lontano
A volte il cielo gli sembrava soltanto un dipinto. Era così perfetto, una pennellata dolce, azzurra, che però era punteggiata di batuffoli bianchi. Le nuvole — quelle più vicine — sembrava fossero state attaccate, dei pezzi di lana, o di qualche altro morbido materiale, incollati sulla tela.
Ma non era così. E per questo, il cielo non gli piaceva. Era così perfetto — così falso. Così vicino ma troppo lontano. Era una bugia, quell’azzurro esteso — quasi infinito. Ma non succedeva. A volte ricordava. Ricordava quando era piccolo e gli dicevano che i morti andavano in cielo. E allora si chiedeva se anche lui sarebbe volato nell’atmosfera, in mezzo al blu. In un regno sulle nuvole, circondato dal bianco e dal blu, a osservare il pianeta. Ma, si diceva, non poteva essere così. I morti erano cadaveri o ceneri. Il loro corpo giaceva sotto il terreno o era ormai disperso nell’aria. I morti non potevano volare nel cielo. Il cielo non era accessibile agli esseri umani. Era così vicino ma troppo lontano. Era un miraggio, quell’azzurro esteso — quasi infinito. Allora, a volte, distoglieva lo sguardo e osservava il terreno. La terra vicina, che poteva toccare. Poteva sentire l’erba morbida, il terreno duro con i polpastrelli delle sue dita. Poteva sentire le sue narici invase dall’odore della vegetazione. Era vicino, il terreno. Per questo a lui non piaceva il cielo — però amava il terreno.
A volte lo guardava e gli sembrava di poterlo toccare alzando il braccio. Ma con le sue dita sfiorava soltanto l’aria, e non la percepiva nemmeno. Rimaneva una mano tesa ad aspettare che il cielo gli tendesse la sua.
Perché il cielo non aveva mani — non aveva piedi. Il cielo era il cielo, e basta. Era irraggiungibile. Era solo apparenza. Così vicino ma troppo lontano. Era un’allucinazione, quell’azzurro esteso — quasi infinito.
Provo una profonda vergogna per questa roba.
Non so nemmeno da dove sia uscita, sinceramente. Ma vabbè. L'ho pubblicata perché comunque è sempre bene ogni tanto far leggere alle persone i propri scritti. È una flash, ma ha soltanto 297 parole, ergo le altre flash si offendono a sentire questa che viene chiamata come loro. Ma vabbè. Spero che qualcuno possa apprezzare il mio lavoro.