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Autore: myblinkidea    31/07/2014    2 recensioni
Louis Tomlinson è un miliardario che vive nella propria reggia con la sua -finta- fidanzata Eleanor che lo stressa tutti i giorni, un giorno organizza una festa per il compleanno di Eleanor e sarà proprio in quel giorno che conoscerà Harry Styles.
Louis/Harry
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Genere: Romantico, Satirico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dancing in the moonlight
everybody’s  feeling warm and bright
it’s such a fine and natural sight
everybody’s dancing in the moonlight”
 
Louis Tomlinson possiede un intero campo da golf, 60 ettari di terreno nei quali si trova anche la sua reggia, degna del nobile cognome dei Tomlinson.
Louis Tomlinson ovviamente possiede una equipe di persone che fanno il lavoro sporco al posto suo, tengono la reggia pulita, cucinano e corrono al suo richiamo e alle sue lamentele ma soprattutto tengono il campo da golf sempre in buone condizioni; perché qualora quello non lo fosse, il Signor Louis sarebbe disposto persino a licenziare. Toccategli tutto ma non il suo campo da golf, che considera – ed effettivamente è – una delle cose più preziose che possiede.
E’ sempre accompagnato da una palla al piede, no, non perché è un detenuto, ma perché la sua fidanzata – finta fidanzata – lo segue dappertutto ed è logorroica.
Eleanor, Eleanor Calder, altro cognome importante, è effettivamente una sua amica, ma anche il suo incubo. Perché si, Louis era un ricco e si atteggiava da tale, ma lei aveva sempre un comportamento da altezzosa che a Louis dava sui nervi.
Ed infatti, proprio in questo momento Eleanor sta parlando di scarpe mentre sta seduta sulla sdraio di fronte alla piscina – si, avevano anche quella – e Louis, che era andato lì apposta per stare un po’ in tranquillità, si alza e se ne va senza dire niente ma sentendo uno sbuffo da parte di Eleanor ed uno “stronzo” che Louis, con il sigaro in bocca – proprio come i veri ricconi – aveva nobilmente ignorato.
Eleanor però lo stava già seguendo, parlandogli con la sua voce acuta da figlia viziata quale era sempre stata e mettendosi ad urlare e Louis ignorava il tutto come solo una persona menefreghista sa fare.
Louis ecco, non era proprio una persona menefreghista ma almeno un giorno la settimana desiderava togliersi Eleanor dalle palle e quel giorno, in cui lei era solita chiamare l’estetista per una ceretta ed un massaggio, quel giorno in cui Louis avrebbe potuto respirare non c’era stato perché Eleanor quella settimana aveva deciso che l’estetista non la voleva chiamare perché papino Calder non le aveva passato abbastanza soldi e lei non voleva usare i suoi, non che ne avesse pochi, intendiamoci.
Quindi c’è Louis che vive in questa mega villa con tanto di campo da golf, piscina e chi più ne ha più ne metta, ci sono i suoi maggiordomi e servi e c’è Eleanor, la stessa Eleanor che sta camminando a passi sicuri e veloci sulle sue nuove Louboutin rosse laccate pagate un occhio della testa che le erano state regalate da Louis “solo perché tra poco è il tuo compleanno” aveva detto Tomlinson, ed era anche la vera ragione.
Eleanor sta urlando che è stufa di questa situazione, di lui che non la guarda e che avrebbe bisogno di un uomo vero, non uno come lui, tutto fumo e niente arrosto.
E Louis si blocca improvvisamente e si volta verso di lei ed Eleanor è scura di averlo fatto arrabbiare e di non averlo mai visto con un’espressione così incazzata, ed è spaventata. Louis si avvicina a lei, che nel frattempo si era impietrita, le accarezza una guancia ed avvicina le labbra al suo orecchio “Se non ti sta bene c’è sempre la villa di tuo padre in cui puoi stare, a me farebbe solo piacere” per poi girarsi e tornare sui propri passi come se non fosse successo niente.
Louis ed Eleanor stavano prendendo il tè come due bravi ricchi inglesi e come è giusto che sia, essendo le cinque del pomeriggio, quella sera avrebbero avuto ospiti a casa, così avrebbero dovuto sistemarsi per bene, non che adesso non lo fossero, ma Louis aveva bisogno di un bagno caldo ed Eleanor continuava a lamentarsi. Louis era sicuro che prima o poi avrebbe assunto qualcuno per sopportare i suoi discorsi logorroici, e lui non sapeva perché “stava” ancora con lei, avrebbe potuto benissimo trovarsi qualcun’altra ma il papà di Louis, insieme a tutti gli altri che li conoscevano, erano convinti della loro stabile relazione che ormai durava da quasi quattro anni.
Si erano persino baciati una volta in pubblico e il discorso, quanto tutti se n’erano andati era stato qualcosa come “Louis ma quindi ti piaccio sul serio?” perché si, Eleanor aveva ancora una speranza, e come biasimarla, a chi non piaceva Tomlinson? e Louis che la insultava perché “Non sai baciare, non sei capace, Cristo Santo, ma sai riconoscere la differenza tra una bocca e un mento? Anche i bambini lo capiscono che non era un bacio vero” ed Eleanor che rispondeva a tono dicendo che era colpa sua che si era spostato, ed effettivamente lo era, ma Louis non si prendeva mai la colpa e questo era un dato di fatto.
Certe volte Louis malediceva i loro padri per essere stati amici da sempre ed averli fatti conoscere ma poi, vedendo come si comportava con gli ospiti e fingeva la loro relazione, Louis poteva ammettere – dentro di sé non a parole ovviamente – che era fiero di lei e a volte era pure dispiaciuto per tutta la pressione, ma infondo anche a lei piaceva fare la diva ed essere conosciuta quindi per ora le era andata bene così.
Louis aveva invitato personalmente tutte quelle persone con tanto di invito scritto a mano con una scrittura dell’ottocento e la busta chiusa con la ceralacca, rossa quasi come le Louboutin di Eleanor, e Louis non poteva fingere che quelle cose non gli piacessero perché fin da quando era piccolo non aveva atteso altro.
Così adesso si ritrovava con un bicchiere di Taste of diamonds –champagne di ottima qualità, niente da dire, se non per il fatto che una bottiglia costasse più di un milione di sterline, neanche contenesse i diamanti veri- in mano ed ammirava fiero la festa che aveva organizzato lui personalmente, diciamo che lui era stato la mente ed i suoi servi il braccio.
In certi momenti dimenticava del perché avesse dovuto organizzare la festa, ma poi si ricordava “Ah, si il compleanno di Eleanor giusto” aveva appena detto ad uno degli invitati, che probabilmente aveva invitato Eleanor dato che lui non conosceva minimamente.
Adesso stava mano per la mano con Eleanor, che camminava fiera e con la schiena drittissima sfoggiando le sue nuove Loboutin laccate, un vestito nero lungo di seta ed una pochette rosso fuoco nella mano sinistra che riprendeva il colore delle scarpe e del rossetto Chanel rouge allure che era rosso intenso. Mentre nella sua mano destra c’era Louis, solito completo nero con camicia bianca e papillon rosso – perché se non in amore in qualcosa dovevano pur essere abbinati – e scarpe classiche.  
Alle loro feste non c’erano mai stati balli e non ci sarebbero stati nemmeno quella volta seppur Eleanor avesse voluto farlo da sempre Louis non l’aveva ascoltata, lui non sapeva ballare e non aveva intenzione di iniziare proprio ora.
Non appena Eleanor si era staccata da Louis – “alleluia” Louis aveva pensato – a lui si era avvicinato Des Styles, o meglio conosciuto come figlio del vecchio Conte di Holmes Chapel –perché purtroppo si, adesso c’era solo la Regina Elisabetta a governare, nonostante a Louis sarebbe piaciuto avere una proprio popolo da governare, ma Louis era solo una persona ricca, nient’altro - “Piacere Signor Tomlinson” aveva detto porgendogli la mano, Louis l’aveva stretta e “Piacere mio Signor Styles, è di suo gradimento la festa?” aveva risposto.
“Oh, certo. Sarei ben contento di presentarle mio figlio, nonché Harry Styles” Harry aveva teso la mano a Louis per stringergliela “Piacere Signor Tomlinson” ma Louis era rimasto bloccato dalla bellezza estasiante di quel ragazzo e da quegli occhi verdi speranza che avevano sfumature sconosciute ma che gli sarebbe piaciuto scoprire, poi l’aveva stretta  “Piacere mio Signor Styles” e poi non aveva più detto nulla.
Harry Styles indossava un vestito nero con una normale camicia bianca e degli stivaletti Yves Saint Laurent brillantinati. Era bellissimo.
Per tutta la sera però aveva continuato a guardarlo, a lanciargli occhiate veloci e furtive, intanto, mentre gli ultimi ospiti se ne stavano andando e i servi pulivano, Louis si era rinchiuso in camera da letto a pensare, e quando Louis pensava seriamente non c’era verso di farsi sentire da lui, infatti non sentiva neanche Eleanor che da ore stava sbraitando perché Louis era entrato nella stanza di Eleanor per sbaglio e lei voleva prepararsi per andare a letto.
La mattina dopo Louis si era svegliato e si era accorto di essere nel letto di Eleanor, subito aveva pensato ad una cosa quindi si era alzato si scatto correndo alla porta e urlando “ELEANOR” lei era rimasta fuori dalla porta per tutta la notte perché troppo stanca e nemmeno i servi erano riusciti a svegliarla quindi ora Louis si ritrovava davanti una Eleanor con trucco sbavato, faccia assonnata e capelli arruffati “AH” aveva urlato Louis, e subito dopo le aveva chiesto se l’avesse stuprato la notte dato che si era risvegliato nella sua camera, così facendo si era guadagnato un’occhiataccia e un “vaffanculo, stronzo”.
Perché si, Louis Tomlinson era il solito riccone sfondato che si atteggiava da tale ma aveva pur sempre un cuore e quella volta gli era dispiaciuto per aver pensato una cosa del genere tanto che adesso era lui a battere alla sua porta per chiederle scusa, allora aveva deciso di usare la parola magica “domani ti porto a fare shopping” e in un lampo la porta si era aperta ed erano spuntati fuori degli occhi luccicanti pieni di speranza “davvero?” “Davvero. Ma prima devi ascoltarmi che devo sfogarmi con qualcuno”.
Louis Tomlinson non aveva secondi fini. Non aveva detto la parola magica ‘shopping’ perché gli serviva qualcuno con cui sfogarsi. Proprio no.
In ogni caso si erano messi sul divano letto che era nella camera di Louis e, dopo aver accuratamente detto ai servi di prendersi qualche ora libera, e controllato che nessuno gironzolava attorno alla stanza, aveva iniziato a sfogarsi con Eleanor e lei avrebbe giurato su Dio che Louis era anche più logorroico di lei.
Louis aveva raccontato ad Eleanor di quel certo Styles di cui non conosceva l’esistenza fino al giorno precedente, di come non era riuscito a togliergli gli occhi di dosso e di quanto fosse incredibilmente bello e di quanto l’aveva lasciato senza parole, ed Eleanor non era gelosa, perché anche lei l’aveva visto ed ammetteva che era bello e sapeva di non interessare in quel senso a Louis, ma sentire parlare Louis in quel modo così carino e sopra e nuvole, che non usava con nessuno e quindi nemmeno con lei, le dava un po’ di dispiacere.
Comunque, il piano di Louis, dopo quel soliloquio con El era che avrebbero invitato la famiglia Styles per un giorno nella loro – sua – casa.
Qualche giorno dopo gli Styles erano a casa di Louis, Des ed i figli Gemma ed Harry, Gemma era andata subito a parlare con Eleanor ed andavano molto d’accordo e Louis quasi aveva pensato di farli venire più spesso per questo motivo; mentre Des, Harry e Louis erano sul campo da golf, pronti per una partita con i fiocchi.
Nessuno dei tre parlava molto, in compenso Des e Louis avevano già finito un pacchetto di sigarette in poco più di un’ora, nel golf la concentrazione era molto importante ma anche il fumo andava bene.
Ad un certo punto Des –Louis non sapeva quanti anni aveva ma sembrava abbastanza vecchiotto – era stanco di giocare e, lasciando il proprio figlio con lui, aveva detto che sarebbe tornato il giorno dopo a prenderli e che lui sarebbe tornato a casa, dato che Louis li aveva invitati anche per il pernottamento.
Nessuno dei due parlava all’inizio poi aveva iniziato Harry, che stava nettamente vincendo e allo stesso tempo guardando Louis che sbuffava ogni tre per due perché sbagliava.
“Poca concentrazione Tomlinson? O la vecchiaia si fa sentire?” Nessuno aveva mai parlato in quel modo diretto senza quasi conoscerlo, ma alla fine non poteva che auto incolparsi perché era stato lui, che senza conoscerlo l’aveva invitato a stare da lui e pure a dormire, e poi almeno gli aveva rivolto la parola quindi, in fine dei conti gli andava bene così.
“Non riesco a concentrarmi fin quando qualcuno continua a fissarmi e a ridere alle mie spalle, e si, sarà anche la vecchiaia ma non penso che tu abbia molti anni in meno di me”
“Ventiquattro, per essere precisi, e tu?”
“Ventisette”
“Sei più vicino tu ai trenta” ed aveva riso di gusto, come se avere ventisette anni facesse ridere. In tutto questo Louis lo guardava abbastanza male.
Avevano parlato di molti argomenti durante il giorno – la partita l’avevano finita da un pezzo ed Harry aveva vinto spropositatamente, Louis si era chiesto se anche loro avessero un campo da golf per essere così bravo oppure se Harry possedesse  la solita ‘fortuna del principiante’ – ma adesso si stavano preparando per andare a cena.
“Allora come va con la tua fidanzata El? sembrate sempre così affiatati” Aveva detto con un ghigno malizioso.
“Bene, bene grazie, tra qualche mese facciamo quattro anni” ed Harry si era messo a ridere, a ridere con le lacrime.
“Non vedo perché tu debba ridere, onestamente” Il linguaggio di Louis si stava facendo più aulico, e quando quello accadeva, beh, qualcuno stava facendo sicuramente girare i coglioni a Louis.
“Niente, solo che non mi sembra che tu molto attratto da lei, sessualmente parlando”
Louis era diventato rosso, viola, arancione, blu, tutti i colori fuorché il suo colore naturale. Che Harry sapesse? No, Harry non poteva sapere, nessuno a parte Eleanor sapeva che Louis non era etero, nessuno e a suo parere non era nemmeno così evidente.
“Ma che stai dicendo?” disse Louis in preda al panico “Mmh, niente, niente” rispose Harry, il quale non aveva mai smesso di ridere.
A tavola avevano evitato conversazioni di questo tipo, per fortuna, ed era andato tutto liscio.
Un’altra cosa su cui Louis era fissato, a parte il suo campo da golf, erano i bagni caldi, amava stare ore dentro la vasca, fino a quando la pelle, ormai tutta raggrinzita non diventava bianca, solo alla vista di questa egli usciva, cambiandosi e preparandosi per andare a letto a guardare un po’ di tv o stare al computer.
E così fece anche quella sera, non prima di aver spiegato ai fratelli Styles la strada per le loro camere ed anche la strada per la sua, qualora avessero avuto qualche problema.
E quella sera di problemi Harry Styles ne aveva molti. Ogni camera aveva il proprio bagno ma, in quello di Harry non usciva l’acqua calda e, dopo una lunga giornata a golf ed essendo a casa di ospiti, un bagno gli serviva proprio. Gentiluomo com’era non voleva sporcare le lenzuola pregiate della reggia Tomlinson.
Così Harry era uscito per andare da Louis, aveva bussato alla sua porta e non avendo ottenuto risposta l’aveva aperta – effettivamente lo era già – ed era entrato, la sua stanza era buia, illuminata solo dalla luce del computer ed abbastanza inquietante.
Harry aveva chiamato Louis ma quest’ultimo non aveva risposto così ora stava girovagando alla ricerca di Louis. Aveva visto una luce provenire da un’altra stanza ed ovviamente la sua ingenuità – o forse sarebbe meglio chiamarla finta ingenuità – l’aveva portato ad aprire la porta, e la sua visione fu estasiante perché la porta che aveva appena aperto era quella del bagno di Louis e lui aveva appena finito di farsi il bagno ed in questo momento era in piedi, nudo, ricoperto solo di uno strato di imbarazzo; non aveva urlato, era solo rimasto impalato senza dire niente, ed Harry aveva fatto lo stesso fin quando alcuni secondi dopo – e dopo aver ammirato Louis - era riuscito a capire cosa stesse accadendo ed era uscito dal bagno lasciando un “ti aspetto di là” imbarazzato nell’aria e chiudendo la porta con un movimento impacciato. Harry si era seduto sul letto di Louis e l’aveva aspettato, fino a quando dieci minuti dopo un Louis Tomlinson vestito con un pigiama di seta ed i capelli ancora bagnati – che non asciugava mai, per l’appunto perché “riesco meglio a domarli e non si rovinano con il fon” aveva detto un giorno – era uscito dal bagno e si era seduto accanto ad Harry, chiedendo cosa non andava. Harry aveva spiegato il problema e Louis aveva detto che senza alcun problema avrebbe potuto benissimo utilizzare il suo bagno, così Harry era andato a prendere il suo pigiama e le altre cose ed era entrato nel bagno di Louis, come se non fosse successo nulla.
Harry di errori ne aveva fatti tanti e ne avrebbe fatti ancora ma, quello, era sicuro che era stato lo sbaglio migliore della sua vita.
Louis non poteva smettere di pensare all’episodio e ad Harry che ora stava nel suo bagno e Louis se lo stava immaginando. Tutto bagnato, i riccioli che da bagnati diventavano lisci e, senza dubbio la sua mente stava divagando fin troppo, ma non riusciva a smetterla, e così fino a quando non era uscito.
Capelli ancora bagnati perché Louis non usava il fon e quindi effettivamente non ne teneva uno, salvietta bianca sulla vita e petto nudo, sporcato da una farfalla enorme al centro e due uccelli che si guardavano un po’ più sopra e sotto la farfalla sue specie di foglie strane che Louis non riusciva a capire cosa fossero, addominali scolpiti e pelle appena abbronzata, Harry era bellissimo.
“Scusa Louis, hai un fon?” era la domanda che Louis aveva recepito ma era troppo occupato a guardarlo in tutta la sua bellezza - degna di una statua di marmo – per poter rispondere; Harry aveva sorriso e poi aveva messo le mani nei capelli e li aveva scossi, mandando gocce dappertutto, anche addosso a Louis, che finalmente era tornato alla realtà e “no” aveva detto.
Harry era tornato a cambiarsi ed era uscito con i capelli ancora bagnati ma non più gocciolanti.
“Lo sapevo” aveva detto, e Louis non capiva “Lo sapevo, si capisce, a te non piace Eleanor, come non piace nessuna altra donna su questo pianeta” E adesso Louis aveva capito a cosa si stesse riferendo, che l’avesse fatto apposta ad uscire in quel modo? Probabile. Harry l’aveva messo alla prova e Louis ci era cascato in pieno, avrebbe potuto negare un milione di volte ma ormai Harry aveva capito, e Louis non sapeva perché ma sentiva di potersi fidare di lui, l’aveva invitato a sedersi sul letto e gli aveva raccontato tutto, dall’inizio fino a quel momento. La conversazione era finita a notte fonda con un “Ti capisco, sono come te e nessuno lo sa, solo tu” da parte di Harry che, senza dire altro era poi tornato nella sua stanza con i capelli ormai asciutti.
La mattina dopo Louis era stato svegliato da qualcuno che bussava alla porta, aveva specificato ai servi che non avrebbero dovuto chiamarlo ed era pronto a licenziare perché si, Louis doveva pur mantenere la sua forma autoritaria da miliardario imminente, ma quando aveva aperto la porta aveva trovato davanti Harry che con la scusa “Ho lasciato qui lo spazzolino” era entrato per la seconda volta senza permesso nella camera di Louis ed era andato direttamente in bagno.
Louis adesso stava gemendo, stava trattenendo degli urli soffocati, perché, Harry Styles, il famoso nipote del vecchio Conte di Holmes Chapel, gli stava facendo un pompino, nella sua reggia, nella sua camera con Louis appoggiato al muro del bagno ed Harry che prendeva in bocca tutta la sua lunghezza.
La scena era stata più o meno così: Harry era andato in bagno e Louis, dopo che aveva chiuso accuratamente la porta a chiave per evitare inconvenienti,  l’aveva seguito a ruota perché in ventisette anni non aveva mai ricevuto un pompino, almeno, non da un maschio, e la cosa lo eccitava da morire tanto che quando era andato in bagno aveva baciato Harry - con tanto di lingua – ed Harry aveva ricambiato e, dopo che aveva capito le intenzioni di Louis che trasparivano chiaramente dal suo modo ossessivo di guardagli le labbra e di immaginarsi cose non propriamente caste, con una azione lenta aveva continuato la scia di baci per tutta la pelle del petto di Louis che ormai era già nudo fino ad arrivare ai boxer e, con un gesto per il quale Louis aveva soffocato un altro gemito, Harry aveva tirato leggermente l’elastico dei boxer ed aveva estratto il suo membro poco prima di prenderlo in bocca, e Louis, alla fine, aveva giurato che era stato il pompino migliore della sua vita. Harry Styles aveva delle labbra che sembrava fossero fatte apposta e Louis aveva apprezzato.
La mattinata era passata abbastanza velocemente, Louis non aveva più incontrato Harry perché aveva deciso di stargli alla larga per evitare di parlare dell’accaduto, ed aveva avuto paura che Harry piombasse da un momento all’altro nella sua stanza come aveva già fatto, ma per sua fortuna non era successo. Per non incontrarlo aveva persino rifiutato la colazione che invece gli altri avevano fatto tranquillamente e Louis l’aveva capito dalle risate che provenivano dal piano inferiore della reggia, e gli era andato bene così.
Verso mezzogiorno qualcuno aveva bussato alla sua porta e Louis, anche se con un po’ di panico, l’aveva aperta, felice per la prima volta di trovarci Eleanor al di fuori di essa. L’aveva persino abbracciata ed adorata fino a quando “Ho allungato la vacanza degli Styles a casa nostra, Des e Anne partono per un viaggio di due settimane e ho detto che loro avrebbero potuto stare da noi. Tutti approvano, non fare l’asociale.” aveva detto a Louis, il quale poco dopo era cascato sul letto con uno sguardo assente. Eleanor se n’era già andata senza aspettare alcuna risposta ma non prima di aver informato Louis che lei il pomeriggio sarebbe andata a fare shopping con Gemma e lui avrebbe dovuto stare con Harry. Louis era senza parole.
Louis le parole non le aveva ancora quando il pomeriggio, verso le cinque, Harry era entrato senza bussare, per l’ennesima volta con la pretesa di volere prendere con lui il tè delle cinque, comportandosi come se la mattina non fosse successo niente e Louis non aveva parlato, era solo sceso e si era seduto in giardino, pronto per prendere il tè delle cinque con Harry.
Ed il tè non era l’unica cosa che Louis aveva preso quel giorno perché, sta volta in camera di Harry – con la scusa di controllare il lavandino del bagno – Louis aveva ricambiato il favore della mattina che Styles gli aveva fatto.
Avrebbero dovuto passare altre due settimane insieme e Louis non era proprio disponibile a farlo perché non sapeva come si sarebbe potuto comportare, visto come era andato il primo giorno ed aveva paura di come si sarebbero svolti i prossimi, e Louis aveva fatto bene ad avere paura perché al quinto giorno del loro pernottamento nella reggia Tomlinson, Louis aveva scoperto che era l’attivo della situazione, e non perché era ben sveglio, ma perché aveva scopato con Harry e questa cosa gli era piaciuta più di tutto.
Peccato che Eleanor, proprio mentre loro ci stavano dando dentro era passata per avvisare Louis che stava per finire il tè ed avrebbero dovuto rifornirsi, ma, avendo sentito quei rumori – che erano gemiti e non del tutto soffocati - aveva preferito tornare un’altra volta e, rimanendo scioccata, era andata in camera sua con Gemma a farsi lo smalto perché doveva pur riprendersi in qualche modo. Louis se la faceva con Harry e tutti erano ignari della cosa.
Così era toccato a Louis subire le sue lamentele ancora una volta perché “Metti il caso che fosse venuta Gemma e non io, cosa sarebbe successo? Pensa se qualcuno lo scoprisse, come reagirebbero?” aveva detto Eleanor, che come risposta aveva ricevuto un “La fortuna è dalla mia parte allora dato che lo sai solo tu” da Louis, che stava sogghignando. Si poteva dire che Louis fosse felice.
Harry e Louis stavano parlando della situazione che si era venuta a creare ed Harry aveva detto che sicuramente sarebbe venuto a trovarlo anche dopo che lui e Gemma se ne fossero andati, ma a Louis non piaceva il fatto di dover perdere qualcosa, soprattutto se questa cosa era una persona alla quale era legata la sua felicità.
Louis era anche diventato più ragionevole e meno altezzoso; infatti, quando Harry l’aveva battuto per l’ennesima volta a golf aveva capito di non essere proprio così bravo come credeva e di amare il golf con un amore platonico che non era per niente ricambiato dalla mazza e dalla pallina che a quanto pare lo ignoravano totalmente e lo odiavano.
Harry se n’era andato da esattamente due giorni non prima che avesse dato il suo numero a Louis, per qualsiasi inconveniente, e Louis di inconvenienti ne aveva molti, voleva che Harry venisse a salvarlo da Eleanor e dai suoi discorsi logorroici senza respiro che toglievano il fiato a qualsiasi persona a forza di ascoltarla e Louis pensava che adesso era anche peggiorata dato che continuava a lamentarsi dell’assenza di Gemma dicendo che insieme andavano veramente d’accordo e di sentire moltissimo la sua mancanza dato che con lui non poteva fare certi discorsi da donne perché anche se omosessuale non avrebbe capito.
Così entrambi erano tornati, a distanza di quasi un mese e dopo vari messaggi e chiamate interminabili scambiate tra Harry e Louis, per non parlare delle videochiamate che tra poco erano presenti anche al cesso - dove Louis aveva spiegato ad Eleanor che si erano conosciuti e scambiati le prime intimità e lei fingeva di ascoltare mentre scriveva a Gemma, felice che sarebbe finalmente tornata -
Erano tornati ed Harry aveva detto a Louis che ora Gemma sapeva, sapeva di loro, ed infatti quello era stato l’argomento principale tra lei ed Eleanor che dopo un “mi devi aggiornare” da parte di Gemma al quale Eleanor aveva risposto dicendo di averli persino sentiti e che secondo lei si stavano divertendo un sacco.
Quando Harry e Gemma se n’erano andati di nuovo, perché avrebbero dovuto trascorrere qualche mese in Africa per donare dei soldi, Louis aveva baciato Harry appassionatamente e gli aveva promesso che non l’avrebbe lasciato mai; e Gemma aveva regalato un nuovo smalto ad Eleanor.
I fratelli Styles avevano portato solo che bene nella nuova reggia dato che Eleanor non si sentiva più una diva e Louis non era più così irascibile e tra loro c’era persino più dialogo, Eleanor lasciava persino parlare Louis che parlava di Harry con occhi a cuoricino e lei ascoltava sul serio e Louis ricambiava il favore ascoltando lei che sembrava essere meno tesa e ricevere più attenzioni. Sarà che prima erano quelle che le erano mancate, ma Louis era troppo impegnato a fare il riccone figo che gioca a golf per accorgersene.
Il viaggio era durato un paio di mesi e quando erano tornati, Gemma ed Harry, erano andati subito alla reggia Tomlinson. Gemma aveva passato la solita giornata con Eleanor mentre Harry aveva fatto decisamente l’amore con Louis, perché ormai si amavano e l’avevano capito e Louis, quando avevano finito aveva promesso ad Harry che prima o poi sarebbero usciti allo scoperto ed Harry gli aveva creduto, addormentandosi poi entrambi abbracciati, non prima che Louis avesse posato un bacio leggero sulle labbra di Harry mentre teneva la mano nei suoi ricci ribelli.
La sera successiva Louis ed Eleanor avevano parlato ed avevano deciso di organizzare una cosa, una festa in onore del loro anniversario di fidanzamento ma questa si sarebbe svolta in modo diverso, ci sarebbe stato un ballo, finalmente, un ballo degno di casa Tomlinson.
Una settimana dopo Louis ed Eleanor si stavano preparando già dalla mattina, ceretta, doccia solare e vestiti nuovi per lei e doccia, dopobarba e vestiti nuovi per lui; il tutto questo mentre i loro servi preparavano una festa con piatti, bicchieri, manifesti e tutte le altre cose multicolore, avrebbero optato per un ballo normale ma colorato.
La sera, poco prima dell’ora di cena era già tutto pronto. Eleanor aveva appena finito di truccarsi, indossava un vestito lungo rosa con uno spacco che si apriva dal fianco, scarpe nere ed un’acconciatura favolosa, boccoli che le cadevano sulle spalle e un fermaglio a tenere indietro la frangia pieno di brillanti che le aveva regalato sua madre.
Louis invece indossava un vestito blu ed una camicia bianca con il colletto nero, scarpe marroncino e nel taschino del vestito aveva una piccola rosellina che rimandava al colore del vestito di Eleanor, distaccati con il cuore ma sempre attaccati nei vestiti delle feste.
Avevano invitato tutti, di nuovo il solito invito con la ceralacca, famiglia Styles compresa, già informata prima a voce e poi con l’invito ufficiale. Nessuno sarebbe mancato.
Erano andati personalmente ad aprire i cancelli della reggia con Eleanor che si lamentava un po’ a causa del ciottolato e dei suoi nuovi tacchi, Louboutin senza dubbio.
Avevano aperto i cancelli e poi erano tornati dentro aspettando che i loro invitati parcheggiassero ed entrassero, gli ultimi ad arrivare furono gli Styles, Louis lo sapeva bene perché non faceva altro che aspettare Harry, Eleanor invece si era persa via a parlare con un altro ricco sfondato, si chiamava Max, era un uomo di origini italiane ed Eleanor aveva sempre amato gli uomini con origini italiane, e a Louis non importava. A Louis importava solo l’arrivo di Harry e quando questo era arrivato si era dovuto trattenere per non saltargli in braccio, la fama da riccone e da uomo rispettato sarebbe scomparsa, altrimenti, e lui voleva tenere ancora quella sua seconda faccia, perché sotto essa era la persona più dolce, simpatica e altruista della terra. Harry indossava un vestito nero, stivaletti Yves Saint Laurent - come sempre solo che questa volta non erano quelli con i brillantini - una camicia nera che era sbottonata fino a metà petto e che permetteva di vedere i suoi tatuaggi ed il suo petto abbronzato e lavorato, un cappello nero ed un foulard sempre nero con dei ghirigori bianchi. Era bellissimo. Di nuovo.
Harry e Louis si erano salutati come due gentiluomini, niente di che, anche se dentro di loro fremevano dalla voglia di baciarsi, toccarsi, amarsi.
Si erano persi a parlare dei vestiti della gente, mille colori diversi, ed era tutto così bello e colorato.
Ad un certo punto Louis aveva ordinato di aprire le porte che davano al giardino, era lì che sarebbero stati ed era lì che si sarebbe svolto il ballo.
Louis aveva lasciato Harry perché “devo andare a ripescare Eleanor per il ballo” aveva detto, e lasciando un Harry dalla faccia da cane bastonato se n’era andato, lasciando un “a dopo” detto con un occhiolino che lasciava intendere tutto, Harry aveva già immaginato cosa gli aspettava dopo la festa.
Louis invece non si era per niente aspettato quel gesto.
Stava ballando tranquillamente con Eleanor - che gli aveva dato lezioni private – ma a lei sembrava importasse di più quel Max, infatti non badava per niente a Louis, e lei gliel’aveva anche detto, di aver notato questo Max e di essere interessata a lui ed a Louis stava più che bene perché questa storia stava diventando sin troppo ridicola e lo sapeva; ma quello che Louis non sapeva era il gesto che Harry avrebbe fatto poco dopo.
Harry aveva chiamato Eleanor picchiettandole una mano sulla spalla, lei si era voltata e “posso?” aveva detto a lei, che si era subito tolta dalla linea d’aria che portava lei da Louis e che fu subito occupata da Harry. Louis era diventato tutto rosso “Che stai facendo?” aveva detto ad Harry mentre quest’ultimo aveva preso tra le braccia Louis ed aveva iniziato a ballare. Louis era diventato un pezzo di legno “Ballo con la persona che amo” aveva risposto Harry.
Tantissima gente era presente, alcuni li fissavano, altri non ci avevano nemmeno fatto caso, altri ancora erano stupiti e lo dimostravano con degli “ooh” usciti dalle loro labbra.
Louis si era sentito stupido, avrebbe voluto sotterrarsi ma poi aveva pensato che niente era sbagliato, lui amava Harry, stava ballando con Harry e niente di questo era sbagliato.
Eleanor stava già ballando con Max eppure nessuno guardava lei, solo loro facevano scalpore perché erano due uomini che ballavano insieme, a nessuno sarebbe importato se la relazione tra Louis ed Eleanor non  fosse mai stata vera, se loro avevano degli amanti o se fossero fratelli, cugini, zii o pronipoti, ma a tutti importava del fatto che Louis stesse ballando con un uomo.
Alcuni se ne erano andati, troppo presi ad essere schifati  per pensare all’amore che c’era tra quei due, all’amore che di sicuro anche loro avevano provato o magari erano solo gelosi per non averlo mai trovato.
Altri li stavano ancora guardando e Louis e Harry sentivano gli occhi di tutti addosso, come effettivamente era.
Louis aveva pronunciato un “posso?” prima di vedere Harry annuire e posare le sue labbra su quelle di Harry e suscitare applausi tra la gente, fischi positivi e grida, alcuni delle quali arrivavano alle loro orecchie un po’ storpiate perché troppo presi dai loro sentimenti ma avrebbero potuto giurare che alcune di quelle grida comprendevano dei “L’amore è uguale per tutti” e “amatevi liberamente” o cose del genere, e loro non potevano che esserne felici.
Si erano staccati e si erano guardati intorno, la gente ancora applaudiva ed era felice, alcuni erano andati a parlare con Eleanor per chiedere delle spiegazioni al riguardo ma lei era stata troppo occupata a provarci con Max.
Louis aveva spiegato tutto alla gente presente tramite il microfono ed aveva presentato Harry come il “Il nipote del conte di Holmes Chapel , l’uomo che effettivamente amo” e al sentire quelle parole erano partiti applausi ed era partito anche il cuore di Harry che era uscito dal petto talmente tanta era la sua felicità.
Dopo tutto questo casino erano tornati a ballare, adesso c’era un lento, Louis ed Harry erano felici che adesso tutti sapevano di loro eppure, durante quel ballo, si sentivano come se fossero dentro una bolla d’aria dove nessuno poteva vederli, si sentivano soli ma insieme.
“Stiamo ballando al chiaro di luna” aveva detto Harry a Louis poggiando le sue labbra all’orecchio e procurandogli brividi infiniti.
Louis aveva solo annuito per non rovinare il momento.
Dopo quel ballo gli invitati se ne erano andati, alcuni facendo i complimenti per la meravigliosa coppia che formavano ed altri per avere avuto la forza di mostrare il loro amore al mondo intero.
Harry era rimasto a dormire da Louis e, come aveva previsto ad inizio serata, avevano fatto l’amore, dentro una vasca, per rendere la cosa ancora più eccitante di quel che già era.
Per loro era sempre come la prima volta, sentivano sempre la stessa cosa, che però si era trasformata in amore.
Dopo vari minuti nelle vasca, Harry aveva chiesto una tregua dato che essendo più alto di Louis non era molto comodo, e Louis gliel’aveva concesso; Harry, anche se un po’ provato dalla vasca, aveva preso Louis in braccio e, solo come i gentiluomini sanno fare, lo aveva portato nel letto ed avevano continuato lì, decisamente un posto più comodo dove fare l’amore.
Mesi dopo Eleanor aveva detto a Louis dei sentimenti che provava per Max e Louis aveva fatto lo stesso parlando di Harry, finalmente avevano scoperto cosa significasse essere innamorati, avevano scoperto il vero amore, entrambi ma con due persone diverse, ed a loro andava bene così.
 

 
Un anno dopo
In un anno le cose cambiano molto, che si voglia o meno, e così era stato per tutti.
Eleanor si era andata a trasferire nella villa di Max dove si trovava meravigliosamente, aveva riscontrato in lui la sua anima gemella e non se l’avrebbe lasciato scappare, a tal punto che Eleanor aveva desiderato un figlio ed ora era persino incinta di qualche mese.
Gemma, anche lei, aveva trovato l’amore e non aveva smesso di sentire Eleanor che era la sua migliore amica, il suo amore si chiamava Ashton e, anche se era più piccolo di lei di qualche anno, lei pensava lo stesso che fosse perfetto e che era l’amore della sua vita.
Poi c’erano loro, conosciuti per sbaglio e adesso più legati che mai, Louis ed Harry adesso vivevano insieme nella reggia di Louis ed erano innamorati persi l’uno dell’altro; Louis era cambiato nettamente in tutto, in primis il carattere, che nel tempo era solo migliorato, ed Harry che era riuscito ad aprirsi con lui come nessun altro, e anche lui aveva fatto dei grandissimi passi da gigante.
La proposta di matrimonio da Harry per Louis non era arrivata dopo moltissimo tempo, una notte, nel giardino di Louis, stavano guardando il cielo e le stelle e Louis, tra una sigaretta e l’altra, aveva notato quanto fossero belli gli occhi di Harry, belli ancora più della prima volta in cui li aveva visti e gliel’aveva detto; al sentire quelle parole Harry si era alzato e, dopo aver guardato bene Louis negli occhi, nei suoi occhi color grigio-azzurro, aveva detto “Louis William Tomlinson, mi vuoi sposare?” e Louis aveva pianto tutto il mare che aveva in quegli occhi prima di dire un SI urlato al mondo e subito dopo aveva baciato il suo amato. Il suo amato che aveva sempre aspettato come solo una principessa aspetta il suo principe azzurro.
 

L’amore cambia tutto, l’amore ti apre gli occhi, l’amore non deve essere cercato, accade e basta, e non ha importanza se la persona amata sia del tuo stesso sesso, in amore si ama e basta, e se amate, urlatelo al mondo.


 

 
Spazio autrice
Non chiedetemi da dove mi sia venuta questa os ma l’avevo in mente da un po’ così l’ho scritta, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, se ci sono errori scusate ma l’ho scritta di notte e ricontrollata velocemente.
Grazie.
 
  
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