu dormirai nella mia stanza, abbiamo molto da dirci noi due…- Disse Lucy facendole l’occhiolino.

Disse facendola sistemare in una bella camera con vista sul mare. I ragazzi furono divisi e si sistemarono in tre camere: Mark, Julian e Bruce; Holly e Tom; Benji e Philip. Mentre Eve, Jenny e Amy si sistemarono in una camera vicina a quella di Lucy.

Dopo aver disfatto i bagagli i ragazzi si riunirono in cucina per la cena che fu a base di cibi giapponesi ordinati precedentemente da un ristorante “take away”.

-WOW!- Esclamò Bruce gettandosi a pesce sul cibo. -Finalmente si mangia!-

-Contegno Bruce!- Esclamò Eve. -Siamo ospiti!-

-Ma…ma…Eve! Ho fameeeeeeeeeeee!!!!!!- Disse lui, faccina da cane bastonato, facendo scoppiare tutti a ridere a crepapelle.

-Dopo aver mangiato Lucy spiegò che si sarebbero arrangiati cucinando le cose comprate al supermercato o ordinate per telefono. Le ragazze, abituate da sempre a cucinare per i loro boys si rassegnarono alla cosa suscitando lo sdegno dei ragazzi (temono l’ammutinamento, per caso?^__^ NdB).

Dopo aver sparecchiato e gettato i resti del lauto banchetto, le ragazze, aiutate da Lucy, lavarono i piatti mentre i ragazzi andarono a rilassarsi nell’elegante salone principale, dal quale era possibile vedere il mare attraverso delle grandi vetrate che davano sul patio, arredato anch’ esso con gusto.

Nel frattempo Holly stava invano tentando di convincere i suoi ad andare a fare un piccolo allenamento serale; cosa molto difficile dato che ormai avevano occupato i tre grandi divani e non davano l’impressione di volersi spostare.

-Daiii!!!!! Ragazzi ci serve per tenerci in esercizio! E poi con tutto quello che ci siamo divorati ci serve anche per digerire ed io muoio dalla voglia di sgranchirmi le gambe dopo tutte quelle ore di viaggio seduto!-

-Ma perché non ti fai una corsetta qui intorno, scusa?- Chiese Benji seccato.

-Siamo tutti stanchi. Presentati fra una ventina d’ore e ne riparliamo. E non provare a rompere la mattina presto come il tuo solito!- Aggiunse Mark. Il capitano allora si dovette arrendere alla cosa ma aveva in ogni caso un’altra carta da giocare…

-Pattyyyy!!!!- Chiamò allora dirigendosi in cucina.

-Cosa c’ è?- Rispose lei arrossendo, ancora indaffarata con i piatti.

-I ragazzi non ne vogliono proprio sapere di allenarsi quindi pensavo che…ehm…dato che me l’ hai promesso solennemente…che tu potresti…insomma…- Rispose lui timidamente.

-Ok! Ho capito! Mi tocca!-

-Cosa?- Chiesero gli altri sempre interessati ai siparietti fra i due ragazzi, uno più timido dell’altra.

-Mi ha estorto la promessa che se qualcuno di voi non si fosse allenato con lui questa sera lo avrei fatto io anche se non so proprio come farlo. Io gioco a pallavolo e non a calcio!-

-Allora non ti va?- chiese deluso il ragazzo.

-Ok! Ok! Ma ricordati che mi devi un favore!-

-Tutto quello che vuoi!- Disse entusiasta abbracciandola spontaneamente facendola di nuovo arrossire. Dopo essersi accorto della cosa la lasciò subito, come se si fosse scottato.

-Aspetta un attimo che mi vado a cambiare.- Disse poi un po’ delusa.

Nel frattempo i ragazzi elargivano commentini sarcastici mentre le ragazze sorridevano maliziose.

Lo raggiunse dopo qualche minuto dopo essersi messa in tenuta sportiva. Indossava gli stessi indumenti che aveva indossato quel giorno che si ero incontrati mentre correvano: t-shirt legata con un nodo in vita, shorts aderenti e scarpe da ginnastica e aveva legato i capelli con un nastro rosso, probabilmente il suo preferito.

Il ragazzo la fissò ammirato mentre gli si avvicinava tenendo in mano un pallone da calcio, senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso.

-Allora andiamo?- Chiese lei.

-Ok!- Rispose lui chinandosi per allacciarsi le scarpe.

Uscirono dalla casa e raggiunsero in pochi minuti la spiaggia ormai quasi deserta, data l’ora.

-Molto bella questa spiaggia! Mi ricorda gli allenamenti fatti in Brasile!- Affermò entusiasta Holly. La ragazza però, al ricordo del suo lungo periodo di assenza, si adombrò per un attimo.

-Dai, facciamoci una corsa per scaldarci!- Disse cominciando a correre. Lei lo seguì. Dopo aver corso per una ventina di minuti, Holly le chiese di passargli il pallone e cominciò subito a palleggiare.

-Facciamo qualche passaggio veloce, ti va?- Chiese lui calciando il pallone nella sua direzione.

-Ok! Provo!- Rispose lei stoppando di petto per poi rilanciare subito nella sua direzione.

Dopo qualche difficoltà iniziale, Patty iniziò a seguire il suo ritmo fatto di tiri veloci e potenti.

-Attenta!- Le disse mentre assumeva la posizione di tiro. -Ora faccio un drive shot!-

-Cosa!? Ma sei matto?- Chiese preoccupata ma, vedendolo in procinto di tirare, si preparò a ricevere puntando i piedi. La potenza del tiro fu tale che dovette fermarlo con tutte e due le mani.

- L’ hai presa!-

-Si…- Disse lasciando cadere a terra la palla e mostrando un bell’arrossamento dei palmi delle mani -Ma la prossima volta avvisami prima!-

-Si, scusami! Però sei stata brava!- Disse complimentandosi con lei! -Accidenti ti sei fatta male?- Aggiunse preoccupato notando l’arrossamento.

-Tranquillo, non è niente!- Rispose lei cercando di minimizzare anche se le faceva ancora male.

-Vieni! -Disse prendendola per il polso sottile. -Sarà meglio metterci un po’ d’acqua!-

-Davvero, non ti devi preoccupare!- Disse ancora lei.

-Niente storie! Andiamo!- Rispose lui con sguardo serio trascinandola per un polso verso una fontanella.

-Va meglio adesso?- Chiese dopo un po’.

-Si, grazie.-

-Credo sarebbe ora di raggiungere gli altri…- Aggiunse poi il capitano notando che si stava facendo notte.

-Ok! Andiamo!- Disse stanca ma contenta di aver potuto passare quell’ora da sola col suo adorato capitano.

-Grazie di tutto!- Le disse sorridendo.

-Quando vuoi, capitano!- Rispose lei arrossendo di nuovo, sorridendogli a sua volta. Detto questo si avviarono verso casa.

 

Fine quarto capitolo.

  
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