- Ripropongo, a distanza di tempo, questa mia storia rivisitata e debitamente corretta e mai finita di pubblicare su efp. -
"Quelle urla erano un grido disperato d'aiuto o forse l'unico modo di comunicare che avevano. L'unico modo per darle il benvenuto. Quelle urla erano sufficienti a far diventare pazzi.
La vecchia l'afferrò per un polso e la spinse bruscamente dentro la stanza, poi con un repellente ghigno la chiuse all'interno. " Benvenuta a Foggy Lane " disse con una risata sadica.
Marlene che era caduta con la faccia sul pavimento sudicio si sollevò. Ad arredare la camera vi era solo un letto di ferro. Si sedette con le gambe contro il petto sul materasso, scoprendolo terribilmente molle, e affondò il viso nelle ginocchia, mentre le urla, ormai cessate, lasciavano udire il lontano tintinnio della vecchia."