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Autore: FavoladiBeda    31/07/2014    1 recensioni
"Otto Grifondoro, profondamente colpiti da quel virus inodore, insapore e incolore chiamato demenza, discutevano da un paio d’ore dicendo spiritosaggini sui più disparati argomenti: passavano dalla capigliatura di Lucius Malfoy (“Ha i capelli più lisci dei miei”) alla cravatta a pois che Hagrid aveva indossato il giorno prima, a lezione."
Una fanfiction no sense alle due e mezza (passate) di notte!
Ormai mi sto sposando con il genere comico/demenziale. E non è una cosa buona, per voi si intende!
Spero che questa "fanfiction" vi piaccia.
Baci,
FavoladiBeda
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Grifondoro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Quella sera d’aprile tirava un’aria frizzante e disperatamente demenziale a Hogwarts o più precisamente nella Sala Comune dei Grifondoro e, ancor più precisamente, davanti al grande camino e, se vogliamo proprio essere pignoli e approfondire, più precisamente sul grande tappeto rosso che stava accogliendo le battute più brutte degli ultimi secoli.

Otto Grifondoro, profondamente colpiti da quel virus inodore, insapore e incolore chiamato demenza, discutevano da un paio d’ore dicendo spiritosaggini sui più disparati argomenti: passavano dalla capigliatura di Lucius Malfoy (“Ha i capelli più lisci dei miei”) alla cravatta a pois che Hagrid aveva indossato il giorno prima, a lezione.

“Per non parlare di quel pellicciotto davvero orrendo che spaccia per giacca elegante. Non lo userà mica per andare ad un matrimonio di orsi” disse Fred.
“Ehi, lascialo stare!” lo difese Hermione.

“Voi parlate pure di Hagrid ma, secondo me, il peggio vestito di Hogwarts è-”

“Piton!”
“Hagrid!”
“Gazza!”

“Veramente io stavo per dire Luna…” finì Ron.

“Però, Hermione ha ragione!” disse George. “Gazza. Mi ero completamente dimenticato di lui”.

Ci fu un mormorio di assensi.

“Ragazzi, sapete qual è l’animale preferito di Gazza?” ghignò Dean.

“Chissà perché ho il presentimento che stia facendo una battuta. Triste, s’intende” disse Seamus, alzando gli occhi al cielo.

La fama di Dean Thomas lo precedeva: era quello dalla battuta pessima.

“Nessuno?”.

“E questo farebbe ridere, Ronald? ‘Qual è l’animale preferito di gazza? Nessuno’? Davvero, Ronald, davvero?” lo riprese Hermione guardandolo male.

Ron rispose leggermente alterato da quella piccola insinuazione ma per fortuna Harry intervenne.

“Smettetela voi due! Fate sentire la cagat- emh, la battuta”.

“Comunque” disse Dean con gli occhi che mandavano lampi “è la Gazza ladra!”.

Calò il silenzio. Un silenzio nero. Un silenzio tombale.

Fred e George fecero apparire due piatti da batteria e con un colpo di bacchetta li fecero scontrare producendo il classico suono che accompagnava, ormai per tradizione, le “battute” del compagno di Casa.

Badabum tssss!

“Dopo questa Piton si sta lavando i capelli…” disse Ginny.

“…la McGranitt si è comprata una minigonna…”

“Ho capito, basta” si intromise Dean. Non sortì proprio l’effetto sperato, devo dire…

“…la piovra gigante è affogata…”

“…e Gazza stesso ha appena fatto la sua prima magia!” fece George.

“E… E…” Ron arrossì non sapendo cosa dire.

“E Silente si è fatto la barba! La Parkinson si è dimostrata caritatevole! Il professor Vitius è diventato alto, io non ho letto un libro e gli Schiopodi Sparacoda sono coccolosi!” disse tutto d’un fiato Hermione esplodendo in una risata pazzesca.

Tutti la osservarono allucinati.

“Wow! Brava prefetto! Ma te le studi la notte?” le chiese ammirato Fred.

“Può essere” rispose, misteriosa.

Harry si stiracchiò e tossì appena per richiamare l’attenzione.

Nessuno lo considerò ma lui fece finta di niente…

“Io so” disse ad alta voce “quale rivista ama Gazza”.

“Attenti questa sarà una freddura che neanche Dean…” sussurrò Ron facendo ridere Fred, George e Seamus.

“Ti ho sentito” borbottò l’interpellato, incrociando le braccia, offeso.

“Avanti Harry!”

“Spara!” urlò Ginny, beccandosi parecchie occhiate stranite.

“La rivista preferita di Gazza è” fece una pausa ad effetto (che servì solo ad innervosire tutti) “la Gazz-etta del Profeta!”.

Fu il gelo. Gelo gelato. Al gusto prugna. Acerba.

L’unico a rotolarsi dalle risate fu proprio Harry che, oltremodo divertito dalla sua stessa battuta, era riverso a pancia in giù, sghignazzando oscenamente.

“Certo che siamo divertenti come una gelatina al vomito” si lamentò Seamus.

“Ok, sentite qua” fece Dean.

“No, ancora tu no, NO!” urlò Ginny, muovendo le braccia e la testa in segno di diniego.

“L’animale preferito di Gazza-”.

“Ma l’hai già detta!” si oppose Hermione.

“La so! La gazza ladra!” disse Ron.

“Mi fate parlare?”

Harry Potter nel frattempo aveva preso troppo alla lettera il modo di dire rotolarsi dalle risate e infatti stava rotolando da una parte all’altra della Sala Comune, ridacchiando senza sosta (ovviamente per la sua battuta).

“E’ LA GAZZ-ELLA” strepitò Dean.

“Carina questa!” si congratulò Fred, sembrando dannatamente sincero.

“Davvero?” gli occhi del comico Dean (in pensione) si fecero lucidi di emozione.

“Ovviamente no. Faceva schifo”.

Sincero, Fred Weasley?

Dean annunciò che non avrebbe più fatto una battuta in vita sua.

Seamus gli fece stringere il Voto Infrangibile.

“Qual è la bibita preferita da Gazza?” chiese Hermione sorridendo.

“La gazza ladra”.

“La smetti, Ronald?”

“Hermione, la bibita…” la richiamò Fred, annoiato.

“La gazz-osa!”.

“Forte!” disse Harry mentre rotolava giù dalle scale maschili.

“Ma quando ci è salito?” chiese Seamus sbalordito.

“Harry, tutto bene?” era George che parlava, mentre il prescelto li raggiungeva.

“Certo! Herm, questa era bella!” disse all’amica sistemandosi accanto a lei, per terra.

“Cos’è la gassosa?”

“Gazzosa. Altrimenti non sarebbe la bibita preferita da Gazza” precisò Hermione.

Tutti iniziarono a parlare, in sincrono, con le voci che si accavallavano tra loro.

Alla fine, avevano creato un semicerchio attorno al camino dove il fuoco scoppiettava armoniosamente.

I gemelli erano seduti scomposti sulla sinistra, le gambe large e le mani all’indietro per sorreggersi, vicino a loro c’era Ginny accomodata accanto a Harry, poi Hermione che stava seduta con le gambe incrociate e sull’estrema sinistra Seamus e Dean che stavano mezzi sdraiati sul tappeto caldo.

“Che ora si è fatta?” domandò Ginny, posando la testa sulla spalla del suo ragazzo-trottola.

“Mmh, l’una”.

“P-puoi ripetere, Dean? L’u-una?” osservò Hermione, sbiancando.

“Attenta alle gazzelle” ridacchiò Seamus.

“O a Gazza”.

“Nah. Piuttosto alla McGranitt”.

Ad un tratto sentirono un rumore sinistro e sobbalzarono.

Girandosi lentamente videro che il riquadro della Signora Grassa si stava aprendo, producendo uno scricchiolio terribile.

“Ci vorrebbe un po’ di olio” commentò Ginny.

“Sssh!”.

Tutti trattennero il respiro, in attesa.

Una lunga ombra scura si delineava sul muro e il timore iniziava a diventare reale e terrificante.

“Oh Morgana, è Gazza!” sussurrò appena Hermione.

Si fecero piccoli, piccoli dietro i divanetti, nascondendosi alla meno peggio.

Passi strascicati diventavano sempre più vicini, più vicini, più vicini… AAAAH!

“Avete finito con queste Gazz-ate?”.

“LEE!” urlarono un po’ tutti uscendo allo scoperto.

Il ragazzo ghignò.

“Buonasera a voi, cagasotto!”.

“Come sapevi a sapere che parlavamo di Gazza?” gli chiese Ron, con la fronte aggrottata.

“La domanda è un’altra” disse Hermione con un tono lento e minaccioso. “Cosa ci facevi fuori a quest’ora?”.

Tre voci parlarono all’unisono, in ordine: Fred, Lee e George.

“Infermeria”
“Punizione”
“Schiantato”

Hermione alzò un sopracciglio.

“Padma” svelò Ginny.

“Hey!”
Questa volta partì una risata generale che durò parecchi minuti.

“Vaaa bene gente, io vado a dormire” disse la prefetto, alzandosi e spazzolandosi la gonna della divisa.

“Ma domani è domenica!” protestò la sua migliore amica.

“Si ma il mio sonno rimane, anche se domani fosse venerdì! E per colpa vostra sognerò Gazza”.

Un brivido le percorse la schiena.

“Guarda che la battuta sulla gazzosa l’hai fatta tu!” le fece presente Dean.

“Meglio non rievocare le tue, invece” lo prese in giro Harry.

“Senti, rotolino…”

“Dimmi, Mr. Freddura

“Fottiti” ringhiò Dean marciando dalla parte opposta della stanza.

“Povero” fece Lee “Senti, ti serve un posto per stare solo a riflettere. Ti va bene, un Gazz-ebo?”.

“Ti ignoro perché altrimenti ti faccio male. Adesso, su, tutti a nanna!” disse Hermione.

Le ragazze sospinsero i compagni di casa verso i loro dormitori e poi si rintanarono nelle loro stanze.

Dopo essere entrati nella loro camera, i gemelli si guardarono e sulle loro facce comparve un ghigno identico così domandarono a Lee: “Allora? Come bacia la Patil Corvonero?”.

“Hn.” Disse Lee, con una smorfia.

Lo videro prendere il pigiama e indossarlo. Prima di spegnere la luce, disse:

“Come farebbe Gazza!”
  
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