•Tanti auguri, Tulipano•

Nagumo si svegliò euforico, quel giorno, era super contento: era il suo compleanno! Subito saltò giù dal letto, e la prima persona che, come da copione, iniziò ad asfissiare fu, ovviamente, il suo compagno di stanza.

- Ghiacciolo! Svegliati, su! SVEGLIAAA! - gli urlò avventandosi su di lui, fecendogli prendere un colpo e mezzo.

Lui aprì controvoglia quei suoi grandi occhi grigio-azzurri, incavolato nero, e lo squadrò con ostilità.

- Cosa vuoi, tulipano appassito? - chiese acido, tirandolo via da sé per la fiamma che gli campeggiava in testa, che però a tutti (fatta eccezione per il diretto interessato, ovviamente) sembrava un tulipano, da cui il soprannome.

- Ma come, non lo sai che giorno è oggi?! - chiese quello offeso gonfianco le guance in modo infantile.

- Non me ne potrebbe fregar di meno. - fu la risposta schietta di Fuusuke, che si rigirò nel letto, dandogli le spalle, con tutta l'intenzione di riprendere a dormire.

Il bimbo dai capelli rosso fuoco gonfiò ancora di più le gote, mortalmente ferito dalle parole gelide dell'amico.

- Sei cattivo, Suzu-chan, non ti ricordi neanche del mio compleanno!

- Ah, quindi oggi è il tuo compleanno?

Gli occhioni ambrati del cinquenne cominciarono a rilucere di lacrime.

- Perdonami, tulipano, ma non ho interesse nel ricordarmi le date futili.

Nagumo si alzò di scatto, irato. - Bene, se è così che la pensi allora me ne vado! - e cacciò fuori la lingua.

Corse fuori, Haruya, fin nella mensa, di sicuro tra tutti i bambini che c'erano in quell'orfanotrofio qualcuno che si ricordasse del suo compleanno ci sarebbe stato! Per esempio Midorikawa, lui era sempre così dolce e gentile con tutti, ed aveva anche una buona memoria, di sicuro lui si sarebbe ricordato che quel giorno era il suo compleanno. Entrò nella grande sala e si sedette ad uno dei tanti tavoli, proprio di fronte al pistacchietto, cominciando a fissarlo intensamente mentre quello era tutto intento a mangiarsi la sua crostatina.

- Nagu-chan, perché mi fissi così? - chiese a disagio.

- Dimmi, che giorno è oggi?

- Ehm... Il 29 Luglio... ? - rispose titubante il poveretto, sentendosi sotto interrogatorio. Vedendo che il rosso continuava a fissarlo se possibile con ancora maggiore intensità rispetto a prima si preoccupò. - C'è qualcosa che non va, Nagu-chan?

Haruya esplose in un gemito singhiozzante, lasciandosi ricadere sullo schienale della sedia e portandosi le mani alla testa.

- Perché nessuno si ricorda del mio compleanno?! - si lamentò sull'orlo delle lacrime.

- E' il tuo compleanno? Auguri! - disse Hiroto, seduto al fianco di Midorikawa, ma questo non servì a confortare il rosso, che prese a lamentarsi ancor più di prima.

Nagumo continuò a comportarsi da depresso per tutta la mattinata: se nessuno si era ricordato del suo compleanno sicuramente nessuno gli aveva organizzato una festa né gli aveva fatto dei regali, ma soprettutto la cosa che più lo rattristava era che nessuno si fosse ricordato di un evento tanto importante che lo riguardava, perché se se ne erano dimenticati allora non gli volevano davvero così bene.

Mentre stava in camera sua completamente abbandonato sulla scrivania, cercando di trattenere le lacrime mentre disegnava un omino stilizzato con una fiamma in testa al centro dell'evidente scena di un compleanno coi fiocchi: palloncini, torta, festoni, regali, cappellini colorati e tanti bambini felici, entrò in camera Suzuno.

- Ehi, che fai qui, tulipano, vieni con me! - disse prendendolo per un polso e trascinandoselo dietro fuori dalla camera, in corridoio, giù per le scale...

- Dove mi stai portando, ghiacciolo? - chiese asciugandosi gli occhi con la manica.

- Lo vedrai. - rispose lui, fermandosi di fronte alla porta che dava sul giardino e girandosi verso di lui facendogli segno di entrare.

Nagumo, confuso, aprì la porta, e si trovò di fronte a tutti i bambini del Sun Garden con cappellini di carta, dei palloncini rotolavano a terra e dei festoni appesi agli alberi recitavano la scritta "Tanti auguri Nagumo!". Quando tutti suonarono delle trombettine di carta lanciandogli coriandoli i suoi occhi color miele si illuminarono: allora non si erano dimenticati del suo compleanno!

- Ma allora non ve ne eravate dimenticati! - esclamò tutto contento, saltellando letteralmente dalla gioia.

Hitomiko gli si avvicinò e gli scompigliò i capelli. - Dimenticarcene?! E come avremmo potuto! - sorrise radiosa pizzicandogli una guancia.

- E allora perché per tutta la mattina avete fatto finta di non saperlo? - chiese offeso.

Il sorriso della ragazza si fece ancora più luminoso. - E' stata un'idea di Suzuno, ha organizzato lui tutta la festa, e ci ha detto di far finta di essercene dimenticati per non rischiare di averti tra i piedi durante i preparativi e di non farti scoprire il tutto.

Il rosso si voltò in direzione del bambino che l'aveva condotto lì, con gli occhi lucenti. - Davvero, Suzu-chan?!

Lui arrossì e abbassò lo sguardo. - S-sì... - sussurrò.

Haruya senza alcun preavviso gli si fiondò letteralmente addosso, allacciandogli le braccia dietro il collo e stampandogli un bacio sulla guancia. - Grazie, grazie mille, Suzu-chan!

Quello arrossì ancora di più e si irrigidì per un istante, ma poi sorrise e ricambiò l'abbraccio. - Prego, questo e altro, per il mio piccolo tulipano appassito.

La festa proseguì nel migliore dei modi: fecero mille e più giochi tutti insieme, pranzarono in giardino, scartarono i regali e mangiarono l'enorme torta alle fragole che Hitomiko con l'aiuto delle bambine aveva preparato nella mattinata.

Era ormai scesa la sera, alcuni bambini, soprattutto femmine, erano già rientrate, altri continuavano a correre sul prato come se le loro energie fossero inesauribili, e Suzuno e Nagumo, invece, si erano arrampicati su un albero e da lì lasciavano penzolare le gambe in silenzio.

- Suzuno... Davvero hai organizzato tu tutto questo? - chiese il rosso, guardando le stelle tra le foglie dell'albero.

L'albino arrossì, fissandosi le punte delle scarpe. - Insomma, non proprio tutto da solo, mi hanno dato una mano tutti, ovviamente... Ma l'idea è stata mia, sì.

L'altro abbassò il capo ramato verso di lui e sorrise. - Beh, è stato il compleanno migliore della mia vita, grazie.

Il timido cuoricino dell'albino perse un battito.

- S-sul serio?

- Solo perché me l'hai organizzata tu, e già come motivo basta e avanza.  


Aziwegna(?)
Ok, non mi convince, per niente!! >w<
Ma non ho proprio il tempo di rivederla perché devo andare (anche perché tra poco non è più neanche il suo compleanno, ehm  ehm... >.>), quindi non mi dilungherò in chiacchiere inutili. (o almeno ci proverò)
Sì, oggi, 29 luglio, è il compleanno del nostro tulipano appassito, e io gli scrivo quest'obbrobrio... Bella roba... Già... 
Vado, prima che i miei mi uccidano, ci si sente nelle recensioni, magari! 
Baci, abbracci e Pan di stelle!! ;3

Seth ^^