Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: MC_Gramma    31/07/2014    1 recensioni
Rivedere un pacioccoso Nolan Gerard Funk in X-Men 2 è stato deleterio, ecco tutto. u.u
C’è stato un tempo, talmente lontano che a ripensarci gli sembra addirittura un’altra vita, in cui lo conoscevano come Il Salvatore. [...] Il giorno in cui Jean e Tempesta vennero a prenderlo provò un immenso sollievo. Non era un santo. Non era Il Salvatore. Era solo un giovane mutante e finalmente gli fu offerta una vita ‘normale’.
-.-.-
Ho ripreso gli aggiornamenti. Stay tuned!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Hunter Clarington, Marley Rose, Sebastian Smythe
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una delle poche raccomandazioni di Logan era seguire l’istinto, sempre, e il suo gli stava dicendo – urlando a momenti – che qualcosa non tornava.
Sebastian Smithe era l’essere più permaloso che avesse mai incontrato, ma Hunter rifiutava di credere che non gli avesse parlato di sua sorella solo per un banale occhio-per-occhio. Presto o tardi avrebbe anche pensato che fosse bizzarro soffermarsi su una simile questione, ma al momento era troppo preso dal rimuginarci sopra per accorgersene. Quando era così concentrato camminava per la stanza, avanti e indietro, rischiando di far venire il torcicollo a Mr Puss che seguiva con sguardo ipnotizzato i suoi movimenti – alla fine il persiano lo lasciò solo, ritirandosi per il suo sonno di bellezza pomeridiano.
Hunter si fermò solo quando bussarono nuovamente alla porta e si accorse che, dal nulla, erano trascorse ore! Il ritorno di Marley incrementò se possibile la sua determinazione a svelare il piccolo mistero.
“Così sei la sorella di Sebastian.”
Marley annuì, prendendo posto sul divano, e Jett nuovamente libero le saltò subito in braccio ma ad un gesto perentorio della ragazza scese andando ad accoccolarsi ai suoi piedi.
“Non vi somigliate per niente.”
Lei s’irrigidì e dopo un attimo di immobilità lo guardò, più sorpresa che infastidita.
“Strano, dicono tutti il contrario!” commentò, iniziando a rovistare nella borsa “Sarà per via degli occhi..”
“I suoi sono verdi, tu li hai azzurri.”
“Ah, l’hai notato?!”
Hunter scrollò le spalle, celando un sorriso. Non era l’unica cosa che aveva notato.
Sebastian era sicuro di sé, del fascino che esercitava sulle altre persone. Quando camminava la folla si apriva al suo passaggio. Al confronto Marley era ordinaria, il genere di persona che passa inosservata, che risulta insignificante. Una tra tante, insomma! Tuttavia Hunter prestava sempre particolare attenzione a ciò che agli altri sfuggiva, era fatto così e quella ragazza ai suoi occhi era tutto fuorché.. oddio no, non poteva piacergli la sorella di Smithe! Eppure più la osservava più gli sembrava impossibile che lei e quella canaglia del suo coinquilino avessero gli stessi geni.
 “Perché non mi ha mai parlato di te?” domandò a bruciapelo.
Marley interruppe la sua ricerca e, incrociando nuovamente il suo sguardo, si strinse nelle spalle con un sorriso birichino.
“Suppongo di essere il suo più sporco segreto.”
Hunter inarcò un sopracciglio invitandola tacitamente a spiegarsi, cosa che lei non sembrava disposta a fare.
“Cioè?!”
“Non dirò un’altra parola se non in presenza del mio avvocato.”
“Ecco, brava, non dire un’altra parola!” intervenne Sebastian, che aveva il dono delle entrate ad effetto “Clarington, le stai già facendo il terzo grado?! Ah, di te non mi posso proprio fidare..” sospirò, prendendo in braccio Jett che gli saltellava attorno.
Hunter si aspettava molto peggio invece l’altro dopo quel commento lo superò e rivolse tutta la propria attenzione alla sorella. Decisamente era lei la ragione per cui non stavano ingaggiando una delle loro solite inutili discussioni! Il problema fu quando iniziarono a parlare in francese. Si perse subito dopo ‘ça va bien’ e si rese conto che non bastava studiare su un libro grammatica e pronuncia per imparare una lingua straniera.
“Scusa” disse Marley dopo un po’, doveva aver notato il suo sguardo smarrito “Gli stavo solo dicendo..”
“Ti stavamo insultando naturalmente” sogghignò Sebastian.
“Non avevo dubbi!” ribatté lui, volgendosi verso la ragazza che aveva subito ripreso il fratello “Tranquilla, facciamo sempre così, ti abituerai prima di quanto..”
“In realtà no” l’interruppe l’altro “Marley deve proprio andare.”
Sorpreso, Hunter non poté evitare d’esclamare ‘di già?!’ proprio mentre la ragazza chiedeva quello che lui dedusse essere l’equivalente in francese. Sebastian fece un ‘vite vite!’ in risposta e forse diceva ad entrambi, dimentico come spesso accadeva quand’era nervoso che lui il francese non sempre lo capiva.
Caso volle che, proprio mentre sospingeva Marley verso l’uscita, Mr Puss fece capolino nel soggiorno stiracchiandosi con tutta la sua eleganza ferina per poi alzare lo sguardo ancora sonnacchioso verso la ragazza e ciondolare mollemente nella sua direzione. Sebastian era talmente abituato ad ignorare il persiano che quando si rese conto di cos’era successo ormai il danno era fatto: il gatto si strusciò contro le gambe di Marley, facendo le sue migliori fusa, e lei ci cascò come una pera cotta! Tre secondi e lo prese in braccio, tutta moine e carezze, dirigendosi in cucina per dargli un po’ di latte.
“Può bere il latte, vero?!” chiese, fermandosi all’improvviso.
Hunter annuì. Ovviamente parlava con lui!
“Devi scaldarlo un po’ altrimenti gli vengono le coliche” aggiunse quando la vide estrarre il cartone dal frigo.
Marley annuì e nel contempo Sebastian mugolò, rimettendo Jett a terra che subito si fiondò in cucina e alzandosi sulle zampe posteriori iniziò a agitare le anteriori come se stesse pregando. Marley rise e quando Mr Puss si mise a soffiare in direzione dello stupido cane – anche il suo gatto lo pensava, Hunter ne era certo! – assicurò che ce n’era abbastanza per entrambi.
“Perfetto, davvero perfetto!” commentò Sebastian, lasciandosi cadere sul divano.
“Qual è il problema?!” chiese Hunter, forse un po’ bruscamente ma iniziava a trovare tutta quella situazione grottesca, sedendosi al suo fianco “Mi sembrate molto uniti..”
“Per forza, è l’unica donna della mia vita!”
“Se è così importante perché non mi hai mai parlato di lei?”
“Notizia flash: sono uno stronzo egoista”
“Bastian..”
“Non chiamarmi Bastian, lo odio!”
Inutile insistere, si disse rivolgendo la propria attenzione altrove.
“E va bene. Non mettere il broncio, bambinone, ti dirò tutto!” lo sentì sospirare “Anche se mi scazza da morire..”
“Mica ti sto costringendo.”
“.. essere sempre io quello che si comporta da amico e si confida.”
Hunter incassò il colpo. “Non ho mai avuto un amico” umano, aggiunse mentalmente “e non lo dico per giustificarmi ma è.. difficile.. per me.”
“Lo è anche per me in questo caso.”
“Ne terrò conto.”
Sebastian annuì, poco convinto, e si volse verso Marley che era sempre concentrata sui cuccioli.
“La presento sempre come mia sorella, per me lo è anche se risulta solo su carta.”
“I tuoi l’hanno adottata?”
“Magari fosse così semplice.. l’hanno tenuta in casa solo per farmi felice e anche per avere una storia commuovente da raccontare: i miei genitori sono quel tipo di persone, soprattutto mia madre!” ridacchiò “La sua si chiamava Millie Rose ed era la tipica governante cicciottella e affettuosa, venne a lavorare da noi quando ci trasferimmo in America. Marley è stata la mia prima compagna di giochi: era più piccola di me però.. beh, ti ricordi com’ero!” gli gettò un’occhiata, inarcando un sopracciglio “Secondo i dottori mi avrebbe fatto bene stare a contatto con altri bambini ed effettivamente stavo migliorando. Metti che anche la fisioterapia e i trattamenti facevano la loro parte, però iniziavo a parlottare e muovere la mano” lo fece, complice il ricordo, chiudendola subito a pugno “avevo iniziato da poco a correre quando cadendo mi ruppi una gamba e approfittando della corsa in ospedale anticiparono le analisi di controllo. Sorpresa! Il tumore s’era riformato e non mi potevano più operare, una delle vene principali era proprio lì davanti o non ricordo quale fosse la ragione.” tacque un momento, poi tornò a guardarlo “Sai già come finisce, mi portarono da te e abracadabra ero un bambino vero!” rise, prima amaramente poi con maggior allegria “Avresti dovuto vedere la sua faccia quando scesi dalla macchina..”
Istintivamente Hunter lo imitò e insieme si volsero verso Marley, ora accucciata a terra, che tentava di tenere lo scodinzolante Jett lontano dalla ciotola di Mr Puss che col pelo dritto difendeva la propria merenda.
“Le corsi incontro e non mi riconobbe finché non l’abbracciai, credo anche di averle fatto male!” disse Sebastian, poi gli si accostò senza staccare gli occhi dalla ragazza “Piccola parentesi: lei non sa che sei stato tu a salvarmi e non c’è bisogno che lo sappia maintenant!”
Hunter ne fu sollevato oltre che grato, solo in un secondo tempo si sarebbe reso conto di essere ricattabile ma Sebastian riprese a parlare e lui tornò attento anche se a quel punto poteva ben intuire cos’era successo.
“La signora Rose aveva problemi di cuore e di diabete, non sono certi di cosa sia arrivato prima ma nel giro di un paio d’anni venne a mancare. Marley non aveva nessuno: suo padre era irrintracciabile, sua nonna troppo anziana per occuparsene, sua zia nel Tennessee si inventò un’altra scusa.. in pratica sarebbe finita chissà dove e io non volevo. Aveva vissuto con noi per anni e mio padre era un rispettabile avvocato, fu facile ottenere l’affidamento.”
“L’affido è un po’ come l’adozione, solo che lei ha ancora il suo cognome giusto?”
Sebastian tergiversò un po’ prima di rispondere.
“Non dico che i miei non le siano affezionati, ha frequentato le migliori scuole ed è sempre venuta in Francia con noi” disse togliendosi alcuni ciuffi di pelo dalla maglia “ma chiarirono fin da subito che gli Smithe hanno un solo figlio e Marley non li ha mai chiamati mamma e papà, neanche per sbaglio.” fece l’ennesima pausa “Non mi importa cosa pensano loro, Hunter, ma la gente è cattiva. Prima che facessi coming out a scuola misero in giro la voce che di notte ci infilassimo l’uno nel letto dell’altro e scopassimo alle spalle dei miei, perché in fondo non avevamo legami di sangue ma non per questo gli faceva meno schifo l’idea! E il suo ultimo ragazzo, quello stronzo..” s’interruppe, tremante di rabbia “Questa è un’altra storia, Clarington, ne parleremo nella prossima puntata! Il punto è che io me ne frego delle cazzate che si inventano ma lei ci soffre invece, è fatta così, e io..”
“Tu vuoi proteggerla” concluse Hunter “perché è tua sorella e le vuoi bene.”
Sebastian fece sì con la testa e nei suoi occhi lesse un profondo rispetto.
“Sei il primo che lo capisce!”
“Non era così difficile”
“Il mondo è pieno di stupidi”
“Di che parlate?!” esclamò Marley, sedendosi in poltrona col persiano sistemato sulle sue spalle come collo di pelliccia.
“Generalizzavamo” tagliò corto Sebastian “Tu perché fraternizzi col nemico?”
“Lo sai che adoro i gatti”
“Non è vero!”
“Sì invece! Ne ho sempre voluto uno, ma tua madre è allergica.”
“Già.. peccato, altrimenti potevi portarti via quella diabolica palla di pelo.”
“Semmai potrebbe portarsi via quel sacco di pulci iperattivo!”
“Jett non va da nessuna parte, Clarington, rassegnati”
“Dopo di te, Smithe”
“Eri serio a dire che fate sempre così..” commentò Marley, facendo i grattini dietro l’orecchio di Mr Puss.
Lentamente il persiano le scivolò in grembo, con un’espressione goduriosa, e per la prima volta pensò al proprio gatto come ad una puttana!
Poi la ragazza aggiunse qualcosa in francese per Sebastian e forse aveva a che fare col venire a trovarlo più spesso, ma a giudicare dalla prorompente risata del coinquilino Hunter non era sicuro delle proprie doti di traduttore.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: MC_Gramma