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Autore: FavoladiBeda    31/07/2014    2 recensioni
529 parole sul momento in cui la nostra regina ha creato Harry Potter, per celebrare il loro compleanno.
31/07/14
AUGURI J.K.ROWLING E HARRY POTTER!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Joanne salì sul treno che l’avrebbe portata da Manchester a Londra.

Strinse il biglietto nella mano sinistra e si incamminò per trovare un posto libero e isolato.

Nel penultimo vagone trovò quattro posti liberi e si posizionò subito accanto al finestrino, nel lato opposto a quello della giusta direzione del convoglio.

Faceva caldo e si liberò del giacchetto, posandolo sul tavolino.

Si appoggiò con la schiena alla parte morbida tirando un sospiro di sollievo.

Era un po’ stanca e il viaggio l’avrebbe rilassata.

Amava viaggiare, soprattutto in treno.

Sistemandosi i capelli su una spalla osservò dal finestrino il panorama che lentamente si stava muovendo mentre il treno acquistava velocità.

Quando il mondo esterno era troppo veloce da poter afferrare con la vista per più di un secondo, Joanne distolse lo sguardo.

Stette a guardare le persone che passavano di fianco a lei e a notare i loro dettagli. Lo faceva spesso, le piaceva.

All’improvviso il vagone prese uno strattone e un ragazzo cadde avanti sul sedile accanto al suo.

“Tutto bene?” gli chiese.

“Oh si, si, grazie” ribatté il ragazzo tirandosi su, un po’ imbarazzato.

Joanne lo guardò e rimase di sale.

Aveva un bel viso squadrato, con degli occhiali tondi posti sul naso e due occhi verdi e luminosi.

Lo fissò fino a che lui non oltrepassò la porticina in legno a pochi passi da lei.

Quel viso le stuzzicò la fantasia.

Afferrò la borsa che aveva lasciato sul tavolino e iniziò a frugarci dentro spasmodicamente; ne estrasse una quadernino e una penna da scrittura e se li posizionò sulle ginocchia.

La sua fantasia lavorava più veloce di lei e il viso del ragazzo era grande e lampante dentro la sua testa.

La mano si mosse da sola e scrisse due parole.

Harry Potter.

A questo nome, seguirono le caratteristiche di quel ragazzo caduto al suo capezzale.

Capelli neri e scompigliati, perennemente in disordine, con le ciocche che puntavano in tutte le direzioni, impossibili da domare.

Occhi verdi ed espressivi, occhiali tondi…

Presto sulla carta si delineò un personaggio e quando, esattamente dodici minuti dopo, Joanne staccò la penna dal foglio, Harry Potter era diventato un bambino di undici anni che stava viaggiando su un treno per raggiungere la più grande scuola di magia e stregoneria del mondo.

Una volta che i meccanismi del suo io creativo entravano in funzione, elaboravano e sfruttavano al massimo l’ispirazione.

Joanne, si vide autrice di un eroe.

Sorrise, commossa.

Si affezionò subito alla sua creatura, a suo figlio: Harry Potter.

Parecchio tempo dopo, il suo blocchetto straripava di maghi e streghe ma anche di mostri e animali magici.

Quando il treno si fermò a King’s Cross quasi tutti i personaggi avevano acquistato carattere.

Radunò le sue cose e con rinnovata felicità si apprestò a scendere dal treno.

Mentre si allontanava dalla stazione rivide in lontananza il ragazzo che l’aveva tanto affascinata.

Sul mento, solo ora se ne accorgeva, aveva un piccolo sfregio.

Joanne tirò fuori il suo blocchetto e cancellò un paio di frasi.
 
La cosa che più risaltava di Harry Potter, però, non erano i due grandi occhi verdi ma bensì una cicatrice che gli segnava la fronte. Era una saetta. 










 
  
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