The Truth is not ever what it seems...
-Ospiti-

Ore 19.09 Sala Grande - Banchetto di inizio anno -

"La solita sala Grande" si ritrovò Harry a pensare con un sorriso sulle labbra. Si adagiò poi sulla panca, nello spazio fra Ron e Ginny. Tutto come al solito. O almeno sembrava. Come sempre, infatti, il portone della Sala si spalancò per mostrare dei ragazzini che, impauriti, avanzavano verso il tavolo dei professori. Come sempre i bambini vennero smistati nelle varie case che li accolsero con furore. E come sempre Harry ci mise venti minuti per deliziare l'ampio buffet che la scuola riservava agli studenti. Dunque sembrava un anno come un altro. Tutti erano troppo presi dalla conversazione e dal cibo per accorgersi di Argus Gazza che velocemente percorreva velocemente il corridoio tra i due tavoli centrali.
"Sono arrivati..." Bisibigliò al Preside una volta raggiunto il tavolo dei professori. Minerva McGranitt si girò verso Silente e per qualche istante alternò lo sguardo fra lui e il guardiano.
Il preside si limitò a fare un cenno di assenso col capo e , mentre Gazza ripercorreva velocemente il medesimo corridoio da cui era venuto, si alzò per raggiungere il legio posto dinnanzi alla tavolata.
"Molto bene...Colgo l'occasione per ribadire il mio benvenuto a tutti quanti, e vi informo che quest'anno c'è una novità..." Tutti gli occhi si puntarono sulla figura slanciata che stava accanto al legio.
Una volta assicuratosi di avere tutta l'attenzione dei ragazzi Silente proseguì.
"Quest'anno non saremo soli..."
Harry quasi si strozzò con l'acqua nel sentire il Preside pronunciare quella frase. Cosa voleva dire che quell'anno non sarebbero stati soli? Ricordava perfettamente cosa era succeso l'ultima volta con il torneo Tremaghi.
"Accogliamo calorosamente la scuola di Yarbro, Transilvania..."
La porta della Sala Grande si spalancò, più di 100 ragazzi, messi in fila ordinatamente, fecero il loro ingresso.
Harry si girò ghignando verso Ron ed Hermione.
"Dalla Transilvania? Andiamo in Transilvania ci sono solo i vamp..." Rammutolì vedendo le facce pallide e tese degli amici. Si rivolse di nuovo verso il gruppo numeroso che percorreva la Sala Grande.
A capo della fila c'era un uomo. L' impressione che dava era quella di un Lord. Lunghi baffi bianchi sormontavano la bocca, vestiva di nero dalla testa ai piedi, senza una nota di colore in tutta la persona. Con portamento elegante e distinto guidava la massa di ragazzi che era dietro di lui, che con altrettanta eleganza lo seguiva.
C'era qualcosa di strano in quei ragazzi. Sembravano malaticci: Pallidi, con le occhiaie che solcavano gli occhi.
Colin Canon si sporse dalla tavolata per scattare una foto. Il flash illuminò il volto bianco di uno dei nuovi arrivati. In un attimo i lineamenti di questo cambiarono: la faccia sembrò allungarsi, gli occhi si assottigliarono a tal punto da ridursi a due fessure e divennero di un color rosso sangue intenso. La bocca spalancata mostrava il rosa acceso di lingua e gengive in aperto contrasto con il bianco dei denti, tra i quali spiccavano i canini di dimensioni più lunghe rispetto agli altri ed estremamente affilati. Non vi era umanità in quella faccia, ma malvagità allo stato puro.
Allo stesso modo in cui il mostro si era rivelato scomparve: gli occhi del ragazzo tornarono ad essere grigiastri e i muscoli facciali parvero rilassarsi.
Colin, terrorizzato, indietreggiò sino a tornare al suo posto.
Harry si voltò verso gli altri sconcertato. Su tutti i visi della tavolata regnava la stessa espressione di paura.
Vampiri.
Hogwarts avrebbe ospitato le malvagie creature della notte.

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SPAZIO AUTRICE:

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