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Autore: The Stranger On The Moon    30/07/2014    1 recensioni
La Bella e la Bestia, il Gigante e la Bambina, la Spada e la Rosa, così li chiamavano.
Poi la Bella ha domato la Bestia, la Bambina ha piegato il Gigante e la Rosa ha spezzato la Spada.
Come, chiedete?
Lui un tempo l'ha chiamato Peccato,
Lei un tempo l'ha chiamato Amore.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexander Andersen, Enrico Maxwell, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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10. Back It Up

 

Lo svegliò lo scroscio dell'acqua.
Guardò il letto: vuoto. Unì i puntini e concluse che Miryam doveva essere a farsi una doccia.
Però, si era svegliata alla svelta.
Fissò la porta con una pessima idea in mente.
Oi! Oi! Solo perché sei innamorato non vuol dire che puoi comportarti come un maiale!
Si alzò ignorando bellamente la voce della sua coscienza. Avrebbe dovuto sprecare un'opportunità così buona? E poi, al diavolo! Guardare non aveva mai fatto male a nessuno.
Nel momento stesso in cui sentì Miryam smettere di canticchiare - una melodia davvero piacevole, tra l'altro - spinse la maniglia ed entrò, fingendo tutta la naturalezza di cui era capace.
La sorprese proprio mentre usciva dalla doccia, senza che nemmeno avesse preso un asciugamano.
La vista della ragazza così, nuda come l'aveva fatta la madre, lo colpì come un cazzotto alla tempia: rimase a fissarla a bocca aperta senza nemmeno tentare di darsi un contegno.
Lei invece, dopo la prima alzata di sopracciglia sorpresa, non sembrò nemmeno infastidita: si voltò solo a cercare l'accappatoio, offrendogli anche il panorama retrostante.
-Faccia con comodo, eh-Commentò, divertita.
Come se non l'avesse capito che l'aveva fatto apposta.
A quella l'uomo, imporporato, nascose il viso contro la porta-S-sono mortificato!-
-Oh, sì, ne sono sicura-Rispose lei sorridendo e allungandosi verso di lui per prendere un asciugamano -Se ha visto tutto mi copro.-
-I-io...Esco-Concluse capitombolando fuori, rosso sino alla punta dei capelli.
Perché l'aveva fatto se poi non riusciva a sopportarne le conseguenze?!
Che idiota. Che grandissimo idiota. Che... Bellissima donna.
Era tutta vera? Perché era perfetta. Semplicemente perfetta. Le spalle, i seni, la vita, il ventre, i fianchi, le gambe... L'incarnazione del paradiso.
Rimase a contemplare il vuoto per qualche istante, incantato: poi tornò in sé soffocando un gemito di sconforto. Come poteva anche solo pensare di ottenere una donna così? Non era nemmeno lontanamente attraente, lui. Ed era pieno di uomini, là fuori, figurarsi. Non aveva la benché minima speranza. Gli sarebbe toccato stare a rodersi il fegato per il resto dei suoi giorni, e basta.

Così imparava ad innamorarsi.
Sospirando lasciò la stanza.

Miryam rise fra sé e sé, soddisfatta.
Se l'aveva portato al punto di non sapersi nemmeno fermare per vederla uscire dalla doccia allora era sulla buona strada.
Per non parlare poi della reazione che aveva avuto! L'aveva fissata per due minuti buoni come se avesse visto la Madonna, a bocca aperta.
Solo che la Madonna non aveva la quinta e le gambe da gazzella.
Bene, doveva continuare così.
Si pettinò i capelli, piacevolmente scombussolata. Non le dava fastidio essere guardata da lui, e probabilmente non l'avrebbe fatto nemmeno essere toccata. Avrebbe dovuto provarci, però indurlo a tanto era difficile.
Ci avrebbe pensato. Intanto poteva stuzzicarlo un altro po' a cena.

-Ehilà!
Lo punzecchiò ai fianchi e lui diede in un sussulto da manuale.
-Le va di farmi compagnia, stasera?
-P-prego?
-A cena, dico. Cena con me?
-Ah, sì. Però ceniamo presto.
-Sono a sua disposizione-Rispose, con una punta di malizia.
L'altro parve accusare il colpo, perché vide le orecchie diventargli viola.
-Abbiamo una missione-Continuò stolidamente-Andiamo in Irlanda del Nord.-
-Perfetto-Disse lei, porgendogli il braccio. Si avviarono in sala da pranzo.

-Che c'è di nuovo? Ghouls?
-Anche, ma soprattutto l'Hellsing. Dobbiamo batterli sul tempo.
-Quei cani protestanti-Ringhiò lei-Quel territorio è sotto la nostra giurisdizione.-
-Per questo dobbiamo sbrigarci. Hanno una nuova recluta, forse ti farà piacere occuparti di lei.
-Una draculina?
-Agli ordini di Alucard. L'hanno dotata di buona artiglieria, quindi ti consiglierei di stare attenta.
-Chiaro. Prenderò i bag'hnak d'argento. Me li benedirebbe?
-Sicuro.
-Allora non temo rivali
-Però...-Iniziò, incerto.
Lei lo guardò.
-Insomma, si può sapere che ti è preso l'ultima volta?
-No, io vorrei sapere cos'è preso a lei-Rispose la ragazza, corrugando le sopracciglia-Insomma, mi ha preso per i capelli e mi ha sbattuto contro il termosifone. Perché l'ha fatto?È uno scherzo che si fa alle reclute?-

-Non ricordi cosa stavi facendo?-

Al suo diniego spiegò:-Stavi profanando i cadaveri dei ghouls che avevi già decapitato. Ho provato a fermarti, ma non accennavi a smettere: m'ha toccato darti una botta in testa.-

-Io?-Chiese lei, incredula.

-Già, proprio tu.

-Quella voce...Oh.-Disse soltanto, portandosi una mano alla testa e abbassando lo sguardo.

-Vedi di non fare così anche con la draculina-Proseguì, senza accorgersi dello sconforto che l'aveva assalita-Perché non avrò tempo di pensare anche a te. Però, se arrivi a metterla alle strette...-

-Devo ucciderla. Lo so.

-A posto.

Ci fu un istante di silenzio in cui entrambi continuarono a camminare guardandosi le scarpe. Poi alzarono la testa nello stesso momento.

-Miryam...

-Padre...

-Ops, scusa.

-Dica, dica.

-No, prima tu.

-Partiamo subito?

-Era quello che volevo chiederti. Andiamo.

  
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