Vedo che la my ficcy piace, sn contenta ^^! Continuate a seguirmi, il bello (Ma cosa? -___-“) deve ancora arrivare… (Oddio… Risparmiaci!).
Cap. 3
- Non può farlo, non può assolutamente farlo!!
- Takao, ti scongiuro, cerca di calmarti.
Inutile: erano ore che il ragazzo continuava ad
andare avanti e indietro di fronte all’ingresso, borbottando la stessa solfa.
Quel pomeriggio, dopo il passaggio di Margot,
Hilary era entrata in casa, aveva preso la sua roba e se n’era andata, dicendo
a Mao di raggiungerla dopo; non erano servite le proteste degli altri a
rinunciare alla sfida, perché la ragazza si era opposta ad una possibile rinuncia
- Ma non può, non può, non può!!!!
Hilary non ha mai neppure lanciato un bey, come può sfidare quella lì?! MALEDIZIONEEEEEE!!!
- E’ inutile che t’agiti…
- La fai facile tu, vero Kei?!
Quella voleva sfidare te! E ora umilierà la nostra
amica davanti a tutti! Ma perché non l’ hai fermata?!
- Sarebbe servito, secondo te?!
– disse iroso – Hai visto anche tu lo sguardo di
Hilary, vero? Non sarebbe servito a niente impedirle di sfidare quella vipera. E poi è una sua scelta, non abbiamo il diritto di
ostacolarla.
Takao fissò il compagno ammutolito, mentre questo
portava le mani dietro la nuca e si appoggiava ad una delle colonnine del
portico.
- Forse ha ragione… - disse Rei
– Però non credo che da sola possa fare granché…
Cadde un silenzio pensieroso: nessuno sapeva che fare
“Quello è l’unico sistema… - pensò
Mao – Sì, se s’impegna può farcela!”
- Sarà meglio che raggiunga
Hilary, ormai è tardi.
- Facci sapere cos’ ha
deciso, sorellina.
- Ok.
*___________
Hilary sedeva sul piccolo balcone della sua
finestra, le gambe raccolte al petto, coi pantaloncini
da ginnastica, coperti da una larghissima felpa color bianco crema; poggiò
pigramente la nuca al muro e chiuse gli occhi, lasciando che il venticello del
tramonto le sfiorasse il viso. Poi girò piano la testa, finchè lo sguardo non
cadde sul suo bey: le scappò un sorrisetto, fino a quella mattina il suo
maggior problema era tenere a mente le basi insegnatele da Mao, o che nome dare
alla sua trottola, mentre ora aveva solo due giorni per diventare una blader
del livello dei suoi amici.
“Accidenti… Ma perché non sono stata zitta?! Miseriaccia…”. Però quella tipa l’aveva davvero mandata
in bestia: come aveva osato insultare i suoi amici?!
Darle della mascotte?! E poi…
“Tu invece, Kei, mi hai attirata
subito: forte, cocciuto, associale e freddo come il ghiaccio…”
“La cosa che mi diverte di più è umiliare i miei
avversari, se poi questo è qualcuno che rientra nella categoria “tipo ideale”,
è il massimo…”
- GRRRRRRRRRR……… - Se qualcuno l’avesse vista in
quel momento, avrebbe potuto giurare che dalle orecchie di Hilary uscisse del
fumo – BRUTTA…… SMORFIOSA!!!
- Hilary…? Posso entrare?
- Uhm? Certo, Mao.
- Come va? Tua madre mi ha detto
che non sei più uscita di qui da oggi pomeriggio…
L’amica rimase in silenzio; Mao si avvicinò,
cauta:
- Ho paura – sussurrò alla fine Hilary
– Anche se mi hai insegnato alla perfezione le basi e mi hai dimostrato
che il tuo sistema funziona, non posso assolutamente portarmi al livello di
quella tipa.
- Hi…
- Insomma, quella ha detto di essere un membro
della PSO, giusto? Perciò sarà davvero brava…
La cinese si sedette dall’altra parte del balcone,
prendendole la mano:
- Hi, ti ho raccontato il mio metodo per un
semplice fatto. Vedi, per migliorare col beyblade, dopo aver imparato le basi
come te, ci sono due metodi: o allenamento lungo e costante, o cercare di
emulare le tecniche altrui; e tu, in questo, hai un talento incredibile.
- Detta così però suona
offensivo… -_-‘
- Sto solo dicendo che,
come mi hai già dimostrato, in questi anni sei riuscita ad osservare così bene
le tecniche dei ragazzi da averle completamente memorizzate nella testa, da
riuscire ad utilizzarle tu stessa, a rivederle e a crearne di nuove. Insomma
hai imparato la “teoria”; ora non ti resta che la pratica… – le pose in mano il suo bey; Hilary le sorrise – E sono certa che in due
giorni potresti farcela, anzi, in tre.
- In tre? O_O?!
La cinesina fece un sorrisetto sardonico:
- Certo ^-^, cominciamo subito!!
E così dicendo, afferrò l’amica per il polso e la
trascinò di fuori
- Forza forza,
ALLENAMENTO!! ^-^
- No, Mao, aspetTAAAAAAA!!
Ma Mao non le diede retta, quella sera come i giorni
successivi: dopo aver detto agli altri che si sarebbero dovuti allenare senza
di lei fino al giorno della sfida di Hilary, la
cinesina l’aveva sottoposta ad una disciplina ferrea. Mao sosteneva che tutti i
dati immagazzinati da Hilary nei due anni passati ad osservare le battaglie dei
suoi amici dovevano, per servire a qualcosa, essere allenati al massimo, ma l’amica non era molto d’accordo, la stava uccidendo! Allo
scadere dell’allenamento, però, il suo livello era aumentato notevolmente.
La notte alla vigilia dello scontro Hilary non
riuscì a dormire e continuò a rigirarsi nel letto, coprendo e scoprendo il
collo col futon. Si sentiva stanca, ma l’agitazione la teneva sveglissima:
aveva l’impressione di stare aspettando la sua esecuzione capitale.
Dopo un po’ si alzò e, in punta di piedi per non
svegliare Mao, si avvicinò al suo armadio, ne aprì le
ante e cominciò a frugarci dentro, in silenzio; finalmente trovò la piccola
scatola laccata con le rifiniture dorate, alzò il coperchio ed estrasse
l’elegante anello di famiglia, dono della nonna; le piaceva per vari motivi, ma
soprattutto perché anche la piccola figura di lamina dorata posta sul gioiello,
raffigurante un’aquila imperiale, era fine e delicata come tutto il resto.
Controllò attentamente che Mao stesse dormendo, chiuse l’armadio e aprì la
finestra. Sorrise, chissà se sarebbe successo… Sua madre
le aveva sempre detto che l’anello della nonna era speciale, perché conteneva
tanti sogni e speranze, ma per Hilary era quasi magico; sfiorò dolcemente l’immagine
dell’animale e si sedette sul balcone, stringendo a sé l’anello:
“Per favore, aiutami anche stavolta…”. E l’anello rispose.
Nel frattempo, proprio sotto casa sua, Jessie
stava passeggiando tranquillo: era scappato per sfuggire al turno di “lavaggio
piatti” con Dunga, ma si era allontanato troppo, così aveva deciso di
prendersela comoda.
- Quando arriverò Mariam mi sgriderà – borbottò –
Ma pazienza: in fondo è giusto che stasera tocchi un po’ a lei, l’ultima volta
l’ ho dovuta sostituire – rise – perché doveva controllare il “suo ragazzo” e i
suoi amicch… UHM?!
Finalmente Hilary lo sentì: l’anello cominciava ad
emanare un certo tepore, brillando nel suo pugno stretto. Chiuse gli occhi,
mentre avvertiva una sensazione di tranquillità e protezione: “Grazie…”
Il ragazzino avvertì uno strano calore provenire
dalla sua tasca e vide che il suo Bit-power
lampeggiava: Mammut aveva avvertito qualcosa…
Notò allora la tenue luce provenire dalla casa a
fianco e saltò sull’albero del cortile, fino a raggiungere la finestra di
Hilary. Nascosto, Jessie osservò Mammut e vide che ora luccicava
ininterrottamente; improvvisamente Hilary allontanò da se la fonte di luce, che
si spense assieme al Bit-power del ragazzino. Appena
la finestra fu chiusa, Jessie balzò giù dall’albero e corse ad avvertire Ozuma
e gli altri: aveva fatto una scoperta incredibile…
*_________
Quella mattina il palazzotto dello sport della BBA
era colmo di gente; persone curiose, a dirla tutta,
più che di conoscere il membro della PSO, la sua avversaria. La quale adesso si
trovava negli spogliatoi dello stadio, tremante come una foglia.
- Hi, sei un po’ pallida, sai?
- Lo so, Mao. Forse dipende dal fatto che mi sento
dei serpenti nello stomaco.
- Guarda che se vuoi possiamo sostituirti noi, non
hanno ancora annunciato chi è lo sfidante.
- No, Takao, non insistere! E’ normale essere
agitati prima di un incontro, no? E’ tutto ok! ^-^ – ma neanche lei era
convinta delle sue parole.
Il Prof K sospirò, quant’era cocciuta! S’infilò
una mano in tasca:
- Tieni.
- Cos’è?
- E’ il tuo bey. O
meglio, era il tuo bey: l’altro giorno ho chiesto a Mao di farmelo vedere e
stamattina l’ ho sistemato un po’, la sua base era troppo massiccia e impediva
un buon controllo.
La ragazza osservò il bey a bocca aperta, come fosse un tesoro prezioso:
- Prof…
Takao le poggiò il pugno sulla testa:
- Sei una vera zuccona – sorrise -
Impegnati, d’accordo?
- Takao…
- Vabbè, abbiamo capito, ora vedi di non far
scemenze, okkei ochetta?
- COME HAI DETTO, SCIMMIA >_<* ?!
- AAAHH, no, okkei, va bene, aspetta, niente
pugnooo…!!!
Ma il pugno non
arrivò: la ragazza gli fece un buffetto sulla testa, sorridendo. Arrabbiandosi,
le era passata completamente la tensione
- Grazie…
In quel momento la voce gracchiante degli
altoparlanti riempì la stanza:
- DLINGDLONG… Gli sfidanti sono pregati di
presentarsi alla pedana del Beyblade Stadium. Gli sfidanti…
Hilary si mordicchiò il
labbro, accarezzando col dito l’anello con l’aquila che aveva all’indice: era
il momento.
- Forza, andiamo.
E vi lascio la suspense… Uh uh… (Maledetttaaaa!!!!
NdTutti)