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Autore: Iccia    30/07/2014    0 recensioni
- È più tranquilla ora… - constatò HeMo sedendosi sulle mie gambe.
- Già.. – rispondemmo io e Mark.
La casa era immersa in un quieto silenzio, come quello che si ha dopo una forte bufera.
La giornata che avevamo vissuto era paragonabile ad una tempesta: la morte di Cory era arrivata come un uragano che spazza via tutto ciò che trova nel suo cammino, cambiando nel profondo le persone.
Una volta accettato che l’uragano porta sempre cambiamenti e che come arriva se ne va, ad ognuno lascia dentro un’amara rassegnazione e un quieto silenzio tutt’intorno.
L’unica luce accesa della casa era quella proveniente dalla lampada della cucina che contribuiva a formare un ambiente placido, specchio delle nostre menti.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Naya Rivera, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come promesso: veloce e indolore.
Ho pubblicato tutto in una sera.
Voglio solo precisare una cosa: la canzone alla fine del capitolo, e che viene nominata nel durante, non è stata scritta dalla sottoscritta nè tantomeno da Naya.
E' opera di Omar Codazzi.
Mi sembrava troppo bella e troppo inerente per non mettercela. Spero che la storia vi sia piaciuta.
Alla prossima.
R.B


Terza parte : He took the midnight train goin’anywhere
 
[POV NAYA]
 
Non mangiavo dal giorno prima e solo quando mi avevano presentato il piatto di pasta davanti, mi resi conto di quanta fame avevo.
Heather era partita prima di finire, a quanto pare anche sua madre era venuta a trovarla, così le misi il pranzo in un contenitore  e ci salutammo con la promessa di rincontrarci il pomeriggio a casa di Lea.
Rimasti nuovamente soli, mi sedetti di fianco a Cristian e pranzammo in silenzio mano nella mano.
-Io vado un attimo in giardino… - annunciai alzandomi e portando il piatto e il bicchiere nel lavabo.
-Io lavo i piatti – aggiunse lui.
-Nono, sta arrivando Greta, vai a farti una doccia e riposati che questa notte non hai dormito.
Notando la sua faccia sorpresa, classica di chi viene colto in fallo, sorrisi materna e mi affrettai a spiegare:
-Ero sveglia, sentivo quando mi stringevi e mi accarezzavi… Grazie – mi avvicinai e lo abbracciai.
-Figurati, giuro che non ti potevo guardare in quel modo, mi sentivo inutile.
Piangevi anche nel sonno e non sapevo come consolarti…
-Oh Cristian, mi è bastato averti vicino, vuol dire molto per me… - tirai un sospiro e ricominciai a parlare con il groppo in gola – Promettimi… promettimi che tu non te ne andrai, che non mi lascerai mai sola… - finii nascondendo il viso nell’abbraccio.
-Ehi Naya, guardami : neanche se un giorno sarai tu a lasciare me, io non ti abbandonerò.
Rimanemmo abbracciati ancora un po’ prima di andare ognuno a fare le sue commissioni.
Ero davvero grata di averlo con me, finalmente, mi sentivo bene, senza contare la perdita di uno dei miei migliori amici.
Persa nei miei pensieri cominciai ad annaffiare i fiori nel giardino, non mi accorsi neanche dell’arrivo di Greta finché non mi venne a salutare.
-Ti piaceva tanto da piccola stare tra i fiori, soprattutto quando volevi evadere dal mondo reale.
Riuscivi a stare fuori per ore ed ore… - raccontò guardando i gigli che stavo annaffiando.
-Già… mi hanno sempre aiutata a non pensare, andavo in giardino e già sapevo cosa avrei dovuto fare.
È un lavoro monotono e gratificante, oltre che profumato!
Tiene impegnata la mente  – ammisi con un sorriso.
-La vita a volte gioca brutti scherzi bambina mia, tu devi solo saperli aggirare…
-Greta, come faccio ad aggirare la morte di Cory?! È morto!
Non lo rivedrò più, l’unica cosa che mi rimane di lui è la sua voce che risuona costantemente nella mia testa!
È straziante sentire la sua presenza ma non poterlo vedere! – le urlai sfogando la mia rabbia.
-Vieni, sediamoci un attimo – mi invitò facendomi sedere sul dondolo – Sai, purtroppo, o per fortuna dai più grandi dolori nascono le cose più belle.
Continua ad ascoltare la sua voce, fai qualcosa che riesca a ricordarti sempre le cose belle che lo caratterizzavano; qualcosa che puoi andare a rivedere quando hai bisogno di lui. – detto ciò si alzò e se ne andò a sbrigare le sue faccende.
Mi alzai pensierosa e mi diressi verso la libreria per seguire il consiglio della mia storica governante e bambinaia.

… … …
 
[POV CRISTIAN]
 
Non so bene il motivo ma l’atmosfera nella camera di Naya conciliava sempre un buon sonno.
Era tranquilla ed accogliente.
Quando mi svegliai la casa era silenziosa, quasi fossi l’unica persona che abitarvi.
Mi rivestii e scesi in cucina dove trovai Greta seduta sullo sgabello dell’isola a leggere un giornale mentre beveva una tazza di thè.
-Buonasera Greta – la salutai.
-Ben alzato signorino Thornton – rispose con un sorriso materno.
-Greta, ti ho detto che puoi chiamarmi Cristian… - la rimproverai bonariamente.
-Deformazione professionale…
Greta lavorava per la famiglia Rivera da moltissimi anni, aveva cresciuto il padre di Naya e tutti i suoi fratelli.
Con i suoi 70 anni, era una donna piena di energia e giocherellona.
-Dov’è Naya?
-È chiusa nella libreria da quasi un’ora…
Salii le scale fino alla mansarda, dove si trovava la libreria.
A Naya piaceva leggere e se la cavava nella scrittura – a detta sua – per me aveva un vero talento.
Quando si trasferì in questa casa modificò la mansarda fino a riempirla di scaffali colmi di libri e bauli di quando era piccola, mise una scrivania antica davanti alla finestra e una poltrona al centro della stanza.
Ed è lì che la trovai appena varcata la porta, sprofondata e addormentata coperta da una vecchia trapunta.
La mia attenzione fu attirata dalla lampada accesa sulla scrivania.
Sopra c’era un foglio con la scrittura di Naya:
Caro Amico” era il titolo.
La curiosità mi spingeva a continuare a leggere, ma decisi che lo avrebbe fatto Naya quando avrebbe voluto.
Mi limitai a girare per la stanza e scorgere i titoli dei vari libri.
Ogni ripiano aveva il suo genere letterario che spaziava dai grandi classici delle sorelle Brönte, Jane Austen, Shakespeare, L.M.Alcott ;  ai libri di avventura di Verne, Kipling e vi aveva aggiunto anche “La Terra delle Storie” di Chris; ai romanzi storici – i suoi preferiti – fino ad arrivare al fantasy con “Harry Potter” e “Il Signore degli Anelli”.
Quando Naya si ritirava in questa stanza poteva starci le ore.
In effetti, dovevo ammetterlo, era una delle stanze più belle della casa, al suo interno vi era racchiusa l’essenza di Naya stessa.
-Ehi… – sentii sussurrare.
Mi girai e la vidi stiracchiarsi con movimenti lenti e sinuosi.
-Non volevo svegliarti
-Non lo hai fatto… vieni qui – mi invitò spostandosi verso il bordo della poltrona per poi riaccovacciarsi di fianco a me appena mi misi a sedere.
-Dimmi la verità: quanto ti piace stare quassù? – le domandai sistemando meglio la coperta su di noi.
-È il mio piccolo e confortante rifugio… potrei anche vivere solo in questa stanza
-Vivere o sopravvivere?
-Sai, non sono tutti come te!
C’è chi si rifugia nei libri e leggere non gli da’ fatica! – esclamò fingendosi indignata, facendomi sorridere.
-Quando vuoi andare da Lea?
-Mi cambio e partiamo – mi rispose abbracciandomi.
Rimanemmo per qualche minuto in quella posizione, in balia delle carezze e dei baci, poi Naya si alzò e lasciò la stanza.
Un quarto d’ora più tardi eravamo in auto verso casa di Lea.
Il viaggio, alquanto breve, era trascorso il silenzio: Naya, al volante, era persa nei suoi pensieri ed era molto irrequieta.
Parcheggiò la sua Range Rover dietro casa di Lea in uno dei pochi posti rimasti.
La porta sul retro era stata lasciata aperta e da dentro arrivavano delle voci indistinte.
-Naya! – esclamò Amber appena la vide.
Le due si abbracciarono calorosamente, mentre io salutavo le altre persone e facevo le condoglianze.
-Ehi NayNay… - sussurrò Mark avvicinandosi e aprendo le braccia a Naya che gli corse incontro.
-Shh, tranquilla… siamo tutti qui – le disse stringendola fino a farla sparire tra le sue braccia.
-Devo andare da Lea – annunciò quest’ultima.
-È in salotto, ti stava cercando…
Naya uscì dalla cucina, seguita da tutti noi e si fermò dietro il divano dove era seduta Lea con ai lati Chris e Dianna che le tenevano la mano.
-Lea… - sussurrò come se avesse paura di spaventarla.
Quando quest’ultima si girò con gli occhi arrossati e il viso sconvolto, corse da Naya e si buttò tra le sue braccia.
-Nay… non c’è più… Cory non c’è più! – esclamò tra i singhiozzi.
-Non dire così Lea, lui è ancora qui con noi, continuerà a vivere attraverso noi tesoro – cercò di consolarla.
-No Naya, è morto… è morto! – urlò straziata nel silenzio della stanza.
-Non è morto Lea, ha solo preso il treno di mezzanotte senza avere in mente una destinazione  … - le ricordò con voce materna circondandole il viso con le mani per guardarla negli occhi, asciugandole le lacrime.
Tutti guardavano Naya con aspettativa come se fossero sicuri di quello che stava per accadere.
-Just a small town girl, livening in a lonely world, she took the midnight train goin’anywhere –  cominciò ad  intonare con voce commossa.
-Just a city boy, born and raised in south Detroit, he took the midnight train goin’ anywhere – continuò Mark affiancandosi alle due. -A singer in a smoky room – attaccò Chord che aveva preso la chitarra.
-A smell of wine and cheap perfume – continuò Naya – For a smile they can share the night, it goes on and on and on!  - si unirono Heather e Dianna. -Che spettacolo vederli così! – disse meravigliata la compagna di Harry.
Molti dei rispettivi partner erano venuti, Cory era entrato nel cuore di tutti.
 
Stranger, waiting
Up and down the boulevard
They shadows searching
In the night.
Streetlight, people
Living just to find emotion
Hiding somewhere in the night!”
 
Quel giorno ebbi l’opportunità di capire il primo vero insegnamento da parte del Glee club:
insieme, anche il più grande dei dolori si poteva superare.
Vedere Lea sorridere con le lacrime agli occhi, abbracciata a Naya, mentre cantava, era una gioia per tutti i presenti.
 
Don’t stop believing
Hold on to the feeling
Streetlight, people
Don’t stop!”
 
Finirono la canzone con il classico acuto per poi abbracciarsi commossi.
Era proprio vero quello che diceva Cory:
L’amore ti permette di rimanere vivo, anche dopo che te ne sei andato.”
E guardandoli si aveva la certezza che Cory Monteith non li avrebbe mai abbandonati veramente.
 
… … …
 
   
[POV NAYA]
 
-Ehi, dov’è Lea? – mi chiese Mark appena entrai in cucina.
Dopo aver cenato insieme in molti erano tornati a casa, eravamo rimasti solo io, Mark, Heather e Dianna per dormire con Lea.
Cristian era ritornato con Kevin e ci eravamo dati appuntamento per il giorno dopo.
-È in camera, Dianna sta cercando di farla dormire… - risposi sedendomi vicino a lui sul tavolo.
Mentre Mark e Heather sparecchiavano, io e Dianna eravamo andate ad aiutare Lea a sistemarsi per la notte.
-È più tranquilla ora… - constatò HeMo sedendosi sulle mie gambe.
-Già.. – rispondemmo io e Mark.
La casa era immersa in un quieto silenzio, come quello che si ha dopo una forte bufera.
La giornata che avevamo vissuto era paragonabile ad una tempesta: la morte di Cory era arrivata come un uragano che spazza via tutto ciò che trova nel suo cammino, cambiando nel profondo le persone.
 Una volta accettato che l’uragano porta sempre cambiamenti e che come arriva se ne va, ad ognuno lascia dentro un’amara rassegnazione e un quieto silenzio tutt’intorno.
 L’unica luce accesa della casa era quella proveniente dalla lampada della cucina che contribuiva a formare un ambiente placido, specchio delle nostre menti.
Dei passi provenienti  dalle scale ci risvegliarono dai nostri pensieri.
-Si è addormentata – annunciò Dianna con occhi stanchi.
Stanchi come quelli di tutti noi.
Quando il silenzio ricadde pesantemente, mi ricordai di ciò che avevo scritto il pomeriggio.
-Ho composto una canzone… - annunciai soprappensiero fissando il vuoto davanti a me.
Heather mi guardò orgogliosa per poi stringermi.
-Vuoi farcela sentire? – mi chiese dolcemente Dianna.
-Prendo la chitarra, tu attacca che io ti seguo – m’informò Mark.
Cominciai a cantare seguita poi da Heather e Dianna.
Finita la canzone ci abbracciarono tutti.
-È bellissima NayNay! –esclamò Dianna.
-Una delle più belle che tu abbia mai scritto – continuò HeMo baciandomi la guancia.
-Brava piccola! – si complimentò Mark.
Dopo qualche minuto di silenzio Dianna cominciò a parlare:
-Ho paura di dimenticarlo, ho paura che un giorno non mi ricordi più la sua voce o il suo modo di fare… - disse Dianna.
-Non succederà mai, abbiamo tanti ricordi che lo terranno vivo nelle nostre menti e nei nostri cuori – rispose Mark.
-Il nostro gigante buono… - sospirai guardando la sua foto sul balcone della cucina.
-Rimarrà sempre con noi – esordì Heather – Ne sono convinta; dopotutto lo Show deve andare avanti, in un modo o nell’altro.
Le sorrisi ricordando la frase che diceva sempre Cory nei momenti più tristi.
Tornammo tutti a guardare la foto che ritraeva il nostro amico sorridente.
Non lo avremmo mai più rivisto, ma ad ognuno di noi era rimasto qualcosa di speciale del nostro gigante buono.  
 
 
The End
 
 
 
 
CORY MONTEITH
1982-2013
∞·∞·∞·∞·∞·∞
“The show must go… all over the place…
or something”
∞·∞·∞·∞·∞·∞



CARO AMICO

Sento un vuoto qui dentro di me
È un pensiero costante perché
Quando perdo l’amico più vero
È più arduo il sentiero.
Io che ancora ho bisogno di te
Di un consiglio, un aiuto, un caffè.
Delle notti a discutere ancora
      Aspettando l’Aurora.  
Caro, caro amico
Come faccio sta sera a cantare se tu non ci sei,
ma se alzo lo sguardo nel cielo
ti rivedo, vicino e sereno
mentre ascolti questa canzone
che io dedico a te.
Piange, il mio cuore
Se ripenso alle tante avventure
Vissute con te.
Quando hai un amico sincero,
anche il mondo ti sembra più vero
io ti porterò sempre nel cuore
e questa canzone, io la dedico a te.
Sento un vuoto qui dentro di me
È un pensiero costante perché
Quando perdi l’amico più vero
È più arduo il sentiero.
Ti ringrazio amico perché
Per il bene che tu hai dato a me.
Sei andato in alto nel cielo
Amico mio vero.
Caro, caro amico
Come faccio sta sera a cantare se tu non ci sei,
ma se alzo lo sguardo nel cielo
ti rivedo, vicino e sereno
mentre ascolti questa canzone
che io dedico a te.
Piange, il mio cuore
Se ripenso alle tante avventure
Vissute con te.
Quando hai un amico sincero,
anche il mondo ti sembra più vero
io ti porterò sempre nel cuore
e questa canzone, io la dedico a te.
 
  
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