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Autore: Fanie33    30/07/2014    1 recensioni
Dal primo capitolo: "C'erano giorni, Kili lo sapeva, in cui certe idee nascevano così radicate nella sua mente che niente le riusciva a scacciare, tanto che perfino i suoi sogni ne portavano segni evidenti, e quello era uno di quei giorni."
Perchè, in fondo, cosa si può fare, quando un'inafferrabile consapevolezza si fa strada nella nostra mente? Anche se è sbagliato, mortamente sbagliato e folle, lei resta li, cattiva e inconfutabile. E allora, non resta che affrontarla.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Si svegliarono ancora abbracciati, alle prime luci dell'alba.
Thorin doveva già essere uscito da un pezzo, e in casa non si sentiva nessun rumore.
«Hai dormito qui?» chiese Fili, scostando una ciocca di capelli scuri dalla fronte del fratello.
«Non mi sarei spostato nemmeno se fosse entrato lo zio» sorrise Kili, guardando il biondo.
«Vado a preparare la colazione?»
«No. Resta qui» sussurrò il minore, appoggiandogli la testa sul petto.
Rimasero così, in silenzio, mentre Fili passava le dita tra i capelli scuri del fratello.
Era sbagliato, completamente sbagliato. Se qualcuno li avesse visti, se qualcuno li avesse sentiti, la loro vita sarebbe semplicemente crollata su se stessa, in un'esplosione tragicamente fragorosa. E Kili sapeva che la cosa peggiore in assoluto, sia per lui che per suo fratello, sarebbe stato lo sguardo di Thorin, quel misto di delusione e disprezzo che riusciva sempre a fare breccia in tutte le barriere che loro credevano impenetrabili. Li avrebbe guardati, avrebbe visto cosa avevano fatto, cos'erano diventati, e per i due fratelli non ci sarebbe stato nessun ritorno, nessun appello. A Kili, per quanto lo amasse e lo rispettasse, del parere di suo zio importava poco, soprattutto in quel caso, visto che sapeva esattamente cosa il nano ne avrebbe pensato di tutta quella storia, e semplicemente il giovane Durin si sarebbe fatto una ragione di qualsiasi cosa avrebbe detto nel caso in cui lo fosse venuto a sapere, ma sapeva benissimo che per suo fratello la faccenda era ben diversa. Fili era cresciuto pendendo dalle labbra del principe di Erebor, e lo considerava un padre, un esempio, una sorta di idolo da imitare. E come poteva essere altrimenti? Un giorno Thorin sarebbe divenuto re, e suo nipote dopo di lui, cosa ci poteva essere di male nell'affetto tra di loro? Nulla, assolutamente nulla, se non un piccolo particolare: cosa mai avrebbe potuto dire il grande Thorin Scudodiquercia semmai si fosse reso conto che i suoi due nipoti, sangue del suo sangue, i suoi eredi, il futuro della dinastia, in realtà non avevano assolutamente alcun interesse al di fuori della reciproca compagnia? E da li nasceva il grande, vero problema di tutta quella storia. Kili amava Fili, e allora? Kili e Fili erano fratelli e sia amavano, e allora? Magari fino a quel punto, nemmeno Thorin avrebbe trovato qualche valido motivo per separarli, anche se il più giovane ne dubitava seriamente. Ma se per qualche motivo, se per un caso fortuito ciò che provavano l'uno per l'altro fosse durato nel tempo, magari per sempre, chi sarebbe salito sul trono dopo di loro? Chi avrebbe governato Erebor? Nessuno, perché non ci sarebbe stato alcun figlio di Kili o di Fili a permettere che il loro nome continuasse ad esistere. E quello, più di tutto, era intollerabile alla mente di Thorin, lo sapevano entrambi.
Non avrebbe mai permesso una cosa del genere, mai, li avrebbe separati, avrebbe preferito vederli soffrire piuttosto che lasciar accadere un abominio del genere. Kili rabbrividì a quel pensiero.
«Hai freddo?» la voce di Fili lo riportò alla realtà, mentre il fratello lo stringeva più vicino a sé per riscaldarlo.
«No, sto bene»
«Pensi che ci muoveremmo mai da questo letto, fratellino?»
«Beh, io ho fame» sorrise il più giovane.

Fecero colazione insieme, seduti al tavolo in cucina. Quanto tempo era che non accadeva? si chiese Kili, mentre guardava suo fratello addentare una mela. Da quando lui si era accorto che il suo modo di vedere Fili era cambiato, il giovane nano aveva cercato di escluderlo il più possibile dalla sua vita, all'inizio lentamente, poi sempre con maggiore impegno, fino a raggiungere quel culmine che era stato rendere il tutto palese perfino a Thorin. Aveva smesso di mangiare con lui, smesso di cambiarsi nella stessa stanza, smesso di uscire con lui a caccia di notte... Le uniche cose che gli erano rimaste erano la camera in cui dormivano e i lavori che lo zio affidava loro, che inevitabilmente andavano svolti in compagnia del biondo. Kili si era presto reso conto che tenersi lontano dal fratello era molto più difficile di quanto sembrasse, e che la sua mente approfittava di ogni occasione per coglierlo in fallo e fissare i suoi pensieri su di lui.
Ma ormai era acqua passata, vero? Adesso Fili lo amava, lui stesso amava Fili, e sarebbero stati felici insieme. Avrebbero ricominciato a fare tutto quello che facevano prima, insieme, e avrebbero tenuto tutto nascosto a Thorin, giusto?
Un'ombra passò sul viso del moro. E come avrebbero fatto? Come potevano pensare che sarebbe passato inosservato in quella casa? Prima o poi se ne sarebbe accorto, e allora...
Kili non credeva davvero che avrebbe fatto loro del male, ma non era il dolore che temeva. Se Thorin li avesse allontanati, disprezzati, compatiti, al minore non avrebbe fatto poi molta differenza. Ma Fili? Fili ne sarebbe rimasto schiacciato. Lui doveva essere re, era il suo destino, e come poteva suo fratello chiedergli di rinunciare alla corona che aveva sognato per tutta la vita, che era sua di diritto, per un amore sbagliato e senza futuro?
«Kili?»
Il giovane nano alzò di scatto la testa «si?»
«Pensi a Thorin, vero?»
Ancora una volta, il moro rimase sorpreso di quanto suo fratello lo conoscesse, di quanto profondamente loro due fossero legati. Annuì soltanto.
«Dimmi cosa pensi»
«Cosa facciamo? Si insomma, tu hai intenzione davvero di...» si bloccò, lasciando la frase in sospeso, e chinò il capo.
«Si Kili, si. Ho intenzione di amarti e di stare con te, al diavolo re, corone, famiglie e amici. Al diavolo Thorin e Erebor.»
«Si, ma tu sei il suo erede...»
«E tu sei mio fratello. Io lo rispetto Kili, lui è mio zio e lo rispetto. Ci ha cresciuti come dei figli, ma rinnegherei lui e tutta la mia famiglia semmai tu me lo dovessi chiedere»
La serietà e la semplicità con cui il fratello pronunciò quelle parole fece gelare il sangue nelle vene di Kili. Lo avrebbe fatto davvero?
«Io non te lo chiederei mai...»
«Ma potrebbe essere qualcun altro a farlo, prima o poi. Qualcuno potrebbe chiederci di rinunciare a qualcosa, anche a tutto, pur di stare insieme. Io rinuncerei al regno, e a Thorin, e a tutto»
Kili per un momento si chiese se il fratello si aspettasse qualcosa, una replica, ma poi Fili riprese.
«Non correrò a dire a Thorin che sono innamorato mio fratello, ma non negherò se lui me lo dovesse chiedere. E poi, può anche darsi che lui non torni mai alla Montagna, che Erebor rimanga la dov'è, senza un re, senza un popolo. E io non sarei altro che il discendente di una dinastia che ha perso la sua terra e il suo potere. Sarei libero»
«Andiamo, credi davvero che rinuncerebbe a tornare a casa? È tutto quello che gli resta di suo padre e di suo nonno, nemmeno un drago riuscirà ad impedirgli di riprendersi Erebor»
«Può darsi. Magari, un giorno, si renderà conto che è troppo vecchio per provarci, che ormai è tutto perduto, che non c'è più speranza. È così improbabile?»
«Si. Si Fili, lo è. Lui non si arrenderà. E poi, so bene che tu desideri quella corona quanto lui. È tua, è giusto che tu la voglia, ma non parlare di libertà quando in realtà l'unica cosa che vuoi è rimanere prigioniero di un trono. Sarai re, e io sarò al tuo fianco. Non dovrai mai rinunciare a nulla, specialmente a qualcosa che desideri così tanto»
«Voglio quella corona, voglio il regno, voglio sedere sul trono ed essere chiamato re. L'ho sempre voluto, sono cresciuto con questo desiderio, ma io non sono Thorin. Lui farebbe qualunque cosa per arrivare a toccare ancora una volta l'Archengemma, io no. Hai ragione, io non voglio la libertà, ma voglio la possibilità di scegliere. E non sempre un re ne ha diritto.»
Kili lo guardò. “Lui sarebbe un bravo sovrano. Lui merita di sedere su quel trono. Forse più di Thorin stesso.”
E per un momento fu immensamente fiero di suo fratello, e si sentì pieno d'orgoglio semplicemente perché quel nano, che avrebbe potuto fare qualunque cosa, che poteva avere il potere di fare qualunque cosa, aveva scelto suo fratello, e avrebbe rinunciato a tutto per lui.
«Quindi adesso cosa facciamo?»
«Lasciamo le cose così come sono. Siamo fratelli di notte e amanti di giorno, quando Thorin non può vederci»
Amanti, che bella parola, pensò Kili. Aveva un suono che si addiceva così bene a loro...
«E basta?»
«Basta»
«E se qualcuno lo dovesse scoprire?»
Fili prese una delle mani del fratello tra le sue «Kili, prima o poi qualcuno lo scoprirà. Oggi, domani, fra un anno. Qualcuno lo scoprirà, e noi lo affronteremo. Insieme.»
«Fili, Thorin non lo accetterà»
«Non mi importa»
«Smettila. Ho capito che mi ami, non devi dimostrarmelo ancora. Pensa, riusciresti a sopportare Thorin e il suo disprezzo? Riusciresti a rinunciare a lui e a Erebor e a quello che ti spetta di diritto per me?»
Il biondo ci rifletté un momento. Suo fratello aveva ragione. O Kili o Thorin, non entrambi. Da un lato, suo fratello, che amava nel modo più sbagliato e più bello, e che lo capiva come se fossero legati indissolubilmente. Dall'altro, suo zio ed Erebor, che prima o poi sarebbe stato suo, com'era destino, e lui sarebbe stato re, re sotto la montagna. Davvero c'era bisogno di pensare? Tutto l'oro e il potere della sua stirpe, tutte le ricchezze del drago, un intero regno ai suoi piedi e una corona d'oro, oppure il suo fratellino, sciocco e imbranato, incapace di vedere più in là del proprio naso.
«Si, ci riuscirei»
Kili soppesò per un po' quelle semplici parole, cercando di decidere se potesse davvero permettere a suo fratello di rinunciare a tutto quello per lui.
«Fili?»
«Si?»
«Oggi possiamo solo amarci e non pensare a Thorin?»
«Certo fratellino»
«Bene»

 



 

NdA

E va bene, ormai è fatta. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo, quindi preparatevi. Per quanto riguarda questo, è lungo e tutto sommato dice ben poco, ma è servito se non altro per chiarire le posizioni dei personaggi, i loro pensieri, di Thorin in particolare. Possono un regno intero e il suo erede impedire l'amore folle di due fratelli?
A prestissimo, Erin

   
 
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