ATTENZIONE QUESTA STORIA E' SUPER SPOILEEER VERSO LA FINE!





La prima volta che lo vidi.






La prima volta che lo vidi, lui era lì, voltato di spalle, grondante di sangue, invincibile, indomabile.

Qualsiasi altra bambina si sarebbe spaventata probabilmente, ma io ne fui attratta.


Era capitato così, per caso, mentre mio padre vagava tra i canali in cerca di qualcosa di interessante da guardare, mentre giocavo di fianco al televisore, fu un attimo.

Ero molto piccola ma quell'immagine rimase sempre nei miei pensieri;

era ferito, ansimava ,puntava l'arma contro il nemico.

Così forte nel suo dolore.

La sera andavo spesso a gironzolare in salotto, sperando di rivedere quella sagoma.

Forse la cosa che mi rimase impressa fu che combatteva, nonostante sembrasse sul punto di crollare, senza risparmiarsi, per permettere ad un suo amico di tuffarsi.

Lo vidi sorridere beffardo di fronte a un'enorme mostro, noncurante delle sue ferite, vidi quella strana creatura impallidire alla vista della sua cicatrice.

La prima cosa che pensai fu che era un guerriero.

Non uno qualsiasi, un guerriero fortissimo, che proteggeva gli amici e sterminava i nemici.

Volevo saperne di più, perché combatteva?
Chi erano i suoi amici?
Come faceva ad essere così forte?





La seconda volta che lo vidi, invece, ero alle elementari.

Vidi l'intero episodio.

Combatteva senza sosta contro un uomo d'acciaio, tutto sembrava volgersi a vantaggio del nemico ed io guardavo rapita le spade che guizzavano rapide, tagliando il vento, in cerca di scalfire la pelle dell'avversario.

Lo sentii preoccuparsi dei suoi amici e ricordare gli insegnamenti del suo maestro.

Lo vidi tagliare l'acciaio!

“Vorrei essere forte come lui!”

Mia madre non aveva trovato entusiasmante quanto me il combattimento, aveva trovato piuttosto, molto sconveniente alla mia età il sangue che trasudava da quegli scontri.

Non potevo più vederlo.

Mia madre fu troppo fiduciosa, le dissi “Ok” perché sapevo che lo faceva per il nostro bene ( mio e di mio fratello) ma quando non battibecco almeno un po' su una proibizione ci possono essere solo due motivi:

o ho capito che se ribatto le cose possono solo peggiorare;

o non ho la minima intenzione di dar retta alle regole della mamma.

Una sera, quando lei uscì, lo guardai un'altra volta.

Purtroppo l'episodio non parlava del mio eroe, così usai la mia ultima risorsa, internet!

Guardai tutti gli episodi, anche più di cinque al giorno, scoprii come Rufy aveva incontrato Zoro, di come lui si fosse messo nei guai con la marina e lo vidi diventare un compagno di quel buffo ragazzo.
Ci pensai un po': era evidente che qualunque cosa avressi fatto non li avrei mai raggiunti, sono personaggi di un fumetto!
La loro forza per me era irraggiungibile però non me la sentivo di abbattermi: guardiamo Koby ad esempio, lui non è forte, non è coraggioso e non è alla pari di Zoro o Rufy, ma fa comunque del suo meglio per realizzare il suo sogno.
Quindi pensai che volevo trovare un sogno, un'obbiettivo...
...ed era già da un po' che un'idea mi frullava in testa....ma questi sono affari miei!
Torniamo a One Piece

Scoprii il suo passato, la mia ammirazione per lui saliva ad un ritmo vertiginoso, iniziai a riflettere su tutti i messaggi che trasmetteva l'anime ed a farmi le mie idee ed i miei principi.

Lo vidi beccarsi una pallottola-sasso nella schiena pur di non far scoprire ai nemici la posizione di Nami ed Usop, poi arrivò l'episodio 24.

Quando lui affrontò Mihawk perse, era la prima volta che vedevo Zoro perdere, ma ciò non diminuì il mio interesse per lui: semmai lo raddoppiò!
A me quella non era sembrata neanche una sconfitta, anche se non aveva battuto Occhi di Falco, si era guadagnato il suo rispetto grazie alla sua grande determinazione.

Poi il fatto che potesse perdere dimostrava che era umano e questo lo rendeva ancora più incredibile.

Non lo vedevo più come il guerriero invincibile, ma come il guerriero indomabile, che manteneva il proprio orgoglio ed i propri principi anche nella sconfitta!
Poi quando lo vidi puntare la spada al cielo e promettere al suo capitano che sarebbe diventato il migliore fra le lacrime, lo adorai.
Mi fece molto riflettere perchè io non ho mai amato piangere di fronte agli altri.
Se ci sono delle sorelle/fratelli maggiori che stanno leggendo questa storia, credo che mi capirete.
Io ho un fratello più piccolo e non ho mai voluto che mi vedesse piangere!
Se cadevo e mi facevo male alla gamba quando lui era dietro di me, per quanto facesse male trattenevo le lacrime, io ero quella grande, l'esempio.
Se qualcuno doveva piangere era il più piccolo e debole che poteva appoggiarsi ai maggiori, anche per questo invidio un po' tutti i fratellini.
"Sorellona non ti fa male?Sta sanguinando tanto!"
"Che sciocchezza!Solo un piagnucolone si preoccuperebbe di una cosa del genere, basta un cerotto e passa in una notte!"
Per di più io non ero più grande solo di mio fratello, ma di tutti i bambini, tra l'altro maschi, della famiglia.
Ed io continuavo a non esporre i miei problemi ed a tenermi tutto dentro, ma a volte trattenere le lacrime è sbagliato.
Ci vuole coraggio per piangere e mettere a nudo la propria frustrazione, ma anche questa è un tipo di forza.
Se davanti ad una persona cara decidete di non piangere, pensateci bene, perché quelle lacrime non potranno uscire mai più.
E a tutti i fratelli minori: non sopravvalutate i vostri fratelli, è il torto più brutto che potreste fargli, perché pur di rispettare le vostre aspettative, metterebbero sottochiave tutti i loro problemi!
Perciò aprite gli occhi ed amate la gente anche per i suoi lati negativi, come ho fatto io con Zoro!

Dopo quell'episodio iniziai a vedere i suoi difetti, lo adorai ancora di più!

Tanto che, ironia della sorte, diventai imbranata quanto lui con l'orientamento.

Intendiamoci, io non ero mai stata brava in geografia, i posti è bello visitarli non impararli a memoria con i loro nomi impossibili, però a trovare la strada, se c'erano dei punti riconoscibili, me la cavavo.

Oggi per uscire dal microscopico labirinto per gli specchi ci avrò messo un'ora!

Giudicate voi.

Ritrovai l'episodio dello scontro tra lui e Mr. One, lo riguardai almeno cinque volte.

Lo disegnavo e mi facevo le mie fantasie su ipotetiche storie tra lui e Robin.

Ah, quanto mi diverto a fantasticare su questa ciurma!

Piansi con loro un sacco di volte, lo vidi con gli occhi lucidi quando la Merri li lasciò e piansi con loro, forse può sembrare ridicolo piangere per un cartone ma io mi sono sempre commossa molto facilmente, nonostante tutte le arie da dura e sbruffona che cerco di darmi.

Lo vidi sacrificarsi a Thriller Bark , mi venne un colpo.

Era proprio da lui, ormai lo sapevo, però non potei fare a meno di preoccuparmi a morte, sollevata dal fatto che ero certa che non sarebbe morto così facilmente, e che se Roronoa fosse stato portato alla marina tutta la ciurma sarebbe tornata alla carica per aiutarlo.

Sospirai sollevata quando vidi che Orso non l'aveva consegnato al governo.

Iniziai a cercare di capire la natura enigmatica di quel tipo, forse voleva mettere alla prova i mugiwara per sapere se erano degni di Rufy e se non lo fossero stati avrebbe portato il moro a suo padre... ma credo che i suoi piani verranno svelati completamente solo verso la fine della storia...

Perciò aspetto.
Piuttosto mi resi conto di quanto coraggio ci vuole ad affrontare la morte a testa alta.
Divenne quasi un'ossessione "Ma io ne sarei capace?".
Feci anche un'incubo dove una figur mascherata mi puntava una pistola alla tempia, ma non era quella la cosa che rese quell'orrore tale, era quello che dicevo io!
Cose che non pensavo affatto, dette per salvarsi la pelle.
Disgustoso.
Dopo quel sogno mi interrogai su me stessa "Ma io direi davvero cose del genere?" ed ho capito che di fronte alla paura molti direbbero cose che non gli appartengono.
"Quando accadrà, per qualunque motivo, non devo assolutamente cascarci!"
E a voi che leggete, non siate troppo duri con voi stessi se vi capitasse una cosa del genere, cercate piuttosto di migliorarvi sempre un poco alla volta.


Li vidi sconfitti a Sabaody (imprecai più volte contro Kizaru minacciandolo di morte, imitandolo per prenderlo per il culo e minacciando di torturarlo...tante volte).

Più che delusa ero preoccupata.

Mia madre mi sgridò perché avevo mordicchiato il cuscino.(Io mordicchio quando sono nervosa)

Vidi la saga di Marineford, Zoro che chiedeva a Mihawk di allenarlo e la morte di Ace.

Piansi di nuovo, tanto.

Giuro che se ridete vengo li e vi disintegro, è una cosa seria!
Mi sono chiesta molte volte perché Ace è morto.
Non parlo della sua morte naturale, lo so che è morto perché quel tizio odioso, Akainu, l'ha trafitto (mi viene il sangue acido a pensare a quel bastardo).
Forse per favorire lo sviluppo della storia? Non credo che Oda usi così alla leggera la vita dei suoi personaggi, nessun mangaka lo farebbe (anche io sto provando a disegnare manga e so che è una scelta difficile) quindi deve aver soppesato bene la scelta ma il motivo del finale è difficile intuirlo.
Vedere Rufy così distrutto fu orribile, ogni volta io ero davanti alla TV , a pugni stretti "Forza Rufy!"
"Tanto non ti sente."
"Non mi importa!"

Svenni di felicità quando seppi del nuovo mondo, e gridai per una mezzora buona il giorno in cui gli episodi del nuovo mondo incominciarono.

Saltai sul divano, mi rotolai sul letto dei miei e feci le scale.

Se ci penso mi ritorna quel sorriso ebete sulla faccia.

Feci un'orrenda smorfia quando ricominciarono a trasmettere i vecchi episodi.

Aspetto con ansia che gli episodi riprendano, voglio vedere Zoro che fa a fette Pica.(tenore del cavolo)
Per ultima cosa, grazie Roronoa Zoro, mi hai insegnato, anzi no, voi di One Piece mi avete insegnato, molte lezioni importanti, oppure avete riconfermato i miei principi.
Grazie di cuore.
Ed a tutti i fan di Zoro, leggetevi un libro sui samurai poi pensate al nostro spadaccino: lo troverete ancora più incredibile, ma non vi dico altro, dev'essere una sorpresa eheh!








Avviso importante a tutti i lettori che seguono le mie storie, tra poco andrò in vacanza quindi per due settimane non mi aspettate ok?

(mi dispiace, mi dispiace, mi dispiaceeee)