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Autore: Vivling    31/07/2014    3 recensioni
Arizona non ha perso solo la gamba su quell'aereo, ha perso, senza rendersene conto, qualcosa di molto più importante: Callie e se la rivorrà indietro, se rivorrà indietro la sua vita, il suo amore e sè stessa dovrà combattere, la domanda è una sola:quanto è disposta a farlo?
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Derek Sheperd, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nona stagione, Nel futuro
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Il viaggio verso casa fu molto silenzioso, Callie continuava a guardare fuori dal finestrino mentre Arizona a fissare la strada davanti a lei. L’atteggiamento di sua moglie la preoccupava, sapeva che in quel momento era terribilmente distante, immersa in chissà quali ricordi di cui lei, ne era sicura, non faceva parte. Quel viaggio se l’era immaginato diverso, pensava che ormai il peggio fosse passato ma la scoperta di quella mattina le fece temere che, in realtà, dovesse ancora venire.
Fu solo quando la macchina si fermò che Callie sembrò, per un attimo, ritornare alla realtà, tuttavia, ciò non la fece uscire da quel silenzio nel quale si era trincerata e che sembrava non voler abbandonare per nessun motivo al mondo.
Dopo una cena durante la quale la preoccupazione fece da padrona, insieme portarono a letto la loro bambina, abitudine che ad entrambe era mancata e che, seppur per pochi secondi, le fece sentire tranquille, rilassate, come se avessero lasciato in ospedale tutto lo scompiglio che quei nuovi arrivi avevano portato.
Quando furono sole in camera da letto Arizona decise che quella situazione era diventata insopportabile così decise di porvi rimedio
-Callie…io credo dovremmo parlare… - la latina non rispose, continuò, in silenzio, a mettersi il pigiama, la bionda decise di imitarla senza abbandonare, tuttavia, il proposito di affrontare quella discussione, non ci dovevano essere segreti, sentimenti celati o parole non dette tra di loro, non c’erano mai state e mai avrebbero dovuto esserci, loro erano più forti di così.
Quando entrambe furono sotto le lenzuola Arizona ripartì alla carica
-Calliope, ti prego parlami, non ce la faccio così…- i suoi occhi facevano trapelare tutta la paura e la determinazione che in quel momento stavano regnando nel suo cuore: aveva paura di perdere nuovamente sua moglie ma allo stesso tempo sapeva che avrebbe lottato fino all’ultimo respiro affinché ciò non accadesse. Callie socchiuse per alcuni secondi le palpebre, poi si mise a sedere e guardò sua moglie
- Tu lo sapevi… – la sua voce era un misto di stanchezza e preoccupazione
- Cosa? – Arizona si sarebbe aspettata che Callie iniziasse ad urlarle contro ma quell’affermazione, quel tono rassegnato e quella sofferenza…no, decisamente non se li aspettava
- Arizona non far finta di niente…sapevo che eri preoccupata, l’aveva capito… da quanto?
- Questa mattina…o almeno, in parte…non sapevo che sarebbero arrivate entrambe…
- Arizona… - la voce di Callie stava iniziando ad incrinarsi, i suoi occhi a velarsi di lacrime, così cercò con la mano quella di sua moglie e la strinse forte, poi l’abbandonò, spense la luce e si girò di spalle. Passarono attimi interminabili durante i quali Arizona non osò chiederle di continuare quella frase che aveva lasciato in sospeso, fino a quando Callie, come se avesse percepito il desiderio della donna sdraiata accanto a lei, senza cambiare posizione si decise a continuare quella frase
-…ho paura – la bionda, dal canto suo l’abbracciò da dietro si avvicinò alla sua guancia e le lasciò un delicato bacio, prima di risponderle
- Io invece ti amo, Calliope – una lacrime solitaria le scese lungo il viso
 
 
Il mattino seguente regnava il tumulto nel Grey+Sloan Memorial Hospital. Un maxi tamponamento a catena aveva interrotto la quiete di Seattle ed il pronto soccorso brulicava di feriti di ogni tipo, l’intero ospedale stava impazzendo, la gente occupava tutti i corridoi dell’ospedale e c’era bisogno di qualunque medico fosse a disposizione in quel momento.
Il reparto di ortopedia era, se possibile, quello più in tilt, anche tutti gli specializzandi erano finiti chissà dove ad occuparsi di chissà quale ferito, così Callie stessa stava correndo verso lo stanzino che avevano adibito a deposito per recuperare del materiale ma quando aprì la porta si maledisse per averlo fatto. La donna che, in quel momento stava prendendo delle garze, si girò al rumore della porta che veniva aperta e poi richiusa alle sue spalle
-Calliope…bentrovata – la donna sorrise, un sorriso che però la latina non riuscì a decifrare
- Erika…
 
 
-Buongiorno, Arizona – quando la bionda sentì quella voce familiare non si voltò neppure continuando imperterrita a compilare la cartella di un piccolo paziente in uscita decisa a farlo nel più breve tempo possibile per potersi poi dedicare all’altro centinaio di bambini che occupavano in quel momento il suo reparto. Tuttavia, l’altra donna, dal canto suo, non sembrava volersi arrendere
- Cosa c’è? Adesso non si saluta più neanche una vecchia conoscenza?
Arizona strinse forte i pugni, terminò di compilare la cartella e dopo averla consegnata ad un’infermiera con un sorriso tirato decise di allontanarsi da lì con la scusa di dover prendere delle coperte termiche, non poteva sopportare neppure per un altro secondo la presenza di quella donna, aveva sfruttato le sue debolezze, le sue paure, la sua fragilità di un momento. Aveva quasi distrutto la cosa che più amava al mondo facendole rischiare di perderla: sua moglie, la sua Calliope, l’amore della sua vita…no, decisamente non avrebbe sopportato ancora a lungo la presenza di quella donna. Iniziò allora ad allontanarsi a passo svelto, tuttavia, sentiva che la stava seguendo…perché diavolo non la lasciava in pace? Dopo un tempo che le parve infinito vide finalmente la porta di uno stanzino e le parve la cosa migliore che avesse mai visto. Non sapeva neppure in quale reparto si trovasse ma in quel momento decisamente non le importava, voleva soltanto chiudersi lì dentro, da sola, e aspettare che l’uragano che stava nuovamente travolgendo la sua vita passasse senza causare nuove ferite e nuovi danni.
Quando aprì la porta, però, rimase pietrificata: Callie, la sua Callie. Abbracciata. Erika. Quando la latina si voltò, vide sua moglie, completamente trafelata e poi una mano poggiarsi sulla sua spalla ed un volto comparire, un volto che avrebbe sperato di non rivedere mai più, specialmente in compagnia di Arizona e, specialmente, nelle vicinanze di uno stanzino.
 
  
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