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Autore: Mary_Claire    31/07/2014    4 recensioni
''Vede, è di estrema importanza che il signor Draco Malfoy sia suo ospite fino al momento in cui tornerete a scuola''
Adesso ero io quella con l'espressione vuota. Risposi a scoppio ritardato.
''No signore mi dispiace non posso ospitare Malfoy, casa mia diventerebbe un campo di..''
''Suvvia signorina, non sia prevenuta, parlerò io stesso con il signor Malfoy su tutto ciò che riguarda questo argomento''
''No signore, lei non capisce.. anche se parlasse con Malfoy, trasformeremo la mia casa prima in un campo di battaglia e dopo in un campo santo. Anche messa in gioco una tregua io e lui siamo incompatibili, dieci giorni di convivenza sarebbero invivibili. Sarebbe come paragonare inferno e paradiso''
''Ed immagino che il signor Malfoy sia l'inferno, non è vero signorina Granger?
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Cap. 6
I Die Each Time You Look Away 


Quella mattina Hermione Granger sembrava aver affrontato la prima guerra mondiale. 
Occhi gonfi, capelli  annodati, viso scavato e faccia sconfitta. Segno di chi aveva passato una brutta nottata.
Per gli occhi ed il viso non c'era molto da fare, però scelse si salvare il salvabile facendosi una coda alta e vestendosi. Niente di semplice, indossò un paio di jeans ed una canottiera nera, con le scarpe da ginnastica. 
Scesa l'ultima scala, intravide Draco che si muoveva in cucina. 
Benissimo. Cucina = terreno invarcabile.
Cercò di non farsi vedere prendendo il telefono ed uscendo furtivamente in giardino. 
Era arrivato il momento della verità.
.....
''Pronto?''
''Mamma, pronto, sono io''
''Oh ciao tesoro, come stai?''
''Sto bene, voi?''
''Noi bene, ci stiamo divertendo un modo, qui ai Caraibi l'acqua è magnifica. Come va con Draco?''
''Hem.. bene'' mentì.
''Bene tesoro, sai che tengo a far bella figura con gli ospiti''
''Ecco, a proposito di questo volevo chiederti una cosa''
''Cosa?''
''Perchè Draco è nostro ospite? Insomma nessuno mi ha spiegato perchè..''
''Neanche a me l'ha spiegato nessuno tesoro''
Hermione spalancò la bocca ''Come?!''
''Vedi tesoro, quando Silente è venuto per chiedere a me e tuo padre se potevamo ospitare Draco ha detto solo che era in pericolo. E quando ho chiesto quale fosse il motivo Silente ha detto che era una questione segretissima. Non mela sono sentita di fare altre domande e se c'è da tenere un ragazzo al sicuro non è importate il motivo''
''Capisco.. va bene mamma, ti ringrazio''
''Ci sentiamo presto ciao passerotto''
''Ciao mamma'' disse Hermione sorridendo lievemente ed agganciò il telefono.
Si fermò un attimo a riflettere. Doveva far funzionare il suo cervello.
Silente ne era a conoscenza, e anche Draco, ovviamente. A questo punto doveva capire se anche i signori Malfoyne erano a conoscenza. Erano pur sempre i suoi genitori ma non ne sarebbe potuta esserne sicura al cento per cento, conosceva bene i comportamenti dei due coniugi. Si poteva trattare anche di un fatto che interessava la scuola, per questo era venuto ad avvisarla Silente.
Si, poteva essere una teoria ma non la convinceva, sentiva che le stava scappando qualcosa...
''Granger''
Hermione si girò e vide Draco dietro di lei con una tazza di caffè in mano.
''Cosa vuoi Malfoy?''
''Ma si può sapere che ti prende?''
''Niente Malfoy, non mi prende niente!''
''Va bene allora visto che ti sto sulle palle da oggi pomeriggio non sarò più tuo un problema!''
Hermione si bloccò.
''Come scusa?!''
''Hai sentito mezzosangue!''
''Non chiamarmi mezzosangue Malfoy!''
''E' quello che sei Granger''
Hermione perse la testa, dopo un secondo di silenzio l'unico suono che si udì fu quello di uno schiaffo. Uno schiaffo forte, chiaro, preciso.
Malfoy rimase lì, senza dire una  parola, come Hermione che aveva gli occhi colmi di rabbia. Entrambi non sapevano che dire, erano  sconvolti.
Senza dire una parola, Hermione fece per andare verso la cucina con una calma apparente ed iniziò a prepararsi una tazza di caffè.
''Perchè non ci capiamo noi due, Granger?''
Era come se i muscoli di Hermione si fossero paralizzati all'istante nel sentire la sua voce, i suoi occhi erano persi nel vuoto, era proprio dietro di lei. Fu il suo coraggio Grifondoro a farla parlare.
''A quanto pare Malfoy, siamo assolutamente incompatibili" disse con un filo di voce.
''Incompatibili eh?'' Draco si avvicinò piano a lei e gli si mise accanto. 
''Si, incompatibili" disse guardandolo con aria di sfida.
''E cosa significa esattamente questo per te, Granger?''
''Significa che siamo troppo diversi anche solo per andare un minimo d'accordo. Siamo come il sole e la luna.''
''Qualcuno disse che gli opposti si attragono..''          A Hermione quasi venne un colpo. cosa voleva dire con questo?
''Stronzate''
''Stronzate?''
''Si Malfoy, stronzate. Per interessarti ad una persona bisogna condividere qualcosa che si ha in comune.''
Draco si avvicinò lento alla ragazza, le scostò una ciocca di capelli che le ricadeva  sul viso con due dita, e le sussurrò nell orecchio..
''Quindi io non ti interesso, vero Granger?''
Hermione a quel contatto, sentire il soffio del suo alito caldo  nel suo orecchio le fece venite la pelle d'oca. Il cuore le batteva e la testa inizò a girare. 
Draco le girò delicatamente il viso con la mano appoggiata sul suo mento e si avvicinò pericolosamente alle labbra di Hermione, fino a che le loro labbra quasi si sfiorarono.
''Il caffè.'' Detto questo Draco si scansò da lei ed uscì a  passo fiero dalla cucina. 
Hermione dal suo canto era ancora lì, immobile, con il solo fischio della macchinetta del caffè che le rimbombava in testa.

Che grandissimo stronzo.



Dopo lo ''spiacevole'' accaduto Herm decise di andare a fare la spesa dato che era quasi ora di pranzo ed in casa stava già finendo tutto. 
Quando scese le scale dopo aver preso la borsa trovò il furetto steso sul divano a guardare la tv.
''Vai da qualche parte?''
''Si, vado a fare la spesa, non possiamo morire di fame'' Hermione nemmeno aspettò la risposta del ragazzo e uscì di  casa tanto si vergognava per l'accaduto precedente.
Insomma, cosa le stava prendendo? Rimanere imbambolata per un Serpeverde, anzi, per IL Serpeverde. 
Flashbacks del momento in cucina le balenavano in mente quando si sofferò su qualcosa. 
''Visto che ti sto sulle palle da oggi pomeriggio non sarò più tuo un problema!''
Che cosa intendeva? Sarebbe uscito di nuovo? Non poteva permetterlo. Così torno a passo di marcia verso casa ed aprì la porta come una furia.
''Malfoy!''
''Mezzosangue?''
''Che cosa intendevi prima, quando hai detto che da oggi pomeriggio non saresti stato più un mio problema?''
Draco stette in silenzio per qualche  secondo.
''Parto''
Parte?!
''Parti?!''
''Si Granger, ho degli affari da sbrigare''
''Ma come parti? Io non sò neanche  dove devi andare! Figuriamoci se ti lascio andare da qualche parte! Silente mi ha affidato una responsabilità!''
''Senti Granger, calmati. Innanzi tutto, dove devo andare non è cosa che ti riguardi. Secondo poi, è stato Silente ad informarmi che devo partire, mi ha mandato una lettera''
Draco porse una lettera in una bustina argentata, come quella che aveva ricevuto lei.
''Leggila''
Hermione aprì la bustina dove c'erano scritte poche righe in una caligrafia elegante, classica di Silente.
''Caro Signor Malfoy
Le scrivo per informarla che la sua permanenza a casa della signorina Granger non è più richiesta.
Non c'è più motivo per cui lei debba  restare, per cui oggi nel primo pomeriggio verrò io stesso all'abitazione della signorina Granger per accompagnarla a Malfoy Manor. 
A presto
                      A. Silente''
Hermione era sbigottita. Porse la lettera a Malfoy mentre tanti, troppi pensieri presero possesso della sua mente.
''Se Silente arriverà nel primo pomeriggio è meglio che mi sbrighi'' e senza aggiungere altro si smaterializzò davanti al supermercato.

Hermione vagava come un'anima persa che stava andando verso il patibolo tra gli scaffali del supermercato, prendeva ciò che doveva prendere senza un minimo di concentrazione.
Era forse triste perchè Draco se ne stesse andando? No. Impossibile.
Era solo delusa dal fatto che non fosse riuscita a scoprire qualcosa  e Draco stava già andando via. 
Finita la spesa, si smaterializzò davanti la porta di casa.
''Malfoy.. hai.. apparecchiato?''
''Si..mi sembrava il minimo''
''Hai usato la magia non è vero?''
''Che tu ci creda o no, non ho usato la magia''
Hermione rimase senza parole.
''Wow.. bè, ho preso la pizza, la scaldo e la mangiamo subito allora.''
Mentre metteva la pizza nel micronde Hermione si chiedeva da dove veniva questo gesto di.. come poteva chiamarla? Gentilezza. Malfoy l'aveva sorpresa nonostante avesse solo apparecchiato, Malfoy non avrebbe mai fatto una cosa del genere. 
Non lo capiva, lui era un mistero per lei, e se per Hermione tutto ciò che non conosceva o concepiva era irritante, questo invece la intrigava.
Lui era così. Intrigante. Era bellissimo questo sì, ma i suoi modi e comportamenti erano così misteriosi da risultare affascinanti. I suoi occhi di ghiaccio facevano da carico da cento. Ma Hermione non poteva ammetterlo a sè stessa.

Il  pranzo continuò tranquillo, ma in silenzio. Completo silenzio.
Entrambi immersi nei loro pensieri. Entrambi desiderosi di sapere cosa pensava l'altro.
A rompere il silenzio fu il campanello. 
Silente.
Hermione andò ad aprire la porta. 
''Oh salve professor Silente''
''Buongiorno signorina Granger, la trovo bene''
''Entri, prego''
''Desidera qualcosa?'' Chiese Hermione cordiale.
''Un bicchiere d'acqua molto volentieri''
''Subito'' Hermione prese un bicchiere e lo riempì d'acqua '' Malfoy! E' arrivato il professor Silente dove sei?!''
''Ecco a lei''
''Oh, molte grazie''
''Eccomi''
Draco era lì, con il suo borsone in mano, lo fissò senza aprir bocca e una forte sensazione di nostalgia la pervase.
''Buongiorno signor Malfoy, lei è pronto per andare?''
Draco guardò Hermione per un secondo e assunse la stessa espressione della ragazza, come se lui provasse le stesse sensazioni.
''Si, sono pronto''
''Bene allora, mi dia il braccio''
''Scusi signor Silente, mi potrebbe concedere solo un momento?''
Silente guardò i ragazzi con l'aria di chi la sapeva molto, molto lunga. Sicuramente più dei due studenti.
''Certo, attendo fuori. Signorina Granger, è stata gentilissima, a presto''
''A presto signor Silente''
E così facendo lo accompagnò fino alla porta.
''Allora?'' chiese al ragazzo
''Allora spero di non mancarti troppo''
''Tranquillo Malfoy, non c'è pericolo''
''Sicura, mezzosangue?''
''Malfoy, smettila di chiamarmi così se non vuoi che schianti il tuo culo puros..''
Malfoy d'impeto la baciò. La baciò con voracità, senza lasciarle il tempo di realizzare. 
E lei rispose al bacio. Era un bacio forte, passionale, che non ammetteva repiche.
Draco si allontanò piano da lei, allontanarsi era difficile, le sue labbra erano come una calamita per lui.
''Ci vediamo a scuola, mezzosangue.''

Pochi minuti dopo Hermione era sola, sull'amaca in giardino, c'era tanto sole quel giorno.
Non aveva avuto il coraggio di rispondergli quando l'aveva ''salutata'', era come se fosse stata incapace di compiere qualsiasi movimento o azione.
Pensò a tutto quello che era succeccesso in quelle settimane. 
Pensò a quando lui l'aeva difesa, e quando gli aveva curato piano le ferite, ed alle litigate.
Non era  una  convivenza facile, ma ne sentiva la mancanza.
Quel ragazzo era un enigma, ed a maggior ragione si chiese cosa sarebbe potuto succedere tornati a scuola.
Ma poi pensò che lui era Draco Malfoy, il principe delle serpi, il donnaiolo di Hogwarts, il bello e dannato. Non avrebbe dato nessun peso al bacio.
Il bacio.
Pensò al bacio, all'irruenza  con cui l'aveva baciata, come se in quel momento ne avesse bisogno, un bisogno urgente.
Si toccò le labbra, le sentiva bruciale come fiamme.
Pensò al modo in cui la chiamava, mezzosangue, prima di andarsene non suonò come un'insulto, ma come un nomignolo. Un nomignolo pronunciato quasi come un diritto di possessione, come se solo e soltanto lui potesse chiamarla in quel modo.
Ma loro erano il giorno e la notte, il sole  e la luna, cane e gatto, disciplina ed impulso, diavolo e acuqa santa... 
Oppure davvero aveva ragione lui, davvero gli opposti si attraggono?

Perchè allora, l'aveva baciata?
  
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