Dormi, piccolo mio
Dormi. Dormi tranquillo mentre cala la notte. Dormi
tranquillo e ignaro della guerra là fuori. Dormi,
piccino mio, nella tua culla d’amore. Dormi protetto dalle braccia di mamma e
papà. Dormi. Hai tutta una vita per crescere e capire che nel mondo non ci sono
solo fiori ma anche dolore. Dormi, mia piccola stella
che ora illumina la notte. Questa notte di guerra. Dormi. Il tuo sorriso è
l’arcobaleno che preannuncia il sereno. Spero che possa arrivare presto, il
sereno.
James è stanco. Nei suoi occhi vedo riflesse anche
le mie paure. Io non dormo. Ma è come se vivessi un’eterna attesa. Un letargo
di angoscia per quello che ci riserverà il futuro. Sono stanca. James mi guarda
e mi sorride sincero. Mi ama. Lo amo. Mi abbraccia da dietro e mi stringe al
suo petto. Mi lascio cullare dalle sue braccia forti. E ti guardiamo dormire. E
ci sentiamo più veri. Più vivi. Perché sappiamo che la nostra vita ora ha uno
scopo. Sei tu, il nostro piccolo angioletto dai capelli neri.
Fuori si sentono ancora le voci dei bambini in
festa. Ma tu dormi nel tuo castello fatato. Dormi. Troppo piccolo per conoscere
il dolore. Dormi. E il tuo sonno mi dà pace. Ho sonno anche io. Ma non voglio
dormire. Ho paura di svegliarmi e scoprire di aver sognato tutto. Ho paura di
svegliarmi e di non trovarti accanto a me.
Sento le braccia di James che mi stringono un po’
più forte. Mi solleva e mi poggia sul divano nella tua cameretta. Come se fossi
una delicata bambola di porcellana. James,
sussurro. Mi accarezza i capelli e mi bacia le palpebre chiuse. Mi sfiora piano
quasi avesse paura di ferirmi. Lily,
lo sento ripetere il mio nome come se fosse una litania. Il suono della sua
voce è una musica che mi dà pace. Mi tiene ancora stretta a sé e mi ritrovo di
nuovo bambina. Di nuovo mi sento protetta e ricordo quando anche io credevo ai
castelli fatati. Così, cullata dall’amore, il mio sonno si riempie di colore.
Dormi, piccolo mio. La tua mamma sta sognando di
nuovo.
Lily. Tu e
Harry siete i miei due fiori. Un giorno avremo un giardino e i fiori non li
dovremo più rinchiudere in un vaso. Un giorno saremo un giardino felice e
potremo lasciarci accarezzare dal sole. Dobbiamo crederci Lily. Ora dormi.
Dormi e non pensare. Dormi angelo mio. Dormi mia luminosa stella che ora
illumina la notte. Notte di guerra. Ma nessuna notte è eterna. Anche noi ci
risveglieremo da questo letargo. Un giorno tornerà la primavera. Un giorno,
Lily…
Mi risveglio di soprassalto. James non è più al mio
fianco. C’è qualcosa di sbagliato, lo sento. Un rumore al piano terra. Qualcuno
è entrato in casa? Il mio cuore manca un battito, poi accelera all’impazzata.
James… Istintivamente mi precipito fuori dalla stanza. Mi aggrappo alla
ringhiera. Il piede è già sul primo gradino. E il mondo mi crolla addosso. I colori
scompaiono di nuovo dalla mia mente.
Noooooooooooooooooooooooooooooooo
Sono stata io a urlare. Ma è come se la voce
giungesse alle mie orecchie da lontano. No. Non Lui. Perché ci hai fatto questo
Peter? Noi ci fidavamo, ci fidavamo di te…
James si volta di scatto verso di me. Nei suoi
occhi vedo impressa la mia stessa domanda. Ma non si può più far nulla, è
troppo tardi. Mi grida di prendere Harry e di scappare.
Harry…questa parola penetra nella mia mente come al
rallentatore.
Harry! Mi giro. Il cuore spezzato dal dolore. Non
sono stupida. So che questo è un addio, James. Le nostre bacchette sono
abbandonate chissà dove. Ci sentivamo protetti, ci fidavamo… No, no, non è il
momento per questi pensieri.
In un attimo sono a fianco della culla. Tu ancora dormi, piccolo angioletto in questo mondo di fiamme. Ma ora
non c’è più tempo per i sogni. I miei, sono infranti.
Sei così piccino, avrei voluto proteggerti da questa realtà così dura.
Chiudo la porta a chiave. Solo una porta, una porta
a separarci dal nostro destino. Non so come comportarmi, consapevole che ormai
non ci sia più nulla da fare.
Come posso spiegare a te, così piccino e innocente,
che un amico ci ha traditi…
Lo sento ridere, una
risata di ghiaccio. James…Il filo della vita si è spezzato. Il mio cuore è in
frantumi. Mi sembra impossibile che solo un’ora fa tu mi tenevi fra le braccia.
Piango. Piango per te, James. Piango per te, Harry. Perché non ti vedrò
crescere. Perché non ci sarò, non ci saremo, quando avrai bisogno di noi.
Perché sei troppo piccolo per conservare il nostro ricordo. Perché troppo
presto, forse, conoscerai il dolore. Perché so che non sarai al sicuro e io non
ti potrò più vedere dormire placido nella tua culla. Perché non saremo mai un
giardino. Ma tu cerca di sbocciare, piccolino. Anche se a volte il sole
sembrerà volersi nascondere e scappare.
Tu mi guardi piangere e non capisci che questo è un
addio. Un po’ ti invidio, anche io vorrei non capire.
Per non soffrire così.
Se fossi certa che la mia morte ti salverebbe,
morirei felice. Ma ho paura per te. Non più per me. Piango per te. Per te che
ancora non puoi capire che questa è la fine di un sogno. Perché per te noi
saremo solo un sogno.
Tu ora mi guardi coi tuoi occhi così simili ai
miei. Mi chiami mamma e io non posso reprimere un singhiozzo più forte degli
altri. Ti stringo forte come se da questo contatto dipendesse il nostro futuro.
Ogni respiro è un’agonia. Le lancette sembrano aver rallentato il loro cammino.
Il tempo si prende gioco di me per prolungare la sofferenza. Trattengo il
respiro. La tua testolina nera è adagiata sul mio seno. Le tue manine mi
sfiorano la guancia. Buffo che un tocco così leggero possa farmi tanto male.
Soffro. Come solo una persona che ha amato e che ama tanto può soffrire.
Soffro. Come solo un giovane cuore di cristallo polverizzato può soffrire.
Soffro. Perché Lui è riuscito a scalfire il diamante più prezioso.
Lui è lì, lo sento vicino. Mi sento nuda,
impotente, quasi ridicola quando lo sento ridere glaciale nel trovare la porta
chiusa. La porta si spalanca e scardinata crolla a terra. Seguo la sua caduta
come in trance. È la fine. Penso a James che è morto
da eroe. Io non sarò da meno. Alzo la testa. In chiaro segno di sfida. Il suo
volto è una maschera di odio. E disprezzo. Si sente superiore. Ma per me è solo
un assassino. Non merita rispetto.
Le sue parole mi bruciano nelle orecchie ma io non
abbasso gli occhi. Papà, ti sento
sussurrare. Non hai capito che Lui non è papà. Papà è morto, Harry. Non potrà
più giocare con te. E neanche io. Ti chiedo perdono. Ma ora so che tutto questo
ha un senso. Mi dice di farmi da parte. Illuso. Solo un cuore così corrotto può
pensare che una madre sacrifichi il proprio figlio. Proprio ora, che è l’unica cosa che mi è rimasta. Perdonami
Harry. Non volevo abbandonarti. Lo faccio perché tu sei il tesoro più grande
che potessi desiderare. Forse un giorno mi capirai.
Indietreggio senza staccare gli occhi da Lui. Poso
un ultimo bacio sulla tua testolina ribelle e ti rimetto nella culla. Piangi
quando il contatto tra di noi si interrompe. Ora piango anche io. Ma non mi
vergogno. Non è sinonimo di debolezza. Ora solo d’amore.
Stai tranquillo piccolo mio. Dormi e sogna. Anche
la tua mamma e il tuo papà dormiranno. Ora e per sempre ma per sempre nel tuo
cuore.
Addio Harry…James…
Le sue labbra si dischiudono in un ghigno. Veloce
si muove la sua bacchetta. Tu piangi disperato. Hai capito che non è papà. Ora
chiudo gli occhi. E l’ultima cosa che sento è la tua voce incerta che chiama mamma…