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Autore: AlexRae00    31/07/2014    3 recensioni
Questa sarà l'ultima long della serie. Siamo quindi giunti alla fine, o quasi.
Ringrazio chi mi ha seguito fin ad ora e continua a farlo, sperando che la FF sia all'altezza delle aspettative.
"Il cuore accelerò i propri battiti, facendo temere al mago che lei potesse udirli.
Il desiderio di correre verso di lei e stringerla tra le braccia superò ogni cosa, ma facendosi forza si avvicinò lentamente.
Occhi negli occhi. Rosso nel verde. Jake non potè che perdersi in quello sguardo rubino, più incandescente del fuoco stesso.
Nessun colore sarebbe mai riuscito a rendere perfettamente la sua essenza come quello.
Nessuna tonalità al di fuori di quella avrebbe potuto appartenerle.
Paragonandolo all’azzurro, sfruttato per mascherare quegli occhi, avvertì chiaramente la differenza.
Alexandra era il rosso. Incarnava il fuoco. Ed era tutto ciò che desiderava.
E quando le loro labbra si unirono Jake avvertì quanto tutto fosse perfetto con lei."
Buona lettura. AlexRae00.
Genere: Azione, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Through the years'
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Con sguardo vacuo continuò ad osservare il televisore, mentre le immagini del giorno precedente si susseguivano, accompagnate dalla voce del giornalista.
Nella mente della ragazza presero nuovamente forma gli ultimi flashback.
Ad un tratto però, la sua attenzione fu catturata dall’apparizione del leader dei Titans sullo schermo, affiancato da un giornalista.
In fretta afferrò il telecomando, alzando il volume dell’apparecchio.
 
“Qui con noi abbiamo il famoso leader dei Titans, gli eroi di Jump-city. Darkus, sai dirci qualcosa riguardo la nuova minaccia che ieri avete affrontato?”
“Per il momento, posso dire solo che si tratta di un nemico affrontato in passato. Quando combattevamo affianco dei primi Titani, Wight-Slado, ci ha affrontati assieme ad altri criminali.”
“Questo Wight-Slado quindi, si ispira al nemico più conosciuto dei primi Titans”
“Esatto. Oltre al costume e al nome, conosce tecniche e mentalità del primo Slado. Sappiamo con certezza che è stato un suo allievo, ma non dovete preoccuparvi.”
“Intendete che la situazione è quindi sottocontrollo?”
“Il primo attacco ci ha sorpresi. Non ci saremmo aspettati di rincontrare quel criminale. La prossima volta riusciremo a fare di più.”
“Bene! Grazie a voi Titans, che ci proteggete ormai da anni! Lascio la linea allo studio, Ted.”
 
Pensierosa spense il televisore, priva di interesse verso le altre notizie, stendendosi sul divano del soggiorno.
L’aria rigida e preoccupata di Darkus faceva supporre tutto, tranne il presunto controllo della situazione.
Sicuramente il nemico presentatosi alla corsa non era una persona qualunque. E il fatto che si ispirasse al più temuto criminale della città era molto preoccupante.
Ogni abitante poteva infatti affermare di conoscere il criminale che per anni aveva affrontato i vigilanti mascherati.
Slado era stato l’unico ad aver messo, più volte, in seria difficoltà, gli eroi che proteggevano la popolazione.
Un senso di vuoto si impossessò della mora, spingendola a calare le palpebre sul suo sguardo di fuoco.
Con una mano si sfiorò le braccia, coperte da numerose cicatrici, risalenti sicuramente a molto tempo prima e poco visibili ad occhio estraneo.
- Ehi. Sembri pensierosa. Va tutto bene?
 
Sorridendo leggermente rivolse i propri occhi al fratello più grande, stringendo la mano con cui lui l’aveva accarezzata poco prima sul capo.
Paolo si sedette al suo fianco, mentre rispondeva alla presa della sorella.
- Dovrei preoccuparmi io per te. Come va la spalla ?
- È a posto. Devo solo evitare movimenti troppo bruschi. Comunque torniamo alla mia domanda.
 
Alex sbuffò divertita, sollevandosi dal sofà e affiancandosi al maggiore. Lentamente sfiorò con le dita una cicatrice un po’ più lunga delle altre, situata sull’avambraccio, per poi rivolgere la propria attenzione verso l’altro.
- Nulla. Ho visto un servizio sullo scontro di ieri. Stavo solo pensando a questo nuovo nemico che sembra sia stato allievo di Slado.
- Davvero ?
 
Paolo assunse anche lui un aria pensierosa, riflettendo sulle parole della sorella, mentre sollevava il braccio sano per spostarsi i lisci capelli castani.
Gli occhi blu cobalto si scurirono per un attimo, facendo agitare leggermente la ragazza, alzatasi in piedi.
- Però Darkus ha detto che la prossima volta riusciranno a fare di più.
- Ovviamente. Non possono certo affermare di essere in difficoltà. Causerebbero il panico tra la gente.
- Lo so.. Però sono sicura che riusciranno a fermarlo. Ci sono riusciti sempre no ?
 
Un sorriso dolce illuminò il viso dell’uomo facendone brillare gli occhi, ora puntati sulla minore, ferma di fronte a lui.
Tranquilla Alex tirò un buffetto all’altro causandone una leggere risata, prima di dirigersi verso Matteo, appena arrivato a casa.
- Ciao Mat ! Com’è andata ??
- Tutto okay. Il bar era chiuso oggi ?
- Si. Miss Carry non c’era e ha dato la giornata libera a tutti.
 
Il ragazzino sorrise, dirigendosi poi verso la propria camera, per lasciare lo zaino e indossare degli abiti più comodi per stare in casa.
La mora allora decise di ignorare i pensieri e le sensazioni di poco prima, dirigendosi in cucina per preparare il pranzo.
 
 
La rabbia faceva scintillare gli occhi della ragazza, intenta a colpire con forza il sacco da box. I tonfi si ripetevano nell’aria, interrompendo il silenzio che regnava nella palestra.
Un tremito violento percuoteva il corpo agile e allenato della eroina, troppo scossa e irata per accorgersi della persona appena entrata nella stanza.
Con sguardo preoccupato l’uomo si soffermò ad osservare la figlia, ricordando quando tempo addietro anche lui sfogava così le proprie emozioni, cercando un modo per liberarsi del dolore.
Avvertì nuovamente la sensazione di profonda frustrazione che lo pervadeva e si rivide in lei. I canini visibili, la mascella contratta, lo sguardo perso mentre ripercorreva ciò che lo aveva portato a stare male.
Riavvertì il dolore alle nocche, scorticate per i troppi pugni, e i muscoli indolenziti per lo sforzo esagerato.
Dolcemente il verde circondò le spalle della giovane con le proprie braccia, fermandola da quell’allenamento massacrante e infruttuoso.
- Cucciola non starai esagerando ? Non dovresti farti del male così.
 
Dopo alcuni tentativi di fuga, Asia si voltò nella stretta del padre, stringendosi al petto muscoloso dell’uomo verde.
Con forza l’altro ricambiò l’abbraccio, posando un delicato bacio sulla fronte sudata della ragazza dagli occhi ametista.
Il tremito delle sue membra si quietò, lasciando il posto ad alcune lacrime dovute ai dolorosi ricordi di cinque anni prima, ancora vividi nella sua mente.
- Non ti farà del male.. Sei forte..Siete all’altezza della situazione.
- Ho paura..Mi sembra di rivivere ciò che è successo quella volta..Abbiamo perso abbastanza. Non so come farei se anche io perdessi Drake..
- Non succederà.
 
Allontanandosi leggermente dal genitore, Anim si asciugò le ultime lacrime, iniziando a tranquillizzarsi.
Garfield sospirò, scompigliando i corti capelli della giovane, ormai cresciuta, che in risposta gli donò un sorriso così simile al suo da farlo ridacchiare.
Con la mano carezzò quel volto tanto uguale a quello della madre, ricordandola come quando aveva l’età della figlia.
- Dovete andare per forza ?
- Si, cucciola. Io e tuo zio Dick raggiungeremo gli altri a breve. Dobbiamo discutere di cose importanti con alcuni vecchi amici di battaglia.
- Allora salutami lo zio Roy e gli altri.
- Certo.
 
Dopo un ultimo sorriso i due si divisero, mentre Garfield continuava a pensare alla sua bambina ormai diventata grande.
 
 
Si guardò intorno, trovando solo una profonda oscurità a circondarlo, assieme ad un assordante silenzio.
Voltandosi in tutte le direzioni, cercò un qualcosa che riuscisse a dirgli dove fosse, non riuscendo a vedere nulla attraverso quel buio profondo.
Lentamente fece un passo avanti, sbattendo contro un vetro trasparente che sembrava circondarlo, intrappolandolo senza vie d’uscita.
Con le mani sfiorò la superficie fredda, rendendosi conto di quanto quella trappola fosse resistente.
Mantenne la calma mentre, chiudendo gli occhi, cercava di richiamare il proprio potere, che però non prese forma come ogni volta, lasciandolo basito e preoccupato.
Tentò nuovamente per poi fallire, iniziando a provare un’ansia crescente.
Improvvisamente avvertì un rumore di passi dinnanzi a sé, e cercò invano di scorgere qualcosa nell’oscurità.
- C’è qualcuno ?
 
Il tono del Titans dagli occhi di giada rimase calmo, non venendo minimamente intaccato dall’agitazione che invece lo pervadeva completamente, diventando sempre più forte.
Un sospiro provenne dalla sconosciuta figura che avanza nella stanza, costringendo Jake a concentrarsi maggiormente per riuscire a percepire la nuova presenza che si avvicinava.
Un cono di luce illuminò la cassa di vetro in cui l’eroe era rinchiuso, bloccato senza possibilità di fuggire, costretto ad attendere che il mistero venisse svelato.
- Jake..
 
La voce della figura lo gelò all’istante, facendogli spalancare gli occhi e indietreggiare nel poco spazio disponibile.
I contorni della sconosciuta iniziarono a delinearsi all’avvicinarsi della giovane, illuminata sempre di più dal cono di luce.
Con un brivido il leader deglutì a vuoto, cercando con lo sguardo quegli occhi tanto conosciuti e amati.
Non appena il volto della mora fu però visibile, un rumore fin troppo famigliare lo portò a sollevare lo sguardo verso il soffitto, da dove piccoli frammenti di roccia iniziavano a cadere.
Il terrore si delineò sul viso dell’uomo, totalmente preda dell’emozioni che tentava da sempre di controllare.
- No..NO!
 
I suoi occhi di giada si scontrarono con quelli rubino di Lei, pieni di dolore e paura, che lo guardavano in cerca di aiuto.
Il vetro venne sostituito dalle rocce, che impedivano ai due ragazzi anche solo vedersi.
Darkus tentò inutilmente di usare i propri poteri, finendo solo per ottenere un respiro affannato.
Con le mani cercò di spostare i massi, urlando il nome dell’unica donna che avesse mai amato, celata da quel crollo improvviso.
Si sentì soffocare dal fumo e dalla polvere, mentre senza poter usare i propri poteri tentava invano di crearsi un varco verso Lei.
Vedendo nella sua mente i suoi occhi rubino, la chiamò senza sosta, ignorando il dolore alle mani e alla braccia, così come la luce che proveniva ora dalle sue spalle.
Quando però un masso crollo su di lui, non potè che chiudere gli occhi, oppresso dal dolore e dalla disperazione.
 
Senza fiato, Jake si sedette di scatto, serrando la presa sulle lenzuola che gli coprivano il corpo.
Cercando di riprendere il controllo di sé, scese dal letto, dirigendosi verso il bagno collegato alla sua stanza, per eliminare i postumi di quell’incubo ancora troppo vivido.
Rimase ad osservare il proprio volto allo specchio, ancora stravolto da quella situazione illusoria ma reale al tempo stesso.
Con una mano si portò i corti capelli indietro, chiudendo gli occhi stanchi e cerchiati da occhiaie profonde.
Le sue dita sfiorarono la cicatrice argentea, causandogli un brivido al ricordo di come se la fosse procurata.
Mentalmente sovrappose l’immagine di sé stesso, a quella di cinque anni prima, ritornando con la mente a quell’anno così doloroso e bello.
Avvertì nuovamente il ciuffo coprirgli la fronte, sfiorandogli l’occhio, e percepì una serenità che ormai non riusciva più a provare.
L’immagine fu però presto sostituita da quella presente, portandolo a serrare la prese sul lavandino e a chiudere, per l’ennesima volta, i suoi occhi di giada.
 
 
Lentamente sollevò una foto, posta in una cornice in legno rovinata dal tempo.
I suoi occhi si posarono sui due ragazzi raffigurati in essa, rigidi di fronte all’obiettivo. I pugni serrati, gli occhi senza una vera espressione ma pervasi da un evidente disagio.
Dopo aver posato nuovamente la foto, l’uomo ne sollevò una seconda, libera da qualsiasi cornice, spiegazzata e rovinata dall’incuria.
Gli stessi ragazzi occupavano la scena, anche se con un aspetto completamente diverso. Il ragazzo dai capelli chiari come la neve sorrideva tranquillo, stringendo la mano di una giovane dagli occhi di fuoco. Lei rideva felice. Libera per una volta, di essere se stessa, senza costrizioni. Il sole illuminava con chiarezza la scena, facendo brillare la rugiada nel prato dove i due si trovavano.
Un ricordo sembrò apparire nella mente dell’albino, che strinse con forza quella foto.
Una leggera brina ricoprì l’immagine, che poco dopo lasciò cadere sul pavimento.
 
 
Michael si stiracchiò pigramente, lasciandosi cadere sul divano del salotto, dinnanzi alla Tv spenta. Un espressione stanca a segnarli il bel volto, coperto da alcuni riccioli neri. Sospirando il titano chiuse gli occhi, coprendosi il viso con un braccio.
Nella Main Ops-Room, ormai silenziosa, fece il suo ingresso una ragazza dai capelli color pece, sorridendo e guardandosi intorno.
I suoi occhi, completamenti neri, si posarono sull’uomo steso sul divano, brillando maliziosamente.
Con passo leggero la sconosciuta si avvicinò al divano, posando poi le mani tra i ricci dello Stone, che aprì gli occhi sorpreso, richiudendoli alla vista di una chioma nera.
- Ehi Denny.. Sono partiti tuo padre e lo zio ?
 
La ragazza continuò a giocare con i capelli dell’altro, che non ricevendo risposta si lasciò andare al piacevole massaggio.
Silenziosamente lei si avvicinò all’orecchio di Cyber, lasciando andare i crini ricci dell’uomo dalla pelle scura.
- Sei teso ?
 
Udendo una voce estranea il Titans si sollevò di scatto, voltandosi verso la ragazza dagli occhi neri, che rise divertita dalla reazione dell’altro.
Michael sbattè più volte le palpebre, non credendo a ciò che vedeva, per poi sollevarsi e mettersi in posizione difensiva.
- Chi sei tu ?!
 
L’ennesima risata invase l’aria, mentre la sconosciuta si teneva lo stomaco a causa del troppo divertimento.
Un espressione scioccata comparve sul volto del moro, mentre nella Main Ops Room entrava il resto della squadra, attirata dalle voci.
I quattro vigilanti rimasero interdetti, osservando quella sconosciuta dall’aspetto familiare ridere tranquilla.
I capelli neri leggermente mossi, la pelle olivastra e due occhi neri, profondi e brillanti.
Calmatasi si voltò verso i nuovi arrivati, sorridendo e tendendo la mano verso Asia, fermatasi dinnanzi a lei.
- Ciao ! Tu sei Asia vero ?
 
Sorpresa la giovane rispose alla stretta di mano, sorridendo divertita da quel personaggio particolare.
Gli occhi dell’altra brillarono vedendo il sorriso della ragazza, mentre senza alcun imbarazzo tendeva la mano anche a Denise.
- Tu chi saresti ? – chiese la corvina rispondendo al saluto.
 
Ad un tratto la mutaforma spalancò gli occhi, puntando il dito verso la ragazza sconosciuta.
Un sorrisetto soddisfatto prese forma sul suo viso, mentre Jake, attraverso i pensieri della gemella, comprendeva finalmente chi fosse la ragazza comparsa nel loro salotto.
Tranquillizzatosi il giovane le strinse la mano, accennando un lieve sorriso in sua direzione.
- Sei Vàlery. La figlia di zio Garth.
 
Un broncio bambinesco si impossessò delle labbra di lei, mentre incrociando le braccia al petto corrugava lo sguardo.
Il resto della squadra, ancora all’oscuro della sua identità, riuscì finalmente a rilassarsi, assumendo delle espressioni incuriosite.
La ragazza fissò attentamente il Logan, spostandosi il ciuffo dagli occhi scuri.
- Veramente non è Vàlery..E’ Valèry! Comunque si, sono io.
 
Jake sollevò un sopracciglio, stupito dal comportamento  un po’ infantile della compagna, mentre con la mente ricollegava i suoi tratti a quelli dell’affascinante genitore. Rimase leggermente interdetto davanti ai suoi occhi, colpito dal particolare sguardo che sembrava possedere.
Senza alcun dubbio, la giovane, possedeva il fascino dell’ex eroe acquatico, come la personalità particolare della madre.
Attraverso i suoi poteri però, il leader percepì anche altro dietro al sorriso luminoso e al suo sguardo brillante. Quando però cercò di capire cosa fosse, Valèry incrociò i suoi occhi, distraendolo dai propri pensieri.
- Ti sei incantato ? Sei Jake vero ?
- Si, sono io. Come mai sei venuta qui Valèry?
- A quanto pare i nostri genitori dovevano fare una specie di riunione segreta o cose così. Hanno mandato via tutti noi ragazzi e io sono voluta venire qui! Mentre Cleo e Stephan sono andati a trovare dei loro amici in Messico.
- E’ da molto che non ci vedevamo..Ci avrebbe fatto piacere vedere anche tua sorella e Stephan.
 
Valèry sbuffò contrariata nell’udire il nome della maggiore, assumendo un espressione lievemente irritata.
Le ragazze sorrisero di fronte alla reazione della mora, ora impegnata a rispondere ad alcune domande di Drake riguardo i Titani dell’est.
Asia voltò il capo verso il fratello, percependo nuovamente uno strano interessa da parte del ragazzo verso la nuova arrivata.
Una lieve speranza si fece strada in lei, nel vedere Darkus osservare attentamente la figlia di Aqualad e BlackFire. Forse suo fratello avrebbe finalmente voltato pagina.
E quando quel pensiero le sfiorò la mente, un sorriso affiorò spontaneo, sul suo volto di porcellana.
 
 
Sbuffando Jake si fece strada verso una delle camere inutilizzate, seguito dalla loro ospite inaspettata. Mentalmente maledisse la gemella per averlo costretto ad accompagnare la ragazza, avvertendo una risatina fin troppo conosciuta in risposta.
Scuotendo il capo, chiuse la propria mente alla mutaforma, volgendo il proprio sguardo verso la ragazza al suo fianco, intenta a guardarsi intorno sorridendo.
Percorse attentamente la sua figura, soffermandosi sulla clavicola, dove spiccava un tatuaggio che prima non aveva notato. Una piccola margherita dai petali sottili.
Accortasi dello sguardo dell’altro, Valèry sorrise, mentre una lieve fossetta prendeva forma sulla guancia sinistra.
- Ti piace ? E’ un Leucanthemum vulgare.
- Come ?
- Una margherita! Leucanthemum vulgare è il nome scientifico!
 
Una risatina sorse spontanea dalle labbra della mora, intanto che il ragazzo si passava una mano tra i capelli, imbarazzato.
Il sorriso comparve improvviso anche sulle labbra del leader, che dopo un ultimo sguardo alla compagna riprese a camminare.
- Sai, la margherita rappresenta la spontaneità e la pazienza..Penso che sia un fiore meraviglioso…Tanto semplice quanto bello.
 
Il ragazzo dai crini viola la guardò di sottecchi, sorpreso da quella osservazione inaspettata. Nuovamente percepì una profondità nascosta in quell’ospite dalle tante sfumature, non riuscendo però a scoprire altro di lei, sbattè le palpebre e si fermò dinnanzi ad una porta.
- E’ davvero immensa questa torre! Oltre a voi potrebbero viverci chissà quante persone.
- Beh, in caso di pericolo potrebbe essere un rifugio sicuro per molti..
 
Con una mano aprì la porta alle sue spalle, accendendo la luce nella stanza, occupata da un letto matrimoniale, una scrivania e un armadio.
In silenzio il titano fece spazio alla ragazza, permettendole di entrare in quella che sarebbe stata la sua camera.
Guardandosi intorno, la mora si lasciò cadere sul grande letto, stendendosi sulle coperte e i cuscini.
- Ehi Mr Allegria ! Grazie per avermi accompagnato alla stanza, ma hai intenzione di rimanere impalato sulla porta ?
- Beh, se vuoi vado e ti lascio il tempo per sistemarti.- Rispose il giovane, irritato lievemente per le prese in giro.
-  E poi come farei a tornare indietro ? Finirei per perdermi e vagare senza meta!
- Allora cosa vorresti fare ?
 
Un sorrisetto divertito prese forma sulle labbra sottili della mora, seduta a gambe incrociate sul materasso.
Il vigilante sollevò un sopracciglio, attendendo una risposta che non tardò ad arrivare.
- Potresti andare a prendere le mie valigie ? Le ho lasciate vicino alla pista di atterraggio quando sono arrivata.
 
Basito il ragazzo chiuse più volte gli occhi, cercando di non far trapelare l’irritazione per essere usato come un facchino da quella strana ragazza con il sorriso sempre in volto.
- Va bene.. Tu aspettami e intanto mettiti a tuo agio..Anche se non sembri molto in difficoltà.
 
 
La matita tracciava le sue linee grigie su quel foglio un tempo bianco. Pian piano quei segni iniziarono a prendere forma, sotto lo sguardo di fuoco dell’artista, persa tra i suoi confusi pensieri.
Fermatasi lasciò andare la matita, perdendosi poi nell’osservare il volto che la guardava dal foglio.
All’improvviso avvertì una stretta allo stomaco, ripensando ancora agli occhi giada di quel ragazzo, sempre più vivido nei suoi ricordi.
La mano di suo fratello, posata sulla propria spalla, la fece sobbalzare, portandola a sollevare lo sguardo verso il volto di Paolo.
Subito la ragazza si accorse dell’espressione curiosa e preoccupata del maggiore, che aumentò quando incrociò gli occhi di fuoco di lei, persi tra stralci di memorie, dimenticate e sfocate.
- Alex… Cosa c’è ? E’ da oggi pomeriggio  che disegni la stessa persona..
 
Chiudendo gli occhi stanchi, la mora si alzò dalla sedia, lasciando sulla scrivania il quinto disegno di quel giorno sul leader titanico.
Sedutasi sul letto venne subito affiancata dal fratellastro, intento ad osservarla con sguardo inquisitorio.
- Alex…Hai ricordato qualcosa per caso ? Qualcosa che ha a che fare con lui ?
- Credo di si..Io..
 
Delicatamente il moro le prese una mano, sorridendole in modo rassicurante e invitandola a continuare.
Alexandra sospirò, per poi poggiare il capo sulla spalla del maggiore di casa Leoni, cercando le parole per spiegare i flash che in quei giorni l’avevano colta.
Come un lampo quegli occhi le apparvero nuovamente dinnanzi agli occhi, facendole stringere la presa sulla mano dell’altro.
- Ho avuto alcuni flash..
- Cosa vuoi dire ?
- Mi è capitato di avvertire sensazioni e immagini del passato..Non so cosa mi colleghi a lui..Però so per certo che Darkus ha avuto un ruolo importante per me.
- Pensi davvero  di aver conosciuto il leader dei Titans ?
 
Con uno sbuffo si sollevò dalla spalla di lui, stendendosi sul letto e mettendo il volto nel cuscino, in cerca di risposte che non riuscì ad avere.
Con dolcezza Paolo le accarezzò i capelli, chinandosi a baciarle il capo.
- Beh..Per essere sicuri dovresti incontrarlo, no ?
- Si, certo…E come dovrei fare ?
- Non lo so, ma troveremo il modo… Vuoi che lo dica a Matteo ?
- No..Per adesso non parlarne neanche con mamma e papà..
- Va bene..Ma prima o poi dovrai dirli che hai iniziato a ricordare.
 
La ventiduenne chiuse gli occhi, affondando nuovamente nel morbido cuscino, cercando di calmare tutti i pensieri che la stavano scuotendo con violenza.
L’uomo emise un sospiro rassegnato, per poi coprire il corpo della minore con le coperte, restando in silenzio.
Uscendo dalla camera lanciò un’ultima occhiata ai disegni fatti dalla sorella, corrucciando lo sguardo a causa dei pensieri.
In silenzio chiuse la porta, lasciando riposare la ragazza e scese le scale per raggiungere Matteo in cucina.
Con uno sbuffo si accorse del servizio che stavano mandando nuovamente in onda, dove Darkus rispondeva alle domande sul nuovo nemico.
Il fratellino sembrava ascoltare con grande attenzione ogni parole del giovane leader, mentre con occhi adoranti ammirava la figura dell’eroe.
Attraverso i pensieri tornò a cinque anni prima, quando assieme a suo padre, durante il viaggio verso Jump city, la loro futura città, scorse tra la boscaglia la figura esanime e ferita di una ragazza.
Spaventato si era subito avvicinato, assicurandosi con mani tremanti della presenza del battito cardiaco. Dopodichè, presa in braccio la diciassettenne, era corso in macchina per portarla in ospedale.
Quello fu il giorno in cui comprese quanto potesse essere malvagia la gente.
Per la prima volta si sentì spaesato e veramente spaventato, dinnanzi alle ferite sanguinanti di quella sconosciuta dalla chioma color ebano.
Allo stesso tempo, però, quando gli occhi di quella ragazza senza memoria si posarono su di lui, non potè che sorridere, promettendosi di proteggere quella giovane dalle iridi di fiamma.
 
 
Velocemente percorse con gli occhi tutta la stanza, confrontandola con la sua camera. Delicatamente poggiò la schiena contro la testata del letto, circondandosi le gambe con le braccia.
Con una mano sfiorò il delicato fiore rappresentato sulla clavicola, mentre chiudeva gli occhi diventati improvvisamente più cupi.
Dopo qualche momento di immobilità si alzò, avvicinandosi alla porta, al cui fianco troneggiava uno specchio, grande quasi quanto la parete su cui si trovava.
Sbuffò contrariata davanti al proprio riflesso, stringendo le labbra in un espressione infastidita. L’altre sé le rivolse la medesima mimica, causandole un ennesimo sbuffo.
Rimase qualche secondo così, a guardare la propria immagine con la fronte corrugata, prima di tornare sul letto con i pugni stretti.
L’immagine di sua sorella Cleo, apparsa improvvisamente nella sua mente, la irritò maggiormente.
Avevano entrambe i capelli petrolio e gli occhi nero pece, anche se il carattere restava opposto.
Si lasciò cadere di nuovo sul materasso, disfacendo maggiormente il letto prima ordinato, mentre la gamba destra iniziava a muoversi velocemente a causa del nervosismo.
 
Non appena la porta si aprì, la ragazza scattò a sedere, assumendo la solita espressione divertita all’entrata del mago dai capelli scuri con le sue valigie, seguito dalla gemella.
Il suo sorriso si allargò alla vista di Asia, venendo ampiamente ricambiato dall’espressione allegra della mutaforma.
- Grazie per le valigie Jake!
- Prego.
- Cosa c’è ?  La tua allegria mi acceca.
- Ah Ah.
 
La Logan si sedette al fianco dell’ultima arrivata, lanciando un occhiata scocciata al gemello, in risposta al suo tono sarcastico.
Sollevando lo sguardo invitò il fratello ad uscire, venendo subito accontenta dal mago, che in silenzio lasciò la camera.
- Allora ? Ti piace la stanza ?
- Molto. Comunque cos’ha Mr Allegria ? E’ sempre così depresso ?
 
Asia sorrise con tristezza, mentre un sospiro sfuggiva inconsciamente dalle sue labbra.
Gli occhi viola della ragazza incrociarono quelli della compagna, facendo sobbalzare l’altra per l’intensità dello sguardo.
Valèry si sentì in soggezione davanti alle iridi ametista della Titans, piene di tristezza ma anche dolcezza verso quel fratello sempre più ermetico.
- Ha perso qualcuno di molto importante cinque anni fa…Purtroppo non riesce ancora a superare la cosa…
- Oh.. Non credevo che..Mi dispiace per lui.
- Non preoccuparti. Forse tu riuscirai a farlo tornare in sé…
- Come ?
 
Un rossore improvviso imporporò le guance della figlia di Aqualad, che abbassò lo sguardo sulle proprie mani, afferrate poco dopo dall’altra.
La mora sollevò il capo, incrociando ancora gli occhi viola della compagna che sorrideva divertita dal suo imbarazzo.
- Sei una persona molto schietta e sei diretta. Forse se continui a stuzzicarlo si sveglierà.
- Beh, posso provare.
- Grazie. Se riuscissi a farlo tornare in sé farei qualsiasi cosa per ringraziarti.
 
Un sorrisetto nacque spontaneo sulle sue labbra sottili, dinnanzi alla preoccupazione di Asia verso il gemello. Valèry scosse il capo, sempre sorridendo, per poi portarsi una mano tra i capelli.
La giovane dalla pelle perlacea abbracciò improvvisamente la loro ospite, venendo subito ricambiata dall’altra con un enfasi anche maggiore.
- Ehi Asia, verresti con me in centro uno di questi giorni ?
- Certo, perché ?
- Volevo farmi un secondo tatuaggio! Perché non mi accompagni e semmai ne fai uno anche tu ?
 
Inclinando il capo pensierosa, la Logan valutò la prospettiva di fare una cosa del genere, per poi annuire convinta.
La ventiduenne dalla chioma scura assunse un espressione felice, mentre i suoi occhi neri brillavano per la soddisfazione.
 
Quando più tardi entrambe lasciarono la stanza, dirette verso la Main Ops-Room, Valèry, non potè evitare di incupirsi nel momento in cui alcuni pensieri le attraversarono la mente.
Entrata nel salotto però, assunse la solita espressione allegra, mentre senza nessun disagio instaurava una conversazione con Denise e Drake, i suoi cugini che non vedeva da alcuni anni.
 
Appena ambedue le giovani entrarono nella stanza, l’empatia di Jake colse il cambio improvviso di umore e, sollevato lo sguardo, fissò i propri occhi verde giada sulla strana ragazza che avevano conosciuto quella mattina.
Ancora una volta una strana sensazione lo pervase, spingendolo a credere che, il volto mostrato da Valèry, fosse solo una maschera.


Salve a tutti! Spero davvero che qualcuno segua ancora questa storia, anche se i miei aggiornamenti sono così lenti. 
Il nuovo personaggio è un po' strano, anche se io lo adoro particolarmente, in quanto caratterialmente ispirato a qualcuno che conosco.
Grazie a chi legge e a chi ha recensito il precedente capitolo!
Al prossimo aggiornamento! Che avverà quanto prima ! (spero)
  
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