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Autore: green_apple    29/07/2014    0 recensioni
“La tragedia della vecchiaia consiste non nel fatto di essere vecchi, ma nel fatto di sentirsi ancora giovani.”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Olivander
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“ La tragedia della vecchiaia consiste non nel fatto di essere vecchi, ma nel fatto di sentirsi ancora giovani. ”
Oscar Wilde
 


Erano le sei di una fredda mattina di ottobre. Le vie di Diagon Alley erano ancora deserte e silenziose.
L’uomo giunse davanti negozio lentamente, zoppicando leggermente. Frugò per pochi secondi nelle tasche del lungo cappotto e, trovata la bacchetta, la puntò verso la porta che si aprì subito, seguita da un lieve scampanellio.
L’uomo sorrise dolcemente alla vista delle tante sottili scatoline impilate ordinatamente fino al soffitto. Sebbene il negozio fosse stato restaurato recentemente dai suoi figli, riusciva ancora a sentire quel profumo che lo aveva accompagnato in tanti anni di lavoro.
Il profumo della magia.
Da anni oramai Olivander non entrava in quel negozio. Solamente la sua vista gli riportava alla mente terribili ricordi di quella guerra passata e dei lunghi mesi di prigionia. Aveva persino smesso di costruire bacchette, riponendo gli strumenti da lavoro in un buio angolo della soffitta.
Ma durante la notte non era riuscito a prendere sonno, una strana sensazione si faceva strada nel suo cuore. Per cercare di rilassarsi aveva deciso di fare una passeggiata, si era quindi vestito velocemente e i suoi piedi, animati da volontà propria,lo avevano condotto al suo vecchio negozio. E il desiderio di rivedere le sue amate bacchette aveva sconfitto la paura.
Il negozio era stato preso in gestione dai suoi figli, ma Olivander sapeva che lo avevano fatto solamente per non recare ulteriore dolore ad un povero vecchio, che per vera passione. Sin da piccoli,infatti,non avevano mai espresso curiosità verso l’antica e nobile arte delle bacchette.
Olivander sospirò e decise che forse era arrivato il momento di chiudere il negozio, non voleva condannare i suoi figli ad una vita che non desideravano. Fu in quel momento che la porta di vetro si spalancò, scoprendo un giovane ragazzo dai capelli scuri, la faccia colpevole di chi è stato colto in flagrante.  
Olivander riconobbe subito il ragazzo.

“Venga,entri caro!” lo invitò sorridendo. “ Albus Severus Potter!” iniziò entusiasta, ma poi si bloccò improvvisamente. Non sapeva dire quale fosse la bacchetta del ragazzo, non era stato lui a vendergliela. Erano anni ormai che non vendeva più una bacchetta.

Albus, ancora piuttosto scosso dall’esser stato scoperto e per di più riconosciuto dal vecchio venditore, entrò cautamente nel negozio. Aveva notato il cambio di espressione sul volto di Olivander.

“Potrei vedere la sua bacchetta?” gli chiese Olivander
.
Albus,sorpreso, tirò fuori la bacchetta dalla manica del maglione e la porse all’uomo.
 
“Sì, 10 pollici. Peccio e crine di unicorno. Abbastanza flessibile. Ha bisogno di una mano ferma e, se trova il partner ideale, può diventare una bacchetta davvero eccellente e molto fedele, Signor Potter” gli disse restituendogliela.

Il ragazzo guardò ammirato il vecchio negoziante, aprì la bocca per parlare, ma poi la richiuse imbarazzato, passandosi una mano fra i capelli. “Potrei vedere la sua, Signor Olivander?” gli chiese poi,facendosi coraggio.

Olivander rimase sorpreso, nessuno gli aveva mai fatto una richiesta del genere, porse quindi con curiosità la sua bacchetta al ragazzo.

Albus la prese con delicatezza e l’osservò accuratamente.
“Carpino e corda del cuore di drago. Dodici pollici e tre quarti. Leggermente flessibile” disse il giovane con voce tremante ma sicura.

Olivander lo guardò stupefatto, il ragazzo aveva appena descritto perfettamente la sua bacchetta.

“Cosa ci faceva a quest’ora fuori dal mio negozio, Signor Potter?” gli domandò con curiosità.

“Non riuscivo a dormire e così sono venuto a guardare le bacchette, Signore” rispose Albus, con gli occhi bassi, in imbarazzo.

“Sa, per i fabbricanti di bacchette inesperti il peccio è un legno difficile. In effetti, ci vuole molta maestria per lavorarlo….”

E fu così che, in quella fredda mattina di ottobre, Olivander decise di non chiudere il suo negozio, ma di ricominciare a vendere e a costruire bacchette. Con il passare dei giorni e dei mesi non fu più insolito per i negozianti e i clienti di Diagon Alley vedere al suo fianco, dietro al bancone o durante le sue lunghe passeggiate nei boschi in cerca di nuovi materiali, il giovane Albus Potter.

 

 
 




Buonasera a tutti. È da tanto che non scrivevo e pubblicavo, ma questo pomeriggio ne avevo voglia e questo bellissimo aforisma di Oscar Wilde mi ha ispirata. Tutte le informazioni sulle bacchette sono prese dal sito Pottermore. Non sapendo nulla sulla bacchetta che possiede Albus ho deciso di dargli quella che ho io su Pottermore.
Un Bacio
Green_Apple

 
  
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