Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Lione94    30/07/2014    2 recensioni
Un nome,
una profezia,
una guerra millenaria fra Angeli e Demoni.
Allie Fox, come ogni comune adolescente, ha smesso di credere alla magia dei bambini, ma sarà costretta a ricrederci dopo aver messo la sua firma su un libro incantato: mai sottovalutare il potere delle parole!
Sarà così coinvolta in un conflitto tra Bene e Male e, tra profezie, diavoli guastafeste, gatti parlanti, angeli custodi e un affascinate Principe dei Demoni, la sua vita cambierà completamente.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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19. L’ultima speranza





 Guardavamo stupiti la signora Lawolf che ci faceva cenno impaziente. A prima vista non sembrava più la donna che avevo conosciuto qualche tempo fa…
 << Come ci hai trovato? >> le domandò Gwen.
 << Me lo ha detto Minù >>.
 Quella emise un miagolio soddisfatto.
 Ecco a chi apparteneva la Gatta Mannara!
 << Che cosa… ? >> non riuscii a formulare una domanda. Mi sembrava tutto troppo surreale per essere vero.
 << Credevi che Demon non avrebbe voluto al suo fianco la sua Regina al momento della vittoria? >> disse la signora Lawolf in un’amara risata che echeggiò tra i corridoi bui delle prigioni << Questo era il destino che mi aspettava da quando lo scelsi e adesso non posso più tornare indietro >> sospirò grave << Adesso sei libera, ma ricorda che io non potrò più esserti di nessun aiuto >>.
 Mi fermai per un istante a guardarla. Sì, era così diversa da come l’avevo conosciuta. Era come se tutto il suo aspetto fosse stato trasfigurato da una bellezza demoniaca. Le labbra rosso fuoco spiccavano sul volto pallido incorniciato dai capelli corvini. I profondi occhi neri – così simili a quelli del figlio – sembravano mostrare la sua anima e l’infinito turbamento che la agitava. Cercai di immaginare come dovesse essere quando era una ragazzina spensierata innamorata di mio padre… mentre adesso era la Regina dei Demoni, splendida e terribile, con indosso una veste rosso sangue e avvolta da un mantello dal colore della notte più buia.
 << Perché dovrei crederti? Questo potrebbe anche essere l’ennesimo trucco di Demon! >> esclamai diffidente.
 << Sei libera di pensare ciò che vuoi ma comunque io lascerò la porta della cella aperta >> rispose lei lanciandomi uno sguardo tagliente.
 Vedere il suo viso che mi ricordava così tanto quello del figlio fu un pugno in pieno stomaco. Quell’espressione tormentata era così simile a quella di Layo quando pensava alle sue origini demoniache che ci dividevano… Oh ero stata così stupida a fidarmi di lui! … Ma come avevo creduto a lui, adesso non potevo fare a meno di credere a lei.
 << Io… >> mi girai a guardare i due angeli che dividevano la cella con me.
 Gwen mi fece un debole sorriso. << Non pensare a noi Allie >>
 << No, non vi lascio qui! >>
 << Oh Al ti saremmo solo d’impiccio in queste condizioni! La mia ala spezzata mi rallenta e Gabriel non riesce nemmeno a muoversi. Non preoccuparti per noi, va! >> ripeté.
 << Ma che cosa potrei fare? >> sussurrai straziata.
 << A… a volte i miracoli possono… accadere Allie >> disse Gabriel in un mormorio << Non perdere… la speranza… se non riusciranno a togliertela… allora un po’ di luce ci sarà ancora nel mondo >>.
 << Ho paura >> sussurrai più a me stessa che a loro. Oh se avevo paura!
 Gwen si alzò a fatica e mi abbracciò.
 << Andrà tutto bene… >> mi sussurrò in un orecchio ma sapevo che anche lei non riusciva più a credere alle sue parole.
 La signora Lawolf mi afferrò per un braccio e mi trascinò fuori dalla cella. << Presto, andiamo! >>.
 Salutai un’ultima volta i due angeli e poi seguii la Regina e la sua Gatta lungo i corridoi delle prigioni. Per ben dieci minuti mi ritrovai a osservare sempre lo stesso sfondo, a ogni angolo lo scenario non cambiava mai. File di celle e il buio. Dopo un po’ di tempo vidi una luce in lontananza capii che l’uscita era vicina. Finalmente! Quando uscimmo, smisi di tremare come una foglia, quel posto faceva davvero paura. Era il luogo più terrificante di tutto l’Inferno!
 << La tua assenza sarà notata a breve >> disse la signora Lawolf e poi indicò un punto dell’orizzonte contornato da lingue di fuoco << L’unico modo per uscire dall’Inferno è scendere nel girone ghiacciato, lì c’è una via di fuga >>.
 << Sai che non scapperò >> dissi con voce dura << Dimmi dove sono! >>.
 Lei sospirò: << Ai campi di MacGonagall… >>.
 << Grazie >> mormorai tra i denti. Era stato difficile dirlo ma se lo meritava.
 << Aspetta! >> mi fermò mentre mi incamminavo nella direzione da lei indicata. In lontananza vidi il palazzo di Demon dove sembrava che ci fosse in corso una grande festa e rabbrividii. << Layo… >>
 A sentire il suono di quel nome esplosi.
 << Non osare nominarlo! Tuo figlio ci ha traditi… ha tradito me! >> cercai di sputarle in faccia tutto il mio rancore ma le ultime tre parole mi uscirono disperatamente tremanti.
 Cercai di calmarmi. Non era tempo, in quel momento, di dare sfogo al mio cuore sanguinante.
 Lei scosse la testa e mi strinse una mano tra le sue. La sua presa era di ghiaccio. << Salvalo Allie! >>
 Le sue parole mi risuonarono nelle orecchie mentre osservavo la sua schiena che si allontanava. Nelle mani stringevo il suo scuro mantello.
 Salvalo. Salvalo. Salvalo…
 Che cosa voleva dire?
 Indossai il mantello e mi nascosi nel buio.
 Sentii dei passi rimbombare nel paesaggio che mi circondava, allora mi riscossi e decisi di avviarmi nella direzione che mi aveva indicato la Regina a passo veloce e felpato, prima che qualche demone mi riacciuffasse e mi riportasse nelle prigioni.
 Mi allontanai e mi strinsi il mantello intorno al corpo. In quel posto faceva un caldo infernale – appunto – ma stavo sudando freddo mentre guardavo orripilata la scena che mi si presentava davanti.
 Gli angeli del Paradiso incedevano a passo lento lungo la landa desolata e verso le prigioni. Erano disposi in una lunga fila indiana che sembrava infinita. Una catena di ferro disposta intorno alle loro caviglie li legava tutti insieme. Il rumore che faceva a ogni loro passo era terribile. Quel cigolio era capace di annebbiarmi il cervello! Avevano anche le mani legate e le ali costrette a stare chiuse ma la cosa ben peggiore era l’altra lunga catena che li teneva uniti. Passava lungo gli anelli dei collari di ferro stretti attorno alle loro gole. Una ventina di diavoli controllavano la loro funebre marcia. Ghignavano e spingevano chiunque perdesse il passo. Anche in lontananza li sentivo chiaramente sbeffeggiare gli angeli sconfitti a suon di bestemmie.
 Avanzai stringendo i denti e superai l’orribile spettacolo. Quando mi ritrovai nelle vicinanze del palazzo di Demon però se ne prospettò un altro di fronte ai miei occhi. Un gruppo di Demoni stava pungolando due grandi Draghi del Cielo. Nessuno faceva la guardia all’entrata. Erano troppo presi dal loro bel modo di festeggiare la grande vittoria. Schifosi!
 Continuai a camminare per l’Inferno dove ogni singola creatura cantava a festa per il loro trionfo fino a che non arrivai ad un profondo cratere. Mi affacciai dal bordo e sentii l’aria ghiacciata drizzarmi i capelli.
 Ero arrivata nel girone ghiacciato.
 Scesi nel profondo grazie ad una scala di cristallo facendo attenzione a non scivolare per via del ghiaccio che la ricopriva. Quando arrivai alla fine notai che mi trovavo in un luogo circolare e intorno a me decine di aperture che si snodavano in lunghi corridoi che portavano chissà dove. Quale sarebbe stato quello giusto?
 Notai che appena sopra uno c’era una grande croce incisa nel ghiaccio e capii che era quello il giusto passaggio. Sicuro doveva averla lasciata la signora Lawolf.
 Mi incamminai al suo interno.
 Nel buio più totale battevo i denti. Il mio respiro si condensava in nuvolette per quanto faceva freddo. Pensai che se non era riuscito il caldo infernale ad ammazzarmi, di sicuro sarei morta assiderata in questo gelo se il corridoio fosse stato troppo lungo. Mi abbracciai il corpo cercando di scaldarmi almeno un minimo… quasi quasi rimpiangevo l’infuocato clima delle prigioni.
 Mentre osservavo lo spiraglio di pallida luce che era di fronte a me, mi ritrovai assurdamente a camminare a testa in giù. Era come se stessi seguendo una strada che girava su sé stessa. Alla fine la luce si fece sempre più grande e allora finalmente uscii da una buca aperta nel terreno, mi issai facendo forza sulle braccia stanche e strisciando mi spostai prima che il passaggio si richiudesse e mi inghiottisse nell’Inferno.
 Ero di nuovo sulla Terra.
 Poggiai la testa sul terreno e aspettai finché il mondo smettesse di girarmi intorno e che il senso di nausea passasse. Quando tutto passò, mi alzai e capii che non mi trovavo molto lontano dai campi MacGonagall. Ero appena fuori da Heyl. Ci avrei messo pochissimo per raggiungerli.
 Alzai gli occhi al cielo mentre m’incamminavo. Capii che era notte sebbene la volta celeste fosse coperta da spesse coltri di nubi grigio scuro cariche di cattivi presagi. A quella vista sentii una strana sensazione artigliarmi il petto in una morsa soffocante.
 All’improvviso vidi una massa nera di diavoli pararsi davanti ai miei occhi. Senza nemmeno pensarci un attimo mi buttai a terra e mi nascosi nella folta e alta erica che contornava il campo.
 Da quel punto riuscivo a vedere Demon e tutta la sua corte di profilo. Demon si trovava di fronte la massa di Demoni. Affianco al Re si trovavano la sua Regina e il suo Principe. Eccolo li! Sentii il cuore cominciare a battere all’impazzata malgrado non riuscissi a vederlo bene in volto. Bastava solo la sua presenza. La madre portava il vestito rosso che le avevo già visto indosso mentre padre e figlio erano completamente vestiti di nero. Ai loro fianchi una cintura con una spada affilata. Demon portava anche un mantello. Sembrava davvero regale. Aveva in mano qualcosa e con terrore compresi che erano Grimorio e la Penna del Destino.
 Vicino riuscii a vedere anche i miei genitori intrappolati da dei diavoli comandati da Evil ma per fortuna mi sembrava stessero bene. Evangeline era svenuta a terra davanti al Re.  
 Mi portai le mani alla bocca per evitare di lanciare un grido di orrore così mi uscì solo un gemito strozzato.
 Oddio le aveva strappato le ali!
 All’improvviso un diavolo uscì dalla massa nera di demoni e volò fino al cospetto di Demon.
 Era Gilderoy.
 << Mio signore… >> lo sentii dire con voce un po’ tremante << La ragazza è fuggita >>.
 << Cosa? >> sentii il grido furioso di Demon arrivarmi alle orecchie come una fucilata.
 La massa di demoni rumoreggiò.
 << Mio signore non so come sia potuto succedere >> piagnucolò Gilderoy mentre cercava di allontanarsi e di nascondersi in mezzo agli altri. Era davvero spaventato dalla furia del suo padrone.
 << Gilderoy vieni qui! >>.
 Gilderoy si inginocchiò di fronte a Demon che aprì Grimorio e impugnò la Penna del Destino.
 Sentii che qualcosa di terribile stava per accadere.
 Demon scribacchiò qualcosa e Gilderoy con un grido di sofferenza si trasformò in un serpente.
 << Il tuo compito era quello di controllarla, lurida serpe! >> rise malevolo Demon mentre il serpente si contorceva su se stesso a pochi metri da Evageline mezza morta << Era un compito così facile e neanche quello sei stato in grado di fare, buono a nulla! >>
 Orripilata vidi Demon scrivere ancora e Gilderoy cambiò nuovamente, trasformandosi in un drago, una fata, un umano e poi tornò se stesso.
 << Padrone, basta, vi prego >> supplicò il diavolo appena riuscì di nuovo a parlare << Perdono, perdono! >>.
 Ero paralizzata dalla paura. Che cosa era capace di fare Demon a un suo simile… la sua crudeltà non aveva limiti!
 All’improvviso due mani mi agguantarono e mi sollevarono per le ascelle.
 << Guarda chi abbiamo qui >> rise un diavolo << La Allie del libro in persona, quale onore! >>.
 Senza che potessi impedirglielo mi trascinò verso il suo Re.
 I demoni esultarono alla mia vista.
 Il diavolo mi spinse con forza e finii a terra gemendo per la botta. Quando alzai gli occhi, incontrai lo sguardo giallo di Demon stretto in un sorrisetto deliziato. Nel campo scese il silenzio assoluto, si udiva solo il gemito ansante di Gilderoy.
 << Allie Fox >> esclamò Demon a gran voce e i demoni ripresero a ghignare ed esultare. Tremiti di paura iniziarono a scuotermi il corpo. << Finalmente la Penna del Destino è nelle mie mani e adesso vedrai qual è il suo vero potere >>.
 Si rigirò tra le mani la lunga penna d’oca verde smeraldo e poi, in uno scatto veloce quasi invisibile ai miei occhi, cancello le lettere “Roy” del nome di Gilderoy.
 Il povero diavolo strillo spaventato quando le sue gambe diventarono trasparenti e una pozza di liquido nero si creò intorno ad esse.
 Era inchiostro.
 Ma sembrava come se stesse perdendo sangue per via di un’orrenda ferita.
 << Gilderoy! >> esclamai correndo da lui e stringendogli una mano che dopo che Demon aveva cancellato le lettere “De” era diventata anch’essa trasparente.
 Le mie mani si sporcarono d’inchiostro nero. Nero come le lacrime che rigavano il pallido volto del diavolo.
 << Allie >> mormorò con voce debole, tanto che dovetti chinarmi su di lui << Salvami >>.
 Mi voltai verso Demon. << Basta, fermati! >> gli urlai contro. << No, non farlo! >>.
 Troppo tardi mi mossi verso di lui, cercando di strappargli la penna dalle mani, ma ormai aveva cancellato tutto il nome di Gilderoy.
 Il diavolo, in un ultimo gemito di disperazione, si dissolse come fumo al vento e di lui rimase solo una pozza d’inchiostro.
 << Ah, niente mosse false, mia cara! >> esclamò Demon scrivendo furiosamente sul libro.
 Mi ritrovai immobile, sollevata di alcuni centimetri da terra. Sembrava come se mi avessero legato con delle corde invisibili. In quel momento vidi la signora Lawolf stringere il braccio di Layo in una mossa impercettibile ma quando guardai per un attimo i loro volti sembravano essere impassibili. Demon si avvicinò lentamente a me. Il suo sguardo all’altezza del mio.
 Poggiò una mano sul mio viso, accarezzandomi, e il tocco mi fece rabbrividire dal disgusto. Sembravo in prede alle convulsioni. Cercai di calmarmi. Non volevo dargli la soddisfazione di vedere la mia paura.
 << Demon, non osare toccarla! >> urlò mio padre furioso, divincolandosi dalle braccia del diavolo che lo teneva stretto.
 << Zitto Nathaniel! >> ringhiò Demon e poi si rivolse a me << Sebbene tuo padre sia stato una spina nel fianco a suo tempo è fuori gioco, adesso tocca a te mia cara… ma c’è ancora un’ultima possibilità >> lo guardai interrogativa. Cosa stava dicendo? << Mia cara Allie >> disse il diavolo fissando intensamente i miei occhi, mostrandomi i canini appuntiti con un sorriso abbagliante << Pensaci bene… Saresti una bellissima diavola>>.
 Finalmente intuii cosa volesse. M’immaginai con ali rosse dietro la schiena, la coda, le corna tra i capelli e i canini affilati. Certo la sua vittoria sarebbe stata un vero e proprio successo se fosse riuscito a ottenere anche il mio tradimento.
 << Mai >> sussurrai inizialmente e poi proseguii con voce più sicura << Non mi unirò mai a te, piuttosto la morte! >> gli sputai in faccia.
 Sentii mia madre gemere preoccupatissima.
 I demoni rumoreggiarono infuriati ma Demon li zittì con un gesto dopo essersi asciugato il volto. Il ghigno divertito era sparito. Il suo sguardo era diventato di ghiaccio, così affilato che sentii dolore solo guardandolo. Era un vero e proprio dolore fisico. Oddio! Il dolore aumentava. Era dappertutto.
 Cercai di resistere il più possibile mentre le lacrime iniziavano a bagnare il mio viso in un gesto involontario. Poi non ce la feci più e iniziai a contorcermi dal dolore ancora imprigionata a mezz’aria da fili invisibili. Provai a interrompere il contatto visivo con lui ma era impossibile, era un incantesimo troppo potente!
 Sentivo i miei genitori urlare e urlare ancora mentre i diavoli ridevano divertiti.
 E poi all’improvviso tutto cessò.
 Con una forte botta finii di nuovo a terra.
 Demon aveva deciso che era giunto il momento di finirla. Sfoderò la sua spada e si avvicinò per colpirmi. Chiusi gli occhi e aspettai. No non lo avrei mai implorato!
 Quel colpo però non arrivò mai.
 Riaprii gli occhi e vidi Demon a terra vicino a me. Il suo labbro sanguinava copiosamente. Qualcuno doveva averlo colpito. Alzai lo sguardo e vidi… Layo!
 Ansimava furioso. Era spaventoso osservarlo in quello stato. Quasi facevo fatica a riconoscere in lui il suo lato umano.
 Demon si rialzò e lo fulminò con lo sguardo quando Layo si frappose fra me e lui: << Spostati ragazzo! >>
 << Non ti permetterò di farle del male >> ringhiò il figlio.
 La signora Lawolf era diventata cianotica a causa del respiro trattenuto per la preoccupazione. << Lascialo stare Demon >> fu il sussurro di una madre disperata ma il diavolo non la considerò minimamente.
 << Avrei dovuto immaginare che la tua debolezza ti avrebbe accecato >> proseguì Demon << D’altronde è stata proprio quella a farti tradire i tuoi amici >> sputò schifato l’ultima parola.
 << Avevi detto che lei sarebbe stata salva! >> esclamò Layo stringendo i pugni.
 Demon scoppiò in una risata maligna che mi fece rizzare i capelli in testa. Assistevo alla scena senza poter fare nulla. << Un diavolo non mantiene mai la sua parola >> disse sghignazzando e poi tornò serio << Adesso spostati! >>.
 << No, mai! >>
 << Evil toglilo di mezzo! >>
 Intervenne il diavolo chiamato in causa.
 << Hai sentito lo zio, cugino >>
 << Non intrometterti! >>
 << Mai disobbedire a un ordine del tuo padrone, stupido! >>
 Ingaggiarono una lotta furiosa. I loro colpi facevano tremare la terra.
 Cercai di scappare da Demon ma era tutto inutile. Lui era troppo forte ed io ero troppo stanca…
 Stava per colpirmi con la spada quando Layo con una mossa fulminea si mise in mezzo.
 << NO! >>
 Il suo corpo si accasciò a terra.
 Sua madre strillò alla vista del sangue che usciva dalla ferita sul petto. << Come hai potuto… Tuo figlio! >> si avventò su Demon cercando di graffiarlo con le sue unghie.
 << Allie… >> sentii il suo sussurro e mi inginocchiai vicino a lui.
 Niente aveva più senso.
 C’era solo lui.
 Un rivolo di sangue gli uscì dalla bocca impedendogli di continuare.
 << Shhh! Non parlare >> gli mormorai lasciandogli un leggero bacio sulla fronte e accarezzandogli il viso. Il suo sangue si mischiò all’inchiostro di Gilderoy. Mi stavo sporcando tutta ma non m’importava. Le lacrime gli rigarono il volto mentre emetteva gli ultimi respiri.
 << Ho paura Allie. Dove sto andando? >> mormorò e i suoi occhi si fecero vacui. Sembrava che stesse guardando qualcosa che solo lui poteva vedere.
 << No Layo resta con me! >> esclamai baciandolo sulla bocca e stringendogli forte le mani.
 << Ti amo Allie >> rantolò con l’ultimo respiro.
 << Anch’io Layo! >> piansi forte << Anch’io ti amo ma, ti prego, non mi lasciare! >>.
 Non volevo credere che stava per morire.
 All’improvviso nelle scure nubi si aprì uno squarcio e una forte luce argentata ci investì, accecandomi.
 Allora la Luna parlò: << Quando l’alba e il tramonto si uniranno in un raggio di luna, le tenebre verranno sconfitte e il sole risplenderà nel cielo per sempre >>.
 Sentii un brusco respiro vicino a me e quando riuscii di nuovo a vedere, mi voltai per guardare Layo e il suo sorriso pieno di vita m’illuminò il cuore.


  
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