Sam era arrivata , aveva dormito in un piccolo appartamento ad un isolato dal palazzo dove vivevano Carly e Freddie. Quel pomeriggio aveva lasciato la moto nel piccolo garage, si era diretta al Bushwell a piedi ed ora era ferma era ferma davanti alla porta che infinite volte aveva spalancato pensando di essere a casa.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Non poteva semplicemente bussare, come se non fosse passato neanche un giorno da quando se n’era andata. Quel giorno, lo ricordava perfettamente, aveva ignorato il suo cuore che disperatamente la implorava di rimanere con Freddie e stargli vicino, allo stesso modo si era convinta di non aver bisogno di lui.
Quando sentì un rumore alle sue spalle corse a nascondersi sulle scale che portavano al piano superiore. Che fosse Freddie o sua madre non importava, non poteva rischiare di essere vista prima di aver deciso come agire, se rimanere ed affrontare il passato o andarsene come se non fosse mai tornata.
-Ciao Spencer!
La sua voce le provocò un tuffo al cuore.
-Ciao Freddie! Vieni dentro!
Guardò di sfuggita il suo ex ragazzo, non era cambiato affatto, le sembrava ancora… carino.
Ma cosa andava a pensare?!
Cominciò a prendere a testate il muro cercando di non fare rumore e farsi scoprire. Forse doveva tornare in manicomio.
Un altro rumore di passi la distrasse, erano più leggeri, da donna. Si sporse sul pianerottolo e la visione le bloccò il respiro: Carly, sudata e affaticata era lì, ad un passo da lei. C’erano proprio tutti, come se il tempo non fosse mai passato.
Era sicura, anche la sua amica era tornata per festeggiare iCarly.
Quando la porta dell’appartamento si chiuse alle spalle della mora si sedette sul primo gradino, all’interno poteva sentire le risate dei suoi amici, li vedeva abbracciarsi e salutarsi calorosamente.
-Samantha.
La voce della madre di Freddie le fece alzare lo sguardo. Il suo tono non sembrava stupito.
-Signora Benson!
-Dovresti andare.- Indicò la porta opposta alla sua. -Ti staranno aspettando.
-Lei crede?
La donna annuì brevemente prima di tornare in casa. Forse aveva sbagliato a giudicarla o, forse, pensava che non ci fossero possibilità per lei di tornare con il figlio e che quindi non rappresentava una minaccia.
All’improvviso stava bussando alla porta dall’aria familiare, cosa che non aveva mai fatto, e meno di un secondo dopo era in soggiorno con tre persone ad abbracciarla e darle tutte le attenzioni che aveva sempre rifiutato.
Quando si allontanarono avevano tutti gli occhi arrossati. Sam fu la prima a parlare.
-Qualcuno mi ha infilato un dito in un occhio.
Tutti scoppiarono a ridere.
-Buon anniversario ragazzi. Dovete raccontarmi un sacco di cose! Cos’è successo quando sono partita? Cosa avete fatto? Voglio sapere tutto!
Io suoi amici si guardarono brevemente negli occhi. C’erano amore, tristezza e anche rancore nei loro sguardi.
-Sam se n’è andata.
-Non potevo più rimanere.- Non voleva giustificarsi in alcun modo.
-Ragazze ho un’idea.- Freddie sciolse la tensione che lui stesso aveva creato.
-Non vorreste registrare una puntata ora che siamo tutti insieme?
-Ma… non abbiamo più lo studio.
Carly si scoraggiò subito, non avevano nulla di pronto per uno show.
-Venite con me.
 
Lo spettacolo che si presentò quando aprirono la porta dello studio lasciò le ragazze a bocca aperta. Era tutto lì, dove era sempre stato. Il telo verde, la macchina di Spencer e anche il telecomando di Sam. La ragazza lo raccolse e lo strinse tra le mani, vicino al cuore, un secondo dopo il suono degli applausi riempì la stanza.