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Autore: Hupa    09/01/2005    2 recensioni
Ok...una introduzione che sia tale...vediamo... Russia, notte... nuooooooo...non so che scrivere apparte che c'è Kei che di punto in bianco prende e se ne va di casa, naturalmente il nonnino ciò non gliela fa passare e il porello dovrà decidersi se stare dietro al suo orgoglio (e quindi morire congelato) oppure chiedere aiuto ai suo compagni... oh... si dai...non sono fatta per queste cose! xD
Genere: Drammatico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Rei Kon, Takao Kinomiya, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NONO

NONO

 

"Oh! Lady Doll, Lady Doll!

La tua ricerca a lui non resta,

quando invece il sol si mostra

e la luna il posto abbandona.

E dopo l'oro del sorgere

il turchese del cielo si perde nel sereno."

 

Le lancette dell'orologio del vecchio campanile trovarono il loro riflesso nell'oro lucente degli occhi di Rei.

Il moro sospirò.

Era terribilmente tardi.

A momenti il sole sarebbe sorto.

Il cielo aveva già cominciato a schiarirsi.

Chissà se anche Takao stava fissando quelle stesse lancette arrugginite.

Si chiese se andare a cercare Kei fosse stata una buona idea.

Avrebbero potuto iniziare le ricerche quella mattina stessa, evitandosi di girovagare per la città con quel gelo... ma...

Se quel bestione lo avesse trovato prima?

Ciò non era bene...

Adesso dov'era?

Si guardò attorno voltando lentamente il capo da parte a parte e scrutando con gli occhi felini tra l'oscurità notturna.

Dall'illuminazione e dalle varie insegne dei negozi era facile riconoscerla; era una delle strade principali che conducevano ad una delle tante piazzette cittadine.

Si fermò qualche attimo a pensare.

Una figura immobile rischiarata dal fascio di luce proveniente da una vetrina di un negozio, esposti vi erano costosi abiti di marca, specialmente maschili, alcuni dei quali non sarebbero stati niente male se indossati da quel ragazzo.

Rei socchiuse gli occhi portandosi una mano alla testa quasi meccanicamente.

Il suo viso abbronzato fu adombrato dalla sua frangia corvina mentre abbassava il capo in riflessione.

Non valeva la pena allontanarsi troppo dall’Hotel, lui era solo un turista e se avesse continuato a girovagare per quelle strade si sarebbe presto perso.

Decise.

Si risistemò la sciarpa che aveva portato con se dall'albergo nascondendosela sotto il giubbotto beige.

Avrebbe raggiunto la piazzetta lì vicina e se non avesse trovato nulla d’interessante sarebbe tornato indietro fino al luogo dell'incontro con Takao.

Un suono di passi arrivò alle sue spalle..

Una... no, due persone...

Percepì una voce maschile ridacchiare e subito si voltò di scatto scrutando tra le luci giallastre dei lampioni...

Kei... Takao?

No...

Nessuno dei due, erano semplicemente due diciottenni mezzi ubriachi... forse di ritorno da qualche festicciola notturna.

Gli occhi di Rei si adombrarono per la delusione e, mentre uno dei due ragazzi, notandolo, gli scambiava un simpatico saluto d'intesa, con un sorriso di circostanza si girò avviandosi lentamente verso la fine della strada.

Dopo pochi, ma interminabili minuti di vuoto assoluto, intravide di fronte a se l'insegna del bar che dava sulla piccola piazza.

In quel momento, dalle spalle di un grosso edificio, come fili d'orati, i primi raggi di sole bagnavano di luce la piccola piazza marcandone le ombre e riflettendosi nei vetri delle finestre fino ad illuminare la graziosa fontana al centro.

Nello stesso attimo il meccanismo idrico si azionò e dalle sculture del monumento cominciò a scorrere sempre più forte l'acqua cristallina che andava a formare piccoli anelli d'acqua per poi frantumarsi nella superficie marmorea.

La piazza aveva preso improvvisamente vita e anche se il sole era ancora lontano, tinto nel suo rosso albore, o i suoi cittadini non ne pestavano il suolo, sembrava già in piena attività, pronta ad un nuovo giorno.

Nonostante quell’improvvisa "allegria mattutina" quell'avvento non portò che sconforto nel cuore del cinese.

Un'intera nottata in piedi in giro per le vie di Mosca.

Non gli sembrava vero.

E inoltre...

Ciò non era bene.

Sospirò rassegnato.

Il suo petto che si gonfiava e poi si afflosciava in una lieve curvatura della schiena.

Osservò attento ogni angolo della piazza, movendosi intorno alla fontana per avere una visibilità di 360°... quasi.

Appariva circa come una tigre che ispeziona il territorio in cerca di una possibile preda.

I negozi, i bar, i ristoranti, tutto era deserto e nessun possibile Kei si aggirava lì intorno.

Fatica sprecata.

Si rivoltò infastidito nella direzione da cui era venuto.

Il suo passo riecheggiò nel piccolo colonnato di un edificio lì accanto.

Un eco ritmato e fedele al suono originale.

Un suono che fece scattare un movimento all'ombra di una colonna.

Rei arrestò la marcia.

Voltò il capo verso il suo fianco rimanendo immobile nella sua posizione eretta.

L'aria cominciava a scaldarsi per il calore del sole appena sorto.

Un secondo movimento accertò il moro della presenza di qualcuno.

Sotto il porticato.

Dietro una colonna.

Si diresse in quella direzione incurante dell'identità della persona.

Poteva essere Kei come poteva essere un semplice barbone di strada.

Con la piccola differenza che se fosse stato Kei o qualcuno di sua conoscenza, avvertendo la sua presenza, gli sarebbe andato incontro.

Si bloccò esitante.

I suoi occhi che tentavano vanamente di scorgere un possibile indizio.

Fece spallucce, in fondo "chi non risica non rosica" e se faceva una figura di merda davanti ad uno sconosciuto avrebbe inventato una scusa sul momento per togliersi dalla situazione.

Si avvicinò cauto all'edificio ed entrò nel porticato.

Cercò di darsi un'aria indifferente e facendo finta di niente diede un'occhiata al suo fianco, lungo tutta la fila di colonne.

La luce solare filtrava nello spazio che vi era tra una colona e l'altra provocando suggestive ombre alle loro spalle.

Si sentiva un pò scemo a darsi tanta pena per un gesto così semplice, ma dopo un'intera notte di perlustrazioni si sa... non si è completamente lucidi..

...

Ciò non era bene...

Almeno la fatica non fu vana.

"Yuri!?"

Due o tre colonne più in là, appoggiata ad una di esse, la figura del russo sfoggiava la sua inconfondibile chioma rossa.

Il ragazzo parve accorgersi solo in quel momento della presenza del cinese e voltando il capo a suo indirizzo gli rivolse un sorrisetto ironico.

Immaginando perché anche il russo stesse vagando di notte a quell'ora, Rei si avvicinò a lui ottenendo come risposta uno sgarbato brontolio.

"Che cos'è che ti rende tanto di cattivo umore Yuri?"

Il rosso sbuffò sarcastico dando un lieve colpo di tacco alla base della colonna.

"Niente che ti possa riguardare cinese..."

Le iridi di Rei si assottigliarono in sincronia con la sua calma.

Non aveva mai avuto molte occasioni per abituarsi alla scontrosità del russo, anche se ne aveva udito parecchie lamentele da parte dei suoi compagni di squadra.

"Immagino che anche tu abbia passato la notte in bianco..."

Rei non rispose all'affermazione di Yuri attendendo che questi continuasse con il suo discorso.

"A quanto pare il nostro caro amichetto Kei si è dato da fare per far rimanere sveglia un bel pò di gente."

Gli occhi celesti del blader si fermarono vacui in un punto a lui di fronte lasciando che Rei potesse osservare i lineamenti del suo profilo.

In un gesto nervoso il moro si morse il labbro fissando il suolo sotto i suoi piedi, poi riportando lo sguardo sull'altro sussurrò con una calma glaciale.

"Sai dové Kei adesso?"

Yuri agitò il capo negativamente, si staccò dalla colonna e rivolse uno scaltro sorriso a Rei che mantenne la sua espressione enigmatica.

I loro occhi si incontrarono.

Due anime di pari forza di diverso stile.

"Lo sapevo fino a poco tempo fa... era con me, ma come ha detto lui: non si può mai aspettare niente di buono da me quando si tratta di suo nonno... "

Il viso abbronzato di Rei era in contrasto con la carnagione pallida dell'altro.

"Volevi riportarlo con l'inganno da Hito!?"
Il cinese si accigliò stizzito mentre Yuri si passava nervosamente una mano tra i capelli.

Il celeste dei suoi occhi ebbe un piccolo tremito e non resse lo sguardo accusatorio di Rei che per un attimo scorse un lampo di smarrimento nell'espressione sempre sprezzante del russo.

"L'ho lasciato andare per conto suo..."

Disse in tono di scusa, quasi cercasse di trovare un pretesto per rimediare al suo comportamento.

Ci aveva pensato per tutta la notte.

Sapeva che si era comportato male nei confronti di Kei.

Aveva tradito le aspettative che aveva in lui, nonostante le sue parole sapeva che Kei sperava in un suo sincero aiuto.

Un aiuto che in quella complicata situazione era arrivato meschino e ingannatorio.

Approffitando dell'animo turbato del compagno.

Ma lui cosa poteva fare.

Quando si parlava di Hito, del monastero e di tutto il resto che ne derivava lui non poteva fare niente.

Il monastero era la sua casa, per niente accogliente e sicura, ma era l'unico posto cui poteva trovare rifugio.

Hito avrebbe potuto rovinargli la vita.

Inoltre la sua indole da uomo delle nevi non gli giovava per niente.

Non sarebbe dovuto tornare a mani vuote al monastero.

Ma non poteva tradire Kei.

Che cosa fare?

Se il Dranzer blader non si fosse accorto delle sue intenzioni lui avrebbe avuto la faccia tosta di tradire un suo compagno di squadra.

Ma se non lo faceva era lui a finire nei guai.

"Yuri... tutto ok?"

Il russo si era nuovamente riappoggiato alla colonna ed era caduto nella fitta trama dei suoi pensieri.

Confusione.

Ecco cosa leggeva Rei nel cielo dei suoi occhi.

Nell'ombra del suo viso.

Nella disperazione delle sue azioni.

"Se torno da Hito a mani vuote non so cosa potrebbe farmi, niente di buono di sicuro... ma non posso tradire nuovamente Kei..."

E' vero, non era mai stato un santarello, ma non poteva rischiare di perdere una delle poche persone che lo rispettavano per quello che era.

Accidenti!

Quando aveva lasciato andare Kei si sentiva tanto sicuro!

Perché l'incertezza gli piombava addosso solo ora!

Quell’affermazione mise un peso al cuore di Rei.

Era troppo buono per ignorare una simile richiesta d'aiuto.

Cosa fare in una situazione così?

Ora capiva da dove arrivava tutta la confusione che poco prima aveva investito il blader lì a fianco.

Silenzio...

Il lontano scroscio dell'acqua della fontana.

Il sibilo del vento.

La musica ordinaria dell'alba.

 

...

 

 

Hello!! Sono tornata! In questo lungo periodo d’attesa penso di aver perso enormi quantità dei miei lettori... anche se non penso ne avessi molti... ma ringrazio di cuore tutti quelli che ancora leggono la mia ff e chiedo come sempre qualche commentino!! ^.^''''

Come vi è parso questo capitolo?

Avevo in mente di far incontrare Rei con il gorilla, ma alla fine ho preferito Yuri, anche perché mi sembrava un pò scocciante avere sempre la body-guard tra i piedi...

Più avanti forse riapparirà, ma non ne sono certa. Dipende dal proseguimento della storia! ^^

Chiedo come sempre scusa per la lunga attesa che ha separato questo capitolo dall'altro, ma penso di avere due o tre virus nel computer che non mi rendono facile l'entrata in rete... ç.ç

Cercherò di provvedere! *.+

Ok! Vi saluto e vi auguro un felice anno nuovo!!!!!!!!!!!!!!

A presto!!!! (si spera) ^__^

 

 

  
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