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Autore: robertamichelle    30/07/2014    1 recensioni
[Video musicale ]Michelle è una ragazza di appena 16 anni. Eppure è destinata ad essere la nuova eletta, la nuova ribelle per guidare la rivoluzione contro il regime totalitario che si è impadronito di Suburbia.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian, Gloria, Jesus of Suburbia, St. Jimmy, Whatsername
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Buio. Buio profondo e silenzioso. Ecco tutto quello che riesco a vedere intorno a me. Le finestre chiuse della casa abbandonata non lasciano entrare nemmeno un fioco raggio di sole. Non ho acceso nessuna luce né fatto alcun rumore, proprio come mi aveva detto Kyle. Sono immersa in questa cortina color inchiostro, incatenata al divano, la pistola sotto il cuscino, sveglia, attenta. I miei occhi scrutano l'oscurità, come se potessero vedere al buio,le mie orecchie sono pronte a captare ogni minimo rumore. Sono già passate diverse ore da quando sono qui. Guardo meccanicamente l'orologio, che segna le 18,30.

Mi accorgo che i miei occhi hanno cominciato a bruciare, le palpebre sono diventate più pesanti. Sono distrutta. Ma non posso cedere ora, non devo addormentarmi, sono troppo spaventata all'idea che possano entrare da un momento all'altro.

E pensare che fino a poco tempo fa ero solo una ragazzina che andava a scuola come tante, che sognava come tante, che si era innamorata come tante...Si, innamorata di Browneyeyboy.In questo momento, il ricordo del nostro incontro di stamattina mi sembra solo un sogno. Con tutto quello che è successo, ho avuto così poco tempo per metabolizzare quello che ci siamo detti. Ma al buio riemergono gli incubi di sempre, riemergono i ricordi strazianti, i dolori di ogni tempo, le lacrime bloccate in fondo all'anima da un'eternità. E quindi come sempre, sono di nuovo seduta in un angolo a pensare a te, e al fatto che ti avevo trovato e ti ho perso di nuovo. A cosa avremmo potuto costruire insieme, ai giorni felici che sarebbero arrivati, ai compleanni da festeggiare tra le tue braccia.

Prendo il diario e di getto scrivo poche frasi.

"Days go away, as the birthdays that

I Wanna celebrate with you

Cause I miss you, I'm alone, men just need a Little bit of love

18 giugno 2011, 18:36, casa abbandonata degli zii di Kyle."

La penna mi scivola dalle dita prima di poter scrivere altro.

Una spiaggia bianca, stupenda, infinita. Come ho fatto ad arrivare qui? Non importa. Perché ora, sono scappata dal rumore di guerre lontane e dal peso dell'odio. Sento il suono del mare cristallino, battito del cuore della Terra, ormai tranquillo e sereno, libero dalla crudeltà di tiranni ed imperi. Potrebbe essere il Paradiso Terrestre, il giardino dell'Eden, perso e ora ritrovato, in cui in una vita passata avró vissuto anche io, sotto forma di un bellissimo angelo. Cammino lasciando impronte nella sabbia, guardando la vegetazione rigogliosa e colorata intorno a me. Fiori, palme, alberi enormi. Il cielo che si specchia nell'oceano é azzurro e limpido, diventando sempre più chiaro, fino ad arrivare al bianco sulla linea orizzonte, dove un magnifico sole caldo e 100 volte più luminoso, sta sorgendo dalla parte più estrema della distesa d'acqua. Non c'è più rancore né rabbia. Solo la pace regna, regina incontrastata sul trono del mondo.

"Michelle!" L'eco di una voce familiare, dolce come una musica, arriva alle mie orecchie. Mi giro e vedo Browneyedboy che mi chiama. É abbronzato e ha i capelli ricci, gli occhi marroni risplendono quasi quanto il sole. "É così bello vederti!" sorride raggiante, abbracciandomi.

"Non capisco" mormoro, ma ricambio l'abbraccio "pensavo non volessi più vedermi."

"Io? E quando avrei detto una cosa del genere?" Scoppia in una risata divertita, innocente. Il cuore si riempie così tanto, di una gioia indescrivibile,tale da farmi piangere.

"É tutto finito, Michelle. Questo posto é solo per noi. Vieni con me" Mi porta in riva al mare e mi fa sedere accanto a lui sulla sabbia fresca e bagnata. Ci sediamo ad ammirare la bellezza di quell'angolo di paradiso.

"Mi sei mancato tanto, Browneyedboy. Non andartene più, ti prego", gli dico voltandomi a guardare i suoi occhi luminosi.

"Voglio stare con te. Non ti lascerò mai." Senza smettere di guardarmi e sorridere, avvicina la sua mano alla mia, e sento un brivido percorrermi la schiena, causato dal calore delle sue dita, dal contatto con la sua pelle..."

Con un sussulto mi risveglio, e alla candida visione della spiaggia luminosa si sostituisce quella del buio denso e penetrante. Guardo istintivamente la mia mano. Quel tocco... Sembrava così reale, com'è possibile? Ho addirittura sentito l'esatta consistenza delle sue dita! In un attimo di totale follia e speranza chiamo "Browneyedboy!". Ma ovviamente nessuno risponde. Che stupida illusa che sono. Sono da sola. Lui non c'è. Era un sogno. Lacrime di rabbia iniziano a impigliarsi tra le mie ciglia. Voglio riaddormentarmi, voglio continuare a sognare. Non voglio restare incastrata in questa realtà terribile.

Realtà..."Cazzo!" Sussurro. Ho perso la cognizione del tempo. Quanto avrò dormito? Controllo se la pistola é ancora dov'era. Tasto con le mani sotto il cuscino, senza osare guardare per la paura di poter scoprire che l'avevano presa. Tocco un freddo ed insensibile pezzo di acciaio. Ecccola li. Il cuore torna al suo consueto numero di battiti per minuto, mentre mi alzo per prendere il cellulare. Sono le 20.00. "Ero proprio distrutta" penso tra me e me. Mi chino a rimettere il telefono nello zaino, quando scorgo un'ombra proiettata sul muro di fronte a me. Il cuore ritorna a martellare nel petto come un tamburo. C'é qualcuno. Sono arrivati. Mi fiondo sotto il cuscino e prendo la pistola, voltandomi di scatto alle mie spalle. Sento dei passi che fanno cigolare il parquet della casa abbandonata, con un suono assordante e cupo in quel silenzio tombale. É qui, in questa stanza. Carico la pistola. Ho appena il tempo di finire il gesto che l'individuo,con uno guizzo repentino, mi afferra da dietro bloccandomi per il collo.

"É da un po' che non ci si vede, Michelle", sussurra quella voce orribilmente familiare, che era stata la causa di tutte le mie sofferenze fin da quando ho la facoltà di ricordarle.

ANGOLO DELL'AUTRICE: In questa storia è presente una strofa di una canzone in inglese, scritta e composta da Roberta Michelle, che ne detiene il copyright. Tutti i dirtti sono riservati.
   
 
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