Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Benedetta_Marigo    31/07/2014    1 recensioni
Samantha è una ricca ragazza di Los Angeles, ha perso da poco i suoi genitori e ha ereditato il loro patrimonio.
E se qualcuno volesse toglierle tutto?
E se lei venisse attratta dal pericolo e dal mistero? Una storia di intrighi, misteriosa e avventurosa.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Con fatica aprii gli occhi.
Mi sentivo stanca, affaticata, come se un camion mi fosse passato sopra, con la testa pesantissima.
Cercai di capire dove mi trovavo.
Ero in un letto e le prime cose che vidi furono dei macchinari attaccati al mio corpo.
Una grossa benda fasciava la mia vita e sentii un forte dolore allo stomaco.
Provai ad alzarmi ma fu la cosa più difficile che potessi fare, così ci rinunciai.
Ero in ospedale, ma non avevo idea di cosa fosse successo e come ci fossi arrivata.
Mi guardai intorno: la stanza ero piuttosto spoglia ma dei fiori colpirono la mia attenzione, erano bellissimi e il loro profumo era fantastico.
La porta della stanza era chiusa ma riuscivo a sentire il via vai di gente.
Avvertii un senso di stanchezza e persi coscienza poco dopo.
 
Dormivo ancora, ma sentivo delle voci provenire chissà da dove, sembravano così lontane.
Qualcuno mi stringeva la mano.
Ebbi la tentazione di svegliarmi, ma qualcosa me lo impediva, sembrava fossi troppo stanca per riuscire ad aprire gli occhi.
Ci provai con tutta me stessa e finalmente ci riuscii.
Sbattei un paio di volte le palpebre per essere lucida.
Accanto a me c’era Nicholas.
Era lui che mi teneva la mano!
-Ehy. – Dissi.
Mi sembrò di perdere tutta l’aria che avevo solo per aver pronunciato quella piccola parola.
Improvvisamente si alzò dalla sedia, quasi spaventato.
-Ti sei svegliata! – Quasi gridò, o forse era una mia sensazione.
-Mi… Mi spieghi che ci faccio qui? – Cercai di chiedergli.
-Non ti affaticare. Prima chiamo un dottore. –
Una strana donna entrò.
-Vedo con piacere che sei sveglia oggi, è una bellissima cosa. Lascia che ti visiti. –
Fece tutte le analisi che doveva fare.
-Congratulazioni, sembra proprio tu stia decisamente meglio! – Disse e qualche minuto dopo mi ritrovai sola con lui.
-Allora… Emh… Mi spieghi che succede? –
-Non ricordi nulla? –
Feci cenno di no con la testa.
-Avevano detto che sarebbe potuto succede. Ecco… Sei stata in coma per quasi due mesi. –
-Che… Che cosa?! Perché?! –
-Non ti agitare Samantha. –
Da quando mi chiamava con il mio nome di battesimo?
Lo guardai stranita.
-Qual è l’ultima cosa che ricordi? – Chiese.
-Beh… Io e te che stavamo raggiungendo la tua auto per andarcene e… Niente, il buio totale. –
-Ecco… - Cominciò.
Mi raccontò tutto quello che era successo.
-Ah. – Dissi alla fine, scioccata.
Si sedette ai piedi del letto.
-Credo sia stata la prima e unica volta in cui mi sia spaventato davvero. Ho temuto di perderti. –
Rimasi incredula.
-D… Davvero? –
-Si. –
-Grazie. –
-E di cosa? Sono stato io a farti passare tutto questo. E sono io a doverti ringraziare per avermi salvato la vita a costo della tua. –
-L’ho fatto perché volevo farlo e lo rifarei sempre per salvarti. Ma non sarei viva se tu non mi avessi portata qui. Quindi anche tu mi hai salvato la vita. Credo… Credo che siamo pari, no? –
-Siamo pari. Principessa. –
Lo baciai con la poca forza che possedevo.
Avevo timore di porgli una domanda.
-Sei… Sei rimasto qui con me per tutto questo tempo? –
Lui annuì.
Feci un mezzo sorriso.
-Grazie. Non eri obbligato a farlo. Perché ti sei trattenuto qui? –
-Quando… Quando quel giorno credevo di averti persa, hai detto un’ultima cosa e… -
-Che ho detto? – Chiesi curiosamente, non me lo ricordavo affatto.
-Nulla. Nulla di importante ora. –
Lo guardai malissimo.
-Non preoccuparti. Adesso riposati, parleremo quando starai meglio. D’accordo? –
-Va bene. Ma non me ne dimentico, sai? –
-Lo so, ti conosco principessa. –
-Vieni qui. – Dissi un po’ imbarazzata.
Lo feci stendere accanto a me.
Mi strinsi a lui.
-Mi sei mancata principessa. –
Quelle parole furono una gioia da sentire.
-Anche tu. – Dissi.
Rimanemmo lì, in quella posizione.
Mi sentivo protetta da tutto e da tutti, al sicuro come non lo ero mai stata.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Benedetta_Marigo