Il samurai nel frattempo tornava a casa come
un uomo nuovo, era felice, commosso, si sentiva finalmente completo. Presto,
molto presto, la sua piccola gitana sarebbe diventata la sua sposa, e non poteva
desiderare altro dalla vita, che quella dolce fanciulla da cui si era fatto
rapire il cuore, e promise a se stesso, di cambiare vita per diventare un uomo
onesto e per poterla mantenere come una regina, qualunque cosa, per la sua
Esmeralda.
Lei
intanto era andata in camera sua mettendosi sotto le coperte e in pochi
secondi si addormentò con un leggero sorriso disegnato sul volto. Anche lei era
di nuovo felice dopo tanto tempo. Non vedeva l’ora di rivederlo, lo amava
davvero, e molto anche. Lui era il suo primo unico immenso amore. Nessun’altro,
sarebbe stato come lui, per lei.
Durante la notte, un uomo penetrò nella sua
abitazione, senza farsi sentire.
Salì le scale, e con un balzo, chiuse la
bocca alla zingara e un altro uomo le legò mani e piedi, poi se la caricarono
sulle spalle gettandola dentro un furgone e portandola via, lei urlò si dimenò
ma fu inutile, e inoltre durante il viaggio nel furgone perse i sensi per lo
spavento e nessuno poté aiutarla.
Il furgone arrivò fino ad un antico
castello, ma la domande erano:
chi erano? Perché avevano rapito la zingara?
Cosa volevano farle?
Tutto era un enigma
…
Esmeralda andò a dormire ripensando alla
splendida serata trascorsa con Goemon, ora non temeva più niente, adesso sapeva
che non sarebbe più stata sola, che forse la possibilità di costruire un futuro
insieme a lui esisteva …
Ma ad un tratto due mani l’afferrarono di
peso, qualcuno chiusa la bocca con il nastro adesivo e così anche per le gambe e
i polsi e dopo venne gettata dentro una grossa auto e poi fu scortata via, la
zingara adesso era in pericolo.
La mattina dopo i tre ragazzi si svegliarono
di buon ora, attendendo la loro amica, il più impaziente di tutti era Goemon,
che non vedeva l’ora di poter rivedere la sua amata
Esmeralda.
Ma i minuti passavano e lei non arrivava. Il
tempo trascorreva sempre più velocemente senza che lei si vedesse. L’agitazione
cominciò a farsi sentire, la preoccupazione del samurai era a dei livelli
esasperanti, era sempre stata puntuale ma quel giorno proprio non si presentava.
Dopo una lunga attesa Goemon decise di andare a casa sua a controllare che fosse
tutto a posto, ma con grande amarezza venne a scoprire che lei non era in casa e
con lei mancava anche il rubino … per quale ragione era scomparsa? Senza
avvertire portando via il rubino ? ..
Gli trasalì un dubbio orrendo a cui stentava
a credere,
che lei fosse fuggita con la pietra
ingannandoli? Tradendo la loro fiducia, l’amore e la promessa di matrimonio? Non
poteva essere, non era credibile … però … era possibile. Rimase immobile al
centro della sala principale della sua casa, gli occhi gli tremavano e
diventavano sempre più lucidi e il battito del suo cuore era tremendamente
rapido. Respirava velocemente e si stava convincendo sempre di più della sua
possibile fuga. Strinse fortemente i pugni e poi corse rabbiosamente al covo,
con respiro affannato e veloce avvertendo all’arrivo dell’orribile scomparsa; ma
i fatti sconcertanti non erano finiti. Da lontano una barca si stava avvicinando
al covo, e a prua si intravedeva la sagoma di un uomo, che alla fine si fece
subito riconoscere:
-LUPIN! TI HO SCOPERTO ORMAI SEI MIO NON
PROVARE A FUGGIRE!!!-.
Zenigata era tornato all’attacco e per
giunta nel momento più sbagliato.
Lupin si esasperò, in quel momento non ne
andava una giusta, avevano organizzato già da tempo un piano di fuga per una
possibile invasione di Zenigata ed i suoi uomini come quella e quindi salirono
su nella torre del covo liberando una mongolfiera per far credere ai poliziotti
di una fuga via aria.
L’ispettore si lanciò verso la corda che
pendeva dal pallone arrampicandosi su e scoprendo con rabbia che al posto di
Lupin dentro la mongolfiera c’era un registratore con una assetta registrata dal
ladro che lo scuoteva:
-“ ciao Zaza, mi dispiace che tu te ne vada
anche questa volta a mani vuote ma noi abbiamo fretta!
CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!”-
-MALEDETTO LUPIN! GIURO CHE SE TI PRENDO TI
FACCIO PASSARE LA VOGLIA DI FARE CERTI SCHERZI!- sbraitò lui
furioso.
Nel frattempo, un motoscafo da un
sotterraneo del nascondiglio, uscì fuori a tutta velocità percorrendo il
fiume.
Appena lo videro, gli uomini di Zenigata,
ancor prima che lui lo ordinasse, si misero ad inseguirlo sparando dei colpi di
pistola.
Ma le sagome dei tre ladri restavano in
piedi anche dopo essere state colpite più volte e questo fece capire che si
trattavano di manichini. Tutti quanti si sparpagliarono nella zona per trovarli
e i tre uomini ne approfittarono per fuggire via nuotando silenziosamente e
nello stesso rapidamente lungo il fiume mettendosi alla ricerca della loro
zingara.
Intanto la povera ragazza, si risvegliò
dolorante, privata del suo abito con un leggero vestitino chiaro e un busto nero
che le stringeva la pancia, i capelli lunghi sciolti e bagnati, i piedi nudi, il
viso pallido e la testa che pulsava dal
dolore.
Si sentiva tremendamente scomoda, era con i
muscoli tesi ma ancora non aveva aperto gli occhi e non riusciva a capire ne
dove fosse ne “come” fosse per sentirsi così
male.
Piano piano aprì lentamente le palpebre
vedendo un pochino annebbiato ma riconoscendo delle figure umane che
l’accerchiavano e la guardavano dal basso, armate fino ai
denti.
Mise a fuoco e vide che tutti loro portavano
i passamontagna ma i loro occhi la fissavano costantemente in modo minaccioso e
ardito nello stesso tempo, comunque sia restava una ragazza dalla bellezza
infinita a cui tutti rimanevano
incantati.
Davanti a lei, un uomo avanzò con passo
lento, ma non riusciva a riconoscerlo perché la vista si era offuscata di nuovo,
faceva saltare nella mano una cosa rossa come fosse un
giocattolo.
Strizzò gli occhi e poi li riaprì vedendo
nitidamente e tragicamente scoprì l’identità dell’uomo davanti a lei che faceva
saltare la stella del Kuristan nella propria
mano:
-Sean …. Ambrose!- esclamò lei
inorridita.
-Quanto tempo … Zoe! Sei sempre più bella ..
anche se sei diventata … una
stracciona!-
Lei non badò alle ultime parole e si guardò
attorno accorgendosi di essere legata su una specie di crocifisso con le mani
congiunte e piedi legati davanti a quella grande sala con quell’uomo tenebroso
davanti a lei. A dire il vero era un bell’uomo Sean, ma la sua malvagità lo
disegnava un mostro, un mostro orribile … un cane
maledetto!
-Perché mi hai rapita che cosa vuoi?- chiese
lei allibita e sempre più ripugnante alla vista di quell’orribile
uomo.
-Cara … - cominciò lui passeggiando avanti e
indietro sotto di lei –io h tanti obbiettivi oggi, primo, mi tengo questa bella
pietra che l’altra notte tu e i tuoi luridi amici mi avete portato via … - ad
Esmeralda venne un colpo realizzando ogni
cosa:
-Cooosa? Tu sei il ladro che ha cercato di
portarsi via la stella e … voleva uccidere …
Goemon!!!-
-Già … la vita a volte è strana .. eppure
ero io .. che tristezza .. quando ho colpito la tua bella schiena bianca, e poi
sta notte .. che lurida figura vedere te che baciavi dalle cascate quel lurido
uomo!-
-NON OSARE NE NOMINARE NE PARLARE COSì DEL
MIO FUTURO MARITO!!!!!- tuonò lei.
A quelle parole il sangue di Sean ribollì,
il suo viso diventò pallido e la rabbia gli trasalì fino alle tempie e si
gonfiarono le vene della sua testa:
-Cosa … non mi dirai che … SPOSERAI QUEL
DANNATO SAMURAI DA QUATTRO SOLDI!!!!! NON CI POSSO CREDERE!!! QUELLO SPORCO
LADRO!!!!!!!- Sbraitò lui fuori di se per la
gelosia.
-Parli tu che oltre a ladro ora sei anche un
assassino! E comunque non mi interessa cosa sia lui! Lui è un vero uomo nel
cuore! E tu sei … UN MOSTRO!- ribatté lei a sua
volta.
-Tu rinunci a me … e dopo tutti questi anni,
ti vuoi sposare con un elemento così pietoso?- lei ormai satura dei suoi insulti
nei confronti del suo amato gli sputò addosso. Lui fece un cenno con la testa ad
un uomo vicino a lui, questo prese un bastone e le diede una botta fortissima
nello stomaco. Lei lanciò un grido di dolore cacciando della bile e rimanendo
poi col viso chinato.
-Ora posso andare avanti … oltre alla
pietra, già che ci sono per una personale vendetta ucciderò finalmente il tuo
futuro maritino, poi attirerò il tuo famoso amico Lupin, lo costringerò a darmi
tutti i suoi bei bottini .. e poi farò fuori anche lui .. sai com’è .. mi ha
sempre preceduto ed è ora che anche io mi riprenda ciò che mi spetta, dico
bene?-
-Sei pazzo Sean … - gli disse lei
debolmente.
-Non dire così amore … qua l’unica persona
pazza, sei tu, insieme ai tuoi amici, sei davvero una ragazza stupida Zoe, ti
fai chiamare Esmeralda per via della tua vita zingaresca che hai intrapreso da
quando la tua famiglia è mancata e in più vai a frequentare quegli essere
patetici … Sei fuori di testa!-
-Io eh .. – ribatté
lei.
Lui con un altro cenno diede ordine all’uomo
col passamontagna di colpirla nello stomaco e lei ripeté la scena di prima
indebolendosi ulteriormente, la vista le si offuscò di nuovo e questa volta
sanguinò anche dalla bocca.
-Ti conviene tacere tesoro, non mi piace
vederti in certe condizioni.- disse lui
falsamente.
- … anf … anf … se il tuo obbiettivo non
sono io … ma Lupin .. che mi farai nel frattempo? – chiese affannosamente
lei.
-Bhè .. questo dipende da te .. tesoro.- le
rispose lui con un ghigno malizioso.
Lei aggrottò il viso con un espressione
ripudiante, odiandolo dal più profondo del cuore, nel frattempo, Fujiko era
nascosta dietro una colonna del castello da diverso tempo, spiando e osservando
tutta la scena senza farsi vedere, la faccenda si faceva sempre più scottante
…
I tre amici intanto si erano sistemati in un
altro nascondiglio sempre vicino a quello precedente. Tutti e tre avevano i
volti cupi e sconcertati, nella stanza regnava un silenzio spaventoso, nessuno
sapeva cosa, dire, e della loro amica, nessuna traccia
..
-Non posso crederci … Esmeralda non sarebbe
mai fuggita con il rubino, se avesse voluto tradirci per profitto ci avrebbe
portato via anche il diamante, e invece quello lo abbiamo noi .. non è una
ragazza come le altre .. secondo me non avrebbe mai fatto una cosa del genere. –
intervenì Jigen interrompendo il
silenzio.
Goemon dentro di se gli credeva, fra l’altro
dopo la frase “non è una ragazza come le altre” si convinse ulteriormente di
quello che aveva detto, doveva fidarsi di lei ed effettivamente la conosceva
bene non avrebbe mai fatto una cosa del genere ai suoi amici e tanto meno al suo
futuro sposo, quindi l’unica opzione era che le fosse successo qualcosa ..
-Avrei un’idea ma non vorrei sbagliarmi .. –
disse Lupin senza distogliere lo sguardo dal pavimento –Non vorrei, che la
gelosia di Fujiko l’abbia indotta a fare qualche scherzo e a portarla via con se
insieme alla pietra per ricattarci .. – proseguì
sospettoso.
-Non credo .. – intervenne Goemon –è
malefica e questo si sa, ma non ha mai scherzato con la vita delle persone per i
soldi, su questo punto mi rifiuto di trattare. – concluse
solennemente.
-Ha ragione – disse
Jigen.
Dopo poco tempo sentirono bussare alla
porta, Lupin guardò dalla serratura della porta e poi
aprì.
Entrò Fujiko ansimante e appoggiandosi
all’entrata per riprendere fiato dopo aver corso come una
forsennata.
Tutti e tre si guardarono con occhi
spalancati:
-Fujiko, ma che succede? Tu sai dov’è
Esmeralda?- domandò Lupin preoccupato.
Lei continuò a respirare affannosamente ma
annuì con la testa. Goemon e Jigen che erano seduti si alzarono di scatto e il
samurai si avvicinò allarmato
domandandole:
-E dov’è? Sta bene? Che le è successo? Ti
prego ho bisogno di saperlo!- la implorò
lui.
Lei respirò ancora un momento e poi le
rispose – vi ci porto io in macchina .. l’hanno rapita! Hanno preso il rubino e
l’hanno legata dandole due colpi sullo stomaco non so bene il perché, ma quello
che so di per certo, è che l’uomo che ha organizzato tutto .. si chiama Sean
Ambrose. Lo ha detto lei all’inizio quando lo ha riconosciuto.- confessò
lei.
Quando Goemon sentì quel nome ricordò
dell’uomo di cui le aveva parlato la sua gitana, e infuriato come non mai si
precipitò dentro l’auto di Fujiko
gridando:
-PRESTO DOBBIAMO ANDARE A SALVARLA O LE FARà
DEL MALE!!!-
Anche gli altri corsero dentro l’auto e la
ragazza partì a tutto gas dirigendosi verso la
fortezza:
-mia cara non potremo esserti più grati di
quello che stai facendo per la povera Zoe!- disse
Lupin.
-Sai com’è .. continuo a detestarla ma … non
posso rovinare un matrimonio!- rispose
lei.
-Cosa? Quale matrimonio?- domandò Lupin
confuso.
-Quello di Goemon ed Esmeralda.- affermò
Jigen.
-Ma .. ma come voi tutti lo sapevate tranne
me … e così .. la mia Smeraldina si sposa … sono commosso .. – disse Lupin
asciugandosi le lacrimucce prima di dare una pacca sulla spalla al suo
amico.
-E bravo Goemon che si è arruffianato la
bella zingara eh!!!!!!- disse lui
malizioso.
-Al contrario tuo io sono post matrimonio e
a me interessa la sua personalità in primis. – lo spense lui
nervosamente.
-Oh … ho capito.- disse lui
imbarazzato.
Intanto al castello la povera gitana era
stata pestata in continuazione per la sua voglia di ribattere ad ogni frase che
non le andava bene, era una cosa più forte di lei e loro non la finivano di
torturarla, fra l’altro la stavano obbligando tramite quelle torture a
confessare il punto debole di Lupin per poterlo incastrare ma lei non accennava
minimamente a rispondere e le torture contro di lei andavano
avanti.
Perse i sensi diverse volte ma resistette al
dolore senza fiatare.
I tre amici arrivarono al castello e
cercando di essere più silenziosi ed invisibili possibile, penetrarono nella
fortezza giungendo fino alla sala dove si trovava la ragazza agli
estremi.
Goemon quando vide la scena per poco non
impazzì.
Vedere la sua ragazza ridotta ai limiti,
crocifissa davanti a quell’uomo orribile gli faceva perdere tutto
l’autocontrollo che aveva.
-Che facciamo Lupin?- domandò a bassa voce
Fujiko vedendo che c’era pieno di guardie
armate.
-Ancora non lo so fammi sentire .. – rispose
lu. Intanto Sean continuava a tormentare
Esmeralda:
-Senti, te lo dico per l’ultima volta dopo
di che ti massacrerò fino a che non troverai in fin di vita, parla, il punto
debole di Lupin, lo voglio sapere E SUBITO!!- tuonò
Sean.
Lei alzò pesantemente il capo guardandolo
con uno sguardo arcigno –MAI!- disse
rabbiosamente.
-Bene … e allora tieni!- disse colpendola di
nuovo nel ventre col bastone ancora più
violentemente.
Lei gettò un grido estenuante sputando
sangue. Ormai non avrebbe resistito a lungo .. la ferita d’arma da fuoco inoltre
si faceva sentire ad ogni colpo che riceveva e di conseguenza sentiva il doppio
del dolore che avrebbe dovuto sentire, presto o tardi per lei era la fine ..
Goemon rimase fermo dietro il pilastro per
un po’ senza fiatare, ma poi non ne poté più. Con un grido battagliero si lanciò
rapidamente verso gli uomini armati, estraendo la sua Katana e ne fece fuori
alcuni infilzandoli; poi, altrettanto velocemente, tagliò le catene che tenevano
legati mani e piedi della gitana e afferrandola al volo. Sean non si mosse di un
millimetro osservando tutta la scena con un atteggiamento pacato. Molto
pacato.
-Goemon … coff … ha .. ha preso il rubino ..
è lui Sean Ambrose .. l’uomo di cui ti ho parlato .. anf .. ha preso il rubino
vuole ucciderci dobbiamo scappare!! – disse la zingara con un filo di
voce.
-Non ti preoccupare del rubino adesso, giuro
che ti porterò in salvo e ucciderò Sean per tutti i crimini che ha commesso, tu
non ti devi preoccupare di niente!- le rispose lui. Poi prese ad accarezzarle il
viso togliendole i capelli da davanti alla bocca, e vide con grande amarezza nel
cuore, che aveva lo stesso sguardo di quando era sdraiata nel letto dopo essere
stata colpita dall’arma da fuoco. Uno sguardo vuoto, pallido, quasi bianco, ma
non stava morendo.
-Dio Zoe … ma che ti ha fatto quel diavolo?
… - disse lui con voce tremante. Lei incurvò le labbra in un debole sorriso
dicendo – ha cercato di farmi dire il punto debole di Lupin e il nascondiglio
dei suoi tesori rubati ma non ho parlato … - prese un gran respiro con qualche
colpo di tosse e poi proseguì – Goemon era lui il ladro che ha sparato quella
notte … l’uomo che voleva ucciderti era lui … io non l’avevo riconosciuto ma …
me lo ha detto lui .. -.
Goemon spalancò gli occhi con le labbra
tremolanti e per un attimo rivide da capo tutta la scena spaventosa che accadde
quella notte sopra il museo: la pistola puntata su di lui, lo sparo, il viso di
Esmeralda di fronte al suo e infine il peso del suo corpo trafitto addosso al
suo. Poi vide il volto del ladro nero prendere una forma nella sua mente, la forma del volto maligno di
Sean.
Alzò lo sguardo rivolgendolo verso di lui,
che stava ridendo malignamente tra i
denti:
-Eheheheh! Questa volta però non vi andrà
bene come qualche nottata fa! Questa volta, siete in casa mia, ci sono i miei
uomini, e perderete!-
-Lo vedremo!- intervenne Lupin uscendo dal
suo nascondiglio.
LUPIN! TU QUI!- tuonò
sorpreso.
-Già, e non sono solo.- appena terminò la
frase Jigen e Fujiko uscirono a loro volta, mettendo bene in mostra le armi.
Sean li guardò tutti insieme. Il sangue gli ribolliva ai limiti della follia,
gli occhi erano quasi completamente rossi di rabbia, le vene sulle tempie gli
pulsavano velocemente e il battito del suo cuore cresceva di minuto in
minuto.
-V- voi … ! – osservò Fujiko e poi riprese
nervoso –Tu! Eri tu che giravi qua intorno tranquillamente! MA COME DIAVOLO HO
POTUTO NON ACCORGERMI DI TE!!!!!- tuonò sparando un colpo di pistola per terra
dalla rabbia. L’eco del botto si espandé per tutta la stanza con un rumore
assordante, lui ansimava carico di rabbia, ormai aveva perso completamente la
ragione, da quando la povera Esmeralda gli aveva detto che stava per sposarsi,
quel poco di razionalità che le era rimasto se ne era andato per sempre, ormai
la follia aveva preso il controllo del suo cervello. Era diventato completamente
pazzo.
-Io … I GIURO CHE VI UCCIDERò TUTTI!!!!!-
incominciò a sparare a caso per tutta la stanza e tutti i presenti cominciarono
a schivare i suoi colpi. Anche Goemon che aveva in braccio il corpo debole della
gitana, si spostava in continuazione per schivare i colpi con l’ansia di fare
male alla sua dolce consorte.
Uno degli uomini di Sean lo prese alle
spalle cercando di calmarlo e dopo un po’ di tempo smise di sparare e dopo
essersi agitato per liberarsi della sua morsa si calmò un pochino fermandosi del
tutto, l’uomo a quel punto lo lasciò andare anche se poco
convinto.
Respirò affannosamente per un po’, poi
estrasse il rubino dalla tasca esponendolo alla luce osservandone i meravigliosi
riflessi:
-Dimmi Lupin, dove nascondi tutti i tuoi
altri tesori? .. so che ne hai racimolati molti nel giro di pochi anni, non li
avrai mica venduti tutti spero .. – disse stringendo più forte il calcio della
sua pistola.
-Bhè diciamo che una buona parte gli ho
venduti .. – rispose lui col suo solito sarcasmo pacato – ma penso che non mi
convenga molto dirti dove sono tutti gli altri, sai com’è io ci tiro avanti con
quella roba Hihihihi! – concluse con una risatina. Al contrario però Sean non
apprezzò la sua ironia e dopo aver ringhiato tra i denti si rivolse a loro
puntando l’arma contro Lupin
principalmente:
-Tu mi hai sempre preceduto in tutto! Mi
spetta una parte di tutto ciò che mi hai portato via in questi anni! MI
SERVE!-.
La sala diventò buia per un momento, poi
subito dopo ritornò la luce, Esmeralda si trovava al centro della fila dei suoi
compagni, in piedi, anche se allo stremo delle forze, con il rubino in mano.
Goemon non si accorse nemmeno di quello scatto, tanto fu immediato e
silenzioso.
Era li davanti a lui, ansimante, ma pur
sempre in piedi, stringendo energicamente il rubino. Tutti e tre (a parte
Fujiko) rividero come in flashback la notte che tentò di rubare il diamante
corvino, in quel momento si era ripetuta la stessa scena, sembrava quasi che
stessero rivivendo un ricordo. Lei lo guardò con un ghigno malefico e gli
disse:
-Noi … riusciremo .. a darti la lezione che
ti meriti, perché tu sei un assassino e niente di più! Perirai e per di più,
sarai pazzo e geloso. Ma puoi stare certo che tu non avrai niente da noi …
NIENTE!-
Lui la guardò con uno sguardo completamente
fuori di se pronto ad esplodere, poi diede ordine ai suoi uomini di inseguirli
ed ucciderli.
Loro dopo aver recepito l’ordine corsero via
in cinque direzioni diverse. Goemon cercò di mantenersi il più vicino possibile
alla sua Esmeralda, che faticava a correre ma nonostante tutto se la cavava
egregiamente.
Salirono sul tetto, poi scesero ritrovandosi
insieme e corsero verso la costa.
Cinque auto uscirono fuori dai garage del
rifugio di Sean e presero ad inseguire i cinque fuggitivi e in una di esse c’era
soltanto lui.
Durante la corsa Zoe lanciò il rubino a
Lupin che lo nascose dentro la tasca interna della
giacca.
Le auto li raggiunsero ma loro non demorsero
e proseguirono la loro fuga. Quando le auto si trovarono alle loro calcagna si
divisero di nuovo, ma Goemon temeva per la sua
ragazza:
-ESMERALDA!-
-CORRI GOEMON! NON FARTI PRENDERE!!!!!!!!-
lo incoraggiò lei.
-NON TI VOGLIO LASCIARE DA
SOLA!!-
-VIENI QUANDO TI SARAI LIBERATO DEL TUO
INSEGUITORE! NON TI PREOCCUPARE PER
ME!!!!!!!!!!!!!-
Lui a malincuore si distanziò da lei
prendendo una direzione diversa dalla sua, ma pur sempre tenendosi il suo
pensiero dentro di se. Pregò a fin ché riuscisse a resistere nel tratto in cui
se la sarebbe dovuta cavare da sola prima del suo arrivo. Adesso, era il momento
di occuparsi della vettura che lo stava inseguendo. Corse per altri centinaia di
metri, poi sparì tra gli alberi mandando in confusione l’autista che perse le
sue tracce. Poi dall’alto piombò sulla vettura tagliandola in due che dopo pochi
secondi esplose in una gigantesca nuvola di fuoco e fumo nero. Adesso era
finalmente libero di andare dalla sua
gitana.
Nel frattempo anche gli altri erano riusciti
ad eliminare le auto che li stavano inseguendo, ci avevano messo un po’ più di
tempo al contrario di Goemon, ma alla fine ci riuscirono anche loro. Si
rincontrarono involontariamente dopo una trentina di metri al centro del
boschetto vicino alla costiera e insieme si avviarono verso la spiaggia che si
trovava ad un chilometro da loro per raggiungere la loro
compagna.
Sean la inseguì con la macchina per un tot
di tempo che per la povera ragazza che soffriva come un cane parve
interminabile. Correva come una
forsennata alla ricerca di un punto dove nascondersi o comunque cercando di
trovare un piano per liberarsi totalmente di lui. Ma la situazione non giovava
le sue riflessioni ed era costretta a continuare a fuggire. Destino volle che il
carburante dell’auto di Sean terminò, così fu costretto a scendere e a
proseguire l’inseguimento a piedi.
A quel punto la gitana poté permettersi di
rallentare la sua corsa per riprendere fiato, mentre i suoi compagni, anche se
erano ancora distanti, la stavano raggiungendo per correre in suo
aiuto.
Arrivarono sulla spiaggia della costa ed
Ambrose rallentò la sua corsa fino a procedere a passo d’uomo. Estrasse da una
tasca un lungo coltello affilato e lo puntò contro la gitana che stava
indietreggiando guardandolo negli occhi a pochi metri distante da
lui.
Dalla fronte del pazzoide scendevano gocce
di sudore misto a sangue, gli occhi erano spalancati al massimo della loro
apertura, aveva il battito di un roditore in corsa e respirava pesantemente
avanzando verso di lei come un ubriaco:
-Esmeralda …..
Esmeralda!-
-Cosa vuoi da me pazzo!?!?- imprecò
lei.
-Non … non m’importa di Lupin, e tanto meno
dei suoi stramaledetti tesori, adesso … adesso h capito la cosa che m’importa
davvero! …. Tu ora verrai via con me! ... anf …. Ce ne andremo via insieme,
costruiremo ciò che non abbiamo potuto costruire in passato … anf …. Ci
butteremo i ricordi alle spalle … anf … e staremo insieme … e ….. staremo
insieme per sempre! … vieni con me, e prendendomi la mano accetterai di dividere
il tuo futuro con me!- disse lui porgendole la mano sinistra tremolante di
follia tenendo stretto il coltello con
l’altra.
Lei indietreggiò respirando faticosamente
ridendogli in faccia diabolicamente – Ahahahah! Preferirei morire! Piuttosto che
dividere il mio futuro con te!! – lo
umiliò.
Sean continuava a respirare sempre più
pesantemente agitando il coltello con la mano tremante verso di lei
completamente fuori di se. La gitana indietreggiava continuamente senza
fermarsi, restando voltata verso di lui con un sorriso d’orgoglio in
viso:
-Anf … anf … ti stai dimenticando di
Goemon!- disse lei riportandogli in mente l’immagine di quel samurai che odiava
profondamente.
-Anf … anf … io amo Goemon …. Eheh! …. –
sorrise lei tra se e se. Lui intanto a quelle parole fu stretto da un immensa
quantità di gelosia e rabbia, inoltre, tutto quello stress lo fece fermare e il
suo corpo fu scosso da delle lievi convulsioni di pazzia, ormai stava per
esplodere.
- ….. lo devi capire Sean … io non ho mai
voluto, non voglio, e non vorrò mai stare con uno come te! .. e non solo perché
sei un pazzo delinquente, ma anche perché …. Io amo Goemon! – disse lei con
convinzione.
Ambrose perse completamente il controllo e
si lanciò dritto contro di lei … con il coltello nella mano
……