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Autore: luna_storta    30/07/2014    0 recensioni
Questa è una storia che riprende il fantastico Cameron Briel, dopo tutta la sua esperienza con Luce e Daniel, quando loro ormai sono solamente dei comuni mortali innamorati. Cam conoscerà per caso una ragazza che esercita su di lui un fascino particolare. Inizierà a viaggiare nel tempo e conosce una seconda ragazza, con cui nasce qualcosa in una Germania barocca. Ad un certo punto però, farà una scoperta che cambierà completamente il loro rapporto. Sarà la loro fine? Oppure semplicemente un nuovo inizio?
Quella sera, quando chiuse gli occhi, non sognò tenebre, ma vide dei capelli color grano volare secondo le decisioni del vento e due occhi verdi sorridere. Per lui.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cameron Briel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Milano, Italia.                                                                                                                                        
20 maggio 1918.
Era arrivato precisamente cinque giorni prima della morte di Luce, o meglio, Lucia. Sentiva in lontananza gli echi delle bombe. Sentiva urla dovunque. Urla disperate, di dolore. Tutti chiedevano pietà a qualcuno che non li avrebbe ascoltati. Quella era guerra, il posto perfetto per lui. Si ripeteva sempre più che avrebbe dovuto vivere lì: dove lui trovava la sua vera pace…ma quella volta non era lì per combattere. Nemmeno per pensare al presente che aveva lasciato, nemmeno al perché lui -ingiustamente- non potesse vivere lì per sempre. In quella vita Luce era Lucia e quella forse era stata una delle sue vite più brevi, era fra le tutte, la più ingiusta e lui era il primo ad ammetterlo. Lucia si era ritrovata a provare qualcosa più forte di lei. Di più, di troppo, per la sua giovane età e questo l’aveva distrutta, consumata.  Era morta, come sempre. Questa volta però, non aveva avuto nemmeno il tempo di conoscere a pieno l’amore. Era accaduto qualcosa di troppo veloce per lei, qualcosa di ingestibile. Lei aveva, inconsciamente, fatto ciò che aveva sempre fatto, tutte le altre volte. Non aveva avuto nemmeno il tempo di capire di essere al mondo, quasi. Quasi, era nata dentro la guerra. Quasi, aveva imparato solamente a prendersi cura degli altri al meglio; si era quasi abituata alla morte e mai avrebbe immaginato che la stessa cosa contro cui combatteva tutti i giorni, presto avrebbe colpito anche lei. Non era la bambina dolce, amorevole, simpatica nonostante tutto di quell’epoca, ciò di cui aveva bisogno; no di certo. Doveva andare indietro, ancora più indietro. Allora evocò un Annunziatore, e vi scomparve dentro.

Il tempo iniziò a girare. Sempre più indietro, sempre più lontano e ogni volta più vicino al momento.

Germania, correva l’anno 1664. Cam ricordava quella vita alla perfezione. Era quella che ricordava più felicemente. Germania dell’Est. Territorio prussiano. Per una volta, lui ricopriva un ruolo nobile mentre Daniel quello di un insignificante contadino. Luce, senza ombra di dubbio, anche. In quella vita lui era distante da loro, non era entrato nella vita di Lucinda Schwarz. In quella vita, non era successo però, nulla di troppo diverso dalle precedenti; fa ciò che ricordava. Cam aveva intrapreso una nobil vita, tutto qua. In quella vita qualcosa di speciale per lui c’era, lo sapeva, l’aveva sempre saputo. A ritornarci di nuovo, dopo tutti quegli anni, sentì un leggero brivido. Allora non si era messo in mezzo a Lucinda e Daniel ma ora, l’avrebbe fatto, non sarebbe entrato in contatto per nessuna ragione al mondo con il suo sé di allora, nonostante amasse la vita lussureggiante...piena di donne… Aveva avuto gioia, ma non avrebbe rivissuto quei giorni.
Sapeva perfettamente come orientarsi e si diresse verso la città. Non ci mise molto tempo ad arrivare, la sua memoria non lo aveva ingannato. Si era tenuto fuori dalle coltivazioni, lontano da quei monti, da quell’amore. Ora voleva vivere lì, per lo stesso assurdo motivo per il quale si era fermato in tutto quel tortuoso viaggio nel tempo. Non intendeva però intraprendere la vita da principe ancora una volta, no, lui voleva altro. Avrebbe raggiunto Daniel e Lucina, ben ricordando il loro lavoro di allora: contadini. Il suo ricordo del XVII secolo ruotava attorno a quattro parole: carestia, peste, povertà, guerra. Era impossibile sopravvivere senza un lavoro ma d’altro canto Cam non aveva minimamente voglia di sporcarsi le mani lavorando.
Ricordò di aver letto su una rivista una frase scherzosa riguardo all’utilità di “supervisore dei campi”, così era stato definito. Era un lavoro piuttosto inutile se ci si pensava bene e praticamente nessuno avrebbe assunto qualcuno per quello, specialmente in quel periodo di crisi. Bisognava probabilmente trovare qualcuno di abbastanza stupido o bisognava saper vendere bene quel lavoro. Le sue richieste erano fattibili: solamente vitto e alloggio. Si fermò un attimo avendo un dubbio sulla strada da fare, una volta arrivato in una piazzetta ma ripartì subito dopo, ricordandosi. Intraprese una stradina che portava in cima ad una collinetta dove si trovava lo stabilimento e finalmente arrivò.  
 
Grabow, Germania.                                                                                                                                 
17 luglio 1664.
Daniel e Lucinda avevano ottenuto qualche giorno di permesso che, erano certi, si sarebbero dedicati a vicenda. Lucinda però non sarebbe mai tornata a lavorare da quei giorni, non serve dire il perché. Amore. Intrepido e accecante amore. Una delle poche cose a cui un angelo non è capace di far fronte. Luce aveva messo il vestito più bello e candido che avesse. Portava una lunga sottoveste bianca con sopra un corpetto e una gonna lunga che copriva tutto il corpo. Solitamente i vestiti delle donne avevano colori sfarzosi o tenere decorazioni ma non il suo, non quello di quel giorno che era semplicemente bianco, con cui contrastavano i suoi magnifici capelli. Lei e Daniel stavano giocando a rincorrersi attorno ad un albero. Ogni volta che Daniel la prendeva la abbracciava saldamente, ma si guardava bene dal baciarla: sapeva che quelli erano i loro ultimi momenti insieme. Entrambi ridevano, lui consapevole del suo destino, lei, ingenua e spensierata. Si amavano come due folli, e come tali stavano conducendo la loro esistenza.
Ricordò improvvisamente di essere ancora vestito con gli abiti del XXI secolo ma ricordò anche quanto a loro, in quanto angeli, gli fosse concesso cambiare aspetto. Così fece e si ritrovò ad indossare dei leggins e sopra dei calzoncini, l’equivalente dei moderni pantaloni. Sopra, come top, una giubba a maniche lunghe, il tutto, ovviamente, di nero. Era decisamente troppo stanco per poter sostenere un colloquio e decise di fermarsi a dormire non molto lontano dalle coltivazioni e nella sua mente, invece che contare le pecore, pensò a quale sarebbe stata la sua versione. Quegli abiti nuovi e puliti sicuramente gli conferivano un aspetto elegante, poteva sembrare quasi un ricco ereditiere e ciò avrebbe semplicemente giocato a suo favore.  L’indomani mattina, con quei nuovi abiti si presentò al proprietario terriero con il quale riuscì a parlare dopo molti intoppi. Le coltivazioni si estendevano su un vasto territorio coperto da mura, attaccate a quelle di un altro proprietario terriero. Erano eternamente rivali, a quanto Cam ricordasse, ma il proprietario da cui lui stava andando era quello che dei due se la passava peggio. C’era una sola via di accesso alla tenuta dalle mura che ne coprivano perfettamente il perimetro. Essa dava una veduta dei campi sia da destra e sia da sinistra e portava fino alla casa seicentesca; era stata creata per far passare anche le carrozze e doveva essere un ghiaino largo circa tre metri.
<< Cosa mi stareste chiedendo precisamente? >> domandò l’uomo.
<< Sono un giovane ragazzo ma non badate a questo, ho molta esperienza in questo campo. Ho fatto molta pratica in campagne molto più grandi di queste. Non lascio che nulla e ripeto nulla venga lasciato incoltivato o mal coltivato. Sono molto efficiente e quando ci sono io a controllare il lavoro, tutto viene svolto alla perfezione. Fidatevi di me. Se volete, potete farmi provare per un poco, e quando vi sarete decisi, mi farete sapere. >> disse Cam molto sicuro di sé. L’uomo lo scrutò, attentamente. I suoi piccoli occhi sembravano molto severi e poco intenzionati ad assumerlo. Non era evidentemente stato abbastanza convincente, forse. Avrebbe dovuto elogiarsi un po’ di più, chiaramente. Ad ogni modo, Cam conveniva che concedergli una posizione di privilegio come lui gli stava chiedendo fosse una scelta difficile.
<< E ditemi ragazzo, come mai avete lasciato le altre campagne? Forse non siete stato poi così efficiente come affermate. Forse siete un bugiardo, falso, imbroglione. Cosa può farmi fidare di voi? A cosa mi serve qualcuno come voi? Non ne ho nessuna necessità. Dovrei spendere del denaro per un lavoro in concreto inutile? Di quanti soldi parliamo poi ragazzo? >> disse. Cam era in praticamente fregato. Fare una sorta di controllore dei campi non era un lavoro utile ma quando l’aveva pensato, gli era parsa una così bella idea! Si sentì tanto stupido in quel momento. Come aveva potuto pensare che qualcuno l’avrebbe assunto per quello? Ma che discorsi erano?! Lui era un demone, della cerchia più ristretta di Lucifero, e avrebbe mentito fino all’ultimo. Senza alcun problema.
<< Non sono il genere di persona che manca di rispetto, signore. Al contrario di quello che pensate Voi non voglio grandi stipendi. Solamente vitto e alloggio. Siete l’unica persona che mi potrebbe ospitare senza fare troppe domande. Sarebbe solamente una sistemazione momentanea, Signore. Se non vi soddisferà il mio lavoro sarete benissimo libero di mandarmi via in qualsiasi momento. So di starvi chiedendo molto in questo momento, soprattutto con la crisi che circola ma deve capirmi, non ho nessun’altra soluzione. >> l’uomo si soffermò a guardarlo per qualche secondo.
<< Tu non mi piaci, ma puoi chiamarmi Heinz. >> Cam gli fece un sorriso a 32 denti.
<< Mi considero ospitato? >> domandò.                      
<< Vedete di non fare solo la parte dell’ospite. Lavorate anche…vi conviene. >> disse in tono severo. Quasi non poteva credere di essere stato assunto. Era stato facile, fin troppo. Non gli importava, era solo felice, al settimo Inferno.
<< Inizierai domani mattina. Per oggi ti chiamerò qualcuno che ti mostri i terreni…e la tua nuova dimora. Di’ al ragazzo libero di portarti in giro. Lo troverai in cortile…a poltrire, a divertirsi. A non meritarsi un lavoro qui. Ti mostrerà la tua stanza. Non sono un principe e di sicuro non vi riserverò un trattamento tale. Mi auguro che lo sappiate. >> era alquanto evidente che quella sua aria abbastanza critica lo rispecchiasse perfettamente. Il ragazzo nel cortile era di sicuro Daniel. In quel momento Cam si sentì terribilmente combattuto. Non voleva negare all’amico la possibilità ti trascorrere del tempo con Lucinda ma non poteva nemmeno spiegare il motivo per cui non volesse che fosse lui a portarlo a spasso a Heinz.
<< Grazie mille Signore, non vi deluderò, è una promessa. >>
<< Me lo auguro. >> disse l’uomo accennando appena un sorriso.
  
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